Taman Negara
è il principale Parco della Malesia, ed il più vasto. Si estende su una
superficie di circa 434,300 ettari di foresta primaria, vecchia di 30 milioni di
anni.
Fin dai 1939, la tutela del patrimonio naturale ha
rappresentato un obiettivo di primaria importanza. Il Parco è stato, infatti,
costituito con il solo scopo di salvaguardare e proteggere la flora e la fauna
originarie della zona.
All'interno del territorio del Parco si trova anche la più
alta montagna della Malesia Peninsulare, il Gunung Tahan, che raggiunge i 2,187
metri sul livello del mare.
Il Taman Negara Resort, situato a Kuala Tahan, in corrispondenza del Quartier
Generale del Parco, dove abbiamo soggiornato, se si considera il fatto di
trovarsi nel centro della foresta, offre una sistemazione un po' spartana ma
munita di tutti i confort. Vi sono un centinaio di chalets comprendenti varie
categorie di stanze. Gli chalets sono costruiti in legno, secondo il tipico
stile malese.
L'abbondanza di vegetazione è il paradiso dei botanici, nelle
zone più basse predominano le dipterocarpacee, e la rigogliosa vegetazione
fluviale. Sono presenti in abbondanza le Epiphytes, come le felci, e rare specie
di orchidee. Più in alto, nelle zone collinari, si trovano invece querce e
lauri. La vegetazione in corrispondenza di più elevate altitudini è composta
invece da piante più piccole tipicamente montane, e da varie specie di palme, in
particolare la Livingstonia Tahanensis. La foresta è incredibile, una massa
spaventosa di piante che in una specie di competizione per la vita si
arrampicano una sull'altra fino al cielo. Anche il rumore che proviene dalla
foresta è da non credere, un perenne ululato emesso da una miriade di insetti,
uccelli e chissà cos'altro.
Sono ben 250 le specie di uccelli finora identificate. É
frequente vedere i buceri (leggendari volatili chiamati hornbills per via del
loro caratteristico corno d'avorio). Lungo i sentieri della giungla si può
incontrare il fagiano detto dal dorso di fuoco, mentre aquile e martin pescatori
generalmente sfrecciano lungo le rive dei fiumi. Il Sungai (fiume) Tahan è
l'habitat preferito dal masked finfoot. Tra le altre specie esotiche qui
reperibili, ricordiamo il broadbill, il drongo e l'uccello mangia-api dalla gola
blu.
I mammiferi generalmente abitano le zone basse e pianeggianti del Parco, e
comprendono il gaur, o seladang sorta di grosso bufalo, il cervo sambar, il
kijang, un piccolo cervo detto "cervo che abbaia" ed ancora cinghiali, tapiri,
elefanti, tigri, leopardi, orsi asiatici (sunbear), ed il rinoceronte di Sumatra.
Va detto, comunque, che è molto difficile riuscire o scorgere gli animali, o
causa sia della densità della vegetazione, sia della natura estremamente schiva
degli animali stessi.
E' facile invece imbattersi con delle scimmie. Il "macaco dalla coda lunga" vive
lungo le rive dei fiumi, mentre si può scorgere "la scimmia mangiatrice di
foglie" nascosta tra i rami più alti. Gruppi di gibboni e di siamang (altra
specie di primati) fanno sentire il loro rumoroso chiacchiericcio dal folto
delle cime, che abbandonano di rado. E' frequente incontrare anche molti rettili
come serpenti, varani e piccoli sauri.
Un soggiorno nel Taman Negara può durare dai 2 ai 4 giorni,
ma per qualcuno anche di più dipende dai vostri gusti, ed interessi personali.
Le attività possibili sono svariate. Potete scegliere di passeggiare
piacevolmente nella parte più pianeggiante della foresta, seguendo i panoramici
sentieri circondati da una natura di favolosa bellezza. Un breve percorso di 1.5
Km dal Resort conduce al Canopy Walkway, un ponte sospeso a 40 metri dal suolo,
fatto di corde, covi, reti e legno. Esso offre ai visitatori la possibilità
unico di fare uno passeggiata tra le cime degli alberi, osservando la natura a
distanza ravvicinata.
I più attivi potranno raccogliere la sfida di un trekking un po' più
impegnativo, tra i tanti proposti all'interno del Parco. Alcuni dei trekking
sono abbastanza lunghi e faticosi, fino a 9 giorni di cammino e possono
richiedere un certo grado di forma fisica. Il Gunung Tahan offre ai più
avventurosi I' emozione vera, la sfido della montagna. Per risalire e discendere
I monte si impiegano in media 9 giorni. Non è strettamente necessaria una
precedente esperienza di trekking nella giungla, anche se naturalmente averla
rappresenta un vantaggio.
E' possibile effettuare anche una piacevole gita in canoa,
risalendo il fiume immerso nella foresta per circa 8 km, fino a raggiungere la
cascatella di Lata Berkoh, qui si può fare una bella nuotata nell'acqua fresca
della piscina naturale ai piedi della cascata stessa. La sensazione è strana
perchè l'acqua e marrone scuro ed a prima vista sembra soprattutto sporca, in
realtà l'acqua è pulitissima, anche se suona strano direi cristallina, non vi è
alcuna particella in sospensione ed il colore è dovuto unicamente al tannino, è
un po' come fare il bagno nel tè.
I più avventurosi non potranno rinunciare a sfidare le sette rapide del Sungai
Tembeling. L'intero percorso è di 9.1 Km, e la discesa dura circo 45 minuti.
All'interno del parco si trovano due grotte: la Gua Daun
Menari, a Kuala Kenyam, e la Gua Telinga, cioè la grotta dell'orecchio, a meno
di un'ora a piedi da Kuala Tahan. La prima rappresenta un motivo di attrazione
soprattutto per le sue interessanti formazioni rocciose e per la particolare
vita animale che ospita. La Gua Telinga è invece una grotta calcarea scavata da
un ruscello, l'ennesimo esempio dell'ingegno illimitato della natura.
Un' altra visita senz'altro interessante è quella al Kampung cioè, villaggio
Yong, la casa della tribù dei Batek. E un'opportunità eccezionale per conoscere
da vicino la vita e la cultura degli Orang Asli gli uomini originari cioè le
tribù' aborigene della Penisola Malese. Essi vivono ancora in grande maggioranza
nella foresta, grazie ad una semplice economia di caccia e raccolta.
L'attività che ad ogni modo mi ha spinto fin qua è stata
prevalentemente quella di potermi trovare in una delle foreste al mondo con la
più alta concentrazione e varietà di insetti.
Soprattutto esplorando la foresta di notte è possibile fare incontri
inquietanti.
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