Non
a caso Sri Lanka viene chiamato lo smeraldo dell'Oceano Indiano. La sua forma a
goccia e la rigogliosa vegetazione tropicale, che compete continuamente con
l'uomo per occupare ogni piccolo spazio di terra disponibile, la fanno apparire
come una pietra preziosa incastonata nel blu di uno dei mari più affascinanti
del mondo.
Preziosa, Sri Lanka, lo è davvero e non solo per la bellezza della sua
natura ancora incontaminata, per gli animali che ancora si muovono liberamente
nelle foreste, per la cultura incredibilmente ricca, ma lo è soprattutto per la
sua gente. I singalesi sono un popolo sorridente e gentile, molto laborioso e
disponibile, passato attraverso la colonizzazione dei popoli europei, privato
spesso delle sue ricchezze e lacerato da una guerra civile con i Tamil che solo
recentemente ha avuto fine.
Oggi a Sri Lanka, terminata la guerra, si vive un periodo di pace e si attende
un futuro prospero. Tutti sorridono, soprattutto ai turisti, sperando che presto
ne arrivino tanti portando un meritato benessere. Fanno di tutto per incantare
positivamente il viaggiatore, sperando che, una volta rientrato a casa, possa
parlare bene di questa terra bellissima e invogliare gli amici a visitarla.

Di lei, Sri Lanka, noi sappiamo molto poco. L'isola ha un unico aeroporto
internazionale, dove arrivano i voli provenienti dall'Italia, situato a circa 40
minuti da Colombo. La capitale è' una città frenetica dove si svolge la vita
commerciale, economica e politica del paese. Qui vi sono grandi alberghi, un
tempo sfarzosi che hanno però risentito dei molti anni di guerra civile e della
mancanza di afflusso turistico. Molti e bellissimi templi buddisti, negozi per
lo shopping e monumenti affascinanti. I tuk-tuk, qui chiamati threevilla (dalla
parola inglese three weels), corrono frenetici portando da un capo all'altro
della città studenti in uniforme, signore con le sporte della spesa e uomini
d'affari. Ma è quando si lascia Colombo che si comincia veramente ad apprezzare
la vera essenza dello smeraldo Sri Lanka.
Una macchina confortevole con l'aria condizionata ed una guida esperta sono
indispensabili per visitare il paese. La guida a sinistra ed il traffico
estremamente caotico, come in molti altri paesi asiatici, rendono difficili i
viaggi in libertà ed è molto meglio organizzare prima il proprio itinerario.
Lasciata Colombo, con la nostra macchina e l'autista-guida che parla italiano ci
dirigiamo verso Kandy. Sulla strada ci fermiamo a Pinnawela, dove si
trova l'orfanotrofio degli elefanti. Questa struttura unica nel suo genere
accoglie elefanti che non sono più in grado di vivere da soli nella giungla. Ci
sono cuccioli che hanno perso la madre, individui mutilati dalle bombe tamil o
dalla cattiveria dell'uomo. Purtroppo, per loro, gli elefanti indiani hanno le
zanne piene d'avorio (mentre quelli africani le hanno cave) e per questo sono
stati cacciati e uccisi. Ora sono protetti, ma esistono ancora cacciatori di
frodo e contrabbandieri.

Un maschio adulto è stato reso cieco dalla furia dei guerriglieri e reca in
corpo ancora molti pallini. Oggi vive serenamente a Pinnawela. Un altro ha perso
una gamba su una mina, ma sembra piuttosto sereno. Ci sono, però, anche
tantissimi cuccioli, alcuni orfani e nutriti a mano col biberon, altri con la
loro madre che cresciuta a Pinnawela, non può più vivere da sola nella giungla.
Gli animali sono praticamente liberi e vengono portati dai domatori al fiume per
il bagno, due volte al giorno. E' questo il momento più interessante. Il costo
del biglietto per vedere gli elefanti servirà a curarli e nutrirli e quando ci
sono pochi turisti subentra lo stato e fondazioni benefiche locali e straniere.
Un elefante mangia 250 chili di foglie e fusti ogni giorno, che devono essere
acquistati nei dintorni, per lasciare intatta l'area in cui vivono.
Arriviamo a Kandy nel tardo pomeriggio. La città è frenetica, ma molto
bella. Un grande fiume la attraversa e su un alto colle spicca un'enorme statua
bianca del Budda. In questa città è conservata la reliquia più importante del
paese, un dente di Budda, conservato in uno dei templi più beli, meta di
pellegrinaggi da tutte le parti del paese. Una volta all'anno durante l'ultima
settimana di luglio e la prima di agosto si ricorda l'arrivo del dente a Kandy
con il Perahera Festival dove ogni sera sfilano, per le vie della città oltre
150 elefanti e centinaia di danzatori al suono di tamburi e altri strumenti
tradizionali.
Kandy è anche famosa per i suoi zaffiri. Pietre bellissime e pregiatissime,
seconde solo ai diamanti per valore estetico ed economico, queste pietre vengono
lavorate in delicati monili ed è possibile acquistare sia la singola pietra che
i gioielli a prezzi più che convenienti. Se non siete degli esperti, però, vi
suggeriamo di comprare solo nei negozi ufficiali, dove vengono rilasciati
certificati di garanzia delle pietre.
Kandy è anche sede di uno dei dieci più begli orti botanici del mondo. Oltre
duecento ettari dedicati alla coltivazione di specie endemiche e importate.
Alcuni alberi sono stati piantati da personalità importanti per ricordare
momenti storici o avvenimenti che hanno cambiato l'umanità. Una profusione di
fiori, colori, profumi accompagnano la passeggiata all'interno del giardino.
Sotto un grande ficus di 250 anni, che protegge dal sole con le sue fronde
un'area più vasta di una casa, ci si ferma a fare pic-nic. Su un altro lato il
bambu verde cresce di 30 cm al giorno, arrivando a superare un grattacielo.
Dentro la casa delle orchidee, ci si riempie gli occhi di colore e si sentono i
delicati profumi delle rare orchidee profumate.
A 14 chilometri da Kandy sorge un bellissimo campo da golf. Il golf, come il
cricket ed altri sport tipicamente inglesi, sono stati introdotti, durante in
colonialismo, dai soldati britannici che costruivano percorsi intorno alle
postazioni per svagarsi nelle ore di libertà. IL Victoria Golf Club è un
moderno percorso costruito lungo il fiume Victoria, uno dei più importanti del
paese. Lo scenario è quello tipicamente tropicale, alte palme delimitano i
fairways ed intorno crescono alberi di ibiscus e jacaranda dove si posano
pappagalli colorati.

I nostri caddies gentilissimi e sorridenti si caricano in spalla le sacche da
golf. Avremo potuto noleggiarle sul posto, ma abbiamo preferito giocare con la
nostra attrezzatura abituale e la compagnia aerea ce le ha imbarcate
gratuitamente. Le buche sono diverse l'una dall'altra, alcune lunghe ed altre
corte e molto tecniche. Alcuni fairways girano a 90° ed il green si nasconde in
piccole valli o sopra spettacolari colline che guardano il fiume. Un giro di
golf in questo campo è un'emozione unica.
Dopo il gioco o per chi non si cimenta c'è una bella piscina a disposizione che
guarda proprio sul putting green ed un ottimo ristorante. All'interno della
proprietà c'è anche, un centro massaggi, un buon maneggio che propone
passeggiate a cavallo e lezioni di equitazione adattissime per i più piccoli, il
campo da tennis e un percorso per mountain bike.
Ad ogni tappa ci lasciamo spazio per il relax e per godere dei magnifici
paesaggi. Assorbiamo l'essenza di questa bellissima terra, ci lasciamo coccolare
dall'ottimo servizio che propongono i nostri alberghi e ci concediamo tempo per
i trattamenti ayurveda che ritemprano il corpo e lo spirito.
Da Kandy ci muoviamo verso la montagna dove l'aria rinfresca e diventa
frizzante. Lungo la strada ci fermiamo in uno spice garden. I simpatici
anfitrioni parlano italiano e ci descrivono la coltura delle spezie nel
giardino, come vaniglia, cacao, caffè, aloe vera, etc. Da queste piante si
ricavano cosmetici e medicinali di cui ci vengono illustrati appassionatamente i
prodigi. Non disdegniamo di sentire l'intenso profumo della vaniglia o di
assaggiare il cacao. Finita la visita ci fermiamo nello shop, per acquistare
qualche vasetto di aloe vera che sarà molto utile per combattere arrossamenti
dal sole o punture di insetti.
Ceylon, fu il nome con cui gli inglesi ribattezzarono l'isola all'epoca delle
colonie. Distrussero intere foreste vergini per ricavare ettari ed ettari di
terra da destinare alla coltivazione del prezioso tè. Da questa pianta
originaria della Cina, si ottiene l'infuso, che è forse la bevanda più bevuta al
mondo e che, all'epoca delle colonie, rappresentava un risorsa economica enorme.
Tuttora il tè prodotto nell'isola viene commercializzato come 'tè di Ceylon', il
migliore e più pregiato al mondo. La qualità è dovuta alla composizione della
terra che si trova nella montagna di Nuwara Elya, dove ci sono le piantagioni,
al particolare clima fresco e umido e alla lavorazione che avviene ancora come
all'epoca degli inglesi.
Nessun fermento chimico, nessuna elaborazione moderna, solo la pianta, il calore
prodotto da una caldaia a legna ed i suoi tempi naturali per essiccare e
fermentare. Poi le foglie delicate vengono tagliate ed inviate in sacchi
capienti in tutte le parti del mondo.
Le foglie vengono raccolte da ogni pianta una volta alla settimana. Questo è un
lavoro esclusivamente femminile. Le donne del posto sono tutte impiegate nella
raccolta del tè, ma ne arrivano anche tante dal sud dell'India. Gli uomini
lavorano la terra e potano le piante. Ogni pianta produce per cinquant'anni, poi
dovrà essere sostituita. Le piantagioni più importanti impacchettano il loro tè
e ne preparano diverse varietà: il tè verde, il tè dai fiori, il tè leggero
adatto ad essere consumato nero, quello più forte da bere col latte, i tè
aromatizzati alla cannella, alla vaniglia e ad altre spezie che crescono nella
stessa zona... quasi impossibile ricordarli tutti! In queste piantagioni è
possibile degustare il tè, comodamente seduti su poltroncine in vimini di gusto
coloniale, godendosi la vista di una montagna ricoperta dal té. Eppure la pianta
del tè non esisteva a Sri Lanka, prima degli inglesi.
A Nuwara Elya ci confrontiamo con il secondo campo da golf. Il percorso
ha 117 anni e comincia dal centro città per estendersi alle verdi colline
circostanti. Entrando in città da Kandy, il primo incontro con Nuwara Elya è
proprio la buca 6. Nella club house coloniale e perfettamente integrata
nell'ambiente, conosciamo i nostri caddies che ci introducono sapientemente ad
un percorso incredibilmente verde ed affascinante. L'erba è perfetta, aiutata
anche dal clima della montagna. Sebbene ci troviamo in alta montagna il terreno
e abbastanza pianeggiante, solo leggermente mosso e collinare. Le buche molto
lunghe coprono un area vastissima. I green molto grandi sono protetti da bunker
e ostacoli d'acqua. Un percorso impegnativo ma molto stimolante.

Lasciata Nuwara Elya ci si dirige nuovamente verso Colombo. Sulla strada lo
scenario è incredibilmente bello. La vegetazione è lussureggiante a formare
un'intricata giungla verde. Ai bordi delle strade fioriscono le canne dai vivaci
colori ed i cosmos rosa, gialli ed arancioni. Dove le montagne sono state
tagliate per far posto alla strada, anch'essa costruita dagli inglesi che ne
avevano bisogno per portare il tè fino al porto di partenza per l'Europa,
crescono orchidee selvatiche. Tutto ciò grazie all'acqua. I fiumi sono numerosi
e spesso formano laghetti e cascate. Non mancano tratti con le rapide. Ci
fermiamo nei pressi di Kittaguala per sperimentare l'emozione di un'ora
nelle rapide a bordo di un gommone. Esperti conducenti locali ci introducono al
rafting in acque calme, quando siamo pronti cominciamo la nostra avventura. E'
un giro piacevole e veramente emozionante. L'acqua del fiume non è molto fredda,
forse grazie alla temperatura esterna sempre tiepida, ed alla fine del percorso
ci concediamo un bagno rinfrescante nel laghetto seguito da un pranzo servito
nel ristorante che ha una terrazza sul fiume.
Prima di partire non potevamo mancare un giro di golf al Royal Colombo Golf
Club, il club più antico dello Sri Lanka. Gli inglesi hanno lasciato anche
delle buone tradizioni, una di queste è il golf! All'ingresso vi sono tante
targhe e molte foto di un'epoca andata e della regina Elisabetta e dei suoi
predecessori. Il campo è molto ben tenuto, i fairways sono molto larghi e verdi,
delimitati da alti alberi. Le buche sono lunghe, come vuole lo stile inglese, i
green ampi e ben protetti da grandi laghi dove crescono ninfee colorate e
spariscono centinaia di palline. Durante il percorso è impossibile non distrarsi
a guardare gli scoiattoli che scendono dagli alberi o le cornacchie che cercano
di rubarti la pallina. Il caddy le caccia arrabbiato, perchè non tocchino la
palla, portandola nel rough. Ma la cosa ha un non so che di umoristico... visto
che i laghi fanno sparire molte più palle di quanto possano fare le cornacchie.
Un consiglio: procuratevi le palline al pro-shop, costano molto meno che
comprate dai vari ragazzini che le recuperano nell'acqua e le vendono
abusivamente!

E' venuto il momento di lasciare questa splendida isola, ma contiamo di
ritornare presto. Sri Lanka, lo smeraldo dell'Oceano Indiano, ha all'interno una
marea di luci colorate, impossibile scoprirle tutte in un solo viaggio.
Informazioni utili:
Quando andare: Lo Sri Lanka si trova ai Tropici per cui è possibile
sempre visitarlo, nei mesi di giugno e luglio, le piogge possono, però, essere
intense e creare qualche disagio.
Abbigliamento: Casual ed informale. Abiti freschi di cotone e costumi da
bagno. Per i tour che includono Nuwara Elya, consigliamo scarpe chiuse ed una
felpa per la sera. Per i golfisti è necessario avere shorts adeguati e polo
shirts, scarpe con chiodi morbidi, cappellino e sunblock.
Lingua: la lingua ufficiale è il singalese, ma l'inglese è parlato
ovunque.
Moneta: la moneta locale è la rupia (1 rupia=0,0059 eur), e sarà
necessario avere banconote di piccolo taglio per le piccole spese durante il
tour e le mance.
Informazioni e prenotazioni:
Macana Golf Tour
Operator, Via Pertini 754, Pistoia.Tel.0573.976043 -
website: www.macanagolf.com
- e-mail:
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