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Chi ama l'India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama.
E' sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso maleodorante,
corrotta, impietosa e indifferente. Eppure, una volta incontrata non se ne può
fare a meno. Si soffre a starne lontani. Ma è così l'amore: istintivo,
inspiegabile, disinteressato
' Tiziano Terzani
Come da qualche anno a questa parte io e Laura, ad agosto, ci
concediamo una bella vacanza extraeuropea e questo è l'anno dell'India.
Durante i nostri precedenti viaggi nel sud-est asiatico avevamo conosciuto molti
backpackers già stati in questo incredibile Paese e sentendo i loro racconti,
spesso discordanti, è cresciuta di anno in anno la curiosità e la voglia di
visitarlo.
Il giudizio su di una vacanza in India può essere a volte molto diverso: alcuni
ci hanno raccontato di essere stati scioccati e turbati dalle condizioni di
povertà e di igiene del paese, altri invece ne sono stati entusiasti.
Visto che spesso la verità sta nel mezzo (come dice Buddha) in primavera
decidiamo di testare personalmente questo fantomatico paese.
I mesi che precedono la partenza sono dedicati allo studio dell'itinerario da
seguire, con l'aiuto dell'inseparabile Lonely Planet, e alla ricerca di un volo
aereo che coincida con le date delle nostre ferie.
Che invidia si prova, durante i viaggi, a parlare con altri viaggiatori che
spesso sono in giro per il mondo da mesi: solitamente si tratta stranieri (99%).
In Vietnam per esempio avevamo conosciuto una coppia di australiani che
provenivano proprio dall'India: erano in viaggio ormai da alcuni mesi!!!!!
Ma torniamo al nostro viaggio: dopo varie ricerche troviamo un volo Alitalia
diretto Malpensa-Delhi, con partenza il 18/07 e rientro il 28/08, di sole otto
ore.
Come ogni anno per la ricerca del biglietto aereo ci affidiamo a Maria
dell'agenzia Camaleonte di Binasco: è veramente brava,disponibile e soprattutto
paziente.
Finalmente arriva il tanto atteso giorno della partenza, imbarchiamo i nostri
zaini, di circa 10 kg, e dopo solo poche ore ci ritroviamo a Delhi: ora locale
22:30.
La prima notte ed il primo treno per Agra sono già stati prenotati da un nostro
carissimo amico, Ken, originario proprio di Agra.
All'aereoporto ad aspettarci troviamo Remy, fratello di Ken, che ci consegna il
vaucher relativo all'Hotel York di Delhi e il biglietto del treno: veramente
gentilissimo!
Arrivati con un taxi in hotel, alle 23:30, mettiamo giù gli zaini e cerchiamo di
dormire quelle poche ore che ci separano dalla sveglia della mattina seguente.
Il treno per Agra parte alle 6:30, la sveglia suona quindi alle 5:00: giusto il
tempo per prepararci e andare in stazione.
Delhi la visiteremo nei giorni che precedono la partenza.
AGRA
La cosa che ci incuriosisce alla partenza da Delhi è la gran
quantità di gente che si trova lungo i binari del treno ma dopo solo qualche
minuto ne capiamo il motivo: praticamente fanno tutti i bisogni all'aria aperta!
Niente di strano: è mattina presto, anche noi andiamo in bagno a quell'ora!
Dopo due ore circa di viaggio arriviamo, alle 8:15, ad Agra. Appena scesi
cerchiamo di capire come organizzare la partenza del giorno dopo per Jaipur,
sempre con il treno.
E' molto semplice, infatti in ogni stazione è presente un apposito ufficio per i
turisti dove è possibile avere gli orari dei treni ed acquistare i biglietti
dopo aver compilato un apposito modulo.
Prenotiamo quindi due sleeppers first class 2AC (2 posti letto in vagone con
aria condizionata. 390 rs) sul treno diretto verso Jaipur per il giorno
successivo.
Dopo aver acquistato i biglietti carichiamo i bagagli su una specie di apecar e
ci facciamo portare alla Tourist Rest House, una guesthouse economica, discreta
e con un ottimo ristorante per la colazione, il pranzo o la cena a lume di
candela, scelta durante il viaggio sulla Lonely.

Durante il tragitto il conducente del riscio - wallah riesce
a convincerci dopo un po' di contrattazione a prenderlo come nostro autista per
l'intera giornata, al prezzo di 600rs
. ma avremmo potuto tirare di più sul
prezzo!
Ci vorrà ancora qualche giorno per capire meglio i meccanismi dell'arte della
contrattazione!
Fortunatamente alla Rest House hanno una doppia disponibile così dopo esserci
rinfrescati, in pratica inutilmente con il caldo dell'India, partiamo subito
alla scoperta della città e dei suoi magnifici monumenti.
La prima tappa è il famosissimo Taj Mahal, il monumento più noto dell'India: un
mausoleo eretto dall'imperatore Shan Johan in ricordo della seconda moglie.

L'interno del Taj contrasta con la confusione della città;
appena si varca la porta appare di fronte a noi questa magnifica tomba in marmo
bianco con uno stupendo e curatissimo giardino: non lo dimenticheremo!

Dopo questa visita il nostro autista, di nome Tamir, ci porta
a mangiare al Maya Restaurant, dove gustiamo un'ottima cucina indiana.
(Devo ricordare che è meglio visitare prima il Taj Mhal perché il suo biglietto
dà diritto ad una riduzione sull'acquisto dei biglietti delle altre attrattive
qui sotto citate.)
Nel pomeriggio visitiamo l'imponente Agra Fort, realizzato in arenaria rossa e
situato sulle sponde del fiume Yamuna. Le sue mura racchiudono numerosi uffici:
quasi un piccolo paese.

Successivamente è la volta del Baby Taj, una bellissima tomba
fatta costruire dalla figlia del primo ministro di Jehangir alla morte del
padre. Questo edificio è così chiamato perché costruito con uno stile simile al
grande Taj Mahal.

Siamo quasi al tramonto e quindi decidiamo di recarci in riva
al fiume praticamente davanti alla facciata posteriore del Taj per ammirarlo
all'imbrunire.

Più che soddisfatti della giornata decidiamo di tornare in
'albergo' per darci una lavata prima di uscire per la cena.
Con altre due coppie di turisti italiani, conosciute in giro per la città,
ceniamo da Zorba the Buddha Restaurant, rigorosamente vegetariano, e poi
passeggiamo per il centro della città.
Per tornare alla Rest House utilizziamo un risciò a pedali guidato da un
simpatico vecchietto che, con una grande fatica, riesce a portarci a
destinazione.
Un po' ci dispiace per lui però almeno così si guadagna qualche soldo per
vivere!
La mattina successiva sistemiamo i bagagli, facciamo una buona colazione a base
di porridge, pancake, caffè e poi ci immergiamo nei bazar della città. Qui ci
scappa l'acquisto più pesante della vacanza, un bellissimo elefante in marmo
tutto lavorato del peso di circa 5 chili che mi porterò sulle spalle per tutte
le tre settimane: purtroppo non arriverà in Italia intergro!
Alle 16:00 circa prendiamo un altro taxi per farci portare alla stazione da dove
partiremo alle 17:30 per Jaipur: solo 4 ore di viaggio.

Come inizio non c'è male, siamo molto soddisfatti.
JAIPUR
Intorno alle 10:30 arriviamo alla stazione ferroviaria di
Jaipur dove veniamo avvicinati da un ragazzo che ci consiglia di farci portare
in hotel da suo fratello tassista.
Dovendo comunque prendere un taxi accettiamo la sua proposta. E così fuori dalla
stazione troviamo ad attenderci suo fratello, Sabir, alla guida di un vero taxi,
una bellissima Ambassador bianca che sembra uscita da un film degli anni
cinquanta.
Sabir, durante il tragitto ci 'intorta' con il suo buon italiano e ci spiega
tutto quello che c'è da vedere a Jaipur offrendosi come nostra guida per
portarci in giro per la città a sole 200 rs al giorno: non male!
Ci sembra un tipo in gamba ed abbastanza affidabile e così decidiamo di
ingaggiarlo per i prossimi due giorni.
Ci facciamo quindi portare alla Athiti Guesthouse: è molto bella e sembra di
recente costruzione (800 rs la doppia).
La mattina seguente, Sabir, viene a prenderci alle 10:00 e cominciamo così la
visita della Pink City.
Jaipur è veramente caotica e sporca ma nonostante questo il rosa delle sue mura,
gli innumerevoli colore dei bellissimi bazar, i maiali e le mucche per strada le
donano un certo fascino: non dimentichiamoci che siamo in India.


Per prima cosa visitiamo il City Palace, un bellissimo
complesso di edifici dove è possibile comprendere come vivevano i maraja.
Nelle vicinanze del palazzo troviamo l'osservatorio (Jantar Mantar), creato per
calcolare l'ora e la posizione di pianeti e costellazioni.

Successivamente è la volta dei Cenotafi reali situati in un
posto poco frequentato dai turisti, dove venivano seppellite le mogli dei maraja.

Prima di pranzo visitiamo il Palazzo sull' acqua, un edificio
veramente suggestivo situato in mezzo ad un lago con belle colline verdi come
sfondo: l'acqua è presente solo nella stagione delle piogge.
Parte del pomeriggio la dedichiano alla visita della città vecchia e dei suoi
laboratori artigianali di tappeti, porcellane, tessuti, gioielli e pietre
preziose.
Alla Rajastan Carpets & Textiles acquistiamo un bellissimo tappeto che decidiamo
di far spedire direttamente in Italia.
Dopo lo shopping visitiamo lo splendido Hawa Mahal: l'edificio più famoso della
città.

Il palazzo è costruito come un alveare a cinque piani di
arenaria rossa con finestrelle a nido d'ape.
Da queste finestre le dame di corte potevano osservare la vita quotidiana dei
bazar, senza essere viste.

L'ultima visita della giornata è dedicata al Tempio delle
scimmie: il Galta. Questo è un luogo solitario e popolato da centinaia di
scimmie non troppo amichevoli.
Piove a dirotto ma fortunatamente abbiamo a portata di mano i nostri poncho,
compriamo un sacchetto di arachidi per le scimmie e ci incamminiamo verso la
cima della collinetta sulla quale è situato il tempio.


Torniamo in albergo e concludiamo la serata all'ottimo Handi Restaurant.
Il giorno dopo partiamo per l'Amber Fort situato a 11 km dalla città.

Si tratta di uno splendido palazzo fortificato, costruito in
arenaria rossa e marmo, arroccato sopra un piccolo sperone roccioso.
Decidiamo di salire al forte a piedi invece di saltare in groppa agli elefanti
appostati sotto le mura, al caldo cuocente, pronti ad aspettare i turisti.


Dedichiamo al forte circa due ore e poi torniamo a Jaipur per
visitare i bazar della città rosa.
Alle 19:00 facciamo il check out e aspettiamo Sabir che ci condurrà alla
stazione dei treni.
Durante questi due giorni Sabir è stato sempre gentilissimo, disponibile:
veramente un'ottima guida! Prima della partenza ci regala anche alcune banane
per la notte che passeremo in treno.
Prima di lasciarci ci dà il suo numero di cellulare nel caso qualche nostro
amico passi da Jaipur: noi lo consigliamo vivamente. Trovarlo è facile, basta
chiedere di lui al parcheggio dei taxi della stazione ferroviaria e dirgli che
siete amici di Gigi: dovrebbe ricordarsi di noi!
Alle 22:25 partiamo per Udaipur, l'arrivo è previsto per le 07:45.
Viaggiamo nei vagoni del treno con aria condizionata two-tier AC (2AC),
significa che in ogni scompartimento ci sono due livelli di cuccette: vanno
benissimo per un viaggio di notte.
Un consiglio, legate sempre i bagagli durante la notte: non si sa mai!

UDAIPUR
Alle 7:45 arriviamo alla stazione di Udaipur, una splendida
città sulle sponde del Piccola Lake.
Subito ci accorgiamo di come la città sia molto più tranquilla rispetto a Jaipur,
infatti troviamo pochi taxidriver ad assillarci.
Durante il viaggio abbiamo scelto per il pernottamento l'Hotel Udai Niwas e non
sbagliamo.
L'hotel, posto all'interno della città vecchia, è carinissimo, con camere
decorate come le haveli ed un ottimo ristorante situato sulla terrazza: la più
alta della città.
Cominciamo la visita della città dal Jagdish Temple: uno splendido tempio Hindu,
nel quale riusciamo ad assistere a una cerimonia religiosa.


Dopo il tempio ci dirigiamo al City Palace, probabilmente il più grande e
sfarzoso di tutto il Rajastan.
Dalla terrazza si può ammirare il bellissimo lago e il famoso Lake Palace Hotel,
meta di vari personaggi famosi, raggiungibile solo in barca ma solo dopo aver
prenotato una camera (400$ a notte!!!) o almeno una cena presso il ristorante.



Udaipur è famosa per aver ospitato le riprese del film Octopussy - Operazione
piovra interpretato da Roger Moore, infatti alcuni ristoranti trasmettono il
film durante la giornata.
Terminata la visita pranziamo al Sunrise restaurant situato in cima ad una casa
e gestito dalla famiglia stessa, dal quale si può osservare il viavai delle vie
della città

Nel pomeriggio giriamo senza meta tra i bazar e gli allettanti negozi di
artigianato e tessuti, comperando qua e là incensi, calzoni, magliette, spezie
ecc
Per la serata scegliamo uno dei migliori ristoranti di Udaipur per una cena
romantica: l'Ambrai.
Proprio un bel posticino situato in riva al lago, con un'ottima cucina e vista
sul City Palace illuminato per la sera: lo consiglio.
Visto che il pullman per Jaisalmer parte alla sera decidiamo di sfruttare la
giornata con una visita ai dintorni della città.
Noleggiamo un taxi per la visita del Kumbalgarh Fort e dei templi gianisti di
Ranakapur.
Il primo dista tre ore da Udaipur ma ne vale veramente la pena.
Il forte è situato su una collina di 1100 metri dalla quale si può osservare la
valle sottostante, con le sue spesse mura e le sue torri: rievoca proprio lo
spirito dei guerrieri Rajput. Purtroppo la presenza delle nuvole guasta la vista
maestosa del forte e della verde valle sottostante.


Terminata la visita ci dirigiamo verso Ranakapur uno dei complessi di templi
gianisti più importanti dell'India, situato in una bellissima riserva naturale.
Il tempio centrale, eretto nel 1439 vanta ben 29 sale erette da 1444 colonne
tutte diverse tra di loro: un vero spettacolo architettonico.

Rientriamo in città verso le 18:00, ci diamo una rinfrescata con le salviettine
umidificate, ceniamo e ci facciamo portare all'autobus, super deluxe per modo di
dire, diretto a Jaisalmer: tempo stimato 13 ore!!!
All'inizio del viaggio non ho sonno e quindi decido di distrarmi dando
un'occhiata alla strada da un posto situato dietro al guidatore, un'esperienza
davvero elettrizzante dopo aver visto qualche macchina che si buttava sull'erba
durante un nostro sorpasso.
Forse è meglio dormire qualche ora anche perché il viaggio non è diretto,
bisogna cambiare autobus a Jodhpur prima di arrivare a destinazione.
JAISALMER
Il nostro 'deluxbus' attraversa l'arido territorio del
deserto del Thar percorrendo l'unica strada asfaltata che porta fino al confine
con il Pakistan; in lontananza si intravede un castello di sabbia erto sopra una
collina, sembra un miraggio ed invece
. è il fantastico forte di Jaisalmer.

Appena scendiamo dal bus veniamo letteralmente circondati da decine di
procacciatori che ci offrono di tutto; un poliziotto tenta inutilmente di
allontanarli. Tra la folla mi sembra di sentire pronunciare il nome dell'hotel
che avevamo prenotato durante il nostro precedente soggiorno a Udaipur:
fortunatamente qualcuno è venuto a prenderci.
Riusciamo a divincolarci tra la mischia seguendo il nostro autista che in jeep
ci porta verso l'interno del forte.
Durante il tragitto scopriamo che è proprietario dell'agenzia 'Dream The Desert'
specializzata in escursioni nel deserto a dorso di cammello e visto che avevamo
già in programma di fare questa una escursione decidiamo, prima di andare in
hotel, di farci portare alla sua agenzia per avere qualche altra informazione.
Scegliamo di effettuare un safari di una notte/due giorni che parte nel primo
pomeriggio; abbiamo appena il tempo di scaricare gli zaini in hotel ed
organizzare il piccolo zainetto che porteremo in viaggio.
Pernottiamo al Siddhartha Hotel (600rs per la doppia) in una camera ricavata tra
le mura del forte: bellissimo!
Alle 15:00 partiamo in jeep assieme ad altre tre ragazze spagnole con cui
trascorreremo questi due giorni: una bella compagnia!

Dopo 30 minuti circa raggiungiamo il punto d'incontro con i cammelli e le guide
che ci porteranno a spasso per il deserto.
Strano ma vero piove in pieno deserto! Indossiamo i nostri poncho, saliamo sul
nostro cammello e
via verso le dune di sabbia.
Il deserto del Thar non è ricco di dune, anzi è piuttosto una distesa arida di
sterpaglia dove è possibile incontrare gli abitanti dei piccoli villaggi: non
bisogna aspettasi di trovare il paesaggio tipico dei deserti africani altrimenti
si rischia di rimanere delusi.

L'idea era quella di campeggiare sotto le stelle ma la pioggia rovina i piani,
siamo quindi costretti a ripararci in una piccola fattoria poco distante, la cui
'stalla' sarà la nostra casa per una notte.
Passiamo la serata sotto il tetto di paglia a chiacchierare, scherzare con le
nostre guide ed a cucinare sul fuoco con le nostre mani il tipico pane indiano (chapati),
un misto di verdure con riso, il chai ecc
La mattina seguente ci svegliamo alle prime luci dell'alba ed ognuno di noi
sceglie la propria toilette: lo spazio non manca!
Già al risveglio sento qualche fitta nel basso ventre, mi sa tanto che la
maledizione di Montezuma mi ha beccato in pieno. Con qualche pastiglia di
Dissenten riesco ad arginare il problema in modo da riprendere il tragitto con
il mio cammello senza grossi problemi.



In tarda mattinata raggiungiamo la jeep che ci riporterà al forte.
Dedichiamo il pomeriggio alla visita delle Haveli, splendide residenze fatte
costruire in passato dai ricchi mercanti, e quindi ci dirigiamo verso il bazar
situato ai piedi delle mura del forte.
Al nostro rientro troviamo una bella sorpresa: l'ultima pioggia torrenziale ha
completamente inondato la camera bagnando gli zaini e il loro contenuto.
Passiamo quindi la serata a stendere i panni umidi sotto le pale dei ventilatori
nella speranza che qualcosa asciughi prima della partenza del pomeriggio
successivo.
La mattina seguente visitiamo i bellissimi templi giainisti all'interno del
forte.
Si tratta di un complesso di 7 templi tra loro collegati risalenti al XII
secolo, costruiti in arenaria gialla, comparabili per bellezza a quelli di
Ranakapur.


Il Jaisalmer Fort è veramente spettacolare, il più bello ed affascinate che
abbia visto finora.
Con il suo palazzo, i suoi templi, le numerose Haveli, i suoi caratteristici
vicoli, il forte può essere tranquillamente considerato un museo a cielo aperto.
Pranziamo ancora una volta all'ottimo Little Tibet Restaurant e poi prendiamo un
autorisciò fino alla stazione del treno: alle 16.00 si parte per Jodhpur.
JODHPUR
Arriviamo in città alle 22:30 e non avendo prenotato nessuna
sistemazione decidiamo di affidarci ad un tassista per trovarne una: grave
errore!!!!
Passiamo infatti da una guesthouse all'altra: sono tutte in pessime condizioni
ma ormai è giunta quasi la mezzanotte, decidiamo quindi di fermarci in quella
che all'apparenza sembra la migliore.
Ma
.. la camera è calda come un forno ed umidissima, accendiamo quindi l'aircooler
per cercare di rinfrescarla ma il frastuono dell'apparecchio è tremendo e così
siamo costretti a spegnerlo.
Un'occhiata alle lenzuola ci convince a stendere sul letto i nostri sacchi,
mentre da sotto il materasso ogni tanto escono dei piccoli insetti che pungono,
terribile! Il mio sguardo si sofferma sulle pareti: mi sembra che in questa
camera si sia compiuto un omicidio, infatti le pareti sono coperte da schizzi
rossi. Laura inorridita mi ricorda che probabilmente sono gli sputi di quella
specie di tabacco rosso che gli indiani abitualmente masticano.
Riusciamo finalmente ad addormentarci, ma dopo qualche ora il caldo è
terrificante, non rimane che riaccendere l'aircooler e cercare di riposare
ancora per qualche ora.
Alle prime luci lasciamo la camera e ci facciamo accompagnare in una guesthouse
consigliata dalla Lonely Planet. La Singhvi's Haveli, a conduzione familiare, è
situata nella parte antica della città proprio sotto il maestoso Meherangarh
Fort. La camera è molto grande e ricca di atmosfera mentre il ristorante sulla
terrazza gode di una splendida vista sul forte e serve ottimi piatti.


Percorriamo il breve tratto di strada che ci separa dal forte, ammirando i
caratteristici muri delle case dipinti di azzurro, fino a giungere ai piedi
delle possenti mura di questo singolare palazzo.
La città vecchia è caratterizzata dall'azzurro delle case, per questo Jodhpur
viene anche chiamata Blue City.
L'intera struttura del forte, fondato nel 1459 a.c., si estende sopra uno
sperone roccioso alto 125 metri. Attraversando le innumerevoli porte si rivive
l'atmosfera delle imprese cavalleresche e delle battaglie sostenute dai
guerrieri Rajput per difendere il palazzo.
Una fondazione, creata dall'attuale maharaja di Jodhpur, si occupa di preservare
la magnificenza dell' architettura del forte, dei suoi musei, delle collezioni
di dipinti, armi e degli ornamenti regali retaggio dei tempi passati.

Al momento dell'acquisto del biglietto è possibile prendere un'audioguida, anche
in italiano, che risulta molto utile per avere informazioni sugli aneddoti e
sulla storia del forte: il percorso guidato si disloca attraverso i 32 punti più
importanti.
Terminata la visita puntiamo a piedi verso la torre dell'orologio, punto
centrale del Sardar Market: vero centro commerciale della città.
In questo mercato sono presenti numerosi negozi di verdura, frutta, artigianato
e soprattutto di spezie: presso M.V. SPECIES SHOP facciamo degli ottimi acquisti
di thé, curry, zafferano, masala, chai ecc

Per la serata ci concediamo qualcosa di veramente lussuoso, una cenetta al
Mehran Terrace Restaurant, situato su una delle terrazze del forte, a 140 metri di
altezza, dal quale è possibile ammirare un favoloso panorama della città (è
meglio prenotare in anticipo, essendo disponibili solo pochi tavoli).

L'indomani partiamo per un breve tour tra i villaggi Bishnoi dove vive la
popolazione omonima, completamente vegetariana e dedita all'agricoltura, celebre
per aver sacrificato la vita di alcune centinaia dei componenti, per salvare
alcuni alberi dall'abbattimento ordinato dal maharaja dell'epoca.
In un villaggio assistiamo alla preparazione di una bevanda ricavata dall'oppio,
molto usata nel Rajastan durante le feste oppure come curativo.


Il giorno successivo partiamo, in treno, per Varanasi, uno dei maggiori luoghi
sacri dell'India per gli hindu, sarà un lungo viaggio: tempo stimato 24 ore!!!!
Fine prima parte
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