A Dicembre abbiamo fatto il nostro primo viaggio in Egitto, a
Sharm El Sheik.
Approfittando di un Last Minute abbiamo trascorso una settimana al Coral Beach
Montazah, alternando giornate alla scoperta dei bellissimi fondali del Mar Rosso
ad escursioni nella zona.
Il Coral Beach Montazah è un hotel di piccole dimensioni ma
molto curato, ci sono stuoli di camerieri al ristorante sempre pronti a
sparecchiare i tavoli e farti accomodare, così come gli addetti alla
manutenzione della piscina, della spiaggia, alla pulizia delle camere e di tutto
il complesso.
Le camere sono pulite e sempre ben riordinate, arredate in stile moderno e molto
confortevoli; tutto l'hotel è stato costruito con ottimi materiali (le scale e
le verande in marmo, corridoi e saloni in cotto fiorentino) e con ottimo gusto,
quello che lascia a desiderare sono le finiture (porte, piastrelle, ecc... sono
molto trascurate), diciamo che in quel senso la manutenzione è stata carente.
Il cibo è il tasto dolente! Noi abbiamo viaggiato parecchio in Asia e Africa e
ci siamo sempre ben adattati alla cucina locale.
Qui ci aspettavamo qualcosa di più: tutto è pulito (ho sentito spesso lamentele
sulla pulizia dell'Egitto) ma purtroppo il cibo è scarso e con poca varietà,
sempre le stesse cose: grandi vassoi di pomodori e cetrioli, verdure lesse, 1
tipo di riso, 1 tipo di pollo, 1 tipo di carne rossa, 1 pasta scotta con la
passata di pomodoro cruda e stop, questo era il nostro menù giornaliero.
La frutta è ciò che più ci ha deluso: tutti i giorni solo datteri (freschi o
secchi), arance a pezzi e guava fruit; poche banane e ananas.
La spiaggia dell'hotel è bella, larga , con sabbia bianca, ombrelloni e lettini
ben distanziati, a differenza degli hotel vicini (Conrad, Baron e Falcon's Hill)
dove ci sono solo due file di lettini e pare di essere a Riccione, uno
sull'altro; il bar prepara hamburger, hot dog ed altri snack all'ora di pranzo e
per tutto il pomeriggio; la spiaggia è a circa 300 mt. dall'hotel, non c'è
navetta, basta attraversare la strada e scendere per una stradina sterrata
direttamente in spiaggia.
Al mare si accede attraverso una lunga passerella galleggiante, ma già da riva
si possono vedere bellissimi pesci colorati che nuotano nell'acqua trasparente.
In Dicembre il clima è buono, si può prendere il sole fino alle 15.00, dopo ci
vuole una maglietta a maniche lunghe per il vento e pantaloni della tuta
leggeri; gli ultimi due giorni sono stati senza vento in assoluto e si poteva
anche fare il bagno senza la mezza muta.
La sera bastava una t-shirt a maniche lunghe e una felpa oppure un giubbotto di
jeans.
L'hotel si trova di fronte all'isola di Tiran, in una zona ancora poco sfruttata
turisticamente, ma che a breve vedrà sorgere molte nuove strutture (abbiamo già
potuto vedere molti scavi e cantieri aperti).
In questo tratto di mare la barriera è veramente ricca: la visibilità è buona ed
è possibile fare un ottimo snorkeling su un fondale ricco di pesci e coralli.
Questa zona è anche ricca di relitti; un cargo cipriota incagliatosi nella zona
nord di Jackson Reef è visibile in superficie, mentre a Gordon Reef si può
vedere un grande cargo affondato nel 1981; il mercantile 'Lara' è adagiato
sull'estremità nord del Jackson Reef dal 1985 e si possono fare immersioni tra
gorgonie, coralli, spugne, pesci balestra e pesci palla, mentre in estate è
possibile anche avvistare gli squali martello.
Ben più famoso è il 'Thistlegorm', mercantile inglese affondato nel 1941 a nord
di Ras Mohammed che ora giace su un fondale sabbioso tra 15 e 30 mt.
Questo tratto di mare è inoltre famoso per i canyon e le spaccature sottomarine
che si sono create a seguito dei terremoti, ora ricoperte di gorgonie e coralli
e habitat di molte creature del mare.
Tra le escursioni, non bisogna perdersi Ras Mohammed, un parco marino protetto
dove non è necessario essere sub per godersi di ciò che la natura offre, bastano
infatti maschera e pinne per vedere in pochi metri d'acqua bellissimi pesci
variopinti, che nuotano su un fondale corallino molto ricco.
Altra escursione piacevole per trascorrere qualche ora nel deserto è la motorata
al tramonto: a bordo dei quad si percorre un tratto di deserto attraverso
stretti canyon che conducono al villaggio dei beduini; qui si viene invitati a
bere un tea nella loro tenda per vedere da vicino come vivono i nomadi del
deserto e quali sono i loro usi.
Invece ben più suggestiva è la 'salita al Monte Mosè', che noi abbiamo
affrontato la notte della vigila di Natale: impegnativa, ma bellissima per il
paesaggio circostante ed emozionante per l'atmosfera che si crea.
Siamo partiti in pullman dal villaggio verso mezzanotte e poco dopo l'una siamo
arrivati al monastero di Santa Caterina a 1.600 mt. Qui abbiamo bevuto un tea
caldo in un bar improvvisato dai beduini, dopo di che con la nostra guida
abbiamo iniziato la salita un lungo sentiero in parte in terra battuta e in
parte scavato a gradoni nella roccia, che si inerpica attraverso la catena
montuosa del Sinai, tra le strette vallate e giunge fino alla sommità a circa
2.300 mt.
Lungo il percorso ci sono diverse tende di beduini che offrono una coperta ed un
te caldo ai viaggiatori che necessitano di un posto dove riposarsi un po' e
rifocillarsi prima di riprendere il cammino, oppure altri che offrono i loro
cammelli alle persone che hanno qualche difficoltà a camminare o sono troppo
stanchi per continuare a piedi.
Dopo un paio di ore si giunge alla cima, dove si attende l'alba: a poco a poco
il sole sorge all'orizzonte ed inizia ad illuminare tutto ciò che ci circonda;
si scopre così pian piano la sommità del monte e tutte le vallate circostanti;
si iniziano anche a scorgere le centinaia di persone giunte in vetta per
assistere a questo spettacolo offerto dalla natura.
Gente di ogni nazionalità, di ogni religione, seduta sui gradoni di roccia, in
raccoglimento ad osservare il sole che sorge, cantando inni e lodi. Così è
iniziato il nostro 25 Dicembre 2003.
|