Parafrasando quanto disse un replicante, in Blade Runner, un
vecchio e splendido film di fantascienza, mi viene di sostenere che: 'ho visto
cose che voi sub-normali non potete immaginare'.
L'isola del Coco si trova a circa 40 ore di navigazione dalle coste del Costa
Rica, in pieno Oceano Pacifico, le sue coordinate sono 5º31'00" Nord, 87º04'0"
Ovest. L'estensione terrestre è di 23,85 km² e misura 7,6 km di lunghezza e 4,4
km di larghezza, essendo la sua forma approssimativamente rettangolare.
L'isola, detta anche la Galapagos costaricana, per la sua dimensione, isolamento
e stato di conservazione, costituisce uno dei siti naturali privilegiati a
livello mondiale. Con un endemismo importante e una singolare diversità
biologica, l'isola può essere catalogata come un laboratorio naturale, ideale
per compiere ricerche sull'evoluzione delle specie e il monitoraggio
dell'ambiente a largo campo.
In passato fu meta preferita di pirati che, si dice, abbiano seppellito qui
ingenti tesori, ma è stata, recentemente resa famosa dalle scene iniziali del
film 'Jurassic Park' che mostrano dall'elicottero, la sua conformazione e le sue
cascate.
Siamo sicuramente in un posto eccezionale ove incontrare la natura, soprattutto
sott'acqua.
Questo è certamente dovuto alla decisione dello Stato del Costa Rica di farne un
santuario naturale, istituendo il 22 giugno 1978 il Parque Nacional Isla del
Coco .
Nel periodo dell'anno che inizia in giugno e termina in agosto è praticamente
impossibile non incontrare 'school', cioè banchi, di squali martello (sphyrna
lewini), sia posizionati nella corrente quasi in superficie, sia in profondità.
La particolarità di questa isola è che viene raggiunta dal continente da solo
due barche di turisti, che stazionano in baia per cinque-sette giorni, non
essendovi alcuna struttura, ad eccezione di una piccola costruzione adibita ad
abitazione dei guardaparco, sull'isola.
Comunque giunti nei pressi dell'isola, la barca, nel nostro caso la Okeanos
Aggressor, àncora nella baia di Chatham e da lì, oltre che dall'altra baia di
Yglesia, con due veloci gommoni si possono raggiungere tutti i posti di
immersione dell'isola.
La destinazione è sicuramente indicata per quei subacquei che amano gli incontri
con pesci di notevoli dimensioni, in particolare squali.
Senza paura di essere smentito mi sento di affermare che i pesci più numerosi
nei fondali dell'isola sono sicuramente gli squali pinna bianca (triaenodon
obesus) e le razze maculate (taeniura meyeni), che in fondo sono loro parenti
alla lontana.
Assolutamente imperdibile è l'immersione notturna nei fondali della parte
interna della piccola isoletta di Manuelita.
In un fondale di circa 20 metri si è praticamente circondati dagli squali pinna
bianca che appena cala il sole si dedicano alla caccia dei piccoli pesci di
barriera. Lo spettacolo è impressionante, quando la lampada illumina gli squali
che, in frenesia alimentare, si accalcano gli uni sugli altri.
Sono però le immersioni con gli squali martello che rendono questa destinazione
assolutamente imperdibile.
Nei fondali di Punta Maria, Dirty Rock, Bayo Alcione e Manuelita nella parte
esterna l'incontro con i martello è assicurato.
Abbiamo visto banchi di oltre cento esemplari fluttuare nella corrente proprio
sopra di noi, con qualche esemplare dalle misure rispettabili che, più curioso,
si avvicinava, di tanto in tanto, ai subacquei.
In località Manuelita, viceversa gli squali martello si avvicinano molto alla
scogliera, evidentemente attratti dal grande numero di pesci in particolare
razze, che popolano questo sito, contribuendo a creare un meraviglioso carosello
subacqueo.
La conformazione dei fondali è un misto tra la roccia di origine vulcanica e le
formazioni coralline. Molto interessanti le secche al largo tra le quali si
segnalano per vita subacquea Dos Amigos e la citata Bayo Alcione.
Tra le rocce che circondano l'isola si annidano molti esemplari di pesci sia
pelagici che corallini e crostacei. In particolare è abbastanza frequente
l'incontro con le aragoste, anche raggruppate in gruppi di cinque o sei e con le
murene, tra le quali spicca la specie 'puntuta' la più numerosa e quella
'leopardo' , che gli anglofoni chiamano anguilla, forse la più rara.
Molti pesci di barriera, quali pesci chirurgo, lituanidi, salpe tropicali si
radunano in grossi banchi, mentre sono sempre presenti pesci angelo di una
specie autoctona, chiamato angelo reale (holacanthus passer) e pesci palla anche
nella loro fase giovanile di colore giallo.
La particolarità di questi fondali è che le razze e gli squaletti pinna bianca
si radunano anche loro in gran numero, adagiandosi sul fondale sabbioso gli uni
sugli altri.
Guardando con più attenzione tra i coralli, è facile scorgere il bellissimo
pesce falco del corallo (cirrhitichthys oxycephalus) e il pesce scatola blu con
una livrea che lascia veramente incantati.
Diversi tipi di squali è possibile incontrare in questi fondali. In particolare
a Silverado, inginocchiati sul fondale di sabbia a circa 20 metri, i subacquei
aspettano l'immancabile arrivo dei Silver tips (charcarhinus albimarginatus) che
circondati da carangidi si aggirano intorno allo scoglio.
Più al largo sulle secche, si vedono squali Galapagos o charcarhinus limbatus
incrociare indifferenti, insieme a mobule e aquile di mare in branchi di sei
sette esemplari.
Immancabili al largo della parete scorrono i banchi delle varie specie di
carangidi e grossi tonni solitari.
In altri periodi dell'anno, quando le acque si fanno meno limpide per la
presenza di grande quantità di plancton, è facile incontrare il maestoso squalo
balena e le mante.
L'isola del Coco è comunque famosa anche per la popolazione di uccelli che
nidificano soprattutto sulle isole minori e sugli scogli che circondano l'isola
maggiore.
Sono soprattutto sule e fregate che si contendono il pesce che abbonda intorno
all'isola, ma non è difficile scorgere anche qualche falco pellegrino, oltre a
sterne e a gabbiani in gran quantità.
Spesso le sule dalle zampe rosse e dal becco azzurro (sula sula) si avvicinano
ai gommoni dei sub con la speranza di poter raccogliere qualche pesce, oppure
solo per il gusto di mostrarci la loro abilità di volo.
Purtroppo è difficile scendere a terra per visitare l'isola. Ciò in quanto sono
necessari permessi, ma anche perché nella stagione delle piogge l'isola è quasi
impraticabile, per via della grande quantità di fango che si forma.
Infatti non si deve dimenticare che l'isola del Coco è uno dei siti più piovoso
del mondo.
Nel caso fosse possibile scendere a terra, è facile incontrare uccelli stanziali
come garzette ed aironi, ma anche rettili come iguanidi, tartarughe e gechi.
Gli unici mammiferi presenti sull'isola, portati dall'uomo nel corso dei secoli
sono i soliti, topi, gatti, maiali inselvatichiti e cervi dalla coda bianca.
Un'isola che rimane nel cuore e nella mente.
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