Se fossimo dentro un avventuroso romanzo che parla di pirati
e isole deserte
la nostra storia inizierebbe così:
C'era una volta un'isola
in mezzo al mare
se non fosse che le isole (portoghesi) che ci hanno
incuriosito sono due, entrambe di origine vulcanica e poste a 600 km dalla costa
del Marocco, eppure diversissime, opposte per molti aspetti. Impervia, rocciosa,
e verdissima Madeira, la maggiore. Bassa, piatta, piuttosto arida e con
una spiaggia infinita Porto Santo, la minore. Proprio su quest'ultima
abbiamo deciso di approdare lo scorso mese di giugno.
Ideale per una vacanza di pieno relax, e per recuperare le energie perse durante
l'anno, Porto Santo deve sicuramente la sua 'fortuna' a quei nove chilometri di
spiaggia dorata dove si può fare il bagno tutto l'anno, visto il clima
subtropicale e un'acqua sempre tiepida e limpidissima. Sabbia finissima, di
color ocra con venature nerastre di origine vulcanica e poca gente: il modo
migliore per godersi un mare blu cobalto.
Per godere pienamente dell'incanto di Porto Santo vale la pena dirigersi,
camminando lungo la spiaggia, a Ponta da Calheta, da dove si può ammirare l'Ilhéu
de Baixo ou da Cal, disabitata, se si fa eccezione per le numerose colonie
di uccelli marini, che ne fanno il luogo ideale per nidificare.
Anche la città principale dell'isola, Vila Balera, che alcuni edifici risalenti
al 1500 e la casa in cui visse Cristoforo Colombo, attualmente trasformata in un
museo, trasmette una sensazione di relax e tranquillità assolute: da un lato la
semplicità e la simpatia dei suoi abitanti che si incontrano nelle stradine e
piazzette fiorite, dall'altro i gesti di tutti i giorni che si ripetono,
fortunatamente, con un ritmo che ormai noi abbiamo dimenticato
purtroppo!!!
Per i più 'avventurosi', però, Porto Santo riserva l'altra faccia della
medaglia, ovvero la sua impervia costa nord e l'interno costellato da picchi e
rocce di origine magmatica multicolore, da cui si possono vedere le valli
incavate e gli isolotti che appaiono "seminati" in intorno all'isola.
Girovagando per l'isola, un po' come esploratori di un tempo ormai lontano, si
può così andare alla scoperta dei vari belvedere, tra cui meritano di essere
citati: Portela, nella parte est dell'isola, con quello che resta di vecchi
mulini a vento e vista su tutta la spiaggia; quello della cava di pietra di Pico
Ana Ferreira e, all'estremo ovest dell'isola, battuti dalle correnti oceaniche
il belvedere dei fiori e la Ponta de Canaveira con vista sulla Ilhéu de Ferro.
Per i più solitari e 'coraggiosi' un tuffo nell'oceano si può anche fare a nord
nella caletta della Fonte de Areia e, sulla costa orientale, in una piccola
baia, al termine di un gruppo di casette, nota col nome di Calhau da Serra de
Fora: un piccolo rifugio dove l'acqua e il vento sembrano rincorrersi per
disegnare e scolpire strane forme nella sabbia.
Come ogni favola poi, al tramonto poi si può godere dei raggi di sole che
sembrano 'animare' i fari situati sull'Ilhéu de Ferro, a ovest, e sull'Ilhéu de
Cima ad est
con la speranza che il turismo di massa non finisca col rovinare
'l'isola dei pirati', posta a sole 3,5 ore di volo dall'Italia, dove ancora
regnano pace e tranquillità ...
|