La storia della Clinica Mobile è indissolubilmente legata
alla figura di Checco Costa, grande organizzatore di gare in moto, e di suo
figlio il Dr. Claudio Costa al quale dobbiamo lo sviluppo fino ai giorni nostri
di questa indispensabile struttura creata per prendersi cura prima, durante e
dopo le gare non solo dei piloti ma anche di tutte le persone impegnate nel
mondo di un Gran Premio di Motociclismo.
L'episodio che spinse Claudio a dedicare la sua vita e la sua professione alla
salvaguardia dei piloti ebbe luogo durante la quarta edizione della Coppa d'oro,
organizzata dal padre nel lontano 22 aprile 1957, quando nascosto dietro le
balle di paglia, appoggiate ad un pino, nella curva delle Acque Minerali salvò
Geoff Duke dopo una rovinosa caduta con la sua Galera 500, portandolo in salvo e
recuperando la sua moto in modo tale da non creare intralcio agli altri
corridori.
Checco era un grande organizzatore e la sua generosità ed il suo cuore immenso
non gli potevano far dimenticare l'importanza dell'assistenza medica dei piloti.
Volle fin dalle prime edizioni della Coppa d'oro, la grande gara di primavera
con i più valenti piloti del mondo, che i migliori medici e le ambulanze fossero
presenti in pista (ricordiamo fra questi il Dr. Luigi Lincei ed il Dr. Adriano
Mondini).
Dopo aver portato a termine gli studi di medicina laureandosi il 3 marzo 1967
inizio subito a seguire le gare organizzate dal padre, iniziando la propria
storia di medico di pista e dottore ed amico di tutti i piloti.
Dobbiamo attendere il 23 Aprile 1972, giorno della nascita della prima 200
miglia di Imola, perché un medico rianimatore fosse presente per la prima volta
a bordo pista durante una gara di motociclismo.
Fu Checco Costa a volere, per questa importantissima manifestazione,
un'assistenza medica adeguata e d'avanguardia rispetto a tutte le organizzazioni
precedenti nazionali e internazionali, affidando al figlio Claudio questo
impegnativo compito che fu portato a buon fine con l'aiuto del Dr. Giancarlo
Caroli, valente rianimatore dell'Istituto Rizzoli di Bologna, e
dell'indimenticabile Dott. Giuseppe Russo.
Tutti i piloti capirono questo nuovo insostituibile tipo di soccorso e
apprezzarono il lavoro di questo nuovo gruppo specializzato e pieno d'amore
nello svolgere l'azione di soccorso e vollero questi medici in tutte le gare del
motomondiale.
Così per i seguenti cinque anni il Dr. Claudio Costa con il suo gruppo,
equipaggiato con cassette di Pronto Soccorso, seguì le gare del motomondiale, ma
tale assistenza rimaneva comunque inadeguata anche perché a quei tempi la
medicina che si interessava delle gare di motociclismo era molto carente di
uomini e mezzi.
Si sviluppò così nel 1976 l'idea di creare un mezzo mobile, un vero e proprio
piccolo ospedale viaggiante, in grado di prendersi cura, con il suo personale
specializzato, dei piloti, prima, durante e dopo le gare.
Era il 3 Febbraio 1977 quando a Bendor fu presentata alla stampa la prima
Clinica Mobile creata con il generoso aiuto della AGV Helmets e del Moto
Club Santerno di Imola, nello stesso giorno in cui Checco Costa gemellava la sua
splendida 200 Miglia di Imola con quella francese del Moto Journal.
Il 1 Maggio 1977 fu il giorno dell'esordio del piccolo ospedale mobile al
Salzburgring (Austria).
Fu un battesimo di fuoco, infatti nella classe 250 caddero nella curva più
veloce e pericolosa del circuito (curva Fahrerlager) contemporaneamente 5
piloti: Uncini, Ceccotto, Braun, Fernandez e Stadelman, che si ferirono molto
gravemente, tanto che le ferite riportate da Stadelman furono fatali al pilota
tedesco.
I medici della Clinica Mobile si precipitarono senza esitazione sul luogo del
disastro e salvarono la vita a Franco Uncini, trovato esanime a terra senza più
respirazione e aiutarono tantissimo Ceccotto, Fernandez e Braun che tornarono in
breve tempo incredibilmente in sella alla moto.
Una vita umana salvata consacrò l'esordio e l'insostituibile valore della
Clinica Mobile nel mondo dei motociclisti.
Durante l'anno d'esordio furono 178 i piloti curati e aiutati nel novero di 1287
prestazioni complessive.
Nel 1978 i medici rianimatori del Circuito di Imola e la Clinica Mobile
salvarono la vita a Michel Rougerie mentre emozionanti furono i soccorsi a
Virginio Ferrari, salvato a Imola il 12 maggio 1979 dall'indimenticabile Dr.
Beppe Russo e a Le Mans il 2 settembre 1979 quando fu massacrato dalla sua moto
alla curva Garage Bleu mentre tentava di conquistare il titolo mondiale.
Nel 1981 nacque la seconda Clinica Mobile con l'aiuto della Federazione
Motociclistica Italiana, e forse ancor di più con l'aiuto dell'Avv. Francesco
Zerbi.
La seconda Clinica Mobile presentava delle dimensioni superiori alla precedente
con la presenza contemporanea di due letti.
Il lavoro annuale svolto dal 1981 al 1987 nella Clinica Mobile 2 aumenta
sensibilmente, si superano le 3000 prestazioni complessive ed il numero dei
piloti infortunati e curati annualmente è di circa 300.
Graziano Rossi Nel 1982 durante la 200 Miglia di Imola cadde al curvone prima
della Tosa. Il medico rianimatore 'guardiano' di quella curva, Carlo Cozza, con
una pronta ed efficace rianimazione infonde respiro e circolo al pilota che
trasportato alla Clinica Mobile venne riportato alla vita
.. e a fare il padre
di Valentino che, piccolissimo, in quel giorno stava con la mamma ai box.
Soccorso a Graziano Rossi
Valentino Rossi con la mamma
Nel giugno del 1983 durante il Gran Premio di Assen, Franco Uncini viene
investito da Wayne Gardner riportando un trauma cranico spaventoso e per circa
un mese lottò tra la vita e la morte, dapprima nell'ospedale di Groningen,
Olanda, poi nell'Istituto Rizzoli di Bologna, da dove uscì guarito.
Il 21 Maggio 1988 nasce la terza evoluzione della Clinica Mobile, in
quella i padrini prescelti per l'inaugurazione Giacomo Agostini, Kenny Roberts,
Franco Uncini e l'avvocato Francesco Zerbi, allora Presidente della Federazione
Motociclistica Italiana, tagliarono il nastro tricolore e così la terza Clinica
Mobile cominciò la sua storia intitolata a tutti i motociclisti.
La terza Clinica Mobile è costituita da 5 sale con tre lettini e con la sua
equipe svolgerà una mole di prestazioni incredibile: circa 4000 all'anno.
Quel giorno il campione del mondo della 500 Wayne Gardner inaugurò la nuova
Clinica Mobile curandosi le tante fratture (cinque, al piede destro) riportate
qualche giorno prima durante un allenamento. All'indomani Wayne Gardner arrivò
secondo e con le lacrime agli occhi per il dolore e la gioia regalò alla Clinica
Mobile il premio in denaro che gli spettava con il secondo posto in classifica.
La terza Clinica Mobile prima di partire per assistere alle restanti prove del
Campionato del Mondo 1988 passa per Roma dove il Papa Giovanni Paolo II la
visita con i suoi prelati e la benedice.
La seconda Clinica Mobile, creata nel 1981, prende la via per raggiungere altre
manifestazioni motociclistiche e dal 1990 diventa il piccolo ospedale viaggiante
del Campionato Superbike diretta dal Dr. Massimo Corbascio.
Le centinaia di cadute verificatesi durante i 15 Gran Premi corsi nel 1996 (576)
e l'elevato numero di prestazioni di fisioterapia (massaggi, riabilitazione, uso
di macchine, laser, magnetoterapia, ultrasuoni, elettroterapia, elettroanalgesia)
rendono necessaria la costruzione della quarta Clinica Mobile con un
aumento dei letti di assistenza da 3 a 5 e del numero dei fisioterapisti ad alta
specializzazione nello sport motociclistico.
Sempre nel 1996 viene ufficializzata la figura del Medical Director, che da
circa 5 anni operava nei Gran Premi del motomondiale, quel medico esperto
nell'organizzazione del sistema di soccorso operativo negli autodromi e
responsabile del coordinamento del pronto intervento nonché della sua corretta
esecuzione.
Ufficialmente la quarta Clinica Mobile venne presentata il primo maggio 1997 a
Jerez, Spagna. Il padrino dell'inaugurazione fu il pilota più legato, per la sua
storia, alla Clinica Mobile e al Dr. Costa: Mick Doohan.
Il visitatore più prestigioso in quella giornata fu il Re di Spagna Juan Carlos,
accompagnato da Carmelo Ezpeleta, presidente della Dorna .
Durante quell'incontro il Dr. Costa, emozionato, apostrofò il re di Spagna con
queste parole 'Maestà, noi con questa clinica cercheremo di trasformare la
sofferenza in felicità, ma non ci riusciremo sempre, mentre Lei con il suo
illuminato governo ci riuscirà sempre per la Spagna e per il mondo '.
Il 2 maggio 2002, sempre a Jerez de la Frontera il mondo del motociclismo ha
assistito all'inaugurazione della nuova Clinica Mobile. Ancora una volta,
il padrino di quell'avvenimento è stato Mick Doohan.
Insieme a lui, Kenny Roberts e Franco Uncini hanno fatto rivivere la nostalgia
di un passato che nessuno mai dimenticherà.
Così è stata inaugurata la quinta Clinica Mobile del motociclismo, l'altare che
celebra la storia degli eroi, il luogo dove le ferite sono il bastone per
correre sul sentiero del coraggio.
La Clinica Mobile è il tributo per queste gesta ed è per questo che il suo tempo
non finirà mai.
Quando nella vita capita che tutto ci crolli addosso e sembra impossibile
scostare le macerie e uscirne, incredibilmente nasce dal fondo dell'animo una
forza insperata e sconosciuta fino a quel momento alla fioca luce della ragione.
Dalle macerie gravate di morte, la luce del cuore all'inizio comincia a
filtrare, poi, come per magia, riesce a scostare i macigni ed a splendere sempre
più. Nasce l'arte come arma insostituibile per sconfiggere il dolore.
Forse la creazione della quinta Clinica Mobile somiglia ad una forma d'arte, una
creazione per ricompensare gli eroi del motociclismo per averci insegnato che il
dolore può essere sconfitto, e che al mondo artificiale e senza senso che la
società di oggi si impone ci può essere l'alternativa di un mondo che, pur
avversato dalle stesse macerie, si distacca da quello quotidiano per avere un
senso vero e profondo.
La quinta Clinica Mobile nasce come la casa che abbiamo donato agli eroi del
mondo mitologico del motociclismo.
Ringraziamo il Dr. Claudio Costa e lo staff della Clinca Mobile e vi invitiamo a
visitare il sito
www.clinicamobile.com
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