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Perù - Bolivia - Cile PDF Stampa E-mail
Scritto da Danila Cicconi   
Viaggio effettuato nell'estate del 2002 da Sandro e Danila. Partiti da Lima, hanno percorso un grande giro ad anello, che li ha portati nelle Ande della Cordillera Blanca, nel Colca Cañon, a Cusco e Macchu Picchu, nel Lago Titicaca e quindi in Bolivia. Sono arrivati nella foresta Amazzonia, nelle leggendarie città minerarie, nel Salar de Uyuni. Da qui sono entrati in Cile e hanno visitato il Deserto di Atacama, le città della costa settentrionle e il Parco Lauca. Sono rientrati in Perù visitando le misteriose linee di Nazca.
21/07/2002 Da Lima a Huaraz: le Ande

Ciao Ragazzi e ragazze,
vi vogliamo bene, anche se vi pensiamo poco.....
Doppia sorpresa: da Lima ci aspettavamo poco, ma é stata piú brutta di quanto credevamo (caos, nebbia, nuvole, inquinamento e mariuoli...); Da Huaraz ci aspettavamo tanto e abbiamo trovato piú di quanto ci hanno raccontato e letto sulle guide, un viaggio in Perú non puó non prevedere questa meta. Sabato abbiamo lasciato la bruttisima Lima e ci siamo diretti sulle Ande. Lasciata la costa e il deserto la strada ha cominciato a salire ed in 80 km. siamo passati dal livello del mare a 4100 metri d'altezza, per poi arrivare a Huaraz alta 3100 metri. Il paesaggio é stato stupendo, lasciato il passo abbiamo visto le vette innevate della Cordillera Blanca (60 vette che superano i 5700 metri)...Stiamo sulle Ande. Appena scesi dal pullman abbiamo avuto uno sbandamento per l'altitudine, ma un po' con il mate de coca e anche le foglie, e nient'altro....e un po' con il passare del tempo, ci siamo ripresi (almeno Sandro....). Stiamo in un albergo carinissimo con Vista e balcone e bagno privato dove spendiamo 5400 lire al giorno cada cabeza. Ma in compenso i soldi li spendiamo per Luis, la nostra guida che ogni giorno ci porta a scoprire le meraviglie delle Ande. Oggi abbiamo fatto un'escursione lunghissima fino a Chavin de Huantar, un sito archeologico della cultura preincaica Chavin. Passato un tunnel a 4500 metri di altezza scavato nella roccia, siamo scesi sulla strada sterrata a precipizio sulla vallata, la paura é stata ricompensata dal paesaggio: c'erano gli indios quechua con i loro abiti tipici che vivono in zone remote a fondo valle in capanne di fango e paglia con le loro greggi di lama, i classici terrazzamenti agricoli andini dai vari colori: sembrava un quadro di Cezanne. Un ringraziamento a Mario, non sapete chi é ma gli dobbiamo la vita: il nostro autista.

22/07/2002 Sempre più in alto

Oggi siamo stati a fare il trekking nel parco del Huascaran, Sandro Danila e Luis, abbiamo visto due lagune dal colore turchese incastonate tra due pareti di roccia strapiombanti. Siamo arrivati con il pulmino, fino a quota 4100, e qui é iniziato il trekking, dopo una buona dose di foglie di coca (per le mamme...non é una droga la vendono nei migliori supermercati!!!). Abbiamo cominciato a salire, Danila ci ha abbandonato dopo 200 metri, io e luis siamo arrivati fino quota 4450 dove si ammirava uno scenario stupendo, eravamo circondati da ghiacciai e una quindicina di vette altissime e in fondo il canon con le due lagune turchesi. Siamo riscesi e abbiamo camminato per altri 10 chilometri fino a quota 3800 metri, qui c'era anche Danila che aveva visioni apocalittiche da alta quota, nonché nausee e possible vomito (mamma adesso sto bene).
Domani ci aspetterá l'escursione piú impegnativa: andiamo a vedere un ghiacciao, il pullman ci lascerá a quota 4850 metri e dobbiamo arrivare fino a 5000 metri del ghiacciaio, se ce la faccio e abbiamo tempo arrivo fino alla vetta a 5400 metri (Sandro e non Danila che raggiungerà forse a cavallo la vetta). Domani conoscerete il finale dell'avventura.
Ora andiamo a cenare visto che sono le 20.

23/07/2002 Se ne mastichi di piú..... .

....eravamo rimasti che dovevamo salire sul ghiacciaio Pastoruri, ebbene siamo andati. L'autobus ci ha fermato a quota 4800 metri la vetta del ghiacciaio si trova a quota 5400, Danila é proseguita a cavallo fino a quota 5000 e il soroche (mal di montagna) l'ha raggiunta subito subito e lí si é fermata (ma non é stata l'unica a stare male, al ritorno l'autobus sembrava un lazzaretto, con gente che vomitava e si lamentava), Sandro é salito a piedi da 4800 metri e con 600 metri di dislivello ha raggiunto gloriosamente la cima a quota 5400. Volete sapere il segreto?....le foglie di c.... c... c.... c.... cicoria che anche la guida ci ha quasi obbligato a prendere. La cosa strana é che sono salito e non avevo il fiatone e non ero stanco per niente....ma?!? Domani alle 8.30 abbiamo l'autobus per Lima e poi per Pisco, sulla costa finalmente a quota 0 metri.
 

25/07/2002 Dalle Ande al Pacifico: Paracas


Ieri abbiamo passato tutta la giornata in Pullman, e dalle alte montagne di Huaraz siamo arrivati a quota 0 sul Pacifico a Pisco. Questa mattina abbiamo fatto una bellissima escursione in barca nelle isole Ballestas, dove abbiamo visto migliaia di uccelli, centinaia di leoni marini e una decina di pinguini. I leoni marini venivano sotto la barca e si potevano quasi toccare, che emozione. Adesso ci troviamo ad Ica, una città situata in mezzo al deserto costiero (qui il deserto assomiglia al Sahara: altissime dune di sabbia con oasi di palme da dattero). Non sappiamo ancora dove andremo domani, abbiamo tre opzioni: Arequipa, Cusco o Nazca, sembra che la prima sia la favorita.


27/07/2002 Are...Are...Arequipa



Da come avrete capito ci troviamo a are...are...Arequipa, scriviamo così perché oggi abbiamo mangiato in un ristorante Are Krisna, ma!? Quindi alla fine abbiamo optato per Arequipa, ma eravamo incerti fino all'ultimo, tanto che siamo arrivati a Nasca, ma il tempo per volare non era buono c'era nebbia (volevano 43 dollari con la migliore compagnia)., quindi lo faremo al ritorno per spezzare il lungo viaggio in pullman dal confine cileno a Lima. Per arrivare qui é stata comunque un'odissea, infatti qui sono i tre giorni festivi più importanti del Per (fiestas patria), e per viaggiare i pullman sono sempre al completo. Ieri arrivati a Nazca non abbiamo trovato una compagnia libera per arrivare ad Are. Abbiamo dovuto pagare sottobanco l'autista che si é intascato i soldi, ma perlomeno ci ha fatto viaggiare (Danila accanto a lui per un buon tratto e l'ha rincoglionita). Ica-Arequipa= 15 ore di pullman. Per fortuna Arequipa é una cittá bella e coloniale, pulita e ben conservata, circondata da tre vulcani innevati (le altre città che avevamo incontrato facevano vomitare). Domani partiremo per un`escursione di due giorni nel Cañon del Colca, a 7 ore di pullman da Arequipa, andremo nuovamente in alta quota, ci aspetta un passo a 4900 metri di altezza, vedremo se Danila ha il fisico.....martedì partiremo per l'ombelico del mondo: Cusco.

29/07/2002 Se lo sai...Colca che chivay



Eravamo rimasti ad Arequipa...e qui ora di nuovo siamo tornati. Abbiamo appena finito l'escursione di due giorni al Colca Cañon. Il tour é stato bellissimo, dopo aver fatto il solito passo andino a 4800 metri siamo scesi a Chivay, un paesino a 4 ore di strada sterrata da Arequipa, circondato da montagne. Durante il tragitto abbiamo visto 3 su 4 specie di camelidi sudamericani: il lama, l'alpaca e la vigogna. A chivay abbiamo avuto la sorpresa di ritrovarci a dormire in un posto isolatissimo collegato da un stradaccia a un'ora da Chivay (che giá era isolata per se).... dopo la sommosa di tutti i partecipanti siamo ritornati a Chivay per una cena folcloristica e poi ritornati di nuovo alle baracche fra le montagne......Se lo sai colca che chivay.Comunque il giorno seguente é stato bellissimo, abbiamo costeggiato tutto il cañon, che nel punto più alto é profondo 3450 metri, la cosa spettacolare erano i terrazzamenti agricoli pre-incaici, ancora usati dai locali, che disegnavano delle splendide geometrie. Arrivati alla cruz del condor: abbiamo assistito a uno spettacolo unico. Decine di condor che volteggiavano, con le loro aperture alari di 4 metri, sopra e sotto le nostre teste, fino ad arrivare a circa 10 metri da noi. Abbiamo conosciuto un sacco di ragazzi durante l'escursione e stasera usciamo con un coppia di Piacenza. Domani partiamo per Cusco e abbiamo già tutte le dritte per hotel, etc. Adesso vi salutiamo e riposiamo le membra aspettando le 12 ore di pullman di domani.

31/07/2002 E' qui che convergono le energie: questo è l'ombelico del mondo

 Quindi ci troviamo da due giorni a Cusco, che in lingua quechua sta per ombelico, ed é qui che nacque il grande impero inca. Siamo rimasti sbalorditi dallo splendore della città, sapevamo che era molto bella, ma ha superato ogni aspettativa. Sicuramente é la città più bella che abbiamo visitato oltre oceano. La piazza principale è molto scenografica e arrivarci di notte è stato emozionante: due lati della piazza sono occupati da una cattedrale e due chiese coloniali, gli altri due da palazzi coloniali con porticati e balconi di legno intarsiati. Per certi versi questa città ha un'analogia con Roma, infatti sono visibili dappertutto resti incas e le fondamenta sono tutte incaiche. La parte alta e più antica è fatta di viuzze acciottolate che salgono ripidamente dove non passano macchine, con molti negozi di artigianato dai mille colori e locali molto carini. Noi dormiamo qui: abbiamo preso una stanza veramente carina con vista sulla città. Oggi abbiamo fatto un'escursione storica e archeologica per la città e dintorni, domani abbiamo un'escursione al Valle Sagrado. A proposito delle escursioni: non ci stiamo rincoglionendo o invecchiando visto la frequenza di questi tour! Ma visti i prezzi veramente bassi, e visto che arrivano in posti non raggiungibili da mezzi locali, e visto che c'è una guida che spiega da capire ciò che vediamo....conviene. Alla fine è inutile negarlo: escursione si, escursione no, si è sempre turisti. Dimenticavamo di dirvi le nostre esperienze con gli animali del posto:
Danila:- Ha imboccato un Lama.
- Ha tenuto in mano un'aquila.
- sul pullman ha viaggiato accanto a un' agnellino.
Sandro: - si é mangiato due belle bistecche di Alpaca....
Adesso vi salutiamo
Alla prossima puntata... da Machu Picchu?!?
 

03/08/2002 La miniera d'oro.....


Entonces en la escala de la tierra he subido entre la atroz maraña de las selvas perdidas hasta ti, Macchu Picchu".
Cosi scrisse Pablo Neruda, chissà come ci sarà arrivato a Machu Picchu, magari con il camino inca o con il treno locale. Di sicuro avrà trovato una situazione alquanto diversa da oggi. Machu Picchu è una città incaica stupenda, sia per il grado di conservazione e sia per la magia del posto, elevata sopra una rupe con montagne altissime e la selva che la contiene. Siamo arrivati a Aguas Caliente, il paesino sotto Machu, di notte, con un treno "locale" da Ollantayatambo un paese che abbiamo raggiunto con 3 ore di bus da Cusco, per risparmiare. Qui già le due note dolenti: l'andata e ritorno ci è costata 30 dollari (e ci ha detto pure bene!), la seconda è che i turisti li fanno viaggiare su vagoni separati dalla gente locale. Stamattina abbiamo preso il primo bus alle 6 per Machu per vedere spuntare il sole dal punto panoramico dove viene scattata la classica foto, siamo stati i primi a salire. Per fortuna a quell'ora c'era poca gente, quindi ci siamo goduti lo spettacolo del sole che piano piano lambiva la città. Dopo un pó sono arrivati quelli del camino inca, circa 400 che sembravano formiche che scendevano dalla montagna, e che noi abbiamo fregato sul tempo e alle 11 sono arrivati tutti i turisti dell'escursione giornaliere. Sandro ha fatto il suo "inca- trail", infatti ha fatto un trekking lungo un' antica strada incas tracciata lungo il precipizio fino ad un ponte elevatoio incaico. Poi è salito sulla vetta del Huayna Picchu, ovvero quello sperone di roccia che si vede dietro la cittá nelle classiche foto di Machu (è salito in 40 minuti, beffando la lonley planet che diceva in un´ora e mezza, tutto questo senza foglie....). Danila intanto si caricava dell'energia emanata dal sole di Machu (piú che caricata di energia si è bruciata la faccia dal sole....).L'altro ieri abbiamo fatto un'escursione nel Valle Sagrado vicino Cusco, abbiamo visitato due siti inca veramente interessanti e abbiamo visto due mercatini, dove Sandro ha dovuto incatenare Danila per la sua malattia da Shopping...visto che ci rimane da girare per più di un mese. Domani abbiamo un giorno intero per rilassarci a Cuzco e visitare le ultime cose e Dopodomani partieremo per il Lago Titicaca. Ritornando al discorso di Machu Picchu, penso che Hiram Bingham nel 1910 oltre a scoprire una cittá incoparabile ha scoperto senza saperlo una miniera d'oro per il Perù. Solo per il biglietto del treno e l'autobus per 8 chilometri e l'entrata ci sono partiti 60 dollari cada testa....e siamo andati al risparmio. Speriamo almeno che questi soldi siano spesi bene. Ci sentiamo dal Titicaca (a 3800 metri)

07/08/2002 Hasta luego Perù, bienvenida Bolivia


Ebbene ci troviamo in Bolivia, ieri abbiamo passato il confine dal lago Titicaca e ora ci troviamo a Copacabana, località sul lago famosa per le sue fiestas e noi siamo capitati nel cuore della più grande festa, qui vengono da tutta la Bolivia per festeggiare. Ieri ci siamo trovati in una situazione incredibile. Eravamo appena arrivati da poche ore e abbiamo conosciuto per strada un ragazzo Boliviano, che ha vissuto a Perugia. Insomma con lui ci siamo imbucati in due feste private. All'interno di queste feste c'erano le bande che suonavano interrottamente e poi tutti ubriachi (signore comprese), che ballavano come matti. L'usanza del posto era che ogni persona girava con una bottiglia di Birra o Whisky e un bicchiere, ti riempiva il bicchiere e tu non potevi rifiutare altrimenti si offendevano. Dopodiché ti davano una bottiglia piena e un bicchiere e dovevi fare la stessa cosa. L'unica maniera per sfuggire all'alcol era ballare con loro. Inutile dire che ci siamo ubriacati (Danila un pò meno perché ballava sempre). Poi alla seconda festa, la più grande a un certo punto è entrata una banda da fuori seguita da una sfilata di danzatori in costume (tipo carnevale di Rio), ancora adesso siamo pieni di coriandoli. Ci hanno offerto anche la cena....tutto a gratis!!! E abbiamo fatto amicizia anche con un deputato di La Paz che ci ha riempito di perle di saggezza e chissà se ora si ricorda di noi.
Facciamo un passo indietro siamo stati a Puno a visitare le isole galleggianti degli Uros, che sono fatte completamente di canne morbide e camminarci sopra è come camminare su un materasso a acqua. Con le canne fanno di tutto dalle capanne alle imbarcazione (abbiamo fatto un giro su una di queste....bellissimo), alle torrette a forma di animali. Tra poco andremo a visitare la isola del sole, dove pernotteremo.
 

09/08/2002 TAM: Transportes A la Muerte


Eravamo rimasti, che avevamo appena passato la frontiera Boliviana. Dopo le varie feste ci siamo ripresi e siamo partiti per l'isola del Sole e l'isola della Luna, sul lago Titicaca, dove abbiamo passato una notte. Abbiamo preso una camera nella parte sud dell'isla del Sol, da cui si gode una vista stupenda sull'isla de la Luna e sulla cordillera andina. Nell'isola del sol, non ci sono macchine solo asini, un silenzio assoluto e ripide salite. Quest'isola e ricca di storia, qui è nato dal Sole Manco Capac, prima imperatore Inca, che poi ha fondato Cusco. Infatti sull'isola ci sono diverse rovine Incas. Il giorno seguente Sandro è partito per un trekking di 17 chilomtri verso la parte nord. Il percorso si snodava lungo un camino inca che seguiva il crinale dell'isola , a volte sembrava di stare in Scozia con le profonde baie e isolotti, a volte sembrava di stare in Sardegna, con il profumo degli arbusti, i muri a secco e le limpide acque verdi smeraldo delle spiagge, solo la presenza degli Aymara mi ricordava che stavo a 4000 metri di quota e su un lago. Danila ha aspettato nella parte Sud, dove Sandro l'ha raggiunta in barca dal Nord nel pomeriggio e l'ha trovata che intratteneva pubbliche relazioni con un francese, un americano, un colombiano e una boliviana e con i bambini del posto. Abbiamo conosciuto anche un gruppo di sfigati di avventure nel mondo che volevano decapitare la capo-gruppo per le esose spese di viaggio e nominare Sandro al suo posto, nel gruppo c'erano due romani simpaticissimi che sicuramente rivedremo a Roma. Oggi siamo partiti per la Paz, il bus ha costeggiato sempre il lago Titicaca, a un certo punto ci hanno fatto scendere per passare un piccolo stretto, hanno caricato il pulman su una chiatta di legno e noi su una lancia. La Paz è una città incredibile, con il pulman si arriva dall'alto e si vede una cittá che sprofonda in una vallata a 3800 metri di quota, dove stranamente l'area povera si trova in alto e quella ricca in basso. Per quel poco che l'abbiamo vista ci piace molto, perchè è abitata dagli indios Aymara e poi ci sono grattacieli che si armonizzano bene con la parte coloniale......Però è tutta in salita e che salite!!!!.
Colpo di scena
oggi abbiamo comprato il biglietto aereo per la foresta amazzonica, con partenza domani alle 14. La compagnia aerea è tutto un programma: la TAM, che letteralmente sta per Transportes Aereo Militares, ma che i boliviani chiamano Transportes A la Muerte. E' una compagnia aerea militare e dove siamo andati a comprare il biglietto sembrava una caserma dell'aeronautica, con militari dappertutto. Questa decisione di prendere l'aereo è stata presa straordinariamente, visto i nostri budget, per un motivo di sicurezza. Siccome Danila voleva assolutamente visitare la foresta, la scelta era tra la strada piú pericolosa al mondo o l'aereo (...piú pericoloso del mondo...)..voi che avreste scelto? A parte tutto, questa decisione è stata la piú saggia. visto che abbiamo letto sul giornale che in questa mesata sono caduti nell'abisso 3 bus con 55 morti, e non è la prima volta anzi. Noi cerchiamo di ridurre al minimo il rischio visto che all'andata il pullman cammina sull'orlo del baratro (la strada è sterrata e ad unica corsia e quando due pullman si incrociano è terribile). Al ritorno prendiamo il bus che cammina dalla parte della montagna. Adesso vi salutiamo. Non sappiamo se ci sono collegamenti internet dalla foresta.
 

10/08/2002 Siamo arrivati in Amazzonia: grazie a Dio (e alla Pachamama!)


Oggi siamo stati a visitare a La Paz il mercato delle Brujas (Santerie o curandere) e abbiamo comprato una pachamama, ovvero una statuetta che ci ha protetto dalla cattiva sorte. Quindi il volo con la compagnia militare boliviana è andato tutto bene. L'aeroporto di La Paz era una caserma militare, l'aereo aveva due turbo-eliche. Siamo decollati a quota 4100 già e si vedevano le montagne innevate ancora più in alto. Non abbiamo mai volato su un turbo-elica e ogni movimento e il rumore assordante ci faceva sussultare, ma la pachamama ci proteggeva. Poi all'improvviso una grande distesa verde immensa: l'amazzonia!. I fiumi che la tagliavano erano grandissimi e spezzavano il verde degli alberi, con le loro anse e gomiti. Non si vedeva per niente la presenza dell'uomo. Ad un certo punto un buco di terra nella foresta: l'aeroporto di Rurrenabaque. Appena siamo scesi ci ha accolto il caldo, che ormai avevamo dimenticato. Abbiamo conosciuto un ragazzo giapponese Shuta, con cui divideremo la stanza questa sera. Domani noi tre partiremo per un'escursione di tre giorni attraverso la pampa in Jeep e canoa , lontano dalla civiltà. Ci sentiremo tra tre giorni e vi racconteremo tutto.
 

13/08/2002 Amazzonia: un paradiso da vivere



Siamo appena tornati dalla escursione di tre giorni nella pampa amazzonica: che dire, non ci sono parole per descrivere un'esperienza così bella. Siamo partiti in Jeep da Rurre, con tre belgi, la guida e il cocinero (cuoco). Il viaggio è durato 4 ore di polvere e sballottamenti. Arrivati al Rio Yumani abbiamo trasferito tutto l'equipaggiamento, compresi i viveri per i tre giorni, su una canoa a motore. Dopo tre ore di navigazione siamo arrivati all'accampamento sul fiume: praticamente dei letti al semi-aperto con zanzariera, amache attaccate sugli alberi, niente elettricità e niente bagno, ovvero c'era il fiume. Adesso vi facciamo, anche se difficile, il resoconto di tutte le cose che abbiamo visto. La cosa piú difficile era decidere dove guardare, visto il numero degli animali. Lungo il tragitto si vedevano tantissimi alligatori, praticamente ogni venti metri ce n'era uno, poi abbiamo visto decine di delfini rosa che nuotavano vicino alla barca, quattro varietà di scimmie, tra cui quella gialla che abbiamo quasi toccato, capibara, un grande mammifero troppo difficile da spiegare, e uccelli da tutte le parti, tra cui vari tipi di aquile, avvoltoi, pappagalli, tucani uccelli enormi dai nomi esotici che non ricordiamo. Un giorno abbiamo fatto un trekking di un'ora e mezza per cercare l'anaconda, il serpente più grande al mondo, la guida bravissima l'ha scovata all'interno di una palude e l'ha presa per farcela vedere. Una cosa bellissima è stato un giro che abbiamo fatto a motore spento di notte per vedere gli occhi degli alligatori con le torce, era impressionante come riflettevano di rosso e quanti ce n'erano. Nella notte profonda nel cielo si vedevano migliaia di stelle, tra cui spiccava la via lattea e gli alberi sembravano risplendere come quelli di natale grazie alle lucciole che le illuminavano. Insomma un'esperienza che toglieva il fiato, e quando tornavamo all'accampamento trovavamo le candele che illuminavano una cena squisita, da chiedersi come fosse possibile con quelle poche possibilità in mezzo al nulla. Sandro si è fatto il bagno nel fiume infestato dai piraña e con un coccodrillo a 5 metri, ma anche i delfini, e di piraña ce n'erano tanti, l'abbiamo visto quando abbiamo buttato nell'acqua un pezzo di carne viva, ma raramente attaccano l'uomo, solo se perde sangue ecco perché Danila non ha fatto il bagno visto il ciclo l'avrebbero spolpata nel giro di un'ora..... che bel banchetto. Domani partiamo per un'altra escursione nel segno dell'avventura di tre giorni nel profondo della giungla e vi racconteremo venerdì com'è andata.
 

16/08/2002 Back from Tuichi



Siamo salvi!
Fino a vent'anni fa Rurrenabaque era un piccolo paese in mezzo alla foresta amazzonica sconosciuta dai viaggiatori e dal mondo. La sua fortuna turistica è stato un episodio alquanto insolito. Nel 1980 una spedizione di quattro turisti voleva arrivare fino a Rurre da una città vicino La Paz, via fiume con una zattera, avventura mai fatta da nessuno. Arrivati nella foresta, ad un certo punto la zattera incontrò una cascata e si ruppe. Di due persone non si sà più nulla fino ad ora, un' americano molto coraggiosamente navigò attaccato ad un tronco fino ad arrivare in un villaggio nella Giungla, l'altro, un israeliano volle proseguire via terra attraverso la foresta.
L'americano ingaggiò subito una spedizione per cercare gli altri compagni ma niente! Dopo un mese circa contattò un certo Tico Tudela, unica persona della Bolivia che conosceva la foresta palmo a palmo. Andò solo con un barcaiolo e dopo pochi giorni ritrovò l'israeliano più morto che vivo, tutto ricoperto di vermi, lo riportò a Rurrenabaque e lo curò. Questa persona lo ricompensò con del denaro, scrisse un Libro dal titolo "Back from Tuichi", dove raccontò la sua storia. Grazie al libro molti israeliani furono attratti da Rurre e Tico aprì la prima agenzia di spedizioni nella foresta. Ora Rurrenabaque ha più di 10 agenzie e un turismo avviato, ma spartano e avventuroso. Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere Tico e siamo stati nella selva per 3 giorni, presso il fiume Tuichi. E non è stata una passeggiata, più che un paradiso, un inferno verde!Adesso che siamo sani e salvi possiamo dire che è stata una bella esperienza, ma non la consiglio a nessuno. Appena arrivati, dopo tre ore e più di barca, nella tenda da pranza siamo stati accolti da una tarantola morta. Il campo era molto spartano , più di quello della Pampa. La barca se ne è andata, quindi eravamo totalmente isolati. Abbiamo fatto un camminata e la guida, ci ha riferito dei numerosi pericoli della Foresta, come il giaguaro che attacca di notte alle spalle, la formica 24, chiamata così per 24 ore di dolori terrificanti, dei vari serpenti, insetti, liquidi di piante mortali e via dicendo, insomma ogni passo era un incubo.
Il caldo era insopportabile e umido e dovevamo camminare totalmente coperti e imbacuccati dalla testa ai piedi per proteggerci dalle zanzare e tutti gli insetti del pianeta. Dopo il primo giorno una bella sorpresa: sotto ai nostri letti abbiamo visto due tarantole, che avevano i nidi proprio lì. La guida continuava a dire "No hay problema, no te preocupe, amigo!", e io gli ho chiesto: "ma se pizzica?", e lui mi ha risposto "Hay muchos problemas, amigo!".Immagginate che nottata che abbiamo passato, con la nostra zanzariera che controllavamo ogni due minuti.
Ho maledetto Danila trecento volte per aver voluto venire nella Foresta!Ci siamo svegliati per fortuna vivi, con le occhiaie, ma vivi!
Comunque per il resto è andata bene, abbiamo fatto dell'artigianato con i prodotti della foresta, abbiamo scoperto le varie proprietà delle piante, e anche un piccolo corso di sopravvivenza, che speriamo non ci sia utile.
L'ultimo giorno abbiamo costruito una zattera, usando solo ciò che offriva la natura, comprese le corde, e siamo scesi sul rio Tuichi, che in alcuni tratti ha molte correnti. Insomma, sicuramente poco turisticoooooo!
Domani siamo di riposo a Rurrenabaque, e dopodomani partiamo per Coroico a 4 ore da La Paz, ci aspettano 14 ore di pullman.
Vi salutiamo, contenti di poterlo fare!
 

19/08/2002 La strada più pericolosa del mondo!


Anche questa é fatta!
Tornati dalla selva, ci siamo concessi un giorno di totale riposo a Rurrenabaque, possiamo dire perso, ma non ce ne frega niente!L'aria era estiva, sembrava di stare al mare, eravamo cosi distrutti, era faticoso anche andare in piscina. Il giorno seguente siamo partiti o meglio scappati, purtroppo per La Paz, alle 11 con un mezzo scalcinato. Infatti prima di partire siamo andati alla sede del parco per denunciare l'agenzia dei tre giorni nella selva per aver tagliato 3 alberi per aver costruito la zattera. Un linea marrone su uno spazio verde, questa era la strada tutta sterrata che ci riconduce alla civiltà. Alle 2 di notte arrivati a Coroico, poco prima della strada più pericolosa del mondo, la decisione vitale. Abbiamo lasciato il pullman, perché la paura era tanta e abbiamo aspettato fino alle 4 di notte per un mezzo più piccolo e sicuro! Per fortuna abbiamo trovato un passaggio in auto, di un signore che andava a la Paz, allo stesso prezzo del bus!
La strada é cominciata a salire e già preannunciava il pericolo successivo. Ad un certo punto l'autista si ferma nella notte fonda, per controllare tutte le gomme e lo stato della macchina. Alla nostra domanda sul motivo ci ha risposto "adesso inizia la parte molto pericolosa, tutte le volte che passo qui faccio la stessa cosa!". La strada sterrata saliva ripida, ed era a malapena ad una corsia, da un lato la roccia sporgente, dall'altro il precipizio. A volte mancavano pezzi di strada, questo era segnalato da sassi, attraversavamo ogni tanto fiumiciattoli che erodevano la strada, ad un certo punto siamo passati letteralmente sotto una cascata, sembrava che diluviava. Ogni cento metri circa c'era una croce, infatti ogni due settimane casca un mezzo nel precipizio, una settimana fa un pullman con 45 persone! Siamo arrivati a La Paz alle 6.30, quasi un giorno di viaggio. Siamo molto stanchi sia per l'altitudine (siamo passati da 100 metri a 4000 metri) sia per la temperatura (dai 32 gradi di Rurre a -1 di La Paz).....ora siamo pronti a tutto. Oggi Danila nel pomeriggio si é riposata nell'albergo e Sandro é andato nella valle della Luna a 15 chilometri da La Paz. Un posto fuori dal mondo, sembrava la luna con crateri e pinnacoli altissimi. Domani andiamo a Tiwanaku a vedere la Puerta del Sol e in serata partiamo per Sucre, nel sud della Bolivia, ci aspettano 14 ore di viaggio, ma abbiamo preso il bus letto. Poi da Sucre andremo a Potosí città della storia delle miniere.
Un saluto a tutti.
vi invidiamo per il caldo e Danila rimpiange l'amazzonia.
Sandro e Danila
 

21/08/2002 Saluti da Sucre


Ieri stavamo a La Paz. Abbiamo fatto un'escursione giornaliera verso il Perù per visitare l'area archeologica di Tiwanaco, meglio conosciuta per la Puerta del Sol. Il sito era interessante e anche i musei annessi, poi avevamo la guida molto brava. Quindi siamo partiti di notte e ci siamo fatti ben 16 ore di viaggio per arrivare a Sucre, gran parte del viaggio su strada sterrata. E´ curioso vedere che nelle cartine della Bolivia, ci spostiamo di poco parlando di chilometri. Ma qui le strade sono assurde. Quindi ora ci troviamo a Sucre, denominata anche la città bianca delle americhe, per il colore degli edifici. E´ la più bella città coloniale della Bolivia, piena di chiese e di storia. Per un pò di tempo abbiamo lasciato perdere l'avventura e siamo diventati cittadini, ma per poco dopodomani ce ne saranno di nuove.
 

23/08/2002 Le miniere di Potosì: Inferno!

Ci troviamo a Potosì, famosa per le sue miniere di Argento. Questa città per 150 anni è stata la città più importante del Sud America per le straordinarie risorse di argento: si dice che con tutto l'argento estratto qui si può costruire un ponte dal Sud America alla Spagna e ne avanzerebbe altro da trasportare con le carrozze. La città, protetta dall' Unesco, sorge a 4100 metri di altezza ed è caratterizzata dalla splendore degli edifici coloniali dell'epoca, come la Casa de la Moneda, giudicato uno dei più bei edifici coloniali del continente. Fino a qui tutto bello, tutto caratteristico, tutto tipico! Ma vediamo l'altro lato del racconto. Sopra la città c'è il Cerro Rico carico di minerali, come stagno, zinco, argento. E vi sorgono circa 50 miniere gestite da cooperative di minatori.
Oggi abbiamo fatto un'escursione nelle miniere, per vedere all'opera i minatori: un inferno. Prima di salire nel Cerro, abbiamo comprato foglie di coca e sigarette per offrire in dono ai minatori. Abbiamo comprato un candelotto di dinamite che abbiamo fatto esplodere. Quindi ci siamo cambiati con impermeabili, caschi e lampade al carbonato di calcio. Siamo saliti fino a 4300 metri e siamo entrati dentro le viscere dell'inferno, bisognava camminare a testa bassa visto l'altezza dei cunicoli, mancava l'aria, sia per l'altitudine, sia perché piano piano si avvicinavamo al cuore della montagna e per la presenza di silicio nell'aria. Durante il percorso, in piccoli cunicoli vi erano i minatori che picconavano senza sosta. Ogni tanto si vedevano ragazzi che trasportavano curvi carichi di pietra. Parlavamo con i minatori che avevano sempre guance gonfie e labbra nere perché masticavano la coca in continuazione. Ci dicevano dei loro bassissimi salari e dei loro orari di lavoro (dalle 6.30 alle 18.00), c´era un minatore che avrebbe lavorato fino al giorno successivo. Erano contenti che andavamo a visitarli. La cosa più brutta è che queste persone vengono colpite tutte da silicosi polmonare e dopo 10 anni di lavoro continuo la maggior parte muore, se gli va bene arrivano a 15 anni!Guardavamo negli occhi queste persone e ci chiedevamo, come era possibile!!!!
"Siate in grado di sentire dentro di voi ogni ingiustizia compiuta in qualsiasi parte del mondo"
Diceva uno morto-ammazzato 35 anni fa, in un luogo non molto lontano da qui.

25/08/2002 Tupiza: Butch Cassidy & Sundance Kid



Ci troviamo a Tupiza, ad 70 chilometri dall'Argentina. Il posto è veramente bello, forse il più bello che abbiamo visto fino ad ora.
"All'orizzonte si profilano i netti contorni dei rilievi di Tupiza, di un rosso vivido o forse, meglio di color vermiglio seppia. Così distinti, ricordano un paesaggio dipinto da un artista animato dal genio brillante di un Delacroix o da quello impressionista di un Renoir...Nella pacata aria cristallina alita il sospiro di una grazia ridente....." Scrittore Boliviano.
Questa è anche la terra di Butch Cassidy & Sundance Kid, infatti qui fecero l'ultima rapina e qui i due pistoleri anarchici morirono, suicidandosi a vicenda nel 1908. Il paesaggio di questa cittadina sembra essere una finta scenografia Western.
"Kid, la prossima volta che ti dico di andare in un posto come la
Bolivia, andiamo in un posto come la Bolivia!" Paul Newman nel film Butch Cassidy & Sundance Kid.
Oggi Danila è rimasta a riposare e Sandro ha fatto una escursione strepitosa, chiamata da loro Triatlon. Infatti ha fatto 30 chilometri in bicicletta, 6 chilometri a Cavallo (la prima volta che andava a cavallo ed è salito su un cavallo Argentino dei gaucho!)e 40 chilometri in Jeep:
"Molte più cose, ben più sorprendenti vengono in visita imprevedibili. Percorsi incomprensibili tracciano al fine la nostra vita irriducibili....ciò che deve accadere accade!"......CSI.
Domani siamo di escursione e poi dobbiamo decidere se andare a Salta in
Argentina e poi Salar de Uyuni e Cile o risalire per il Salar de Uyuni e poi Cile. Salta o no Salta, ci sentiamo tra due giorni.
 

27/08/2002 Saluti dal Far West


alla fine abbiamo deciso di non andare in Argentina, e di andare direttamente ad Uyuni. Ieri Abbiamo fatto un'escursione in Jeep per vedere il luogo dell'ultimo rapina di Butch Cassidy, il paesaggio era proprio da Far West, le rocce dai 6 colori differenti dal blu al rosso fuoco, e cactus all'infinito. Oggi siamo partiti per Uyuni in Jeep, abbiamo fatto 6 ore di strada dissestata senza incontrare mai un mezzo e in condizioni incredibili con l'autista che versava ogni tanto alcool puro a terra per propiziare la madre terra per un buon viaggio e poi se lo beveva. Il paesaggio era magnifico e ad un tratto sembrava il Sahara con la jeep che arrancava sulla sabbia. Stiamo viaggiando da un pò di giorni con un comitiva spontanea: 2 francesi, un inglese, un tedesco e una brasiliana. E siamo riusciti a convincere tutti a venire con noi fino in Cile!
Domani partiamo per un tour di 3 giorni in jeep lungo il Salar de Uyuni e la Cordillera andina, e arriveremo il 30 agosto a San Pedro de Atacama in Cile. Fa molto freddo e metteremo a dura prova i nostri sacchi a pelo, dormiremo in posti spartani senza riscaldamento e a -20 gradi sotto zero. Per tre giorni non potremmo scrivere, ci sentiamo il 30 dal Cile, ma con il fuso orario per voi sarà il 31.
 

30/08/2002 Uyuni-Atacama: Paris-dakkar boliviana-cilena


ebbene ci troviamo in Cile e ci resteremo per altri 10 giorni. Il viaggio da Uyuni é stato bellissimo, tre giorni in jeep che sembravano la Paris-Dakkar 500 chilometri a ballare sulla jeep. Il paesaggio era da mozzafiato ma la strada era da togli fiato. Abbiamo visto il Salar de Uyuni, praticamente un lago di sale, con tanto di isole e coste, l'abbiamo attraversato tutto e siamo arrivati su un'isola piena di cactus giganti: paesaggio surrealista, sembrava di stare sulle nuvole, bianco all'infinito. Abbiamo dormito in posti di fortuna, ieri abbiamo toccato i -20 gradi sotto zero, per fortuna avevamo i sacchi a pelo tecnici. Abbiamo visto laguna di colori differenti dal rosso all'azzurro e al verde e sopra centinaia di fenicotteri rosa. Siamo saliti con la jeep fino a quota 5300 metri, a volte non esisteva strada, la inventava l'autista sull'altipiano, evitando sassi e neve. Ci si é incastrato un sasso enorme sotto la jeep e ci ha bloccato per piú di un'ora con la temperatura sotto zero, stavamo per perdere l'uso dei piedi: per fortuna un'altra jeep ci ha trainato fuori da guai. Abbiamo visto geyser a 5000 metri e ci siamo fatti un bel bagno alle acque termali. La frontiera cilena é stata allucinante: due ore carcerati sull'auto senza poter uscire, controlli minuziosi a tutti i bagagli, tutti i cibi sequestrati e cani antidroga. San Pedro de Atacama, comunque é una bella cittadina nel deserto con buoni ristoranti e buon vino rosso!!Qui abbiamo visto l'asfalto dopo tanto tempo e la civilizzazione!, comunque i prezzi sono cari rispetto i nostri standard boliviani. Rimaniamo qui per altri 5 giorni e poi a Calama e Iquique a fare acquisti, e poi boh!! Viaggiamo sempre con la stessa comitiva, abbiamo avuto inviti in Brasile, da una coppia che ha un hotel e un veliero a Paraci, vicino Rio, e anche da Parigi!
 

01/09/2002 Desierto de Atacama: gioie e dolori!



Vi scriviamo con l'umore un pò giù, dopo 10 giorni passati intensamente a viaggiare con i nostri compagni, oggi ci hanno lasciato definitivamente. Ci siamo voluti bene e solo ora che ci siamo divisi ce ne siamo resi conto. Ci hanno salutato velocemente commossi, lasciandoci dei regali e la loro ospitalità in Brasile e a Parigi: che gruppo fantastico! Gioie e dolori del viaggiare. Del resto possiamo dirvi che abbiamo fatto escursioni alla valle della Luna in bicicletta Sandro e Danila con Celine in Bus, in cima alla duna per vedere il tramonto. Siamo stati anche alla valle de los muertos, veramente bello con dune altissime, rocce spettacolari, e vulcani all'orizzonte. Qui abbiamo fatto un sacco di vita mondana, ci sono bellissimi locali qui!C'era la possibilità per Sandro di fare la comparsa per il film sulla vita di Che Guevara. Infatti abbiamo letto un annuncio che cercavano 150 persone per un film sul Che di Hollywood per delle riprese da fare qui, calcolando che San Pedro ha 1000 abitanti, praticamente prendevano tutti quelli che si presentavano. Ci siamo presentati, ma le riprese iniziano a Novembre....fine di una carriera!Ieri Danila e Celine si sono mascherate da fata e da gnomo per fare uno scherzo all'Inglese Ivan, ci siamo morti dalle risate. Domani partiamo per Calama per vedere la miniera più grande del mondo. Abbiamo conosciuta un'americana che lavora all'ambasciata di Santiago che ci ha offerto una stanza nella capitale, ma troppo lontano e stanchi di passare le ore in autobus!
 

04/09/2002 Cile: deserto e ricchezze!


Ci troviamo ad Iquique, città anonima sulla costa del Pacifico, siamo venuti qui con il miraggio di fare acquisti, visto che é Zona Franca, ma i prodotti sono vecchi e anche cari rispetto l'Italia. L'unica cosa positiva é che alloggiamo presso una famiglia e abbiamo barattato la lavanderia per i nostri abiti contro la Pizza, che stasera Sandro fará dalla Signora: speriamo bene!!Ieri siamo stati a Calama, città nel pieno deserto di Atacama, ma importante per tutta l'economia Cilena. Infatti, siamo andati a vedere Chuquicamata, la miniera di rame più grande del mondo, che produce il 40 per cento del rame cileno. Un buco enorme nel deserto con camion giganteschi che trasportano fino a 370 tonnellate di pietra, il giro é stato molto interessante e ci hanno equipaggiato con Casco, occhiali protettivi, maschera antigas, giacca di protezione e acciaio copri scarpa!
Domani andiamo ad Arica e da lì andiamo al Parco Lauca per tre giorni....torniamo sulle Ande finalmente!
Un bacio a tutti.............stasera si mangia la pizza e grazie a questa indosseremo vestiti puliti dopo 15 giorni di polvere e fango!
 

07/09/2002 Il cerchio si sta chiudendo!


ormai siamo alla fine e dopodomani stiamo a Nazca e chiudiamo il bellissimo cerchio iniziato due mesi fa. Adesso stiamo ad Arica in Cile, a pochi chilometri dalla frontiera peruviana. Ma andiamo con ordine, la pizza a Iquique è andata quasi una schifezza, non c'era un ingrediente che corrispondeva al nostro, il forno era vecchissimo, e c'è pure caduta a terra, ma loro hanno apprezzato lo stesso e ci hanno lavato i panni! Nella cena c'era anche un mezzo stregone cileno che è entrato con il suo spirito dentro Danila, provocandole sensazioni di calore nello stomaco!E c'era anche un ex-esiliato politico cileno di Santiago che anche lui ci avrebbe ospitato a Santiago. Il giorno dopo siamo partiti per Arica, con il solito paesaggio cileno del nord, deserto, sabbia, dune e assenza totale di vita. Da qui siamo partiti per due giorni nel bellissimo parco Lauca, dove abbiamo visitato il lago Chungarà (il piú alto del mondo a 4500 mt), e tantissimi animali andini, abbiamo visto anche molti Guanaco, che ci mancavano, una specie di struzzo andino: Il nandu e tantissime viscache: il cincillà delle ande. Abbiamo passato la notte a Putre, insieme ad una cilena e a un medico siriano (mah!), e oggi siamo stati alle terme.
Domani passiamo la frontiera e torniamo in Perù, ci aspettano 1950 chilometri! e dovremmo volare l'11 settembre sulle linee di Nazca, non è una bella data per volare, ma abbiamo la pachamama che ci protegge. Poi ci aspettano altri due giorni di volo il 12 e il venerdì 13 (altra bella data).

 

09/09/2002 Linee di Nazca: emozioni sospese in aria

cotta e magnata: come si dice dalle vostre parti! Ieri mattina stavamo in Cile, abbiamo visitato velocemente Tacna e abbiamo viaggiato 13 ore di notte, siamo arrivati questa mattina alle 6.30 e alle 8.30 già stavamo all'aeroporto. Ora stiamo viaggiando con due ragazzi neo-zelandesi conosciuti ad Arica! Abbiamo deciso di volare subito per due motivi: il tempo era ottima e non c'era la classica nebbiolina del deserto, il secondo motivo se dovevamo attendere una notte, la paura ci avrebbe bloccato! Ci hanno fatto attendere in una sala vedendo un video, ci hanno chiamato e grande sorpresa l'aereo era a tre posti: l'interno era più piccolo di una cinquecento. Il decollo é stato molto leggero, e si ha proprio la sensazione di volare. Il pilota, che faceva anche da guida, era molto simpatico, ma a volte per descrivere i disegni lasciava i comandi e l'aereo perdeva di quota! Ma la cosa più spaventosa erano le virate che eseguivamo ad ogni figura, infatti per consentire un'ottima visuale virava totalmente sul lato sinistro e immediatamente si piegava sul lato destro. Per fortuna abbiamo saltato la colazione altrimenti vomitavamo anche la bile! Viaggiare con l'aereo piccolo alla fine é stato meglio: le linee si vedono molto meglio e molto più chiare e precise di quanto pensavamo!
"Marchaste rauda al olimpo de los dioses siguiendo el curso de las espirales, bajo un concierto de aves misteriosasque toman vida emergiendo del desierto......"
Ancora non siamo stanchi di vedere posti nuovi, domani faremo un'ennesima escursione verso l'entroterra 100 km da qui per vedere posti selvaggi: pampas galera. La prossima volta che ci sentiremo sarà da Lima, il giorno prima della partenza....stiamo alla fine!
 

11/09/2002 eccoci, stiamo arrivando!


Ciao ragazzi,
ci troviamo di nuovo a Lima e domani partiremo per Roma. Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno sopportato con i nostri racconti ed in particolare coloro che hanno reso possibile questo lungo viaggio:
* Genitori di Danila per il sostegno economico ed emotivo alla figlia, che altrimenti non avrebbe resistito oltre la terza settimana
* Massimo Capobianchi e Verdiana de Marco, per la gestione esemplare (da verificare ancora....) della nostra casa e soprattutto delle nostre
gatte
* Andrea Gai8, per i biglietti aerei (sopportandoci per le lunghe soste nella sua agenzia) e anche per l'assistenza tecnica in viaggio!
* Claudio Testa per le sue preziose informazioni sul Cile (ma de che....perlomeno ci provava!)
E tutti gli altri che ci hanno scritto, apprezzando i nostri racconti!
Ci vediamo a Roma
A prestoooooo
Sandro e Danila

                                                Diario di viaggio 2002

                                                    www.fuggire.it
 

 

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