E'
il 30/07/2009, sono le 6,30 : insieme alla mia compagna Silvia ci prepariamo ad
affrontare un nuovo viaggio con la nostra moto.
Arrivati in Austria, come per incantesimo, prendiamo la pioggia la temperatura
si abbassa notevolmente, ma proseguiamo il nostro percorso fino alle 20, per poi
fare sosta a Linz (Austria). Subito si mangia e velocemente, andiamo a dormire.
Il nostro viaggio è molto lungo: dobbiamo attraversare ancora sei stati, prima
di arrivare Murmansk.(Russia.
Il giorno successivo all'alba ci alziamo seguitando il viaggio. Alle 9,30
facciamo una sosta , siamo a circa 130 km da Praga alle 13 siamo in città
vederla dopo oltre venti anni mi fa un certo effetto; subito prendiamo un
appartamento pagando sessanta euro e ci organizziamo per visitare la capitale.
La città una tra le più belle d'Europa, ci appare subito come una capitale da
favola dove tutto è pulito.
Il giorno successivo ripartiamo e viaggiamo fino alle 20
riposandoci in un motel a pochi chilometri da Bialystok( Polonia), il 02
attraversiamo la Lituania e la sua capitale Vilnius, ma decidiamo di non
fermarci, la temperatura scende notevolmente rispetto all'Italia siamo a 15
gradi e fortunatamente il tempo ci è favorevole, non piove più da quando abbiamo
lasciato l'Austria, proseguiamo fino a Riga (Lettonia ) dove arriviamo in
albergo alle 18, la visitiamo subito fino a tarda sera. Riga è la città più
grande delle repubbliche baltiche.
Girare in questa capitale diventa un rilassante passatempo. Passeggiamo di notte
nelle stradine ciottolate della città vecchia, assaporando il senso di pace,
vediamo gli scorci del passato, i suoi labirinti di piccola strada: diventa un
vero e proprio museo all'aperto. Il suo centro storico è considerato patrimonio
dell'Unesco. Dopo Riga siamo diretti a Tallin ( Estonia ).
Durante il viaggio incontriamo i primi motociclisti, chi dalla Finlandia, chi
dalla Rep. Ceca, ci scambiamo qualche parola in inglese, facciamo foto per
ricordare l'avvenimento e proseguiamo ancora
attraversando immense foreste di
abeti e betulle e inoltre, osserviamo immensi nidi di cicogne le quali, sentendo
il rumore della moto, si innalzano volando davanti a noi Il panorama è stupendo,
la temperatura si abbassa notevolmente. Finalmente alle 13 del 3 agosto siamo a
Tallin: controllo il contachilometri della moto e risulta che abbiamo percorso
fino a questo momento oltre 3000 km.
La città, rivedendola dopo sei anni , conserva sempre il suo fascino medievale ,
visitare nuovamente le repubbliche baltiche questa volta non più solo, ma in
compagnia di Silvia, resta più facile, Lei conosce alla perfezione il russo, ed
ogni difficoltà viene risolta con naturalezza. Il 4 agosto alle ore 11 ci
imbarchiamo per Helsinki ( Finlandia).
Alle 13 sbarchiamo nella capitalecontinuando a viaggiare senza sosta per due
ore, dopodiché decidiamo di fermarci per indossare abbigliamento termico, la
temperatura scende ancora di molto. Murmansk è ancora lontana; dobbiamo
viaggiare più veloci , per arrivare presto in Russia. La mia esperienza passata
mi insegna che il tempo non sarà clemente andando su, ed inoltre ce lo
confermano i motociclisti incontrati, i quali testimoniano freddo e acqua per
tutta la Finlandia. Incomincio a dare più gas alla moto, mantenendo velocità di
crociera piuttosto alte, ma allo stesso tempo facendo attenzione agli autovelox,
e soprattutto alle renne che pascolano vicino alla strada, spesso
l'attraversano: prenderne una sarebbe un serio problema , quindi guidare diventa
impegnativo e stressante.
Viaggiamo fino alle 0,30 del 5 agosto, proviamo a pernottare in due campeggi
nella località di Puolanka (Finlandia), ma sfortunatamente entrambi alle 21
chiudono. A quel punto decidiamo di rimanere nelle vicinanze dell'ingresso,
utilizzando delle palanche come letti; riesco a dormire un' oretta ed
addirittura a sognare , Silvia un po' di meno. Intraprendere il viaggio non è
cosa facile fa troppo freddo, non riusciamo più a dormire e ne approfittiamo per
mangiare salmone affumicato e del formaggio accompagnato da pane nero, ci
facciamo tre caffè per rimanere ben svegli e alle tre di notte riprendiamo il
viaggio. Indossiamo abbigliamento termico, la temperatura è troppo rigida,
l'umidità si sente tantissimo.
C'è nebbia e a questo punto, decido di non continuare e di far sosta nuovamente,
aspettando l'alba Al primo centro urbano facciamo sosta e dormiamo per terra
nelle vicinanze di un bar chiuso. Al nostro risveglio preparo un caffè, mangiamo
qualcosa e un'altra volta in viaggio, attraversando Napapiri, la linea
immaginaria del circolo polare artico, in seguito siamo a Rovaniemi capitale
della Lapponia, città che attira grandi e piccoli , rivederla dopo tanti anni è
un'esperienza unica un viaggio indietro nel tempo per rivivere le emozioni
dell'infanzia, immersi nella meravigliosa atmosfera fiabesca della città di
Babbo Natale.
Alle 15 siamo a Ivalo, la meta è quasi raggiunta ed il tempo è come per magia
ancora sereno, è quello che desidero più di ogni cosa, perché macinare migliaia
di chilometri sotto l'acqua renderebbe il viaggio ancora più faticoso e
rischioso e se poi troviamo sterrato? e se troviamo del fango? tutto ciò è
quello che mi passa spesso per la mente, lascio da parte queste piccole angosce
ed insieme a Silvia rilassati davanti ad una buona tazza di caffè ci godiamo la
tranquillità ed il sole nel nostro bungalow preso in un confortevole campeggio,
in un bosco.
Subito dopo Silvia chiede a dei russi le condizioni stradali che affronteremo il
giorno dopo, per arrivare a Murmansk, confermano una cinquantina di chilometri
di sterrati e poi tutto buono. L'indomani faccio il pieno alla moto e mi porto
di scorta una tanica piena di benzina , alle 9,30 partiamo e alle 11 arriviamo
al confine, chiedo notizie alla polizia di frontiera Finlandese sulle condizioni
stradali alle quali andavamo incontro. Ci confermano strade con avvallamenti,
buche e sterrati; e nell'occasione rimangono meravigliati del nostro itinerario,
mi chiedono informazioni sulla moto e poi ci salutiamo augurandoci buon viaggio.
Subito dopo arriviamo al confine russo: qui i controlli sono più severi, mi
ispezionano accuratamente i bagagli, la moto, ci chiedono dove siamo diretti e
poi piano piano, prendendo confidenza, guardano la moto, mi fanno domande su di
essa, alla fine ci consegnano passaporti e documenti moto e poi
.. via gioiosi,
siamo in Russia. Avendo attraversato in otto giorni sette stati ed avendo
percorso più di 6000 km. Dentro di me mi chiedo ormai è fatta , tutto è filato
liscio, il tempo è sempre bello, non abbiamo avuto mai controlli dalla polizia,
insomma nessun imprevisto, ma neanche a farlo apposta ecco dinanzi a noi lo
sterrato. Prima di affrontarlo voglio rifare il pieno, l'unico distributore
tenuto malamente non ha il carburante, affrontiamo la pista ad una velocità
bassissima tra prima e seconda e spesso devo fermarmi perché accuso dolori alla
mani, la moto è carica, si fa sforzo a tenerla stabile, la paura di cadere è
tanta, e mi torna nuovamente l'angoscia della pioggia, se il tempo fosse stato
brutto fare questo tratto di strada non so come avremmo fatto.
Finalmente, terminata la strada bianca, inizia il manto stradale buono e lascio
scaricare i cavalli della moto in questa immensa foresta di abeti e betulle.
Dinanzi a noi attraversano spesso degli scoiattoli, ma purtroppo arriva il
momento che la benzina finisce, prendo la tanica di scorta, travaso il
carburante nel serbatoio e nuovamente via
..alle 17 siamo a Murmansk. e qui
spostiamo nuovamente di un'ora in avanti le lancette dell'orologio la differenza
oraria rispetto all'Italia è di due ore. Dopo una bella doccia, andiamo a
visitare la città più grande del circolo polare artico.
Muovendoci per la città noto subito un particolare: sfrecciano quasi tutte le
moto senza targa incuriosito, fermo un centauro e faccio chiedere a Silvia il
perché di tutto questo. Come mai la polizia russa, tanto severa, rimane
impassibile, a tutto ciò ? risponde il capo dei bikers di Murmansk che i
poliziotti lasciano correre, in quanto se li inseguono: i centauri, per non
farsi prendere, si schiantano da qualche parte. Incredulo, vedo sfrecciare nella
strada principale della città larga, più di una nostra autostrada moto di alta
cilindrata che alla guida ci sono spericolati senza casco, senza mani ,
impennano su una ruota cose che se fatte in Italia prevedono sanzioni
catastrofiche. E che mi sento dire da Mikhail? che come vado io sono troppo
preciso, rispettoso del codice della strada e ci avrebbero preso in giro un po'
tutti
..Mikhail ci fa conoscere altri motociclisti della città, insieme facciamo
un giro per le parti più interessanti di Murmansk. Chiedo a loro un'infinità di
cose.
Grazie a Silvia che mi fa da interprete la cosa che mi colpisce di più non è
tanto della temperatura invernale che arriva a meno 20 gradi ma che vivono per
otto mesi completamente senza luce solare e poi sempre giorno, noi stiamo
vivendo il momento più bello. Alla fine facciamo una foto di gruppo per
ricordare il momento e prometto di inviarne una tramite email e guardare il loro
sito internet. Il giorno successivo 7 agosto, si parte. Ci fermiamo solo un
attimo per fare delle foto con la moto, vicino ad un cartello con scritta
cirillico che indica Murmansk e poi via, alternando piccole pause per arrivare
alle 21,50 a Medvezegork (Russia), avendo percorso 820 km, e li sentiamo tutti
per le condizioni stradali non buone. L'8 agosto, di mattina ci si alza presto e
si parte per arrivare a San Pietroburgo considerata la Venezia del Baltico
Arriviamo nelle prime ore del Pomeriggio, visitiamo la città in due giorni,
dando preferenza alle cose più importanti, la metropoli è stupenda, io già la
visitai molti anni fa e concordo con Silvia che Mosca è a nostro avviso unica.
Il 10 agosto alle 8 partiamo da San Pietroburgo. Il nostro obbiettivo adesso è
di rientrare velocemente a casa dei familiari della mia compagna in Moldova,
viaggiamo fino alle 23,30 arriviamo a Briansh ( Russia). La città è deserta,
riusciamo a trovare velocemente un albergo, ma non ha il parcheggio per la moto.
Ci rassicurano che si può metterla al pronto soccorso dell'ospedale pagando 2
euro al guardiano e cosi facciamo. Il giorno seguente riprendiamo il viaggio:
intorno alle 16,20 un poliziotto russo, nascosto dietro un cespuglio ci prende
nel momento che uscivo da un distributore di benzina in accelerazione con il suo
radar, mi ferma
..e la solita prassi
.. passaporto, documenti moto e ci contesta
i 20 km sopra il limite, non c'è stato verso
. pagata l'infrazione di 10 euro
riprendiamo nuovamente il viaggio facendo molta attenzione alla polizia nascosta
e pronta a colpire con i suoi rivelatori.
Continuiamo attraversando l'Ucraina e riposandoci nei pressi della sua capitale
Kiew Il 12 agosto alle 12,15 siamo al confine Ucraina /Trasnistria e qui le
solite lunghe burocrazie doganali: controlli, documenti da parte dei militi
della Transnistria, i quali si dimostrano sempre ostile verso chi passa tale
confine
. Ci controllano moto e bagagli. Nel pomeriggio siamo a casa di Silvia
ed il contachilometri segna oltre 11.000km. Vi Rimaniamo fino al 28 alternando
dei periodi di visita alla capitale Chisinau Il 29 agosto alle sette, con
malincuore, salutiamo i genitori della mia compagna e ci avviamo verso il
confine tutto procede bene fino a quando, in una località della Transilvania,
commetto un errore nella guida, un'infrazione al codice della strada; subito,
come un lampo, al centro della mezzeria della via, un poliziotto mi ferma e mi
contesta l'infrazione ritirandomi la patente , che avrebbe spedito in Italia
dopo sessanta giorni e mi sarebbero stati tolti due punti.
Mezz'ora per spiegare le nostre motivazioni , mentre il militare scrive il
verbale..
.personalmente non ci speravo più , ormai la patente era andata e
vedevo tutto nero e drammatico. Fortunatamente è ancora una volta la mia
compagna Silvia che mi leva dai guai, convince il poliziotto che paghiamo subito
la multa, la sanzione è di 50 euro, ne do 40 dopo essermi assicurato che i
documenti sono al sicuro nel mio portafogli.
Come se non bastasse vengo avvisato di andare piano fino al confine, perché se
avessi commesso un'altra volta l'infrazione per la quale ero stato fermato, la
patente mi sarebbe stata ritirata. A tutto ciò assistono gli automobilisti
romeni, i quali applaudono e sorridono alle nostre spalle. Ciò mi fa riflettere
e mi spaventa: sto ancora più attento nella guida e soprattutto ai limiti di
velocità. Viaggiamo fino alle 20, è ormai buio, pernottiamo in un motel, siamo a
circa 130 km da Oradea Il giorno 30 ripartiamo e sinceramente, non vedo l'ora di
lasciare la Romania (ogni volta che si attraversa, c'è sempre un problema
..).
Adesso ci si mette anche la pioggia, ma fortunatamente dura soltanto un'ora, il
tempo si rimette e viaggiamo l'intera giornata attraversando il resto della
Romania, l'Ungheria, e l'Austria per arrivare a Ponteba in Italia alle 18.
Il giorno 31 alle 14 siamo a Roma. La vacanza è finita abbiamo attraversato i
seguenti stati : Austria, Rep,Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia
Finlandia, Russia, Ucraina, Moldova, Romania, Ungheria, avendo percorso 14.500
km.
Un grazie particolare alla mia compagna Silvia , dimostrando ancora una volta
grande tenacia e Spirito di avventura, necessario per chi viaggia in moto come
me.
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