Sarebbe dovuto partire presto, appena alzato e invece alle
11:00 era appena arrivato a Sangemini, Juju avrebbe raggiunto Grizzly e assieme
avrebbero raggiunto Cica a Niyregiaza nell'estrema periferia ungherese a 90 Km.
da Ucraina e Romania, da li sarebbero ripartiti assieme per Budapest e poi verso
gli assolati Balcani per poi approdare sulla lunare isola di Pag, un sasso
buttato in mezzo all'Adriatico. Grizzly quasi se lo sentiva e la telefonata di
rito gli conferma il ritardo dell'amico, non se ne preoccupa più di tanto, da
uno sguardo alla cartina e decide che con un po' di fortuna, traffico
permettendo, sarebbero potuti arrivare a Graz in serata, più o meno a metà
strada, c'è tutto il tempo per un altro caffè e per finire di preparare la
valigia. Sono le cinque del pomeriggio e Juju arriva col suo sorriso inglese due
valigie camicia e bermuda rigorosamente da vacanza. 'Fatti una doccia che si
riparte' di li a poco sarebbero passati altri due amici a salutare, quest'anno
le ferie sono state organizzate e reinventate all'ultimo minuto.
La Passat è in ordine il pieno è fatto il navigatore è acceso con impostato
l'indirizzo dell'Hotel Ibis di Graz, oggi è da bollino nero ma ciononostante,
lei ci dice la presunta ora di arrivo. Sono passate le sei quando Juju e Grizzly
partono sorpresi dal traffico che non c'è, si vedono poco da quando Juju vive a
Rieti e c'è sempre qualcosa di nuovo da raccontarsi. Adesso di nuovo c'è Cica
nuova compagna di questo viaggio in giro per mezza Europa. Graz sembra molto
bella con le luci della notte il navigatore ci porta davanti alla porta
dell'Ibis, entriamo ci beviamo due birre gelate, da queste parti sono una
garanzia e andiamo a dormire, siamo giusto a metà strada.
Il portiere di notte era sveglio ma dormiva sbaglia a segnare il numero della
camera e la sveglia non ci sveglia, Juju apre gli occhi e con calma britannica
annuncia le due ore di ritardo, il portiere di notte se n'è andato a casa
.. per
oggi vivrà. Siamo appena partiti da Graz e Cica chiama per sapere in quale parte
dell'Ungheria ci siamo persi e ci prega di non fare tardi per pranzo. 'Si, di
domani forse' vediamo per cena, se ne può parlare. Cica ha passato la notte a
ballare nella solita disco con la sua più cara amica ha dormito tre ore ed è
corsa a casa a preparare il pranzo, Grizzly e Juju avanzano a fatica sulle
statali verso il Balaton, il navigatore li ha oramai abbandonati, si guardano e
decidono che mangiare fa male, guadagneranno tempo viaggiando durante l'ora di
pranzo. A Budapest non c'è tangenziale si entra in città la si attraversa e si
riparte su un'altra autostrada quella che passa per l'Ungaroring e oggi c'è il
Gran Premio d'Ungheria.
C'eravamo già fermati nel 1987, altri tempi, altre storie, dunque procediamo ci
lasciamo alle spalle la città e ci ritroviamo in mezzo alla campagna, sembra
proprio la pianura padana con le colline dell'oltrepò pavese sulla sinistra,
forse poco oltre vediamo il monte Penice. Ci sentiamo quasi a casa e iniziamo ad
aver fame. Forse c'è un limite di velocità su questa autostrada, Grizzly e Juju
si guardano con la faccia a punto di domanda, non hanno visto nulla e la WW si
trasforma in un TGV. Arrivano nel bel mezzo di un pomeriggio d'estate, Cica
saluta con un bel sorriso e prepara la tavola per la cena con tutta la famiglia
c'è anche un commensale in incognito è il futuro nipotino di Cica che nascerà a
Settembre. Ed eccoci alla tipica cena ungherese: una buona zuppa con brodo di
pollo, il pollo che ha fatto il brodo e poi la carne un paio di bistecche
impannate come la Wiener schnitzel o la cotoletta alla milanese, un bel contorno
di patate arrosto, vino, ecco in due ci servirebbero almeno quattro stomaci per
far onore a tutto questo ben di Dio, per fortuna abbiamo saltato il pranzo.
Cica ha organizzato tutto per il nostro soggiorno si dorme tutti a casa sua per
i 4 giorni che resteremo qua. L'atmosfera è rilassante e sappiamo che avremo un
sacco da fare nei prossimi giorni. Sarà una vacanza all'insegna del benessere e
cosa c'è di meglio di una bella corsa mattutina, così Cica porta i due neoatleti
in un negozio di articoli sportivi e questi si muniscono di pantaloncini da
jogging, però 40 euro. I paesi di campagna offrono buone possibilità per fare un
po'di corsa, se così si può definire una simile andatura, dopo poco Grizzly e
juju ansimano come dei mantici ma non mollano, il cardio-frequenzimetro non li
ha ancora dichiarati clinicamente morti. Certo che da queste parti il jogging
non è molto diffuso e così passiamo una civetta della polizia con dentro quattro
energumeni che cercano di sorprendere qualche automobilista troppo veloce,
chissà se ci hanno preso la velocità, ma forse potrebbero non apprezzare la
battuta. Cosa diavolo offre questa città, vediamo un po' ? piscine all'aperto e
massaggio Thai.
Ecco un consiglio d'amico, se non siete ben allenati e vi inventate
mezzofondisti improvvisati, non andate poi a farvi fare un massaggio Thai,
Grizzly e juju non urlano mentre le due massaggiatrici sorridono e lavorano ma
stringono un sughero tra i denti come se gli stessero estraendo una pallottola
dalla gamba senza anestesia. Per i due giorni successivi faranno fatica a
camminare. Tokaj, un nome un programma e chi se lo perde, una serata in buona
compagnia e tanto vino. La compagnia era ottima ma il vino troppo, Juju e
Grizzly si vedono costretti a capitolare, il mondo si fa ovattato, la forza di
gravità centuplica e riusciamo a malapena a ripartire con una quarantina di
bottiglie di vino nel baule, tanto ci basta come souvenir della serata.
Dimenticavo un particolare, in Ungheria il tasso alcolico ammesso per chi guida
è lo 0 %, ecco appunto avevamo dimenticato il particolare, torniamo guidando
come si guida nella peggior nebbia padana aggrappati al volante a velocità di
bicicletta, una precauzione per minimizzare eventuali danni. Grizzly e Juju
dormono un sonno che nemmeno la tremenda sete riesce ad interrompere.
Budapest aspettaci, stiamo arrivando. Che bella che sei ! E come sei cambiata,
Juju e Grizzly erano stati a Buda e a Pest nel 1987 e si respirava un'aria
decisamente diversa. Adesso è molto più simile alle grandi capitali europee
sempre ricca del fascino dei sontuosi palazzi e castelli, stupendi di giorno e
tremendamente affascinanti la notte quando risplendono nel Danubio illuminati.
Fa caldo, ma visto che si sono attrezzati, Juju Grizzly e Cica girano la città
in largo e in lungo a piedi compresa una bella scarpinata nella parte alta per
visitare il palazzo di Sissi, la bella e famosa regina ungherese. In un paio di
giorni si può visitare tutto se però non si ha la pretesa di voler entrare in
tutti i musei e palazzi.
Ci aspetta una sera speciale, Grizzly ha invitato un amico di Budapest a cena
con la moglie e ha deciso di portarli allo Spoon, un bel ristorante su un
barcone ormeggiato sul Danubio, un posticino decisamente di classe. E così ci
gustiamo un menù abbastanza internazionale sullo sfondo della città alta
completamente illuminata. Vent'anni prima Juju e Grizzly si sarebbero goduti
anche un bel pezzo della notte oltre alla serata, ma il tempo è forse riuscito a
far attecchire un barlume di saggezza nelle insane menti e quindi concludiamo la
serata a casa dell'amico Karoly che però non ci lascia andare via, senza averci
prima stordito di grappa ungherese e wisky scozzese. L'albergo, l'Ibis, dista
solo qualche centinaio di metri, possiamo farcela. E poi domani dobbiamo
ripartire, il Balaton ci aspetta, Juju e Grizzly si guardano inebetiti, si
ricordano di quella volta, in moto in campeggio sul Balaton. Anche questa sarà
una sosta di un paio di giorni, lo zio di Cica ci accoglie con un gran sorriso e
la sua migliore grappa 'palinca' rigorosamente fatta in casa, prendiamo possesso
della pensione, davvero confortevole e decisamente a buon mercato.
Non ha proprio un aspetto invitante ma che diavolo dovremo pur bagnarci nel
Balaton, e così, dopo una pennichella su una spiaggia, che in realtà è un prato
sulle rive del lago, decidiamo di assaggiarne le acque. Si tocca per un buon
centinaio di metri e mano a mano che si avanza i piedi sprofondano nel fango
fino alle caviglie, decidiamo di nuotare la sensazione è decisamente migliore.
Ci sono parecchi turisti di varie nazionalità. E così trascorriamo un pomeriggio
rilassante in attesa della festa che ci sarebbe stata la sera. Balatonmadì è una
bella cittadina turistica ci sono più bancomat che tombini, si respira aria di
vacanza ed è pieno di motociclisti che ne fanno di tutti i colori sulle strade
che costeggiano il lago, Juju e Grizzly li salutano come si fa tra 'motard'
senza rendersi conto che adesso sono a piedi. Alla pensione la piccola piscina è
coperta da un telo, eppure qualcosa sotto si muove, ci spiegano che una turista
sta facendo un corso 'zen' o qualcosa di simile e che quell'isolamento serve per
la meditazione, pensavamo di averle viste tutte e invece
.. Dai che non è
lontano andiamo a piedi, guarda che forse cambia il tempo, non rompere cammina e
così scendiamo la ripida strada per recarci alla festa di paese dove ci
aspettano gli zii e i cugini di Cica.
La festa è un brulicare di persone che passano da uno stand all'altro gustando
vini e formaggi e quant'altro di tipico si può mangiare, ci facciamo trasportare
dal flusso di persone e quando decidiamo che potermmo anche avere fame cerchiamo
un posto sui tavoli, decisamente insufficienti per accogliere forse anche la
metà della gente. Juju cosa mangiamo ? Tu prendi il pane, fattelo tagliare a
fette, del formaggio e del salame, io vado a requisire un paio di bottiglie di
vino. Grizzly adora mangiare così, purtroppo. Si fa notte e zii e cugini
decidono di rientrare, passeremo domani a salutare prima di ripartire diretti in
Croazia, ecco un internet cafè, possiamo controllare le mail, nulla da
segnalare. Intanto ci facciamo un paio di birrette visto che nel frattempo ha
iniziato a diluviare, per le strade non c'è più nessuno e come al solito non
abbiamo nessun genere di protezione. Se mi muovo abbastanza velocemente forse
riesco a passare attraverso le gocce, no mi sa proprio di no. Juju ferma un c
..
di taxi che forse due fiorini ci son rimasti. Ma quanto grosse sono ste gocce in
20 metri ci siamo fatto una doccia, vabbè meglio così siamo già fortunati ad
aver trovato questo taxi ramingo.
E' nuvolo, meglio non farà caldo in macchina, è ora di partire la colazione è
fatta, un saluto agli zii e via verso la Croazia. E bravo lo zio che per il
viaggio ci fornisce di una bottiglia di grappa homemade, cosa non è, non vi
dico. Siamo diretti a sud sull'isola di Pag dove un amico di un'amica ci affitta
un appartamento per una settimana, chissà come sarà il posto. In dogana ci
accorgiamo che in tre abbiamo forse 6 euro in contanti, poco male bastano per un
paio di caffè, ne abbiamo bisogno e poi abbiamo sempre le carte di credito. Da
queste part il navigatore non funziona e quindi è Cica che dal sedile posteriore
interpreta la carta e ci dirige. E' quasi tutta autostrada, fino a quando
arriviamo a costeggiare l'Adriatico è bellissimo da questa parte, decidiamo di
continuare fino al traghetto che ci porterà sull'isola. Abbiamo sempre le carte
di credito e i bancomat. Il panorama è stupendo la statale che costeggia il mare
scavata nella roccia lascia scorrere una ad una le brulle isole croate, è
pomeriggio inoltrato e finalmente siamo all'imbarco del traghetto, qui il mare è
solo poco più largo di un grosso fiume. Vado a prendere i biglietti, almeno
questa è l'idea, infatti accettano solo contanti, nell'era della plastica questi
vogliono moneta sonante per farci da caronte, con serafica calma e in discreto
italiano ci dice. 'bancomat
.. 8 km.' Mi girano le palle ma devo girare anche la
macchina e fare rotta al paese poco più a sud. Troviamo il bancomat, funziona, e
anche un distributore per fare il pieno, un problema in meno, da qui col pieno
arriviamo tranquillamente a casa. E finalmente traghettiamo.
Ma che caldo fa ? Questo posto è stupendo, il nostro appartamento si trova
dall'altra parte dell'isola e la strada si snoda sulla cresta della montagna
possiamo così ammirare dall'alto le varie insenature le spiagge e i villaggi di
Pag. Finalmente farò qualche immersione, il mare è uno spettacolo e pensare che
dall'altra parte c'è solo sabbia e forse mucillagine, ma vediamo cosa si può
fare qui per passare il tempo oltre a rosolarsi sulla spiaggia, attività
preferita da cica in vacanza, ma questo è talmente ovvio da rendere
perfettamente inutile la precisazione. Affittano barche, biciclette, moto
d'acqua, bene troveremo come passare il tempo. Vicino al paese, che si trova
nella parte bassa dell'isola vi sono le saline ancora attive, i vecchi magazzini
del sale però sono stati trasformati in una discoteca davvero caratteristica. Il
paese è molto antico le case del centro sono perlopiù fatte di pietra e il
centro che da sul porticciolo è costellato di piccoli bar da dove tra una birra
e l'altra, osserviamo il movimento di turisti, manco a dirlo per la maggior
parte italiani. Tra l'altro qui tutti parlano italiano, anticamente qui era
Italia. Decidiamo che affitteremo delle biciclette, mi procuro le carte dei
percorsi sterrati e non che possiamo fare, ce ne sono per tutte le gambe e
decidiamo che gireremo l'isola in bici, tempo ne abbiamo. La prima uscita è di
rodaggio un percorso facile e le bici do ottima qualità non danno problemi.
Ma come al solito ci lasciamo prendere la mano, decidendo per un percorso di 36
km. Ci sono 37 gradi, acqua ne abbiamo e così iniziamo a pedalare. Subito
affrontiamo una salita sterrata che ci spacca le gambe, il fiato e la mente, è
mattina, Cica dopo poco si ferma si piega in due sulla bici parlando
confusamente 'sono malata molto malata' juju mi guarda e scuotendo la testa mi
dice 'gita finita'. Calma ragazzi, un po' d'acqua una breve sosta all'ombra di
un cespuglio e poi ne riparliamo. E così dopo poco cica si riprende, il respiro
si calma e decide che può continuare, magari senza troppo esagerare. Facciamo
un'altra quindicina di km. E non troviamo una spiaggia che secondo le carte
doveva essere sotto la strada di costa, scolliniamo immettendoci sulla strada
principale e decidiamo di continuare per vedere il mare dall'altra parte
dell'isola. Sulla sinistra uno sterrato con l'indicazione di un parco naturale,
mi ci butto d'istinto, vediamo dove porta, intanto il caldo si fa sentire di
ombra non se ne parla ma il mare non può essere lontano da qui e appena lo vedo
mi ci butto bicicletta compresa. Eccolo, poca spiaggia tutti sassi e pochi
turisti
ma un momento Juju vedi anche tu cosa sta uscendo dall'acqua ? Freno,
mi fermo, mi ricorda una scena di un film con Bo Derek visto una ventina di anni
prima, una splendida creatura bionda sta uscendo dal mare strizzandosi i
capelli, la testa appoggiata su una spalla e nuda come è venuta al mondo
.. In
Croazia il naturalismo è diffusissimo, è venuto il momento di riposare ci
mettiamo sulla piccola spiaggetta e ci buttiamo in mare
.. la sensazione di
sollievo è indescrivibile. Tutti i nostri sensi sono deliziati. Attenzione ai
ricci marini, qui tra i sassi ce ne sono davvero tanti meglio nuotare nei pochi
tratti sabbiosi che si vedono, la natura è uno spettacolo il mare un incanto. Il
rientro è più spensierato e la tremenda salita della partenza adesso è in
discesa
. Wow
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La sera però dura poco per noi, come in ogni località che si rispetti la vita
comincia quando le forze ci hanno già lasciato da un pezzo, riusciamo al massimo
a fare un giro per il centro e a mangiare un gelato dopo cena.
FINE PRIMA PARTE
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