Dopo
aver visitato gran parte dell'Europa decidiamo di visitare il primo Paese nord
Africano, senza nascondere tante perplessità circa la sicurezza di questo
viaggio ...
... nonché i pericoli connessi date le tante voci comuni diffuse nel nostro
Paese nei confronti dei luoghi che ci accingiamo a visitare.
Avevo anche scaricato tanto materiale da internet di viaggi simili svolti da
colleghi camperisti, oltre a tutto quanto inviatomi dall'ambasciata tunisina, ma
purtroppo nell'ultimo fine settimana trascorso in Italia prima di questa
partenza a Capaccio Scalo abbiamo subito un furto che ci ha ripulito di tutto,
vestiario, elettronica ed anche del materiale cartaceo di questo viaggio.
Però considerato la nostra passione per l'informatica e grazie ad un pc
portatile dallo stesso camper a Palermo abbiamo scaricato tutto il possibile sul
nostro pc.
Partiamo il 30 giugno 2006 da Matera alla volta di Palermo dove giungeremo il
giorno 3/7 dopo esserci goduto per 4 giorni le belle spiagge di Cefalù e Brolo (quest'ultima
davvero stupenda).
La notte della vigilia della partenza pernottiamo con il consenso di un
finanziere all'interno della banchina del porto di Palermo.
Qui tra l'altro, si affacciano anche gli Uffici della compagnia di navigazione
Grimaldi, presso i quali abbiamo acquistato i biglietti del traghetto di andata
e ritorno con un notevole risparmio rispetto alle richieste delle agenzie
Materane € 650.000 circa per l'intero equipaggio compreso il camper ...
Quindi la mattina del 4 luglio scopriamo di essere l'unico camper sul molo in
attesa dell'imbarco, la cosa ci lascia abbastanza perplessi, ma da lì a poco
arriva un motorohome sul quale viaggiano due persone stupende di nome Toti ed
Anna che senza pensarci troppo si accodano a noi e con loro trascorreremo più
della metà del viaggio.
Quindi dopo una lunga fila per il controllo dei passaporti finalmente partiamo
alla volta di Tunisi. L'arrivo è di sera verso la mezzanotte e appena sbarcati
entriamo in un mondo tutto nuovo, veniamo presi d'assalto da una serie di
faccendieri, chi vuole compilare il coupon di ingresso, chi ti sposta da un
gabbiotto all'altro ma dopo 1 ora di fila finalmente usciamo dal porto e
dormiamo nel parcheggio subito fuori dell'area portuale. Dato il caos di persone
parcheggiatori più o meno abusivi le nostre perplessità iniziali sembrano a
questo punto confermarsi ed il pensiero dell'equipaggio sembra convincersi che
questa non sarà una vacanza come le altre.
Al mattino partenza per Tunisi, dopo aver assunto come guida Moncef un
ragazzone sulla trentina che ci accompagnerà nella visita di Tunisi che subito
ci pare bella , con uno stile un po' francese e prima dell'ingresso del souz
intravediamo quella che sarà l'unica chiesa cattolica di tutta la Tunisia.
Visiteremo per tutta la giornata Tunisi, ne vale la pena, con il suo mercato la
casa dei tappeti, il museo del Bardo , ci riproponiamo di dedicargli un'altra
giornata semmai a ritorno.
Il nostro viaggio riprende l'indomani e visiteremo la Goulette, Cartagine e il
pittoresco paese di Sidi Boud Said, con le porte e finestre delle case colorate
di celeste e poi via verso Hammameth, dove visitiamo il mercato, il porto e
facciamo un bagno in un mare pieno di gente che in acqua si cala vestita di
tutto punto, la cittadella è proprio bella visitiamo la casa di Craxi e la sera
ci godiamo la brezza marina accanto ai nostri camper, qui conosciamo una bambina
che consegna gelsomini che rimarrà per sempre nei nostri cuori per la sua
dolcezza.
L'indomani ci dirigiamo verso l'interno (non vediamo l'ora di vedere il
deserto), la strada è buona, il primo pezzo è autostrada, ma nonostante ciò la
velocità di marcia non supera gli 80 km. orari, arriviamo a Kairouan
patria dei tappeti all'ora di pranzo, fa molto caldo ma, nel camper ci si sta,
anche perché supportati dall'acqua fresca dataci con estrema puntualità da Toti;
siamo avvicinati subito da bambini che camminano a piedi nudi su un asfalto
rovente, ai quali diamo dei biscotti che accettano ben volentieri e subito
capiamo dagli sguardi innocenti e grati di questi bambini che qui la gente è
diversa (tanto diversa che oggi a distanza di mesi non riesco a mandarla via dal
profondo del cuore) ed ora come per incanto crollano le perplessità e cominciamo
a sentirci come a casa, la polizia sempre presente ci saluta e non ci ha mai
fermato. Continuiamo il nostro viaggio sino a Sbeitla dove vi sono delle
interessanti rovine romane in ottimo stato, un frantoio ed una sauna , qui
conosciamo una guida molto simpatica che ci vende delle pseudo monete romane,
noi lo renderemo felice regalandogli un maglione e a dei suoi amici un po' di
berretti per proteggersi dal sole, la sera la trascorriamo davanti all'ingresso
delle rovine in compagnia di un barista che ci chiede della birra.
Il giorno dopo ci dirigiamo a Metalouoi dove sostiamo davanti alla
stazioncina del treno rosso aventi carrozze allestite tutte in stile diverso
molto curate, che prenderemo per visitare le cave di zolfo intanto in serata
vediamo la partita dell'Italia in arabo e chiacchieriamo con la polizia ed un
venditore di cose varie che ci chiede se dall'Italia gli potremo inviare della
roba per vestire le sue bambine.
L'indomani è arrivato finalmente il giorno di visitare il deserto roccioso e le
tre oasi di montagna, quindi ci rechiamo alla prima, Mides, oasi
affacciata su di un piccolo canyon dove il paese fu abbandonato dopo 20 giorni
di pioggia ininterrotta che fece sciogliere il fango con il quale erano tenute
insieme le pietre delle abitazioni. Il posto è bello e vale la pena programmare
qualche ora di sosta per passeggiare.
La tappa successiva è Tamerza altra bella oasi con un grandissimo palmeto
e fiume con cascate. La cascata più bella è quella prima del paese nuovo, che
termina in un laghetto dove Anna non riesce a fare almeno di tuffarsi. La
passeggiata nella gola scavata dal fiume è suggestiva.
L'ultima oasi è Chebika probabilmente la più bella delle tre, con le
palme incassate nella gola profonda che termina con una pozza di acqua termale
ed i versanti scoscesi della gola percorsi da calanchi.
Il giorno dopo ci rechiamo a Tozeur, dove parcheggiamo nel piazzale
antistante l'Hotel posto al termine della via principale. Nel pomeriggio
facciamo conoscenza con Aziz che poi diverrà la nostra guida durante
l'escursione con i fuori strada nel deserto, visiteremo un villaggio berbero
dove degusteremo del pane cotto sulla sabbia e del latte di capra acido, lungo
la pista ammiriamo i miraggi e l'autista ci fa provare l'ebrezza di cavalcare le
dune in jeep, abbiamo fatto una sosta ai piedi dell'unico promontorio detto il
'dromedario' esperienza stupenda, al ritorno abbiamo visitato un villaggio
creato per le riprese del film guerre stellari.
Da ultimo abbiamo visitato Nefta dove vi si trova il più grande palmario
della Tunisia. A conclusione di questa giornata siamo andati a cavallo dei
dromedari, nel deserto per ammirare il tramonto in un silenzio assoluto.
Il giorno dopo affittiamo un calessino a cavallo che ci porta in visita della
vecchia Medina e in giro per il palmario. Tozeur è una citta graziosa.
Il momento più bello della tappa successiva è l'attraversamento del CHOTT EL
JERID o lago salato. La strada corre diritta attraverso un deserto che
brilla qua e là con parvenza di miraggio per circa 100 Km.
Poco dopo Kebili arriviamo a Douz detta porta del Sahara dove visitiamo il
mercato degli animali e facciamo compere la sera con l'aiuto di una guida ci
dirigiamo con i camper nel deserto per goderci un altro tramonto e ascoltare il
silenzio assoluto, al rientro siamo andati in camping dove abbiamo cenato sotto
la luna, guida compresa, che all'inizio insisteva per mangiare nello stesso
piatto di Giulio (con sua disapprovazione), ma quando gli si dice che la
pietanza è la pasta al forno congelata da Anna e che contiene carne di maiale la
guida ha immediatamente rinunciato alla cena.
L'indomani ci dirigiamo verso Matmata. Per la strada visitiamo il paesino
di Tamezet dove c'è un piccolo ma interessante museo della casa berbera e ci
fermiamo a mangiare a Matmata presso alcune case. I bambini del luogo sono
curiosi di guardare l'interno del camper, e rendono impossibile un tenue
tentativo dell'equipaggio di riposare un po'. La casa tipica è molto
interessante articolata in varie stanze che si affacciano su più cortili
collegati fra loro con i pavimenti di terra battuta ed i muri imbiancati.
Tramite una organizzazione locale abbiamo organizzato per l'indomani una gita in
fuoristrada all'oasi di Ksar Ghilane. Il percorso in fuoristrada dura
circa tre ore compreso un insabbiamento e calcolando anche le soste: finalmente
vediamo il deserto le dune, l'oasi invece è molto piacevole e le basse dune sono
compensate dal bel palmeto e dalla pozza di acqua termale dove si po' fare il
bagno. L'oasi è fornita di un ristorante dove pranziamo a base di cous cous.
Poco distante c'è un vecchio forte romano che si può raggiungere a piedi o a
dorso di dromedario. La sera dormiamo vicino a Metameur in uno Ksar, granaio
fortificato, tutto per noi.
L'indomani è la volta di Medenine località quasi a confine con la Libia e
ciò ci induce a proseguire il viaggio in Libia per visitare Tripoli e Bengasi,
ma arrivati alla frontiera siamo stati bloccati perché privi di uno visto di
ingresso, pertanto abbiamo fatto dietro front e ci siamo diretti verso Jerba.
L'isola di Jerba è molto bella vi si arriva se provenienti da sud
attraversando un antico lungo ponte romano, mentre da nord con un traghetto, ci
sono spiagge bellissime come anche dei grossi complessi turistici che a dire il
vero noi snobbiamo perché così distanti dalla realtà tunisina.
Continuiamo la risalita fermandoci al El Jem per visitare il colosseo romano, un
po' più piccolo di quello di Roma ma sicuramente meglio mantenuto
Ormai purtroppo stiamo lasciando il sud e arriviamo a Sfax città molto
dinamica e commerciale da dove ci imbarchiamo alla volta delle isole di
Kerkenna dove sosteremo per due giorni, saremo gli unici turisti dell'isola,
ma ci è servito per riposare un po e familiarizzare con famiglia di pescatori
molto socievoli.
Sousa città natale dell'attuale presidente è moderna e noi arriviamo
proprio il giorno di una festa nazionale con il corteo di vari carri in carta
pesta raffiguranti le province tunisine e loro tipicità.
Ormai il viaggio volge al termine l'ultima tappa prima di rientrare a Tunisi è
Nabeul località molto turistica piena di grandi alberghi e casinò
dormiamo nei pressi del mare.
Il mattino dopo ci dirigiamo a Tunisi dove rivisitiamo la medina e a
pranzo andiamo a ristorante dove con 20 euro per tutti e quattro facciamo un
lauto pranzo compreso di gelato davvero enorme.
In Tunisia la polizia è molto disponibile con i turisti, il gasolio costa molto
poco, lo scarico purtroppo non può che essere selvaggio, non vi sono campeggi al
di fuori di Douz, parlano francese, il dinaro vale 0,60
Di tutti i viaggi questo è stato sicuramente il più bello non sarà facile
dimenticare la gente tunisina che vive a volte in miseria, ma che sa chiedere
con tanta dignità e con niente riesce ad essere felice, ti fa sentire a casa e
nel mio cuore porterò per sempre il ricordo di quei sorrisi di quegli sguardi
disarmanti di donne bambini di quella fratellanza
già non vediamo l'ora di
tornarci ed i viaggi nella vecchia Europa ora mi sembrano così scontati e
pensare che alla vigilia di questo viaggio avevamo tante paure , tante remore.
Se decidete di andarci portate tutto ciò che potete anche quello che per voi
sembra inutile vi assicuro che farete felici tanti esseri umani che di tutto
hanno bisogno.
|