L'ISAM è un circuito tecnico adatto soprattutto alla
preparazione atletica ed a test sulla meccanica e ciclistica grazie alle sue
numerose curve finalizzate all'analisi delle traiettorie e ad una corretta
modulazione accelerazione-frenata.
Foto aerea del tracciato
Il rettifilo principale presenta una leggera esse che coincide, per una
moto con le caratteristiche della mia Suzuki, con l'inizio della staccata per la
curva Anagni.
Ci troviamo in 5a marcia ed è importante arrivare in questo punto con la moto
meno inclinata possibile e ben bilanciata .
La curva Anagni è la prima dopo il rettifilo; è composta da un
sinistra/destra/sinistra e si percorre in 2a marcia. Bisogna ritardare
l'inserimento sulla prima a sinistra sacrificando leggermente la velocità per
trovarsi avvantaggiati per la curva successiva (destra). Il cambio di direzione
deve essere molto veloce e preciso stando attenti a non 'perdere' l'avantreno.
L'accelerazione per uscire dall'Anagni può iniziare, decisa ma graduale, già dal
secondo punto di corda confidando sull'ottimo grip dell'asfalto.
L'ultima parte della curva (sinistra) si percorre in accelerazione cercando di
raggiungere il più velocemente possibile il cordolo esterno (dalla colorazione
verde e bianca); si tira al massimo la 2a marcia e si inserisce subito la 3a.
Senza staccare ma parzializzando il gas, si affronta la curva del Ponte:
questa curva si può percorrere più velocemente di quanto possa sembrare
all'inizio, stando attenti però ad un avvallamento presente proprio sul punto di
corda; qui si può già iniziare a raddrizzare la moto con una forte accelerazione
che ci porta in cima al breve rettifilo in salita, al termine del quale c'è uno
scollinamento che ci immette nella curva Cavatappi.
La staccata per questa curva è molto impegnativa per due motivi: per la
variazione di pendenza e per la curva in se stessa.
Si deve cercare pertanto di rallentare in maniera decisa, scalando una marcia
prima che cambi la pendenza dell'asfalto in modo da mantenere aderenza
sull'avantreno anche sotto l'effetto del trasferimento di carico.
La curva Cavatappi è composta da una sinistra/destra/sinistra in discesa;
anche in questo caso è necessario sacrificare leggermente la prima delle tre
curva per poter aver una migliore accelerazione in uscita, stando però attenti a
non perdere l'anteriore nel cambio di direzione in discesa.
Anche se la curva può sembrare da 1a marcia, io preferisco percorrerla in 2a per
evitare una brusca impennata alla riapertura del gas.
Il tratto che precede la curva Roma tende verso sinistra; si percorre in
2a piena inserendo la 3a per andare poi a staccare e scalare quasi sul cordolo
interno.
Il punto di corda della curva Roma va ritardato in maniera da uscire molto
stretti per trovarsi poi larghi e con buono slancio all'inizio della successione
di curve delle Esse Bagnata.
Queste quattro curve vanno percorse con veloci cambi di direzione cercando di
mantenere la moto il più neutra possibile dal punto di vista freno/acceleratore;
da evitare pertanto brusche accelerazioni, che qui non sono utili.
Seguendo questa tecnica sarà più facile cambiare la direzione destra/sinistra
della moto e si potrà avere una percorrenza più veloce.
La più importante di questa serie di curve è la terza; se ci si tiene infatti
attaccati al cordolo il più possibile si può percorre l'ultima delle esse in
piena accelerazione. E' importante che questa curva venga fatta con un ottima
tecnica; l'accelerazione deve essere decisa ma non irruente perché altrimenti è
facile perdere aderenza con il posteriore.
Sul rettilineo dopo le Esse si tira la 3a marcia tenendosi il più possibile a
sinistra prima della variante Allegra.
La mia staccata inizia generalmente quando la linea di delimitazione sinistra
del tracciato diventa tratteggiata.
L'Allegra si percorre in 2a marcia e per uscire forte da questa variante bisogna
sacrificare leggermente la prima parte per poi trovarsi avvantaggiati sul
finale. Nell'accelerazione che segue si inserisce il 3a cercando di stare il più
possibile a destra, è molto importante arrivare con questa traiettoria sulla
curva successiva, la Mare.
La Mare è una curva impegnativa ma molto bella ed è atipica in quanto,
anche se sembra a raggio costante, tende a stringere nell'ultima fase ed è qui
infatti che si deve cercare il punto di corda. La staccata inizia all'incirca al
cartello 50 mt e si può sfruttare la prima parte della curva come prosieguo
della staccata per portare la moto alla massima inclinazione solo a curva
iniziata. Questa curva si percorre il 3a marcia.
La curva che segue è la chicane Lampo; ci si inserisce dopo una leggera
staccata per riprendere velocemente il gas in maniera da tagliare il più
possibile la esse.
Un consiglio personale per affrontare nel migliore dei modi il tratto curva Mare
- chicane Lampo e successivo rettifilo è quello di avere in uscita dalla curva
Mare una velocità tale da permetterci di non raddrizzare del tutto la moto per
avere una più facile inserimento nella Lampo; in questo modo sarà possibile
limitare al massimo l'utilizzo dei freni.
Buon divertimento!!
Max
Video on board lungo il tracciato il Circuito I.S.A.M, clicca e segui Il pilota
Massimo Calderozzi mentre percorre il tracciato con la sua Suzuki.
Moto utilizzata
Suzuki GSX 1000
Preparazione Sospensioni: Ohlins Gruppo Termico: Arrow Preparazione Motore: Yoshimura 172 cv alla ruota Velocità max: 293Km/h
Clicca per vedere l'articolo sul con le informazioni sul
circuito
Ringraziamo l'ISAM Motor Center, Massimo Calderozzi del Team
ISAM e vi invitiamo a visitare il sito
www.isam-spa.it