1250Km in 3 giorni su una Aprilia Caponord Rally Raid
9-10-11 luglio 2004, testo di Alessandro Bellucci, foto di Alessandro Bellucci e
Laura Panciatici.
Era da tempo che
volevo visitare l'altopiano di Campo Imperatore, mi sono organizzato per farlo
l'estate del 2004, come se non bastasse ho deciso di passare al ritorno dai
Monti Sibillini, visitando per la quarta volta quella che ritengo una delle più
belle e poetiche espressioni che solo la natura può darci.
Per pianificare il viaggio mi sono affidato al programma di un Tour di M&TOOR e
alla guida Touring 'L'Italia in moto sulle strade più belle' del T.C.I., una
vera 'bibbia' per il modo completo e razionale con il quale gli argomenti sono
trattati, quindi preparata la moto in versione 'grandi raid', vale a dire con
borse laterali, bauletto posteriore e borsa da serbatoio attendo la
mattina del venerdì per i rituali della partenza.
Per chi come noi ha 2
figlie non maggiorenni ogni partenza da soli è un evento, non si tratta solo di
preparare la nostra vacanza, ma anche la permanenza dai parenti delle bimbe, e
gia questo è un grosso impegno, arriviamo quindi alla partenza abbastanza
trafelati, cerimonia della vestizione e quindi via! Sono le 9 del mattino, la
giornata è bella ma ventosa, come da programma decidiamo di evitare il più
possibile l'autostrada e puntiamo quindi su Poggibonsi via SGC LI-FI, poi per
Siena che lasciamo prendendo la Cassia, una strada che sembra disegnata in un
quadro, fa caldo e ogni tanto ci fermiamo per sgranchirci un po' e bere
qualcosa, per il pranzo ci fermiamo sul lago di Bolsena, cerchiamo una trattoria
un po' distante dal lungolago, per esperienza preferiamo sempre allontanarci dai
luoghi 'acchiappa' turisti, anche se a dir la verità ne vediamo proprio pochi.
Individuiamo sopra il paese di Bolsena la trattoria da 'Piero e Angela',
ambiente semplice con una bella vista sul lago, messa la moto all'ombra di un
pergolato ci sediamo e ordiniamo, scambiamo anche quattro parole con il
cameriere, si lamenta per la scarsa affluenza di turisti, meno 30% l'anno scorso
e quest'anno prevedono ancora peggio, infatti siamo i soli clienti, sono mancati
i tedeschi e gli americani pare, il mangiare è comunque squisito e ci offrono
gratuitamente una bruschetta
e dei dolcetti a fine pasto, il tutto per 26 Euro in due!
Si riparte, non senza
aver fatto prima una breve pennichella su una panchina all'ombra in riva al
lago, il percorso prevede un tratto di A1 fino allo svincolo per Terni, poi una
calda e affollatissima strada piena di camion ci porta a Rieti, da li in poi
segue uno scorrevole nastro di asfalto fino all'Aquila, con l'A24 facciamo il
traforo del Gran Sasso (10Km in galleria!), troviamo
la segnaletica per l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare: nelle viscere del
Gran Sasso si nasconde infatti uno dei laboratori scientifici più importanti del
mondo, vale a dire 3 gigantesche sale alte circa 20m, lunghe 100 e larghe 18,
collegate da un sistema di gallerie, il volume totale degli ambienti è di
180.000m cubi (!), la sua caratteristica principale sono i 1400m di roccia
calcarea che lo separano dalla superficie e che filtrano le radiazioni
provenienti dallo spazio, questo permette di
studiare le particelle cosmiche in assenza di disturbi.
La nostra base è a
Isola del Gran Sasso, presso il ristorante/albergo 'Insula', una costruzione in
stile moderno retrò che sente tutti i suoi 34 anni passati dall'inaugurazione,
veniamo accolti con gentilezza e affabilità, le camere sono abbastanza calde, ma
ci rassicurano che la notte possiamo tenere aperte le finestre perché non ci
sono zanzare, troviamo un ricovero per la moto messoci a disposizione dal
proprietario, quindi doccia rituale e un po' di relax ci fanno giungere all'ora
di cena, pranzeremo tutte e 2 le sere con una serie di piatti locali semplici,
ma molto curati, ottima professionalità nel servizio, il tutto a un prezzo di
38Euro per mezza pensione a persona.
La sera facciamo 2 passi in paese, ma anche qui i turisti scarseggiano e come ci
diranno poi il giorno dopo i proprietari (la conduzione è famigliare) la crisi
si fa sentire, siamo abbastanza 'cotti', gli oltre 450Km fatti da Livorno si
sentono tutti, eccome, anche se la Caponord RR è veramente comoda e ospitale per
due persone, sono le 22 e gia siamo a letto
La
mattina ci svegliamo alle 7:45, ricca colazione e via per Campo Imperatore!
Isola del Gran Sasso si presta bene come base di partenza, si trova infatti a
metà di un anello che attraversa tutte le località di interesse
storico/paesaggistico del luogo, lago di Campotosto compreso, prendiamo per
Castelli, la Caponord sale che è un piacere, in seconda ci fa affrontare anche i
tornanti più stretti, ogni tanto ci fermiamo sul ciglio della strada per fare
qualche foto al massiccio del Gran Sasso, poi passiamo Rigopiano, Vado di Sole e
dopo qualche altra curva si apre davanti a noi il pianoro di Campo Imperatore,
la vista è di quelle che ti lasciano senza parole, in silenzio, ci fermiamo
sulla stretta e dritta strada che taglia le praterie, sono le 09:30, non c'è
nessuno e l'atmosfera è ancora più bella, scattiamo diverse foto e poi
ripartiamo.
Raggiungiamo rifugio
Vetica passando davanti alle uniche 2 costruzioni che ci sono in quella
zona, sono 2 baracche di legno, residuo degli spaghetti western girati da
Terence Hill e Bud Spencer, chi non si ricorda 'Lo
chiamavano Trinità' e tutte le serie che ne seguirono? Sono stati girati in gran
parte qui, dove non ci sono pali della luce e palazzi in cemento, ora le
baracche servono come punto di ristoro, ti consegnano carne locale che ti puoi
cuocere da solo in dei bracieri, il tutto prende il
nome di 'rosticini'.
Films a parte è bello
pensare a quando queste praterie vedevano pascolare immensi greggi di pecore e
bovini, ancora oggi se ne vede qualcuno, vecchi e giovani pastori che resistono
all'avanzare della 'civiltà', non vorremo mai venire via, ma ancora tanti luoghi
ci aspettano, saliamo quindi nuovamente in sella alla nostra Caponord in
direzione Castel del Monte e poi Rocca Calascio dove i ruderi dell'antica
costruzione dominano la vallata, anche questo è stato un tempo il set di un film
girato anni fa dal titolo 'Lady Howk' (spero di aver scritto bene), il paese
sottostante è in via di completa restaurazione, c'è un gran via vai di operai e
muratori, ci sono anche diversi turisti che vorrebbero arrivare fino in cima con
la macchina e inevitabilmente si crea un po' di ingorgo, il sole picchia forte e
decidiamo di lasciare il paese.
Ritorniamo
verso Campo Imperatore attraverso un bellissimo sterrato che si insinua nella
piana, poi deviamo per la vetta dove arriva la funivia inaugurata a suo tempo da
Mussolini e che poi fu costretto a riprendere da prigioniero per essere
rinchiuso nell'albergo di Campo Imperatore, siamo a 2130m, c'è vento e all'ombra
fa freddino, a Campo Imperatore ci sono 4 costruzioni: l'omonimo albergo, con
all'interno la stanza (visitabile a pagamento) dove 'alloggiò' Mussolini,
l'osservatorio astronomico, un rifugio e l'impianto di risalita ammodernato.
Ci sono in zona alcuni camper, immaginiamo che dormire nella piana deve essere
una esperienza molto bella, noi ci limitiamo per un attimo a ripercorrere con la
fantasia i momenti storici che la zona ha vissuto, come la liberazione di
Mussolini da parte di un commando tedesco, o gli sciatori che battevano i campi
innevati 50 anni fa, rendiamo poi il tutto meno poetico mangiandoci un panino
con salsiccia cotta alla brace e dopo un breve riposo al sole riparati dal vento
diamo un ultimo sguardo all'immenso panorama che si apre davanti a noi, quindi
saliamo in moto diretti verso il P.so delle Capannelle.
Seguiamo
la segnaletica per Teramo fino alle indicazioni per il lago di Campotosto,
uno dei bacini artificiali più grandi d'Europa, lo costeggiamo in parte e poi
prendiamo il ponte su palafitte che lo attraversa in uno dei punti più stretti,
passiamo il paesino di Mascioni e poi seguiamo la segnaletica per un punto di
ristoro che porta a un camping, poche tende immerse nella vegetazione e una
vista sul lago stupenda, ci concediamo un po' di riposo bevendoci un succo di
frutta, osserviamo come siano ben diversi i luoghi e i modi della gente del
posto rispetto alle zone turistiche della Toscana in cui viviamo, silenzio,
mai di fretta, niente palazzi e grattacieli, poche macchine, tante moto, sembra
che abbiano capito che sono questi i punti di forza su cui far girare il turismo
della zona, speriamo rimanga tutto intatto come noi l'abbiamo visto e che nessun
condono realizzi i desideri di chi vorrebbe solo monetizzare un patrimonio che è
di tutti.
Diamo un'occhiata
all'orologio, è l'ora di ripartire, continuiamo quindi il nostro anello che ci
riporterà a Isola del Gran Sasso, una meritata doccia ci affrancherà dai km
percorsi nella giornata e dai dislivelli di altitudine da 350 a 2130m, un'ottima
cena ci aspetta al ristorante, nell'attesa buttiamo giù il programma per il
giorno dopo che prevede di puntare a nord ovest verso i Monti
Sibillini, poi dopo cena passiamo un po' di tempo con i proprietari dell'albergo
seduti su delle sedie all'aperto, ci fanno compagnia anche degli italiani che
vivono e lavorano da anni in Australia, ogni anno ritornano in Italia per
rivedere parenti e un paese dal quale non riescono a staccarsi, ci raccontano
degli spazi sconfinati, delle spiagge utilizzate come strade, del loro modo di
vivere, tutti hanno una casa indipendente con tanta terra intorno, non ci sono
problemi di lavoro e salvo le grandi città la delinquenza è praticamente
assente, quella notte sapremo cosa sognare
..
Siamo arrivati alla
domenica, l'ultimo giorno, che decideremo di vivere alla grande, quindi sveglia
alle 7:30, ricca colazione e carico della moto, poi salutiamo la famiglia che
gestisce l'albergo - ristorante e via per una nuova lunga cavalcata, tramite
l'A24 e la ss17 arriviamo ad Antrodoco, da qui puntiamo verso Arquata del
Tronto, la strada è bellissima, piana e veloce, con curve da pennellare
allegramente, lo testimoniano infatti i numerosi motociclisti con moto sportive
che incrociamo, prima di Arquata lasciamo la strada principale deviando su uno
stretto e sconnesso tratto di asfalto in direzione Forche Canapine, siamo
all'interno del Parco dei Monti Sibillini, iniziamo a salire e il paesaggio
ritorna montano, abbastanza simile a quello appena lasciato del Gran Sasso.
Una volta preso il
bivio per Castelluccio si apre davanti a noi il Piano Grande dei Monti
Sibillini, è la quarta volta che lo vedo, ma l'emozione è sempre la stessa, ci
fermiamo diverse volte per scattare alcune foto, notiamo che proprio nel mezzo
del piano c'è una grande concentrazione di camper e tende, addirittura in uno
spazio recintato è stato allestito un campeggio, la visione è molto brutta e
contrasta fortemente con la bellezza naturale del paesaggio, peccato
.. Saliamo
nuovamente in moto e facciamo una breve sosta al paese di Castelluccio, poi
puntiamo su Visso e iniziamo a cercarci un posto per mangiare, è domenica, tutti
i ristoranti solo affollati, quindi su consiglio del gestore di un distributore
torniamo qualche km indietro per Gualdo dove consumiamoun ricco panino
prosciutto e pecorino.
La vacanza sta per
volgere al termine, ormai quello che ci rimane è solo un veloce trasferimento,
ci concediamo però una ultima 'chicca', la Valnerina, una strada che corre in
una gola con curve e controcurve stupende, anche questa terreno di pascolo dei
motard locali, con questa scelta allunghiamo un po' la strada per casa, ma avevo
sempre sentito parlare di questa
strada che non potevo fare a meno di percorrerla, ci rimane ora di puntare su
Foligno, Perugia, poi la Bettolle - Siena (che è tutta un cantiere!) e poi
mestamente la stessa esatta strada dell'andata.
Arriviamo
a casa che sono le 19, siamo veramente stanchi, il GPS segna 1250Km tondi tondi,
quindi con una media giornaliera di oltre 400Km, il tempo di scaricare i
bagagli, mettere la moto in garage e sprofondarsi sul divano di casa che gia
squilla il telefono, a breve arriveranno le nostre figlie e inizieremo a
raccontargli quello che a voi abbiamo
messo in queste poche pagine, assolutamente insufficienti per dare una visione
completa ed esaustiva delle zone che abbiamo visitato, e non è ancora finita, il
prossimo anno ci aspetta il piano del Roscino!
Alcune considerazioni
e informazioni utili:
Per un percorso del genere fatto con passeggera, la moto più adatta è una
enduro granturismo stradale di media o alta cilindrata, infatti l'elevata
percorrenza chilometrica in un così ristretto periodo necessita comodità e
spazio per i bagagli (che non è mai abbastanza), inoltre sia a Campo Imperatore
che sui Monti Sibillini sono numerosi gli sterrati aperti al traffico (nei monti
Sibillini qualsiasi traccia che non abbia divieto e sia larga almeno 2 metri può
essere percorsa), noi ne abbiamo fatti solo un paio, ma la sceltaabbonda
..
Il periodo più adatto è la tarda primavera e l'inizio dell'estate, in quanto
le giornate sono lunghe e il clima è favorevole, non scordiamoci che anche se
vediamo di fronte a noi delle pianure siamo intorno ai 2000m! Quindi portarsi
sempre dietro indumenti pesanti e attrezzatura per la pioggia, noi abbiamo avuto
escursioni termiche di 15 gradi, non è poco
.
Come cartografia è più che sufficiente quella del T.C.I. italiano, in
particolare: Abruzzo e Molise 1:200.000 - Umbria e Marche 1:200.000,
indispensabile la gia citata Guida del Touring 'L'Italia in moto sulle strade
più belle', utile anche la guida verde sempre del T.C.I. Abruzzo e Molise -
guide d'Italia, altre info sui Monti Sibillini:
http://it.geocities.com/moto_on_off0/sibil01/sibillini.htm
L'albergo dove siamo stati a mezza pensione: Insula - B.go S. Leonardo 78 -
Isola del Gran
Sasso - tel. 0861.976202.
Oltre alle foto allegate al presente racconto potete trovare una buona
selezione qui:
http://rides.webshots.com/album/162300450rHfxkM
© 2004 Alessandro Bellucci -
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Racconto tratto dal
blog di Alessandro:
http://blog.libero.it/ontheair/
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