Sebbene
non se ne parli più con tanta enfasi come avveniva negli anni '80, quando fece
la sua comparsa in occidente, l'HIV continua indisturbata a mietere
vittime in tutto il mondo...
... soprattutto in Asia ed in Africa, dove sono decine di milioni le persone
affette da AIDS, molte delle quali sono solo bambini. Ormai lo si conosce bene,
anche se c'è ancora qualcuno che non lo evita (ricordate lo spot "Se lo conosci,
lo eviti"?).
Il virus si trasmette attraverso lo sperma e le secrezioni vaginali nei rapporti
sessuali con persone a rischio. Per persone a rischio non si intendono soltanto
le prostitute o gli omosessuali; anche un partner occasionale eterosessuale può
essere infetto, magari senza neanche saperlo, e può trasmettere il virus anche
con un solo rapporto, sia esso vaginale, anale oppure orale.
Primo imperativo, quindi: mai essere superficiali nel valutare il proprio
partner sessuale. Chiaramente, un rapporto stabile vi protegge da ogni rischio,
ma se avete un rapporto con uno/una sconosciuto/a assicuratevi di avere con voi
e, soprattutto, di usare il preservativo. Questo è l'unico metodo che vi
assicura una barriera completa contro la trasmissione di qualsiasi virus (va
ricordato che anche l'epatite B può trasmettersi attraverso rapporti sessuali,
così come la Candida ed altre malattie a trasmissione sessuale). Usate il
preservativo in tutti i rapporti a rischio, anche in quelli orali. Ricordate,
inoltre, che il preservativo va utilizzato per tutta al durata del rapporto, va
"indossato" bene per evitare che si sfili e va conservato alla perfezione.
Quindi, evitate di metterlo nel portafogli, nel cruscotto dell'auto e, in
generale, dovunque ci sia troppo calore, perché questo potrebbe provocare danni
al lattice di cui il preservativo è costituito.
Un altro modo di contagio è il sangue infetto. Le categorie più esposte a questo
tipo di contagio sono i tossicodipendenti ed il personale sanitario.
Secondo imperativo: se si fa uso di droghe per via endovena bisognerebbe
almeno avere l'accortenza di non usare mai una siringa già utilizzata. Una sola
puntura può già essere fatale. Inoltre, con lo scambio delle siringhe possono
trasmettersi anche altri virus, per esempio quelli dell'epatite B e C, patologie
seriamente problematiche. Per quanto riguarda il personale sanitario, è
ovviamente tutta questione di attenzione al materiale maneggiato e al modo con
cui viene utilizzato e gettato dopo l'uso.
Se pensate di aver avuto un comportamento a rischio oppure di esservi
accidentalmente punti con una siringa usata, accertatevi del vostro stato di
salute, per voi stessi, per i vostri partner e, più in generale, per i vostri
familiari ed amici.
Terzo imperativo: se pensate che esista la possibilità anche remota che
abbiate contratto il virus, fate immediatamente il test per l'HIV. Si tratta di
un semplice esame effettuabile tramite un prelievo di sangue ed è del tutto
anonimo. Se il test è negativo vuol dire che non siete infetti, ma l'esame ha
validità effettiva solo dopo 6 mesi dall'ultimo comportamento a rischio. Solo
allora potrete essere sicuri di non aver contratto l'AIDS. Il risultato
positivo, invece, sta ad indicare che avete contratto l'infezione e che potete
trasmetterla anche ad altri. È importante, quindi, contattare immediatamente il
proprio medico di fiducia e subito dopo uno specialista. Fin da subito, però,
sarà opportuno adottare tutti i metodi di barriera per bloccare il ciclo di
contagio.
Quarto imperativo: se conoscete qualcuno affetto da AIDS, non
emarginatelo! Oltre ad essere una cattiveria gratuita nei confronti dei
sieropositivi, l'isolamento di queste persone può rivelarsi pericoloso, poiché
li spinge a non rivelare la loro malattia e quindi a facilitare il contagio. Gli
unici comportamenti a rischio sono lo scambio di siringhe o di strumenti da
taglio ed i rapporti sessuali non protetti. Non si resta contagiati né baciando
un sieropositivo, né mangiando con lui o stringendogli la mano.
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