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Il Sentiero Pier Giorgio Frassati delle terre del timo PDF Stampa E-mail
Scritto da Vittorio Aimone   

La partenza della nave dal porto di Genova è alle 21.00. Biglietto passaggio ponte con auto al seguito. Costeggiata l'isola di Ustica, si arriva a Palermo puntuali dopo venti ore di navigazione.



Pochi i turisti, la maggior parte dei passeggeri a bordo sono siciliani che tornano ai paesi di origine. Una volta sbarcato, prendo la strada che, superata Bagheria mi porta prima ad Enna e poi in direzione Catania. Oltrepasso la piana dove gli agrumeti sono la linfa vitale di queste terre alle falde del maestoso Etna che con i suoi 3343 mt. ne è il dominatore.


Entro in provincia di Siracusa. Sono ospite nella casa dell' amico Sebastiano, ora medico a Muzzano, a Carlentini. Il nucleo abitato, sovrastante il parco archeologico della greca Leontinoi, fu fondato nel 1551 in onore di Carlo V Imperatore. All'interno della Chiesa Madre con sorpresa riconosco in una pala d'altare della navata destra, la figura di San Carlo Borromeo dipinta da Ludovico Svirech nel 1750.
Accolto calorosamente dagli amici di Sebastiano, pranzo alla tenuta Roccadìa dove i 'curruduni' focaccia ripiena di verdure, ricotta e caciocavallo sono con i 'pizzòli' una vera prelibatezza.

Il sentiero Frassati della Sicilia, inaugurato già nel 1998, si sviluppa nei Monti Iblei seguendo un itinerario che da Càssaro porta a Buscemi ad una trentina di km da Carlentini. Presentandomi come socio C.A.I. di Mosso, per maggiori informazioni telefono ad Annamaria Salibra del C.A.I. di Siracusa, ideatrice del percorso assieme ad altri volontari. Felice di sentirmi, è premurosa nei miei confronti mettendomi in guardia dal caldo e dalla mancanza di sorgenti d'acqua, facendo trasparire quel senso di protezione e rispetto che la gente di questi luoghi ha nei confronti dell'ospite.


I Monti Iblei sono caratterizzati da un susseguirsi di 'cave', profonde valli incise nella roccia calcarea dall'aspetto di veri e propri canyon che ne disegnano il paesaggio. Il sentiero, ben segnalato, ha inizio a Càssaro dove era situato l'antico castello, in arabo 'qars'. Scendo sul fondo della Valle dell' Anapo fra una vegetazione lussureggiante tipica delle zone umide e costeggio il torrente Nucilla, affluente dell' Anapo, guadandolo più volte fino ad entrare nella Valle dei Mulini. E' un percorso divertente e rilassante fra la musica del lento scorrere delle acque del Nucilla e l'intenso profumo del timo in fiore, vero padrone di queste terre.


Incontro insediamenti rupestri testimonianza di vita antica e resti di mulini e terrazzamenti segno di attività più recenti. La descrizione del percorso è precisa e i punti di riferimento sono lì ad aspettarmi: lo 'scalandrino ','u parmientu' in pietra, la 'saìa', la 'costaia', la palma solitaria, fino alla chiesa bizantina di 'Santo Pietro'scavata nella roccia. Non può mancare un pensiero a Pier Giorgio Frassati e al suo amore per la montagna che dalla Muanda mi ha portato sui Monti Iblei: è strano ma è proprio vero. Dopo una lunga risalita e tre ore abbondanti di cammino arrivo a Buscemi dove è presente una bella architettura barocca come d'altraparte in tutti i paesi Iblei che fanno parte del Val di Noto. E' un paese-museo dove fra le sue strade si possono visitare i luoghi del lavoro contadino con la casa 'ro tilaro', il tessitore,'ro firraru', il fabbro,'ro iurnataru', il bracciante.


All' improvviso sento il fragore di mortaretti e fuochi d'artificio e all'una del pomeriggio mi domando come sia possibile. Mi spiegano che a Palazzolo Acreide, dove in seguito visiterò il Teatro Greco, nella collina di fronte è il momento della 'sciuta'. Oggi 29 giugno è l'inizio della festa dedicata a Santo Paolo Patrono con la processione della statua e delle reliquie. L'UNESCO ha dichiarato il rito patrimonio dell'umanità. Ci sono migliaia di persone ad assistere alla cerimonia dove le donne partecipano scalze e bambini nudi vengono presentati al Santo per grazia ricevuta in una mescolanza di magia e devozione.


Ritorno a Càssaro per strada normale, accompagnato ancora dalle raffiche di 'nzareddi'in lontananza, una decina di km di cammino, fra asfalto e sterrato. Attraverso una spettacolare strada panoramica lungo la parte inferiore della Val d 'Anapo, visito la Necropoli di Pantalica che con le sue 5000 tombe a grotticella risalenti fino al XII sec a.C., fra Ferla e Sortino, è la più estesa della Sicilia. A Carlentini con grande piacere ricevo in regalo dagli amici della Proloco, oltre ad altre pubblicazioni, una preziosa collezione di cartoline d'epoca in segno di riconoscenza per il mio interesse alla loro terra dal profumo di timo. Li ringrazio con emozione e parto alla volta del mare, delle spiagge e del sole di Sicilia, ma questa è un'altra storia.


 

 

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