Sono le 09:30 di sabato 10 gennaio, per Carlo, Giulio,
Raffaele, Ivo ed io, ha inizio l'avventura.
Dopo ben 27 ore di viaggio di cui; 5 ore spese tra prendere i compagni di
viaggio e check-in prima di imbarcarsi a Milano Malpensa; 12 ore di volo per
arrivare all'Avana, unico scalo prima di arrivare a Cayo Coco la nostra
destinazione; 1,5 ore d'attesa per rifornimento e imbarco di nuovi passeggeri; 1
ora di volo e arriviamo finalmente; ma non è finita, da qui con un bus ci
vogliono altre 2,5 ore per arrivare al porto di Jucaro dove ci attendono ben 5
ore di navigazione per arrivare al Tortuga, 'mi casa flotante entre cielo y
mar'. Arriviamo alle 06:30 di domenica mattina ora locale ciò vuol dire,
aggiungere 6 ore per il fuso orario.
La prima cosa che si vede appena arrivati sul Tortuga, sono gli isolotti di
caios, ricoperti di mangrovie; scoprirò più tardi, che sono abitate da iguana,
caimani, tartarughe, pellicani e raton. Sembra che il tempo qui si sia fermato.
E' un mondo che va al di là d'ogni immaginazione è difficile descrivere con
parole quanto mi circonda, sono emozioni che vanno vissute, troppo profonde
perché siano narrate.
Ci sono assegnate le cabine, alle 07:30 è servita la
colazione; alle 11:00 partiamo con la barca per fare la prima immersione di
check ad ANTALAS. Siamo pronti per entrare in acqua, la prima immersione ai
Giardini della Regina, lo spettacolo che appare hai nostri occhi é da
mozzafiato, sinceramente non avevo mai visto niente di simile.
Coralli d'ogni genere, colonie di spugne a canna d'organo ed a calice, rami di
corallo nero e gorgonie, sono i soggetti che ricoprono ogni angolo del fondale
marino; tanto che si sviluppi in parete che su tratti pianeggianti. La
temperatura dell'acqua si mantiene tra i 24 ed i 26°C ed è molto limpida.
La seconda immersione la facciamo a LA CANA, dopo
un'intervallo di un'ora e mezza, lo spettacolo che si ripresenta e in sostanza
identico ma stavolta ci sono anche tanti tipi di pesce che ti passano a 20 cm di
distanza, quasi ti conoscessero, in un'insenatura un granchio gigante agita le
sue chele quasi volesse dire
.'olà amigo que pasa'
.in segno di saluto.
Sono ormai le 19:30 e ci troviamo in sala pranzo dove iniziamo la cena a base
d'aragoste giganti, patate, insalata, riso, ananas, arance e caffè. Inutile
affermare che è tutto squisito e dopo il bicchiere della staffa tutti a nanna
per il meritato riposo
..domani faremo visita agli squali.
Sveglia e alle 06:45, la colazione e sempre a base d'uova, prosciutto,
formaggio, pane, succo d'arancio e caffè, alle 08:00 si parte per CORAL NEGRO
1
..non sapevo ancora di fare la prima di dodici, tra le più belle immersioni
che ho mai fatto in 20 anni d'attività subacquea.
Appena entrati in acqua conto subito 8 squali, lunghi tra 1 e
2 metri, l'incontro ravvicinato con lo squalo è sempre un'esperienza
emozionante. Appena il nostro gruppo é in acqua, andiamo subito giù e
raggiungiamo i 30 m dove il fondale e costituito da rocce con spaccature, qui la
nostra guida Juada Alberto nasconde sotto una roccia un sacco pieno di pesce
(barracuda) e da lì a poco dal nulla arrivano i signori del luogo né conto un
ventina, ce ne sono alcuni tra i 2 e i 3 metri.
In tutti i filmati sugli squali avevo sempre visto il gruppo dei turisti da un
lato o al riparo della parete, mentre la guida cercava con ogni cautela di
avvicinare questi predatori attirandoli con del cibo. Qui la situazione é
apparsa subito differente, noi eravamo in mezzo a loro all'interno di un raggio
di ca. 25 m, ci passavano così vicino che ne ho addirittura accarezzato uno,
un'emozione senza paragone
..non riesco ancora a crederci; ho accarezzato uno
squalo di quasi 3 metri.
La loro danza dura circa 10 minuti il tempo di finire il cibo, poi i più grossi
si allontanano e restano solo i più piccoli
..si fa per dire, che ci
accompagnano fino in superficie. Non so descrivere l'emozione in poche righe ma
vi garantisco che è veramente forte. Sulla barca il tema della discussione e un
solo
.gli squali.
Facciamo 3 ore di pausa per il pranzo e la prossima
immersione sarà a CABEZO DE LA CUBERA. Il fondale qui e di 18m e la natura
sembra essersi preso delle libertà
.distese a perdita d'occhio di coralli molli,
gorgonie, spugne, ecc. ogni sorta di ben di Dio con tutto il pesce di questa
zona ma ad un certo punto Boris la nostra seconda giuda ci indica una razza
ferma sul fondo
.bellissima!!
Dopo che Carlo ed Ivo (i nostri fotografi del gruppo) hanno fatto varie
fotografie ci spostiamo, in un anfratto uno squalo nutrice sembra attenderci
sonnecchiando per le foto di rito, mentre una razza ancora più grande della
precedente, si stacca dal fondo a pochi metri da noi come per magia e se ne va
con eleganza
.da grande star.
Proseguiamo, ormai sono passati già 50 min. e siamo ad 8 m, Boris mi chiede se
vogliamo finire l'immersione ed io annuisco, sembra non ci sia più niente da
vedere
si fa per dire, ma in lontananza intravedo qualcosa di verde muoversi, mi
avvicino ed è una murena per altro già incontrata in precedenti immersioni.
Chiamo Carlo e gli altri per farla fotografare, poi mentre io gli sono davanti a
2 m, Giulio dietro di lei cerca di accarezzarla e ci riesce per ben due volte,
allora penso....'se c'è riuscito lui ci provo anch'io'
.e mentre é distratta
dagli altri, gli giro intorno e a mani nude riesco ad accarezzarla due
volte
.beh è una sensazione incredibile sembra di accarezzare qualcosa ancora
più liscia e morbida della seta
Anche Raffaele cerca di accarezzarla, ma credo che la murena, abbia
pensato
.'troppe mani mi danno fastidio'
e con alcuni movimenti ondulatori si
allontana; ormai è fuori della nostra portata ed il rumore della barca che sta
arrivando ci dà il segnale che ormai anche quest'immersione è finita. Che dire,
due immersioni come queste quando mi ricapiteranno?
L'immersione di oggi prevede di scendere a CORAL NEGRO 2, la guida Juada Alberto
ci precede portando ancora del pesce barracuda in un sacco per pasturare gli
squali. Raggiungiamo il fondo a 35 m, ancora nessuna traccia degli squali, ma
nel giro di un minuto ne arrivano un paio seguiti da un'altra dozzina, e inizia
il carosello per accaparrarsi un pezzo di pesce e gli squali si muovono
freneticamente, ci sono attorno, cercano cibo, ci scrutano e ci schivano.
Uno in particolare va a cozzare contro uno sperone corallino e riparte con un
bel segno sul muso. Un secondo mi si avvicina da dietro e con il muso prende di
mira la mia rubinetteria, io non mi scompongo perché convinto fosse un sub che
mi avesse urtato involontariamente, poi invece Ivo mi informa dell'accaduto.
Finito il pasto e l'euforia degli squali e richiamati dal computer che macina
decompressione per tutti, risaliamo sempre scortati dagli squali fino in
superficie.
La nostra guida ci propone una seconda immersione al medesimo posto. Portando
sempre con se un bel po' di pesce, questa volta gli squali sono già lì ad
aspettarci, sono tanti e vanno da 1,5 a 3 m. all'apertura del sacco gli squali
si scatenano, i più lesti si mangiano i barracuda con un boccone, gli altri ci
passano vicino ma rimangono 'a bocca asciutta'. La curiosità di questi squali è
infinita, puntano dritti su di noi e all'ultimo momento ci evitano. La giuda
Juada Alberto afferra uno squalo per la coda piegandola così facendo lo squalo
resta come paralizzato e si lascia addirittura inarcare volgendo le pinne verso
l'alto (ma non è un gatto!!!) resta in questa posizione per circa un minuto poi
Juada Alberto lo lascia andare.
Essendo a poche pinnate di distanza, ho visto ogni
particolare e decido di fare altrettanto. Appena ne passa uno vicino lo prendo
per la coda e per la pinna dorsale piegandola ma basta un'esitazione, un
movimento sbagliato ed uno squalo di queste dimensioni 2 m di ca. 100 kg
potrebbe staccarti un braccio o una gamba in un colpo solo é un fascio di
muscoli guizzanti, ma riesco a trattenerlo. In effetti ci vuole molta forza.
Lo tengo solo un minuto, per la foto di rito, ma devo stare attento, quando lo
lascio andare, che non abbia il muso rivolto verso di me, per evitare un
pericoloso 'frontale'. Dopo 20 min. d'immersione a 40m, si risale sempre
scortati dagli squali, ma stavolta ce anche una grossa cernia.
Appena giunto sulla barca tolgo la bombola e mi metto sulla pedana di poppa ad
aspettare che gli squali silk, passino vicino pronto ad afferrarne uno e ci
riesco anche questa volta, dando la possibilità a Carlo e ad Ivo di fare le foto
di rito e di toccare la loro pelle, seta per un verso, carta vetrata nell'altro.
Tutta l'immersione è stata un'emozione incredibile, non ci sono parole per
descriverla è una tale felicità per un'istruttore europeo cimentarsi in
un'impresa del genere che ha dell'incredibile. E' stata una vera situazione di
armonia fra l'uomo e il mare!!! È bello condividere con degli amici una simile
emozione! Questa e certamente la più bella ed emozionante immersione che abbia
mai fatto e rimarrà impressa nella mia mente come poche altre.
Altre immersioni si susseguono. Gli squali, le cernie, le murene e le razze ci
accompagnano ovunque, rinnovando ogni volta un entusiasmo senza pari ed una
grande felicità. Qui ai Giardini della Regina ho veramente avuto la sensazione
di aver partecipato a qualcosa di unico.
I giorni passano inesorabili, ed è ora di ripartire, parte di me resta qui, in
questo angolo di paradiso marino, dove l'orologio non serve, perché il tempo qui
non ha rilevanza. Non so quando ritornerò, comunque
Arrivederci Cuba.
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