Tutto è nato per caso un venerdì sera, di ritorno dal
meeting cafe di Big Frog, mia moglie Arianna stava sonnecchiando sul divano e
al rumore delle chiavi nella serratura si accorse del mio rientro:
'Ciao, Com'è andata?' ..... mi chiede con la voce stanca di chi ha lavorato tanto e
riposato poco.
'Bene, al solito' .... Ribatto io. 'Quattro chiacchiere e una Coca. Ti salutano
tutti e mi chiedono quando ti fai vedere. Poi Diego ci ha parlato di Caponord,
dice che è un viaggio favoloso, stupendo.
Lui ama definirlo un'emozione dietro
ogni curva
'
Arianna mi guarda con i suoi occhioni stanchi e mi dice: 'E perché non organizzi
questo viaggio e lo proponi ai ragazzi?'
'Eeeee, si
Quando?'
Rispondo.
'La prossima estate, ad Agosto. Roby, non è la prima volta che ti sento parlare
di questo viaggio e credo che se non lo fai quest'anno ti toccherà aspettare la
pensione. E poi non sei più un giovincello
'
L'indomani mattina avevo già contattato Luca per proporgli la mia idea. Dopo una
settimana l'itinerario di massima era già pronto, era il 10 Febbraio 2007. Erano
mesi che pensavo a questo viaggio, continuavo a tempestare di domande Diego e
lui rispondeva a tutto con voce emozionata e occhi lucidi.
Tutto venne di conseguenza, in modo naturale: la raccolta delle informazioni, la
selezione degli alloggi in Germania e Svezia, il sito internet, le prenotazioni,
il contatto con i PARTNER e finalmente il giorno della partenza. Sei mesi di
preparazione, di attesa, di contatti, di ricerche e finalmente eravamo pronti
per partire.
Domenica 5 Agosto 2007 ore 7:00, inizia l'avventura!
Per lungo tempo abbiamo fantasticato immaginandoci i chilometri, le risate, la
stanchezza. Fantasie sulle foto da fare, sulle riprese e sul fatidico REPORT. Il
REPORT!!! Per rendere partecipi anche chi non era lì con noi. Il REPORT!!! fiumi
di parole che descrivono minuziosamente ogni momento, ogni chilometro, scandendo
le emozioni come un orologio scandisce il tempo, ma
cosa vi aspettate che
scriva?
Pagine e pagine di sensazioni, emozioni, di quello che è stato visto, di quanto
ci siamo divertiti, di cosa ci ha fatto discutere, delle decisioni prese? No!!!
nulla di tutto questo. Posso dirvi che i primi tre giorni sono stati
massacranti, noiosi e che hanno messo a dura prova i nostri nervi. Posso dirvi
che è stata un'esperienza unica di questo genere. Posso dirvi che le cose viste
rimarranno sempre scolpite nelle nostre menti. Posso scrivere e raccontare
decine e decine di aneddoti ma nulla, nessun racconto, nessuna foto, nessun
video riuscirà mai ad esprimere pienamente il significato di questa esperienza.
Questo è un viaggio che non si può rivivere attraverso gli occhi di qualcun
altro. Questo è un viaggio che va vissuto in prima persona. Solo una cosa posso
dirvi
Cos'è la Norvegia secondo quello che ho provato io:
Percorrere una strada in mezzo ai boschi, invitante, con molte curve a 'esse',
curve miste ma larghe da percorrere a velocità sostenuta
seconda, terza,
quarta, il contagiri mi urla pietà, non cambio mai al di sotto dei sei-settemila
giri. Sembra la strada che porta al Passo del Maloja, solo che quella dura pochi
chilometri.
E' fantastico salire, scendere - sembra di essere su un ottovolante - giocare
con questa lingua d'asfalto che prende forma pian piano tra boschi e fiordi,
tagliando prati di un verde perfetto. All'improvviso un cartello indica una
curva pericolosa a destra. Bene! E' proprio quella che piace a noi Italiani
abituati alle valli che invitano a una guida decisa lungo tutta la penisola.
Mi preparo alla staccata, arrivo da un paio di 'esse' larghe e sono sui 100
chilometri l'ora, eccola!!! Stacco e 'butto giù' di due, rallento e ne 'butto
giù' un'altra. Inizio la piega, morbida, regolare, sicura. Non vedo l'ora di
riaprire e tirare il collo al bicilindrico in uscita di curva. Seconda, terza,
quarta, sto tirando come non mai, in cuffia vanno i Bon Jovi e la strada invita
all'andatura sostenuta ma all'improvviso
la boscaglia fitta si dirada e sulla
sinistra prende forma un fantastico Fiordo con della vegetazione che pare
galleggiare sull'acqua calma e cristallina.
Contemporaneamente sulla destra si intravede un ruscello che scende allegro dal
costone della montagna e giunge fino a bordo strada, accompagnandola in un
meraviglioso serpeggiare.
Poco più avanti un gruppo di renne stanno bevendo e al
mio passaggio alzano la testa con le loro imperiose corna muschiate e mi
guardano come per dirmi: 'Ragazzo chiudi la manetta e goditi la natura
incontaminata!'.
In meno che non si dica il mio polso ruota a chiudere il gas e il piede destro
sfiora il freno posteriore. Ora la mia andatura è ben sotto la velocità tenuta
fino ad ora.
Ecco cos'è la Norvegia per me: un'emozione dietro ad ogni curva!!
Grazie a tutti per il sostegno e l'affetto dimostrato.
Grazie ai miei compagni di viaggio che hanno contribuito a rendere
indimenticabile questo viaggio.
Grazie a Diego che con enorme pazienza ha sopportato le mie continue richieste.
Ma soprattutto, grazie a mia moglie, che ha reso possibile tutto questo.
Roby (Kgirmi) - www.kgirmi.it
|