Rangiroa è il più grande degli atolli Tuomotu in Polinesia
Francese, con i suoi 80 km di lunghezza e 20 di larghezza, raggiungibile da
Papeete con un volo interno di circa un'ora. Nel nord si trovano i due villaggi
di Tiputa e Avatoru, separati da due pass che mettono in comunicazione la laguna
interna con l'oceano circostante.
Qualche secolo fa una corrente particolarmente forte ha
trasportato dei giganteschi blocchi di calcare depositandoli sul reef rendendolo
più facilmente vivibile e nel tempo
alcune comunità di pescatori si sono sparse su tutte le fragili coste
dell'atollo, spesso devastate dalle maree: nel 1560 un'onda anomala ha sommerso
l'isola causando la morte di gran parte della popolazione.
Scoperta nei primi del '600 Rangiroa venne poi occupata dai francesi solo nella
seconda metà dell'800. Da allora la vita sull'atollo è cresciuta raggiungendo
oggi i circa 2000 abitanti anche se, a dispetto di questi numeri, la sensazione è sempre di essere su un'isola molto tranquilla e poco
turistica, eccezion fatta per qualche modesta pensione a conduzione familiare e
qualche bella struttura di lusso, con bungalow
disposti direttamente sul mare dotati addirittura di Iacuzzi all'aperto, ideali
per risciacquare l'attrezzatura dopo le immersioni.
La vita sommersa di Rangiroa è qualcosa di unico al mondo ed
è questo il principale richiamo per i turisti. In pochi metri di acqua si può
vedere di tutto: mante, squali, murene, tartarughe, napoleoni, delfini e una
quantità impressionante di colorati pesci di barriera.
Sull'atollo sono presenti numerosi diving center e le
immersioni si svolgono prevalentemente intorno a Tiputa pass, raggiungibile in
pochi minuti di gommone da molte delle strutture di appoggio.
I punti di immersione vengono scelti in base alla corrente. Di regola sono
previste tre immersioni al giorno: la prima alle 8 a.m.
viene effettuata spesso nel blu per dirigersi poi verso il reef per la
risalita.
Appena ci si tuffa in acqua si viene circondati da decine di squali, pinna nera
e grigi ma appena sotto di noi, a quota -50 metri si vedono altri esemplari più
rari: silver tip shark, silky shark e anche, con un po' di fortuna, qualche
martello, decisamente più imponente degli altri.
La seconda immersione del giorno viene effettuata, verso le
10.30, nelle vicinanze del reef per godersi in relax i colori del fondale.
Anche in queste acque meno profonde non sono però rari gli incontri con i delfini e
con le mante, che naturalmente
catalizzano l'attenzione di tutti i subacquei; nuotare con i delfini e sentire
il loro richiamo è una delle emozioni più belle e ricercate anche per il fatto
che spesso i delfini giocano con i sub e si
divertono quasi come noi, saltando tra le onde o nuotando in perfetta armonia
con il loro mondo.
E' incredibile la vita sul reef e, tra le migliaia di pesci, anche le tartarughe
non scappano al nostro arrivo e continuano a mangiare tranquille e indisturbate.
La terza immersione, delle 14.30, di regola viene fatta in
corrente all'interno di Tiputa pass, e consiste principalmente nel lasciarsi trasportare per una distanza di quasi due kilometri in una trentina di minuti per poi
giungere in un isoletta su un
fondale di pochi metri per tirare il fiato e terminare la decompressione,
quando necessario.
All'interno della pass il paesaggio è quasi lunare e per di più privo di pesci e
coralli. L'emozione principale dell'immersione è
data dalla sensazione che si prova nel lasciarsi trasportare dalla corrente che
in alcuni passaggi diventa molto forte.
Nelle vicinanze della pass però, e soprattutto nel tratto sabbioso finale
dell'immersione, si può incontrare di tutto anche in pochi metri di fondaòe
abbiamo incontrato squali, murene giganti, mante e aquile di mare.
Anche ad Avatoru pass le immersioni sono splendide e,
appena in acqua, si viene circondati da diversi esemplari di silver tip shark,
bestioni da 3 o 4 metri di lunghezza. Trovarsi faccia a faccia con
questi squali ci fa rifletter sul fatto che siamo noi i loro ospiti e sperare
altresì di essere ospiti graditi:
così è, infatti, dopo qualche minuto di nuoto intorno a noi, se ne tornano negli
abissi lasciandoci al reef, colorato e vivo come pochi.
Durante l'immersione la visuale viene spesso oscurata dall'incredibile quantità di
pesce che, in alcuni punti, si raccoglie creando delle nuvole di carangidi o barracuda che nuotano in armonia a formare una sfera,
spezzata solo dall'arrivo di qualche tonno in caccia o di qualche fotografo rompiscatole.
Fuori dall'acqua Rangiroa offre solo molto relax e ottimi ristoranti in cui
gustare le prelibatezze polinesiane, prevalentemente a base di pesce. Sull'isola
è fortemente consigliato passare molto tempo in acqua perchè, fuori dall'acqua,
non c'è praticamente niente da fare; non è nemmeno il posto migliore per
dedicarsi all'abbronzatura non essendo rare, anche nella stagione "secca"
giornate nuvolose e anche piovose. Anche tutte le escursioni consigliate sono 'a
base di acqua salata', siano esse snorkelate nelle pass che gite alla
laguna blu o alla spiaggia dalla sabbia rosa. Chi pensa di poter rimanere nel
proprio resort e fare qualche passeggiata su spiagge bianche con sabbie fini ha
sbagliato posto e si è male informato perchè, dove finisce la vegetazione
terrestre, comincia il corallo che rende le spiagge poco praticabili senza
ciabatte o sandali dii gomma o scarpette per il nuoto. Ad ogni modo, ci si potrà
sempre godersi gli splendidi tramonti...sul mare.
La vita notturna è pressoché nulla, con l'unica eccezione di qualche serata di
balli polinesiani presso qualche resort dove le ballerine vengono addobbate di
collane di fiori e si muovono sensualmente al ritmo di musiche polinesiane.
Ringraziamo per questo viaggio tutti gli amici che l'hanno
reso possibile, Andrea di
Banzigo Viaggi per l'eccellente organizzazione e
Fabrice (Plongeur.com) per il prezioso
supporto e la compagnia. |