Visitare i Grandi Parchi dell'Ovest Americano è stato come realizzare un sogno.
Forse la miglior vacanza che abbiamo mai fatto. Se è la prima volta che visitate
il continente nordamericano rimarrete affascinati dalla bellezza, la varietà, la
grandiosità della Natura ancora incontaminata che è ivi sovente mescolata alla
modernità più 'spinta' in una maniera che noi europei non riusciamo a concepire
facilmente, abituati come siamo ad un mondo domato e plasmato ormai da secoli.
Negli Stati Uniti, ed in particolare nell'ovest dei grandi parchi, questa idea
di ambiente "a misura d'uomo" tende a svanire con il risultato di sentirsi
sovente piccoli e insignificanti. E forse questo permette di capire meglio il
concetto di "Frontiera", tanto caro alla cultura nordamericana.
Tenete a mente questi pensieri se avete intenzione di visitare l'Ovest e fateci
sapere se anche a voi ha fatto questo effetto!!
In queste poche pagine cercheremo di raccontarvi la nostra avventura,
aggiungendo anche alcune informazioni a nostro avviso di primaria importanza
come i consigli, le guide da usare, gli errori da non fare e, non ultimo, il
costo della nostra "zingarata".
A seguito dell'esperienza maturata negli anni e in base anche alle osservazioni
e richieste dei frequenti visitatori del nostro sito abbiamo deciso di
aggiungere, alla fine del racconto di quelle tappe per le quali lo riteniamo
necessario, uno speciale trafiletto denominato con il senno di poi, dove
annotiamo quello che, dal nostro punto di vista sarebbe stato meglio fare.
San Francisco - Bella, Europea e.... Fredda!!
Yosemite NP - Grande, Grosso e....
Death Valley NP - Sotto Zero...
Las Vegas - La Città di Plastica
Zion NP - A Misura d'Uomo
Bryce Canyon NP - Le Guglie
Arches NP - Gli Archi
Canyonlands NP - La Vastità
Monument Valley - Indimenticabile
Mesa Verde NP - Antico
La Foresta Pietrificata e il Deserto Dipinto - Per Vedere Qualcosa in Più
Grand Canyon NP - L'Immensità
Los Angeles - Torniamocene in Italy!!!
San Francisco
Il racconto inizia con San Francisco, nostra prima meta. Mettetevi comodi e
cominciate a leggere.
1 - 3 luglio
Partenza il primo luglio con volo British Airways: Malpensa - Londra - San
Francisco. Decolliamo alle 8 del mattino dalla Malpensa e dopo un primo balzo
verso Londra prendiamo il volo Londra - San Francisco; Il volo dura undici ore e
per noi che abbiamo la ventura di finire nei due posti vicini ad un bagno non è
dei più piacevoli (puzze varie e fila continua....). Per il gioco dei fusi
arriviamo a destinazione che sono appena le due del pomeriggio, anche se per il
nostro orologio biologico son già le 21. Siamo in piedi dalle 4 del mattino, ma
siamo entusiasti! appena scesi dall'aereo e messo piede sul suolo americano
siamo elettrizzati. Terminate le trafile all'ufficio immigrazione recuperiamo le
valige, prendiamo un taxi e ci dirigiamo in albergo, lasciando al tassista una
robusta mancia di 10 dollari (la corsa era di 30 dollari.... ma io avevo solo 2
banconote da 20 e sapete come sono le mamme dei tassisti....).
Le prime 3 notti le passiamo a San Francisco in un albergo prenotato in Italia
da agenzia (Best Western Americania, niente di che, ma il prezzo non era
eccessivo; aveva anche la piscina ma il tempo inclemente ne ha impedito l'uso!).
La città è molto bella e
quasi europea: Le sue caratteristiche sono le strade ripide che si arrampicano
sulle colline (fa davvero effetto vedere "sbucare" all'improvviso il muso delle
auto!), le belle case vittoriane dei quartieri bene (tipo Nob Hill, non per
nulla chiamato Snob Hill), i grandi quartieri di comunità asiatiche e anche
numerosi homeless; non perdetevi Lombard Street, Union Square, il Golden Gate,
un giro sulle famose Cable Car, il Golden Gate, il Financial District,
Fisherman's Wharf con le foche e il Pier 39, pieno di negozietti e di
divertimenti. Non fatevi mancare anche un salto da Ghirardelli. Il Golden Gate è
percorribile anche a piedi e si può andare sino al punto panoramico situato
subito a destra della fine del ponte uscendo dalla città. Noi abbiamo fatto la
gita in barca fin sotto il Golden Gate e abbiamo girato attorno ad Alcatraz;
volendo si puo' visitare Alcatraz, ma non credo valga la pena: spenderete meglio
il vostro tempo girando per Fisherman's Wharf.
Se non avete mai visitato gli Stati Uniti una delle prime cose che vi colpirà è
la grande abbondanza di bandiere: ce ne sono davvero ovunque, non c'è
grattacielo, palazzo o piazza che non abbia la sua bella Stars&Stripes al vento!
durante la nostra permanenza a Frisco erano ancora in vigore i trenta giorni di
lutto per la morte di Ronald Reagan ed eran tutte a mezzasta!
Cosa notevole di SF è la possibilità di girare la città a piedi senza bisogno
di auto e autobus (l'Hotel prenotato prevedeva un servizio di navetta
gratuito che ci portava direttamente a Union Square). Potete visitare tutta San
Francisco Downtown a piedi, senza grande sforzo. In particolare è carino
camminare da Union Square fino a Fisherman's Wharf passando in mezzo alla China
Town (molto grande e articolata, molto pittoreschi i lampioni stradali a forma
di lanterna cinese e le pagode) e a Little Italy.
Noi siamo arrivati al pomeriggio (ora locale) del primo luglio e nonostante
fossimo "fusi dal fuso" abbiamo fatto il nostro giro per la città completato il
giorno successivo, il terzo giorno (sabato 3 Luglio 2004) è stato dedicato in
buona parte allo shopping (Gap, Banana Republic, North Face, tutto a prezzi
stracciati una vera goduria!!!) e all'acquisto al
discount camera di un teleobiettivo
Nikkor 70-300 mm per la mia Nikon; una nota di colore: nei negozi troverete
molta più scelta per l'abbigliamento maschile piuttosto che per quello
femminile, ciò è probabilmente dovuto all'abbondanza di coppie omosessuali
presenti in città (è comune trovare, per le vie della città, coppie gay
abbracciate e in preda ad effusioni amorose: bacchettoni, San Francisco non fa
per voi....).
Il pomeriggio del 3 luglio affittiamo la macchina (Hertz, anche questa prenotata
in Italia tramite agenzia: ci han detto che conviene; con il senno di poi vi
consiglio comunque di dare un'occhiata alle tariffe che potreste ottenere via
web). Noi abbiamo preso una Chevrolet Cavalier 2800 benzina, ideale per due
persone più bagagli.
Dopo un quarto d'ora di "training" per le vie della città per impratichirci con
il cambio automatico usciamo da SF e ci dirigiamo verso l'interno; appena
arrivati a Oakland attraverso il Bay Bridge comincia a fare un caldo porco! si
passa dai 15 gradi ventosi di SF ai 30/40 buoni dell'interno. Noi ci spostiamo
fino a MERCED con destinazione YOSEMITE, a Merced dormiamo in un Motel Super 8
prenotato dall'Italia, abbastanza anonimo ma pulito (la camera era enorme e ben
condizionata, nel bagno c'era una ventola ENORME! tipo quella di un tosaerba!).
In autostrada (il percorso lo osservate nella cartina) andiamo piano piano e
veniamo sorpassati da fuoristrada giganti, camion giganti, moto giganti....
insomma qui è tutto gigante!!! Sulla strada per Merced ci fermiano in una
stazione di servizio e compriamo una cassa di acqua minerale, mandando
letteralmente in crisi la commessa del Quick Market ("D'ya really wanna buy
so many bottles??? I've never met people drinking so much water!!") che non
aveva mai visto dei clienti comprare 12 litri di acqua tutti insieme!!! qui
tutti bevono "colas"....e si vede!!! ci compriamo anche una limonata formato
famiglia (2 litri) che beviamo per la gran sete: gasatissima e ruttogena!
Arrivati a Merced ci fiondiamo nel Super 8 e cerchiamo di buttarci in piscina,
ma è infestata da bimbi cino-americani schiamazzanti e lasciamo perdere. Ancora
un pò cotti dal fuso, per cena ci spostiamo al Mac Donald's prospiciente il
Motel: troviamo 4 commesse "freak" mostruosamente cicciose e una torma di
chiassosissimi cinesi. Boh! a Merced ci sono solo cino-americani e ispanici!
Terminato il lauto pasto a base di hamburger torniamo in camera e io mi abbiocco
all'istante. Ilaria si mette di buona lena a scrivere due righe sul nostro
diario di viaggio, ma crolla quasi subito pure lei
Yosemite National Park
4 luglio
La mattina dopo (Indipendence Day......) alle 5.30 siamo già svegli, prepariamo
le valige, beviamo un poco di quella limonata atomica comprata il giorno prima e
facciamo colazione in motel in mezzo, manco a dirlo, a torme di cino-americani.
La colazione non è malvagia (donuts, caffe, aranciata), io non mi ricordo che 'sti
americani minchioni usano bicchieroni di polistirolo per il caffè: morale anche
se attendo qualche minuto quando finalmente trangugio il mio caffè americano mi
ustiono la lingua!!! Fatta benzina, ci spostiamo a
YOSEMITE, partendo da
Merced. Guida Ilaria e anche lei ha bisogno di un cinque minuti di addestramento
per guidare la nostra Chevy rosso fuoco, tra l'altro ad uno stop invece della
folle (neutral) mette la retro (rear).....
Partiti da Merced viaggiamo per un paio d'ore in mezzo alla campagna in paesaggi
molto belli e molto selvaggi (ma non sono ancora nulla rispetto a ciò che ci
attende!), la California settentrionale, anche se arida per i nostri standard
non è comunque ancora quella landa desolata chiamata deserto del Mohave che
attanaglia tutta la parte meridionale del paese a partire dall'altezza di
Ridgecrest.
Il parco di Yosemite (fondato nel 1890, il secondo degli US dopo Yellowstone) è
semplicemente fantastico, per noi ha rappresentato il "primo contatto" con
l'immensità della natura americana: una vera meraviglia!. Tornando a discorsi
più prosaici ricordatevi di acquistare il
NATIONAL PARK PASS
richiedendolo ai ranger dell'ingresso, sono molto disponibili e ve la forniranno
immediatamente. Purtroppo l'Indipendence Day si fa sentire, non sono arrivati
gli alieni ma c'è comunque troppa gente: sembra di essere in Val d'Aosta ad
agosto, auto e camper (giganti, ovviamente) ovunque con famigliole americane con
papà, mamma e 2000 figli (eh si, qui la famiglia media ha due-tre figli...)!.
D'altronde come dal loro torto: come non approfittare di una simile meraviglia
della natura a due ore sole di auto da San Francisco?
Noi siamo arrivati dall'ingresso ovest (Arch Rock Entrance, passando dalla Route
140) e dopo esser rimasti a bocca spalancata di fronte alla parete di roccia
infinita di El Capitan (3000 piedi di granito verticale) e aver ammirato l'Half
Dome ci siamo spostati fino a Wawona dove troverete un bellissimo Historic Hotel
(fine '800) dove potrete anche pernottare (ovviamente prenotando molto in
anticipo, ma che prezzi....) e ci siamo mossi fino al Mariposa Grove of Giant
Sequoias dove potete vedere le sequoie giganti (è un bosco di sequoie, alcune di
più di 2700 anni) e poi siamo tornati indietro e abbiamo attraversato tutto il
parco fino a Tuolumne sulla Highway 120, splendido!. Noi purtroppo non abbiamo
potuto ammirare le sequoie perchè le visite guidate quel giorno erano troppo
congestionate!! la gita guidata porta comunque via almeno un paio di ore.
Va detto che noi abbiamo visitato il parco abbastanza superficialmente, anche
perchè ci ricordava molto le nostre Alpi e non vi abbiamo trovato nulla di
particolarmente nuovo (o meglio: girare in auto una simile meraviglia è come
prendersi a martellate in posti importanti. Il mio sogno sarebbe di farsi una o
due settimane di trekking!!!!). Comunque, come detto, il parco è assolutamente
splendido e se davvero volete gustarvelo dovete spenderci un paio di giorni: uno
per vedere la Bridalveil Falls, El Capitan, L'Half Dome, il Glacier's Point e la
Mariposa groove of Giant Sequoias e uno per girare nel parco in auto, se invece
volete andare anche al Sequoia National Park (NP) un solo giorno è sufficiente:
tralasciate Mariposa, le sequoie le vedrete, appunto, a
Sequoia NP!!!
Come detto, pernottare dentro il parco è possibile, anche se abbastanza costoso.
Se avete affittato un Camper potete dormire nelle
aree attrezzate,
ma fate attenzione agli orsi..... negli opuscoli distribuiti all'ingresso dai
ranger ci sono alcune foto "inquietanti" (orsi
sul tetto delle auto o dei camper....).
Usciti da Yosemite facciamo rotta per la Death Valley che visiteremo il giorno
successivo. La nostra meta è Ridgecrest dove abbiamo pernottato in un Motel 6.
Lungo la strada (la route 385 per l'esattezza) vediamo sulla nostra destra
l'immensa catena montuosa che preannuncia il sequoia National Park. Ci fermiano
per cena a Lone Pine, in una bella tavola calda americana dove Ilaria, con mia
somma invidia, si sbafa una buonissima bistecca di 12 once (330 g!!!) alla
modica cifra di 12 dollari....io (come accadrà in tutta la vacanza quando si
tratta di scegliere un piatto sconosciuto....) ordino il piatto sbagliato e mi
mangio uno schifosissimo hamburger di tacchino, bleah! Il locale aveva anche un
gruppo musicale country alla Johnny Nash; l'atmosfera era molto "American" e ce
la siamo gustata volentieri.
Un breve accenno ad una nostra disavventura: Nei pressi di Ridgecrest ci sono
due immense basi militari della marina. Noi siamo arrivati a Ridgecrest la sera
tardi (stavano esplodendo i fireworks per la festa dell'Indipendence Day) ed
abbiamo imboccato per sbaglio l'ingresso della base militare dove dei poliziotti
(peraltro gentili) hanno comunque dimostrato come anche negli USA 'esercito' sia
spesso sinomino di 'idiozia' (non voletemene).
Con il senno di poi: sarebbe meglio pernottare nei pressi (o
all'interno) del parco di Yosemite per poter dedicare almeno una giornata intera
al parco. Possibilmente evitate le visite nei weekend.
Death Valley National Park
5 Luglio
La mattina dopo sveglia alle 4 e partenza da Ridgecrest destinazione Furnace
Creek. Decidiamo di partire molto presto per essere nella Death Valley di buon
mattino ed evitare di essere nella fornace della Valle della Morte nelle ore più
calde. Ci muoviamo sulla Route 178, passando per Westend e Trona (bel nome
vero?), dove le cave di zolfo emettono un odore di uovo marcio terribile!!!
Allontanandoci da Ridgecrest affianchiamo per decine di Kilometri il "China Lake
Naval Weapons Station" una sorta di enorme poligono militare della marina. Man
mano che ci allontaniamo da Ridgecrest il paesaggio diventa sempre più lunare:
strade interminabili, cactus, cespugli spinti dal vento e neppure un'anima!!!,
siamo in pieno deserto del Mohave, il cosidetto "cugino povero" della Valle
della Morte. Nella nostra marcia attraverso il nulla incontriamo anche una città
fantasma (BALLARAT),
ma preferiamo tirar dritto (avremmo dovuto percorrere 3 miglia di sterrato e la
desolazione del luogo non ci lasciava tranquilli....).
Un consiglio: evitate di scendere fino a Ridgecrest (osservate la
cartina sottostante), conviene fermarsi prima sulla interstate 378 e poi
imboccare la route 136 o 190, risparmiate un mucchio di strada; per chi proviene
direttamente da San Francisco conviene seguire la 580 est, poi immettersi sulla
99 sud e procedere fino a Bakersfield, da dove un rapido giro per il deserto del
Mohave (prima la 58 sudovest, poi la 14 nordest, infine la 178 est e la SR 190
est) porta all'ingresso occidentale del parco noi avevamo sbagliato perchè non
avevamo trovato un sito come questo....
In questo luogo desolato numerosi pionieri si avventurarono rischiando spesso la
morte. Quando L'oro fu scoperto in California ed inizio' la celebre "Gold Rush"
si narra che una cinquantina di pionieri si incamminarono con le loro carovane
lungo la valle. Partirono in inverno e fu grazie a questa scelta che non
morirono di sete poiché, ormai all'estremo e senz'acqua, s'imbatterono in una
fortunosa tempesta di neve che li salvò.
Lo scenario della Valle della Morte è
quello di un deserto, ma nessun altro deserto al mondo assomiglia a quello della
Death Valley, e nessuno presenta cosi' tanta diversità di scenari naturali. La
valle vera e propria è delimitata ad ovest dai 3.600 metri del Telescope Peak e
ad est dal promontorio di Dante's View, a nord dal cratere di Ubehebe e dalle
dune di sabbia di Eureka, e a sud si perde nel buco nero di Badwater, la
depressione piu` bassa (- 94 m.) dell'emisfero occidentale, il tutto in un
raggio di poche decine di chilometri.
Appena si entra nella Death Valley, scollinando attraverso il Towne Pass, si
incontrano delle dune di sabbia da deserto africano di Eureka. Passate le dune
di sabbia ci dirigiamo verso a Furnace Creek, lungo il tragitto incontriamo pure
un pazzo furioso, interamente vestito di bianco, che corre per strada. Il
passaggio dall'auto, con aria condizionata, all'esterno è terribile: il soffio
del drago.... Arriviamo fino a Badwater e ci fermiamo per le foto di rito. Il
posto è davvero impressionante, ci sono 50 gradi e regna un silenzio
impressionante. Ilaria prova, nonostante glielo sconsigli, un bagno da campo e
quel ricordo è ancora impresso a fuoco nella sua mente..... Vediamo anche un
pezzo di Golden Canyon che meriterebbe una camminata al suo interno (carino: un
poco verde, un poco rosso, del nero qua e là, tutti i colori insomma!!!), ma il
caldo è insopportabile. A proposito, non stressate troppo l'auto....fermarsi in
panne nella valle della morte non è piacevole.
Tornando verso Furnace Creek imbocchiamo la 190 in direzione Death Valley
Junction. Mancherebbe da vedere Dante's View, (noi l'abbiamo saltato) che
permette di vedere l'intera valle dall'alto. Pare sia molto suggestivo al
tramonto.
La prossima tappa è LAS VEGAS!!!
Con il senno di poi: Il tragitto Yosemite - Death Valley - Las
Vegas è abbastanza lungo. L'ideale sarebbe pernottare nella Valle della Morte
per potersi gustare appieno la valle al tramonto e avere la possibilità di
visitare qualche città fantasma.
Las Vegas
5 - 6 luglio
Usciti dalla Death Valley facciamo rotta per LAS VEGAS, il paesaggio è molto
impressive: terminata la desolazione "lunare" della Valle della Morte
troverete dei territori completamente ricoperti di cactus e Joshua Trees, il
tutto molto pittoresco e direi quasi romantico. L'idillio si spezza appena si
passa il confine e si entra nello stato del Nevada: La prima cittadina che
incontriamo dopo aver lasciato la California è Pahrump, un posto dimenticato da
Dio pieno di GAMBLING CASINOS!!! figuratevi che anche le stazioni di servizio
hanno le slot machines. Incontriamo anche una "mandria" di Harleyisti, tutto
intorno alla strada corrono leprotti.... tutto molto "american"; la temperatura
nel frattempo è sempre tra i 110 e i 115 Farenheit (fate la conversione: F = 1.8
* C + 32, da cui ricavate 43 - 46 gradi Celsius....).
Per Las Vegas preparatevi: è un vero bordello (in tutti i sensi....), l'unico
vero modo per comprendere questa città e tutto quello che le gira intorno è
visitarla. Innanzitutto vi trovate di fronte ad una città enorme in mezzo ad una
landa desolata e che deve la sua esistenza all'acqua e all'elettricità della
diga di Hoover, ma lasciamo perdere le descrizioni alla Folco Quilici e torniamo
al nostro viaggio: noi abbiamo alloggiato all'
ALADDIN RESORT: SPET-TA-CO-LO!!!!! due notti a 100 dollari l'una (ma nel
weekend è molto di più) qui conviene prenotare dall'Italia via web come abbiamo
fatto noi. L'albergo è semplicemente immenso.
ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE IL DESERT
PASSAGE, che si estende per 2 km (!) per tutto il pian terreno dell'Hotel:
un gigantesco centro commerciale di foggia orientale, nel senso che è tutto
fintamente orientale dai negozi al cielo!!!. Il cielo finto è la cosa che più ci
ha colpito: l'intensità dell'illuminazione è regolata con l'esterno: Tutto
chiaro e soleggiato di giorno mentre la sera le luci sono più soffuse e la notte
ci sono pure le stelle!!! C'è anche un tratto con la pioggia artificiale, con
tanto di tuoni e i fulmini!!! Noi abbiamo adibito il Desert Passagge a nostra
base: ci facevamo colazione, pranzo e cena (l'abbondanza dei locali vi lascerà
l'imbarazzo della scelta), vi abbiamo fatto shopping e abbiamo anche speso
qualche dollaruccio alle slot machines. Fate attenzione pero' a quando uscite
dall'albergo: l'aria condizionata mantiene l'interno a 18 gradi, mentre
all'esterno troverete facilmente 115/120 F (più di 45 gradi!!!), una vera
mazzata!
La nostra camera era davvero mostruosa!! mi basti dire che il bagno con due
lavandini, idromassaggio, doccia e water da solo era grande come una doppia di
certi 4 stelle italiani e credetemi non esagero, per contro un motel a Las Vegas
ha prezzi paragonabili (80-100 dollari) ed è molto fuori mano.
Noi abbiamo passato due notti in questo luogo, cazzeggiando, nuotando in piscina
e recuperando completamente il fuso orario.
Basta passeggiare lungo la "Strip", la lunghissima via che attraversa la città,
lungo le 5 miglia d'asfalto più movimentate del mondo, per rendersi conto della
goliardia e assurdità di questa oasi artificiale: qui si affacciano tutte le
principali attrazioni, nonchè il principale palcoscenico di C.S.I. Las Vegas,
zeppa di pacchianerie tipicamente americane (anche le palme sulla strada sono di
plastica....). Lungo la Strip troverete tanti figuri con dei bigliettini di
carta in mano (delle striscette "strip", appunto.... con tutti i doppi sensi che
vi vengono in mente...) che vi offrono, sbattendo i biglietti sul palmo aperto
della mano, l'ingresso ai vari locali di spogliarello.
Gli hotel più belli della Strip sono il già citato Aladdin Resort, Il Paris,
L'MGM (quello di Ocean's Eleven per intenderci), il Venetian, il Ceasars Palace,
il Luxor, il Bellagio, Il Treasure Island: tutti pacchianissimi!!!! (mentre
scriviamo queste righe nell'aprile 2005 veniamo a sapere che già un nuovo e
immenso hotel è prossimo all'inaugurazione). Se avete tempo, visitateli. Mentre
girate per la città non fatevi mancare delle bottigliette d'acqua (ne vendono
ovunque) perchè la temperatura come detto è da star male!
Il Venetian vi stupirà con le
gondole, i gondolieri, il ponte di Rialto con gli escalators...
Il Paris vi meraviglierà con la
Tour Eiffel, l'arco di Trionfo, improbabili giovanotti vestiti alla francese in
groppa a biciclette....
Il Luxor, con la sua Sfinge e le
piramidi, è forse il più kitch di tutti gli Hotel che abbiamo visitato...
Ultima cosa: a Las Vegas come è legale il gioco d'azzardo, lo è
altrettanto il matrimonio, così come il divorzio, lampo; la città è piena di
Wedding Chapels. I matrimoni contratti qui, legali a tutti gli effetti negli
USA, non hanno validità in Italia, ma potrete sempre regolarizzarlo una volta
rientrati....
Zion National Park
7 luglio
Usciti da Las Vegas imbocchiamo la Route 15 e ci dirigiamo verso
Zion, uno dei cinque
grandi parchi dello Utah. Lo Utah usa la Mountain Time e andate quindi un'ora
avanti. È lo stato dei Mormoni (se ne vedete qualcuno li riconoscerete subito,
sembrano spaventapasseri!!!). Già durante il viagggio si incontrano dei
bellissimi canyon che si attraversano in auto.
Entriamo a Zion passando da St. George e Hurricane. Appena passata Hurricane il
paesaggio diventa tutto rosso, ci sono anche i villaggi dei pionieri (ovviamente
e rigorosamente fake!). Entrati a Zion, parcheggiamo la macchina e prendiamo le
navette (lo ripeto ancora una volta: americani, grandi, grossi, obesi ma
efficientissimi!!!) per goderci lo Scenic Drive fino in fondo al parco. Creato
da milioni di anni di evoluzione geologica, il Zion National Park è
caratterizzato da enormi lastre verticali di sabbia rocciosa pietrificata che si
innalzano per oltre 350 metri dal fondo valle i cui campi erbosi e abissi di
rocce rosse sono bagnati dal Virgin River (vi spiegheranno tutto i ranger al
visitor center, se vi interessa.) La cosa che si nota immediatamente è la "sua
normalità", anche se è un gran bel posto non è comunque caratterizzato da
nessuna delle caratteristiche uniche di molti altri parchi, un posto del genere
potreste trovarlo anche in Europa!
Noi facciamo sosta a tutti gli stop delle navette (gli autisti forniscono
costantemente informazioni sulle bellezze del luogo) e ci fermiamo a mangiare al
Zion Lodge, sdraiati sull'erba. Finalmente erba vera e una temperatura umana!!!
è anche possibile vedere dei castori, anche se noi ce li siamo persi. Al
pomeriggio scarpinata di un'ora lungo l'Emerald Pools trail a vedere cascate (ma
ci sarebbe da girare per giorni!!!!) e poi di nuovo navetta fino alla fine del
canyon a Sinawava Temple. Continuaiamo ancora a piedi e incontriamo torme di
scoiattolini....(beh, mica tanto "ini") e di ragazzine mormone con gonne
kilometriche.
La maggior parte dei percorsi all'interno del parco possono essere fatti da soli
e non necessitano di una guida (potete ritirare l'elenco direttamente al Visitor
Center), perciò tutto ciò che dovrete fare è godervi la passeggiata. Sicuramente
questo non è un parco da turista "mordi e fuggi" ed andrebbe apprezzato con
soggiorni di più giorni con camminate o gite in mountain bike per cui se
rimanete nel parco per un giorno solo dovrete, come noi, fare una scelta e
vedere solo alcune cose.
Usciti dal parco torniamo sulla route 15 e ci dirigiamo verso Bryce Canyon,
pernottiamo a Cedar City (Super 8), la camera non è malvagia ed il prezzo
ragionevole. Usciamo per cena, ma in questo posto dal nome da formaggio non c'è
proprio niente e finiamo in un McDonald's. Tornando in Hotel incontriamo una
pattuglia con uno sceriffo del posto con tanto di fucilazzo a pompa in
bellavista. Brutto posto Cedar City!!! Nel complesso Cedar City ci ha fatto una
gran brutta impressione, un posto dimenticato da Dio.
Nota: in estate non è possibile entrare dalla entrata est del parco di
Zion, per non disturbare gli animali.
Con il senno di poi: sarebbe meglio pernottare nei pressi (o all'interno)
del parco per poter dedicare almeno una giornata intera alle escursioni.
Bryce National Park
8 luglio
Di buon mattino ci lasciamo alle spalle Cedar City e partiamo alla volta di
Bryce Canyon, anch'esso nello Utah.
Dopo aver cercato inutilmente la Route 15 ci dirigiamo sulla Route 14 nord e
usciamo a Browan. Prendiamo per Brian Head e, salendo un pezzetto di Canyon,
arriviamo in mezzo ad una stazione
sciistica!! troviamo pure un punto panoramico con degli scorci splendidi.
Incontriamo anche dei cani delle praterie (Prairie dogs), avanzando ancora
nell'altipiano incontriamo un bel lago e tante casette in legno, il posto è
parecchio ameno, ricorda molto la zona, per chi la conosce, delle 2 Alpes in
Francia.
Bryce Canyon è molto avvincente. Entrati nel parco ci addentriamo nella pineta
verso Bryce Point e non immaginiamo il panorama meraviglioso che si staglia al
di la di quei pini. Mano a mano che ci avviciniamo al margine del canyon, si
scorgono gli enormi anfiteatri di guglie rocciose!. Numerosi sono i punti
panoramici disseminati lungo il plateau rim di 18 miglia: dal Rainbow point (a
2778 mt), al Ponderosa Canyon, dal Natural Bridge, all'Inspiration Point fino al
più celebre e già citato Bryce Point; ovunque lo spettacolo è mozzafiato. I
colori vivaci del parco sono splendidi, putroppo noi vi siamo giunti in tarda
mattinata, si dice che all'alba e al tramonto siano incredibili! anche qui lungo
il margine del canyon e a valle vi sono numerosi sentieri per passeggiate e
escursioni, tutto dipende dal tempo che avete a disposizione! Se avete tempo non
perdetevi il Navajo Loop Trail (circa 2 ore). Si scende all'interno del canyon
seguendo un percorso ripido e faticoso ma senza dubbio indimenticabile. Come
detto fatelo al tramonto, sia per evitare il caldo, sia per apprezzare
maggiormente le sfumature delle rocce, che dal rosa pallido passano al rosso
acceso.
Noi facciamo un bel giretto in auto (anfiteatro e archi di roccia) e poi
dirigiamo verso Arches: imbocchiamo la Route 89 verso est e poi la Interstate
70, verso Green River e Moab. Prima di Partire ci fermiamo in una tavola calda
nei pressi dell'ingresso al parco di Bryce e chiediamo entrambi una bella
bistecca. Purtroppo, di nuovo con mia somma incazzatura, la bistecca non è
all'altezza di quella sbafatasi da Ilaria a Lone Pine.... uffa!!
Come anche a Cedar City le persone appaiono abbastanza inospitali tradendo
sorpresa e sconcerto appena capiscono che siamo stranieri, insomma hanno
abbastanza l'aria ostile tipica di certi personaggi in alcuni filmacci
americani.
I paesaggi incontrati procedendo verso Green River sulla interstate 70, che
taglia trasversalmente la parte meridionale dello Utah, sono da America On The
Road. Indimenticabili. La zona è tutta un canyon e l'Interstate segue le
asperità del terreno (qui evitano l'uso dei viadotti ciclopici in uso in Europa,
anche se stranamente non disdegnano di sventrare i canyon piuttosto di fare dei
tunnel... boh!), in fondo alle lunghe discese (che possono essere lunghe anche
Km!) ci sono delle vie di fuga (runaway trucks ramp) per i trucks che possono
perdere l'uso dei freni in queste discese interminabili! Dalla I-70 ci spostiamo
sulla I-191 e ci dirigiamo verso Moab; mano a mano che vi avvicinate,
osserverete che il paesaggio cambia, dal deserto rosso si stagliano alcune
formazioni sabbiose che diventano sempre più distinte: picchi, vette, guglie,
rocce in bilico, e finalmente, gli archi. Sulla I-191 ci sono parecchi cartelli
stradali che invitano alla prudenza in caso di tempeste di sabbia e di "flash
floods" le piene improvvise che possono capitare dopo i tremendi temporali
che si scatenano da queste parti. La potenziale violenza degli eventi naturali
in questa zona degli Stati Uniti ci lascia alquanto perplessi
Arches National Park
9 luglio
Moab. Questa si
che è una bella cittadina! ci sono mille opportunità di fare sport (canoa,
mountain bike, trekking, peccato essere di corsa!!!) e la sera si può vagare e
fare shopping senza problema. Insomma una cittadina un poco piu' 'europea' di
tante altre incontrate..... Moab è nota in tutti gli USA per le escursioni in
Mountain Bike, ma le sue tradizioni ricreative risalgono a molto tempo prima
dell'inizio del ciclismo da montagna. Il Colorado River scorre in questa regione
e se ne può approfittare per delle belle discese di Rafting. Qui gli 'indigeni'
sono piu' amichevoli (nel resto dello Utah appena percepiscono il tuo accento
straniero ti guardano strano, e ignoranti come capre quali sono non sanno
neppure da che parte del mondo venite quando glielo spiegate!).
Alloggiamo al Big Horn Lodge e ci
troviamo benissimo. Sfruttiamo pure uno sconto di 10 dollari avuto al visitor
center. La sera facciamo un giretto per Moab: la temperatura è ideale con tanto
di venticello fresco. La mattina del 9 luglio facciamo un'ottima colazione alla
Pancake Haus (ci sbafiamo dei blueberry Pancakes con tanto di maple syrup, io ne
divoro 3, buuurppp!!!) e poi partiamo per un'altra delle meraviglie dello Utah:
Arches, che si trova ad appena 5 miglia
dal nostro Motel. Arches è un luogo dove acqua, ghiaccio, temperature estreme e
il movimento del sale sotterraneo hanno scolpito più di 2000 archi di roccia,
dai più piccoli (90 cm.) al più grande (il Landscape Arch con un'apertura di 90
metri). Cercate di essere dentro il parco per l'alba (vabbè se come noi ci
andate a luglio lasciate perdere....) le rocce rosse risaltano parecchio. Il
parco è famoso per i suoi archi di roccia e per le dune pietrificate. Se avete
tempo potete fare tutti i sentieri che volete. Tenete conto che anche qui fa
parecchio caldo durante il giorno. Noi andiamo fino al Devils Garden in auto e
poi ci dirigiamo a piedi fino al Delicate Arch, splendido!
Se arrivate a Moab la sera approfittatene per fare un giro lampo dentro il parco
(vi tornerete eventualmente il giorno dopo per una visita più approfondita) a
godervi i colori del tramonto!! entrare nel parco da Moab è facilissimo
(guardate la
mappa)
e ci impiegherete pochi minuti. Inutile ribadire che anche questo parco avrebbe
bisogno di almeno un paio di giorni per poter essere visitato (e apprezzato) a
pieno.
Con il senno di poi: sarebbe meglio pernottare nei pressi (o all'interno)
del parco di Bryce per poter dedicare almeno una giornata intera alle escursioni
e poter vedere le guglie all'alba.
Canyonlands National Park
9 luglio
Terminata la visita di Arches, da Moab ci muoviamo anche per la volta di
Canyonlands. Il parco è molto vasto ed è
composto da tre zone principali: Island in the sky, Needles e The Maze (ovvero
"il Labirinto", percorribile solo su fuoristrada), noi scegliamo di vedere
solamente
ISLAND IN THE SKY (20 miglia dopo dead horse point, guardate la cartina
sottostante o
scaricatene una più dettagliata). Lo spettacolo che vedrete è fantastico: è
una sorta di gigantesco altopiano a forma di Y, da dove potete osservare il
punto dove il Green River e il Colorado si incontrano, 1000 metri più in basso.
Lo spettacolo è grandioso e non si può spiegarlo in due parole, nè renderlo bene
in foto: canyons, insenature, crepe, archi, monoliti.... il tutto alternato e
molto vario. Veramente spettacolare e anche molto caldo. La nostra visita di
Canyonlands è stata molto superficiale (abbiamo saltato anche Dead Horse Point),
ma a nostro avviso la vastità del parco rende davvero difficile poterlo
apprezzare.
Terminato il giro ci dirigiamo verso Mexican Hat (cosi' chiamato per una roccia
a forma di sombrero), dopo aver mangiato in un ristorante messicano di Moab,
dove ci sbafiamo due piatti enormi e complicati che ci rimangono sullo stomaco.
Partiti da Moab ci dirigiamo verso Monticello (che nome!) e quindi verso Mexican
Hat. Il paese è davvero terribile (4 casette e tante roulotte in mezzo al
deserto), i primi motel che incontriamo sono davvero allucinanti. Noi alloggiano
al San Juan Inn and Trading Post per la
bellezza di 76 dollari per una doppia, un'enormità rispetto a quanto pagato fino
ad ora. Accanto al Motel e infossato tra le rocce scorre il San Juan River;
vedere un fiumiciattolo pieno d'acqua in un luogo arido è abbastanza
impressionante. Mexican Hat non è un posto che si presta a visite serali
cosicchè ci rintaniamo in camera, ci guardiamo "Man in Black" alla tivvu' e
andiamo a nanna.
Con il senno di poi: sarebbe meglio pernottare nei pressi (o all'interno)
del parco di Bryce per poter dedicare almeno una giornata intera alle escursioni
e poter vedere le guglie all'alba.
Monument Valley
10 luglio
La mattina seguente, dopo esserci sbafati un'altra pila di pancake ai mirtilli
con lo sciroppo d'acero (B-U-O-N-I-S-S-I-M-I!!), ci dirigiamo alla volta della
Monument Valley.
Questa è senz'altro una delle tappe fondamentali di una vacanza nel sud-ovest
americano. Chi di noi non ha mai visto, in una agenzia viaggio o in una rivista,
una foto o uno scorcio della Monument? Quando la ammirerete con i vostri occhi
scoprirete subito che è davvero spettacolare e vi lascerà senza fiato, è
esattamente come la si vede nei film western (indimenticabile il John Ford Point!!
noi ci siamo arrivati a bordo del catorcio navajo e ci siam trovati la figura di
un indiano a cavallo fermo su una rupe come in "Ombre Rosse", vi assicuro che
faceva un certo effetto.....).
Visitare la valle è semplice: se avete affittato un fuoristrada potete girarvela
per i fatti vostri, altrimenti vi conviene lasciare la vostra macchina al
visitor center e farvi scarrozzare dagli indiani Navajo sui loro fuoristrada:
preparatevi ad una allegra gita sui loro sgangheratissimi mezzi (40 dollari).
Anche una gita a
cavallo non è male!!! Vi sconsigliamo di fare il giro con la vostra auto
perchè, anche se la strada sterrata è ancora percorribile in auto, sarete
comunque costretti a seguire un percorso limitato all'interno della valle.
Noi abbiamo trovato impressionanti e maestosi, oltre al fantastico John Ford
Point, le Three Sisters, il Totem Pole (un pilastro di roccia altissimo e
isolato) e i Butte (le guglie di roccia). Il paesaggio è arido, ma chi sceglie
di fare il giro della valle sui fuoristrada dei Navajo troverà anche una fonte
presso la quale cresce un poco di erbetta verde con tanto di vacche al pascolo!
Come dicevo presso il Visitor Center vi sono parecchi Indiani Navajo che con le
loro Jeep invitano i turisti ad un tour organizzato, noi abbiamo fatto il giro
con guida Navajo, insieme a una famigliola di americani (stranamente poco
socievoli). L'indiamo guida (Penna d'Aquila) ci ha mostrato i vari picchi
raccontandoci qualche aneddoto. Al di la delle cose raccontate da lui la valle è
davvero grandiosa e vi lascerà estasiati.
4 commenti sulla monument:
agli indiani (veramente dei GRAN PARACULI!!!!!) non portate via l'anima
fotografandoli.
non è un parco nazionale per cui l'ingresso lo pagherete comunque, anche se
avete il National Park Pass (10 dollari).
Se fate il giro con i loro fuoristrada fingeranno di insabbiarsi e vi faranno
spingere.....minchiate per americani.
il mio giudizio sui nativi è assolutamente personale, a molta gente fanno un
effetto totalmente differente, molti si stupiscono nel vedere il popolo Navajo
costretto per vivere a vendere ai turisti bigiotteria e artigianato locale o a
proporsi come guide
Il mio più grande rimpianto è purtroppo quello di 'bruciare' molte fotografie a
causa della luce accecante, un vero peccato!!! comunque la Monument Valley, con
il Grand Canyon e Yosemite, sono i tre più belli ed emozionanti spettacoli
naturali che a posteriori ricordi, quelli che piu' di tutti ci sono rimasti
impressi. Usciti dalla Monument ci dirigiamo verso Kayenta, con l'obiettivo di
vedere velocemente il Canyon de Chelly. Percorriamo il North Rim Drive del
Canyon de Chelly e ci fermiamo in due
overview point dai quali si possono vedere le antiche abitazioni degli indiani,
senza entrare nella valle.
Usciti dal Canyon ci dirigiamo verso Tsaile, ma non troviamo alcun collegamento
per la route 666 e siamo costretti ad attraversare tutta la riserva Navajo fino
a Mexican Water e poi imbocchiamo la Interstate 160 est verso i Four Corners e
Cortez, nostra meta, dove pernottiamo in un Super 8.
Con il senno di poi: Fondamentale visitare la Monument Valley al tramonto
per scattare delle foto da urlo. Possibilmente pernottate nei pressi della
valle.
Mesa Verde National Park
11 Luglio
Al Super 8 di Cortez sono gentili e disponibili e ci organizzano pure la gita di
mezza giornata nel parco di Mesa Verde.
Come accoglienza, camera e servizi pare il migliore dei super 8 girati fino ad
ora. Ilaria ha le palpebre scottate (!), dopo la gita nella Monument. La mattina
dopo ci dirigiamo all'ingresso del parco per iniziare la gita, dove scopriamo
che l'autobus per la gita è gia partito!! insomma i tizi del Super 8, tanto
gentili e disponibili, hanno fatto casino, meglio andare al visitor center
(all'ingresso del parco) e prenotare la gita da li. Riusciamo comunque a
raggiungere gli altri "gitanti" del gruppo con tanto di ranger guida identico a
Babbo Natale!!! Qui vediamo bombardati di domande sull'Europa dagli altri
gitanti, tutti americani.
Il Parco di Mesa Verde rappresenta per gli Stati Uniti quello che l'antico
Egitto rappresenta per noi europei: la testimonianza di vita e opere di un
grande popolo indiano denominato Pueblos, o Anasazi, da cui derivano tutte le
altre tribù del sud-ovest. Il parco (a oltre 2200 metri d'altezza!) consiste di
tanti insediamenti degli indiani Anasazi, con le loro caratteristiche
costruzioni incassate sotto gli enormi costoni rocciosi del canyon. È anche
possibile vedere come si svolgeva la loro vita quotidiana. La guida fa un poco
ridere, banfa sull'antichità della loro civiltà (vecchia di dieci secoli....ullalà.....)
millantandola come piu' antica di quelle europee....
Terminato il giro torniamo a Cortez e pranziamo da Antonio's, altro ristorante
messicano dove mangiamo bene. In generale a Cortez le persone sono molto più
"open minded" che negli altri posti visitati fino ad ora. Molti sono affabili e
chiacchieroni e appena scoprono la nostra origine europea attaccano un bottone
tremendo.
Da Cortez ci dirigiamo verso Durango (sulla route 160), dove ci fermiamo a fare
la spesa in un Wal Mart, una specie di Supermercato gigante dove i prezzi,
inferiori a quelli italiani su quasi tutto, mi fanno un poco incazzare. Arrivati
a Pagosa Springs nel Colorado, ci spostiamo sulla route 84 in direzione Santa Fe,
qui il paesaggio cambia completamente: dal deserto con i cactus alle foreste di
pini con tanto di laghi e distese verdi immense che mi fanno, ancora una volta,
innamorare della bellezza naturale di questo continente. Proseguiamo per Santa
Fe e pernottiamo a Santa Margherita (poco lontano da Santa Fe) in un Super 8
veramente brutto (il peggiore di tutti quelli incontrati).
Santa Fe e il Petrified Forest and Painted Desert National Park
12 luglio
La mattina successiva visitiamo Santa Fe. La cittadina è carina, le abitazioni,
in stile 'Adobe', caratteristico di questa parte del New Mexico, sono belline.
Noi visitiamo il centro storico che ci lascia un'impressione strana: ha
un'impronta indiana e "latina" allo stesso tempo, sembra di essere in Messico!
L'anima americana la si nota quando ci si accorge che tutte le abitazioni sono
"finte" nel senso che sono tutte costruzioni moderne rifatte sui vecchi stili.
Mangiamo in un bel localino consigliatoci dalla guida
(La Casa
Sena) .
Visitata Santa Fe ci dirigiamo verso Albuquerque sulla route 25, proseguiamo per
Gallup sulla route 40 e indi per Holbrook sempre sulla route 40. Al confine con
L'Arizona, presso il Visitor Center di Lupton nella prima area di servizio della
Route 40 in Arizona, troviamo la Travel Coupon Guide che dà diritto a molti
sconti nei motel, averla trovata prima!! Pernottiamo a Holbrook al
Best Western Arizonian Inn per la ridicola cifra di 50 dollari, con piscina
e colazione inclusa. Tra l'altro il Motel è nei pressi del Wigwam Motel celebre
pezzo di storia della route 66.
13 luglio
Il giorno dopo (è ormai il 13 luglio) visitiamo la
Foresta Pietrificata. La foresta
pietrificata ci offre uno spettacolo di colori meravigliosi, le piante sono
state pietrificate dopo un'eruzione vulcanica, 220 milioni di anni fa e
restituite in seguito alla superficie terrestre dall'erosione. La stessa cosa
vale per il Deserto Dipinto che, come dice il nome, è un vero quadro a cielo
aperto.
Noi entriamo da Sud (Rainbow Forest Museum) ci fermiamo a fare una
passeggiata di un paio di miglia a fotografare i tronchi fossili e ci dirigiamo
indi verso il deserto dipinto.
Terminata la visita del parco abbiamo imboccato la Interstate 40 (l'arteria che
ha sostituito la Route 66) est verso Flagstaff, cittadina carina (una sorta di
oasi culturale in mezzo al paesaggio desertico) che visitiamo superficialmente
perchè si scatena un furioso temporale. Visitiamo pure
Sedona, mecca del New Age, dopo aver
lasciato le valige in un motel di Williams (per la precisione all' Howard
Johnson Travel Inn). Sedona è una cittadina molto carina e tranquilla, sede di
numerosi artisti di tutto il mondo, con un bellissimo panorama di picchi alti e
rossi e avvolta in atmosfere New Age, sembra una di quelle città dei film
western, ma in versione gran magazzino. A Sedona ci mangiamo il Cono Gelato Piu'
Grosso Del Mondo, un mostro da piu' di mezzo kilo! roba da ammerrigani!!! BURP!!
Da queste parti c'è pure il
Meteor Crater, ma la nostra guida lo ha liquidato con poche righe ed abbiamo
deciso di saltarlo.
Con il senno di poi: I colori della foresta pietrificata e ancor più del
deserto dipinto sono fantastici al tramonto. Organizzate la vostra visita in
modo da avere un poco di tempo per le foto al tramonto: i paesaggi insanguinati
dal sole morenti sono davvero struggenti.
Grand Canyon National Park
14 luglio
Dopo aver pernottato a Williams (all' Howard Johnson Travel Inn) partiamo per la
volta del Grand Canyon. Williams è la
cittadina ideale per fare tappa prima di visitare il grand Canyon, dista solo
un'ora di auto: sono solo 50 miglia, e vi arriverete percorrendo la route 64 e
poi la 180. Il tempo non è bellissimo, ogni tanto cade qualche goccia d'acqua.
Sul Grand Canyon dico solo una cosa: preparatevi, non esistono libri, video o
foto in grado di prepararvi alla sua grandiosità. Noi percorriamo la Scenic
Drive del South Rim in auto fino a Desert View e incontriamo pure i primi
italiani! un gruppo di torinesi attempati, insomma il famtomatico Autobus
"Gruppo Vacanze Piemonte" stracarico di sessantenni arzilli con signora al
seguito che, indifferenti alle rimostranze delle gentil consorti, la battono
pesantemente alla guida, italiana pure lei! (curioso vagare per il Gran Canyon e
sentire improvvisamente il proprio dialetto dopo due settimane di inglese!).
Come detto quella del Grand Canyon è stata la nostra ultima tappa
"naturalistica". Dai vari view points disseminati lungo il south rim le viste
sono veramente molto belle ma il canyon rimane troppo lontano, si scorgono pochi
dettagli e si riesce appena ad intuirne la grandezza e la maestosità. Se
visitate il Grand Canyon all'inizio del vostro viaggio invece che alla fine come
abbiamo fatto noi l'impressione di grandiosità sarebbe ancora più marcata. Per
noi, invece, dopo un paio di settimane nella Grande Natura (lasciatemi usare le
maiuscole!) del sud-ovest, una semplice "raffica" di punti panoramici non ci
basta più, pertanto la nostra opinione è di tenersi il Grand Canyon come gran
finale: la sua immensità è tale da oscurare tutto quanto potrete vedere negli
altri parchi!!! un'alternativa al trekking, o alle gite di dorso di mulo, è
quella di esplorare il Grand Canyon anche dall'aria, esistono infatti parecchie
possibilità di fare dei giri in
elicottero anche partendo da Las Vegas, Williams, Flagstaff etc. Sulla route
64 da Flagstaff verso l'ingresso del Grand Canyon abbiamo visto parecchi
elicotteri fermi ai lati della strada e pronti al decollo, basta pagare.... in
alternativa ricordatevi che a Tusayan viene proiettato un bellissimo filmato
IMAX con tutte le meraviglie del parco.
Durante la nostra visita il tempo peggiora, si scatena un tremendo temporale e
comincia a grandinare: in pochi istanti le pinete intorno al canyon si
imbiancano e comincia a fare parecchio freddo; i chicchi di grandine son
parecchio grossi e temiamo per l'incolumità della nostra Chevy. Anche se a
malincuore, abbandoniamo il parco e ci dirigiamo alla volta di Barstow, passando
di nuovo per Williams, sulla intestate 40. Con il senno di poi avremmo
sacrificato una giornata a Los Angeles per vedere meglio il Canyon, ma come
diceva Manzoni "Del senno di poi ne son piene le fosse"...
Il maltempo ci rallenta (sull'autostrada da Williams a Kingman praticamente
procediamo a passo d'uomo causa l'intensità della pioggia) e decidiamo di
dormire a Kingman presso il Kingman Days Inn, dove possiamo usare un altro dei
coupon e paghiamo solo 38 dollari! La sera ceniamo in un localino consigliatoci
dalla guida (MR D'Z ROUTE 66 DINER), locale mitico della vecchia route 66 dove
l'arredamento (i neon rosa, il juke box a giradischi rosa, i tavolini e i sedili
anch'essi rigorosamente rosa) e l'atmosfera sono quelli tipici degli anni '50
americani, sembra di vivere una puntata di "Happy Days" anche se dalle cucine
proveniva musica RAP che faceva tanto 21-esimo secolo.....
A Kingman vediamo anche la bandiera Stars e Stripes più grande che abbia mai
visto: presso un ditributore di benzina con tanto di torre di cemento con foggia
a campanile alta venti metri e una flag sventolante che quasi toccava terra.....
Con il senno di poi: Il tempo dedicato al Grand Canyon non sarà mai
abbastanza. Se potete affittate un giro in elicottero.
Barstow e Los Angeles
15 luglio
La mattina del 15 partiamo per Barstow, dove sappiamo esserci un enorme outlet,
lungo la route 40, che lungo parecchi tratti costeggia e rimpiazza la Historic
Route 66.
A Barstow pranziamo alla Leonardo's Original Pizzeria dove facciamo conoscenza
con il cuoco, Leonardo appunto, di origine pugliese, che prova a stento a
parlare in italiano. L'outlet di Barstow è davvero l'outlet degli outlet:
Billabong, Quicksilver, Roxy, North Face, Nike, Protest, O'Neal, Gap, Banana
Republic, Diesel, Timberland, di tutto di più. Dopo aver girato come trottole
ripartiamo alla volta di Los Angeles, dove pernottiamo in un
Super 8 a Los Angeles downtown
(nei pressi del Dodger Stadium) pagando quasi 100 dollari per una notte. Il
Motel, in piena downtown, è in un'ottima zona per girare LA (guardate il link
allegato), ma la sera è davvero terribile: dopo le 20 scende una sorta di
coprifuoco e per le strade non c'è più anima viva; noi facciamo due passi e ci
buttiamo nel primo ristorante (ancora messicano, che nausea!) che troviamo.
Ricordate che L.A. è una città immensa, mal servita dai mezzi con un servizio di
metropolitana del tutto insufficiente a coprire tutta l'area cittadina per cui
noleggiare una macchina è di fondamentale importanza. Inoltre munitevi di
una mappa dettagliata della città per potervi districare tra le varie
autostrade.
16 luglio
Il giorno successivo (venerdì 16 luglio 2004) visitiamo gli
Universal Studios, dove entriamo senza fare la fila avendo già comprato i
biglietti dall'Italia tramite il sito web e risparmiando un bel po' di coda: vi
presentate direttamente ai turnstile con il foglio stampato del vostro pagamento
et voilà! le porte del divertimento vi vengono magicamente spalancate! qui di
possibilità di divertimento ce ne sono veramente tante.
Tra le attrattive che più abbiam gradito citiamo:
- Un Musical liberamente tratto dal film Spiderman.
- Jurassic Park Ride: vi mettono in una specie di barcone legati come
nelle montagne russe e vi fanno fare un giro in una specia di foresta pluviale,
con dinosauri vari, molto bella la cascatona finale: si cade in verticale per
oltre 10 metri con tanto di T.Rex che vi sfiora la testa, se ne esce bagnati
come pulcini!!!.
- The Revenge of the Mummy, the ride: altra cavalcata simile alla
precedente, divertentissima
- Terminato II - 3 D: con tanto di occhiali appositi con i quali pare di
essere DENTRO il film
- Shrek 4D: simile a Terminator.
- La visita degli Universal Studios: visita guidata, in autobus, delle
location di molto film arci-famosi da noi (Ritorno al Futuro, Lo Squalo, King
Kong etc.).
E poi Roller Coaster (montagne russe) a gogò ; la giornata passa veloce con gran
divertimento e arriva la sera senza rendersene conto.
Ricordate che anche agli Universal Studios conviene andarci in auto, hanno dei
parcheggi comodissimi. Moltissime anche le opportunità di shopping.
17 luglio
Il giorno dopo, sabato, lasciamo il super 8 e, cartina alla mano, guidiamo verso
il mare. A Venice, sulla Muscle Beach e nella promenade verso Santa Monica
abbiamo incontrato di tutto! La promenade è carina, anche se non molto diversa
da un qualunque lungomare famoso nostrano: gente a passeggio, tipi da spiaggia,
negozietti e tanto tanto sole!. Facciamo una mezza giornata in spiaggia a Venice
Beach dove ci sono un sacco di surfisti, ma l'acqua del mare è molto fredda e
fare il bagno non e' facile. La sera dormiamo al
Travelodge LAX Hotel nei pressi del
Los Angeles Airport.
18 luglio
Il giorno dopo è l'ultimo giorno: sigh! oggi si parte, ma in fondo siam contenti
di tornare, ci manca il nostro letto e il nostro cibo. Giriamo la città fino
alla Century City dove consegnamo la macchina: in totale abbiam percorso 6000
km!! posata la macchina, andiamo all'aeroporto e.....torniamo in Italia!! Volo
British Airways Los Angeles - Londra - Milano.
La vacanza è finita, ma una nuova estate si avvicina.....
Bye Bye America!!
see you again in Summer 2005!!!
msereno1970
www.msereno1970.com
I Nostri Consigli
Qui abbiamo cercato di raccogliere tutte le informazioni, frutto della nostra
esperienza, che a nostro avviso vi aiuteranno a vedere le cose migliori e a
spendere un poco meno. Non si tratta ovviamente di comandamenti scolpiti nella
pietra, ma speriamo siano utili a dei "turisti casuali" come noi..... Alcuni li
ho aggiunti in base alle richieste che voi mi avete fatto negli ultimi tempi,
spero vi siano utili e mi scuserete per la loro disorganicità.
Come Comportarsi
Come diceva Christian de Sica in VACANZE IN AMERICA 'chi se fa l'affari sua,
torna sano a casa sua!!!' Gli USA sono organizzatissimi e potete fidarvi molto
della loro organizzazione. Sotto certi aspetti, per noi italiani scafati,
possono anche sembrare un poco naive. Non fate i furbetti però e siate
rispettosi della loro cultura e regole o vi accorgerete a caro prezzo che
possono lisciarvi il pelo per bene! A proposito: occhio ai tassisti, son figli
di troia proprio come i nostri!!!
La Lingua
Per fare una vacanza alla "Turisti per Caso" DOVETE CONOSCERE L'INGLESE!!!!,
parlare a gesti o fare come Totò e Peppino a Milano ("NOIO VOLEUAM SAVUAR
LINDIRISS") non vi aiuterà... e vi chiederanno se venite dalla VALBREMBANA....
Se invece avete preso parte ad un tour organizzato rilassatevi e godetevi la
vacanza.
Come Orientarsi
Una buona guida è indispensabile, noi avevamo la Rough Guide di Greg Ward - 'Sud
Ovest USA', editore Vallardi Viaggi: si è rivelata ottima, comunque le guide
sono parecchie, Lonely Planet o simili vanno benissimo. La guida vi aiuterà
nella scelta dei posti da vedere, la lista dei motel disponibili (si rivelerà
molto utile quando programmerete le vostre tappe, specie per quelle in
territorio indiano dove i Motel disponibili sono pochi e di qualità non eccelsa)
e le dritte più importanti. Non dimenticate inoltre una mappa, utilissima per
trovare le strade migliori. Noi abbiamo acquistato le mappe dei vari stati una
alla volta nei vari empori, man mano che ci spostavamo in un nuovo stato.
Come Vestirsi
La baia di San Francisco si protende praticamente in mezzo all'Oceano Pacifico,
motivo per cui la baia è quasi sempre avvolta nella nebbia e anche in piena
estate fa un freddo porco, portatevi una giacchina antivento altrimenti nella
vostra gita in barca verso il Golden Gate batterete i denti; Inoltre potreste
averne bisogno anche durante le vostre 'vagolazioni' in città!!!Per la visita
dei grandi parchi nei periodi estivi valgono i soliti consigli contro le
insolazioni: creme solari, abiti lunghi e copricapi.Negli Stati Uniti l'aria
condizionata è sempre a 18 gradi!! Il passaggio dai 45 gradi dell'esterno ai 18
dell'interno e viceversa può essere terrificante!! Sappiate regolarvi per
evitare svenimenti (in-out), cacarelle a spruzzo (out-in) e quant'altro.
Contanti e Carte di Credito
Portate con voi una carta di credito (o anche più di una per evitare sgradite
sorprese tipo esaurimento del credito, smagnetizzazione, etc.), oltre all'ovvio
vantaggio di non portare troppi soldi è comodissima e il cambio è migliore di
quello ottenuto in banca in Italia (ladri...)!!! inoltre per il renting
dell'auto è richiesta la carta, altrimenti sarete costretti a fornire una
robustissima cauzione in dollari... Potete anche ritirare, con Bancomat o Carta
di Credito, dollari in contanti presso gli ATM (i loro Bancomat, li trovate
presso i grandi magazzini, gli empori e i distributori di benzina), il tasso di
cambio è buono, ma in genere una piccola percentuale (mi pare il 2-3%) del
prelievo viene trattenuta dal locale che ospita l'ATM. Qualche dollaro in
contanti portatevelo comunque dall'Italia, vi sarà comodo per i primi giorni,
noi ci eravamo portati 700 dollari (350 a testa) e poi abbiamo sempre usato la
carta di credito.
Come Comportarsi alla Guida
Attenzione nei sorpassi: quando date gas le auto americane perdono giri a causa
del cambio automatico e vi trovate a perdere velocità quando invece
servirebbe....Magari provate a fare un'accelerata bella secca in condizioni di
sicurezza prima di tentare un sorpasso bruciante!!! Anche il loro "cambio"
richiede un poco di pratica (Rear, Neutral, 1, 2, 3 e Drive). Comunque in 15
minuti imparerete senza problemi (ben diverso sarebbe per loro imparare ad usare
un cambio manuale....). Rispettate i limiti di velocità (65-75 mph in autostrada
a seconda dello stato, molto meno in città)!!!!! E' pieno di polizia e non sono
affatto teneri con gli passa i limiti e non pensiate di fare i furbi: in molte
strade il limite è RADAR ENFORCED per cui quando vedete la pattuglia è troppo
tardi. Nelle interstate inoltre i controlli avvengono anche dall'aria! Ricordate
inoltre che se violate i limiti in strade con lavori in corso le multe vengono
raddoppiate! Noi impostavamo il cruise control dell'auto al valore limite e non
abbiamo mai avuto problemi. Fate anche attenzione ai camionisti: hanno dei
trucks enormi e vanno come dei disperati! Ricordate inoltre che se venite
fermati da una pattuglia della polizia non c'e da scherzare! NON DOVETE USCIRE
DALL'AUTO! semplicemente abbassate il finestrino e tenete le mani bene in vista,
sarà poi il poliziotto, spesso solitario, a chiedervi i classici "patente e
libretto". la patente richiesta è la normale patente nazionale, senza bisogno
della patente internazionale.......La benzina è la vera sorpresa che più che
altro vi farà incazzare quando tornate in Italia: sono intorno ai 2.5 dollari
(per avere informazioni esatte sul costo della benzina per gallone andate su
questo link) al gallone (3.8 litri)... fate un po' voi!!!!
Dove Dormire
Accoglienti, caratteristici e abbastanza economici, i Motel vi permetteranno di
immergervi completamente nello stile di vita "on the road" americano. Se ne
trovano moltissimi in ogni stato ad eccezione delle zone di riserve indiane,
dove sono abbastanza rari e poco raccomandabili, inoltre sono facilmente
prenotabili da internet (prenotate con carta di credito, e pagate solo se
effettivamente passate la notte), ma il più delle volte non vi conviene: se come
noi andate all'avventura semplicemente procuratevi una guida nei motel (nei
Super 8 e nei Motel 6 hanno le guide della propria catena per tutti gli USA) e
poi quando arrivate nel paesino che vi interessa cercate il motel e vi fermate.
Inoltre si trovano quasi tutti nei pressi delle Highway per cui è facilissimo
trovarli. Noi abbiamo fatto il giro a Luglio e abbiamo trovato pochissimi
turisti, ad Agosto potreste avere maggiori problemi: in questo secondo caso vi
conviene telefonare la mattina da un motel per il successivo (se telefonate da
super 8 a super 8 la chiamata è free!!!). Inoltre nei vari motel e nei visitor
center (vedi sotto) potrete trovare le riviste messe dalla catena di Motel con
dei buoni sconto della madonna!! (assurdo: arrivate e chiedete il prezzo per una
notte, poi tirate fuori il pezzetto di carta della rivista, spesso realizzata
con pessima 'carta da salame', e vi fanno uno sconto di 10-20 dollari!!!). Se la
città dove vi accingete a passare la notte non è proprio un posto dimenticato da
Dio per la scelta del motel avete solo l'imbarazzo della scelta: mentre vi
avvicinate in auto troverete tabelloni a gogo' indicandovi prezzo e dotazioni
(tipo di letto, piscina, etc) e la famosa scritta NO VACANCY (NO spento: buono!
NO acceso: no buono!).
Le catene di Motel sono molto numerose, cito tra le altre: Super 8 (buoni, 40-80
dollari la doppia), Motel 6 (meno cari, ma bruttini), TRAVELODGE (Ottimi),
ECONOLODGE (Ottimi), BEST WESTERN (hanno ottimi motel) e altri ancora. Inoltre
molti sono dotati di piscine abbastanza pulite: dopo ore di auto e giri in
luoghi semidesertici le troverete moooolto gradevoli!!! Infine ricordate che i
letti americani SONO MOSTRUOSI (king bed size o anche queen bed size sono
termini che imparerete ad apprezzare
.) per cui una doppia va bene anche per 4
persone e risparmiate un sacco!!! Molte volte le "doppie" hanno due letti king
size separati e potrere dormirvi in quattro (vabbè se ogni tanto avete bisogno
di intimità con la vostra dolce metà potete sempre prendere due singole...).
Ricordate inoltre che alberghi e motel hanno prezzi differenziati: costano poco
nella settimana e tanto nel weekend. Nella quasi totalità dei motel (noi non
abbiamo trovato eccezioni) al soggiorno è inclusa una prima colazione self
service, a base di caffè americano, french toast, bagel (una sorta di Donuts) e
latte. Noi ne abbiamo approfittato spesso e volentieri e raramente siamo rimasti
delusi. Certo una colazione alla Denny's con Pancake e altre leccornie è tutt'altra
cosa.....
Come già accennato, quando si entra in territorio indiano i Motel diminuiscono
un poco come numero e qualità, per cui organizzatevi bene. Noi servendoci della
guida non abbiamo mai avuto problemi. Vedete anche il nostro racconto su
Monument Valley e Canyonlands.
L'accesso ai Parchi
Nel primo parco che entrate acquistate il NATIONAL PARK PASS (la chiedete al
ranger all'ingresso del parco senza neppure scendere dall'auto.....): nel 2004
costava 25 dollari a testa e vi dà accesso illimitato ad ogni parco degli USA
(di quelli che richiedono una "entry fee") per un mese (l'ingresso a Yosemite e
in tutti gli altri parchi costa da solo 10 dollari, vi conviene davvero farvi la
card....). Unica eccezione la Monument Valley che essendo riserva Navajo non è
parco nazionale, per cui dovrete comunque pagare l'ingresso.
Cosa Vedere nei Parchi
La nostra visita dei parchi è sempre stata del tipo mordi-e-fuggi, ecco comunque
alcune dritte ulteriori per goderseli al meglio:
Se volete gustarvi Yosemite dovete spenderci almeno due giorni: uno per vedere
la Bridalveil Falls, El Capitan, L'Half Dome, il Glacier's Point e la Mariposa
groove of Giant Sequoias e uno per girare nel parco in auto, se invece volete
andare anche al Sequoia National Park (NP) un solo giorno è sufficiente:
tralasciate Mariposa, le sequoie le vedrete, appunto, a Sequoia NP!!!. Date un
occhio alla pagina che abbiamo dedicato a Yosemite per maggiori dettagli.
Il tratto Yosemite - Death Valley - Las Vegas è sicuramente fattibile in auto in
un giorno solo, anche se la distanza è abbastanza grande e ci sono relativamente
pochi paesi con pochi motel (ma se fate tappa a Indipendence o Lone Pine potete
stare tranquilli) il problema sta nell'arrivare nella valle della morte ad
un'ora decente. Da Yosemite a Death Valley ci vanno 5-6 ore circa, la cosa
migliore è di partire da Yosemite il pomeriggio, pernottare ad esempio ad
Indipendence, Lone Pine o Ridgecrest e poi partire la mattina presto per La
valle della morte. Più il motel è vicino alla DV meglio è : vi conviene essere
nella DV la mattina presto, per il caldo (in particolare nei 3 mesi estivi...).
Dalla DV a Las Vegas ci vanno 3 ore circa: nella valle della morte vale la pena
vedere Bad Water, Furnace Creek, Zabriskie Point e Dante's Peak; In totale nella
valle della morte fate conto di starci per almeno 5-7 ore. Las Vegas non si
ferma mai per cui se avete prenotato un albergo potete arrivare in città anche
la sera tardi.
Sappiate inoltre che nella zona attorno a Vegas vi sono parecchie Ghost Town
(trovate le indicazioni per strada). Noi sfortunatamente le abbiamo saltate, ma
potrebbe valer la pena....
Noi non ce l'abbiamo fatta, ma riuscire ad essere a Bryce presso il Bryce Point
Overlook per l'alba (specie se non ci andate a inizio luglio!!!) è uno
spettacolo mozzafiato. Le guglie (gli "hodoos") si tingono di varie tonalità di
rosso e arancione!!
Ad Arches andateci per l'alba o al tramonto, i colori rossastri dei picchi sono
impagabili.
Nostra personale opinione è di tenersi il Grand Canyon come gran finale: la sua
immensità oscura tutto quanto potrete vedere negli altri parchi!!!
I Tourist Office e i Coupon per gli Sconti
Molte delle cittadine più famose hanno un tourist office o un visitor center,
potete anche chiedere info a loro su Board and Loadging. Sono molto ben
organizzati. E garantiscono anche degli sconti!!! Sovente potete trovare delle
specie di agenzie di promozione turistica anche sulle aree di servizio delle
interstate (come quello di Lupton in Arizona, consultate il nostro racconto)
quando passate il confine tra uno stato e l'altro, dove vi forniscono una travel
coupon guide con la lista completa degli Hotel e con gli sconti.
È anche possibile ottenere dei coupons direttamente da Web! Un paio di siti che
garantiscono questo servizio sono Destination Coupons e Coupon Craze.
Telefonare in Italia
Non dimenticate che il costo per telefonare in Italia è elevato; in particolare
è proibitivo nelle chiamate dagli Hotel. La cosa migliore è acquistare delle "Call
Card" (carte telefoniche prepagate). In genere le trovate un pò ovunque, sono
disponibili in tagli da 5, 10 o 20 dollari e permettono di chiamare l'Italia
dagli USA chiamando un numero verde (toll free number), ottenendo un addebito
del costo della telefonata pari a pochi centesimi al minuto (valido per chiamate
su fisso, tenete presente che i costi per i cellulari sono più alti). A las
Vegas abbiamo scoperto che talvolta gli alberghi fanno comunque pagare una quota
fissa per ogni telefonata a dei numeri toll free, per cui vi conviene ricorrere,
come abbiamo sempre fatto noi, ai telefoni pubblici; se viaggiate in tanti stati
comprate carte di piccolo taglio: non tutti i telefoni pubblici accettano le
stesse card (credo sia perchè hanno diverse compagnie telefoniche).
Lo Shopping
Lo shopping: L'euro lo sappiamo ha eroso il nostro potere di acquisto, questo
non è vero negli USA dove il dollaro debole permette di fare buoni affari.
Purtroppo non abbiamo potuto comprarci dei fuoristrada che costavano come delle
auto medie da noi(!), ma ne abbiamo approfittato per acquistare vestiti,
teleobiettivi, occhiali...
In particolare a Barstow, in California, sulla strada per Los Angeles c'è un
Outlet pazzesco...... passateci qualche ora.
Assicurazione
The last but not the least: Fatevi una assicurazione!!!!!!!!! che comprenda
possibilmente le possibili spese mediche (anche un mal di denti puo' essere
costoso) e l'auto.
Riguardo l'auto esistono differenti opzioni quando si affitta un'auto. In genere
conviene sottoscrivere l'opzione LDW. La "Loss Damage Waiver" equivale alla
nostra copertura per danni e furto, non è un'assicurazione propriamente detta,
ma piuttosto un'opzione che vi esonera dalle responsabilità per furto o danno al
veicolo noleggiato, (a patto di rispettare le condizioni previste nel noleggio).
In alcuni casi la LDW è prevista automaticamente nella tariffa che acquistate,
ma vale sempre la pena di verificare.
Conviene inoltre sottoscrivere anche l'opzione PAI (protezione infortuni) che è
raccomandata in particolare per il guidatore, che in questa maniera è "coperto"
per il caso di morte o inabilità permanente dovuti ad un incidente causato dal
guidatore stesso.
Simile alla LDW è infine la CDW, Collision Damage Waiver, che vi assicura contro
il furto dell'auto o parti di essa, atti vandalici, incendi, rottura dei vetri,
incidenti causati da voi stessi e danni nei parcheggi.
Guida e Mappa
Una buona guida è indispensabile. Vi permetterà di capire quali posti visitare e
quali evitare, vi fornirà indicazioni su dove dormire (utilissima per
programmare le vostre tappe, specie per quelle in territorio indiano dove i
Motel disponibili sono pochi), cosa mangiare etc.
Noi avevamo la Rough Guide di Greg Ward - 'Sud Ovest USA', editore Vallardi
Viaggi. Come dice il nome è una "guida grezza", senza tanti fronzoli, foto o
pagine plastificate, ma zeppa di informazioni sostanziali e precise, si è
rivelata ottima (la trovate facilmente in libreria oppure acquistatela su
internet).
Per la California (non segnalata nella Rough Guide) abbiamo usato: "California"
di Mick Sinclair - Konemann editore, con allegata anche una mappa dettagliata
dello stato.
Non dimenticate inoltre una mappa, utilissima per trovare le strade migliori.
Noi abbiamo acquistato le mappe dei vari stati una alla volta nei vari empori,
man mano che ci spostavamo in un nuovo stato.
Esistono comunque ottimi atlanti acquistabili in Italia
I Costi, il Cibo e la Durata del Viaggio
Noi eravamo in due e il viaggio è durato 20 giorni (1 luglio - 20 luglio 2004).
La spesa è stata di 2700 (comprensivi del volo) euro a testa circa (va detto che
almeno 500 euro a testa erano di vestiti, teleobiettivi, occhiali e altre
amenità). Se si fa il viaggio in 4 le spese di viaggio (auto e benzina) e
alloggio (motel) scendono drasticamente.
Il volo l'abbiamo prenotato a gennaio, pagando (andata Milano - Londra - San
Francisco, ritorno da Los Angeles - Londra - Milano) 650 euro a testa circa, a
dire il vero abbiamo avuto fortuna in quanto si trattava di una offerta della
British Airways. Diciamo che un costo "ragionevole" per un simile volo è intorno
agli 800-900 euro a testa. Ricordate: prima prenotate meglio è , nel senso che i
prezzi son più bassi...
Noi abbiamo prenotato l'auto (Hertz, da agenzia viaggi. Potete farlo anche
tramite Internet) per 16 giorni, ritirandola a San Francisco e riconsegnandola a
Los Angeles. La spesa complessiva per l'auto è stata di 600 euro circa. La
benzina non è un problema: costa sui 2.2 dollari al gallone e un gallone vale
circa 4 litri.
Per il cibo i costi sono contenuti: fate conto che un pranzo in un locale
normale (tipo messicano: primo, secondo, coca cola e caffettone americano)
costa, in dollari, come un equivalente da noi in euro (e quindi con sconto del
30% circa). Da non perdere neppure le tavole calde all'americana (come quelle
dei film, con quella specie di sedili da due persone in finta pelle dal colore
orrendo, il tavolino e un altro sedile a due posti) dove potete mangiare delle
belle bisteccone a prezzi davvero notevoli, ad esempio una bisteccona "top
sirloin", cioè filetto, da 1 libbra (4 etti!!) a 15-20 dollari.
Unico problema, le bibite: ti mettono ghiaccio ovunque!!! per loro è
inconcepibile bere un bicchiere d'acqua senza ice cubes.....anzi se chiederete
acqua e non bibite vi guarderanno stralunati. Per loro è comune il free-refill
per le bibite ed il caffè : se bevete tutto il bicchiere della vostra bibita vi
verrà subito riempito nuovamente... gratis! burp!!
Nella quasi totalità dei motel (noi non abbiamo trovato eccezioni) al soggiorno
è inclusa una prima colazione self service, a base di caffè americano, french
toast, bagel (una sorta di Donuts) e latte. Noi ne abbiamo approfittato spesso e
volentieri e raramente siamo rimasti delusi. Certo una colazione alla Denny's
con Pancake e altre amenità è tutt'altra cosa......
Esiste anche la concreta possibilità di ottenere degli sconti sui costi di Motel
e Hotel tramite dei coupon che possono essere recuperarati presso i Tourist
Office o via web (i dettagli li trovate nella pagina dei consigli).
Ricordate che è di uso comune lasciare una mancia (tip) al cameriere (se pagate
con carta di credito esiste nella ricevuta che firmate una riga apposita). Un
10-15% di mancia è considerato di buona educazione, beninteso se il servizio era
buono.
Possiamo affermare che fuori dalle grandi città il costo della vita è inferiore
a quello nostro in Italia..... Diverso il discorso nelle metropoli dove anche i
motel hanno costi ragguardevoli (diciamo 90-100 dollari a notte rispetto ai
40-60 che si spendono in campagna).
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