Estate 2006… le nostre vacanze sono finalmente arrivate: due
settimane di cui una in crociera sulla barca Maavahi e l’altra ad
Angaga, isola situata nell’atollo di Ari Sud alle Maldive. Partiamo
la mattina dell’8 agosto con Blue Panorama insieme a Paola, Vittorio,
Francine, Davide, Barbara e Davide; Patrizia e Alessandro sono già
partiti e ci aspetteranno ad Angaga. Il nostro volo è purtroppo in
ritardo e arriviamo a Male’ verso le 22.00, dopo uno scalo a Colombo. All’uscita
dell’aeroporto ci viene ad accogliere l’incaricato di Albatros Top Boat
che ci porterà tramite barca veloce sulla Maavahi attraccata nelle
vicinanze del resort Laguna Beach, mentre Barbara e Davide dormiranno
una notte a Male’ per recarsi la mattina successiva ad Angaga con
l’idrovolante. Arrivati in barca troviamo ad accoglierci Gianluca
Rossetti, il Capobarca Albatros nonché istruttore e guida subacquea, il
quale ci illustra lo svolgimento della vita su Maavahi e le varie
regole e orari da tenere durante la crociera. Mangiamo qualcosa e
andiamo a dormire stanchi ma felici di essere arrivati di nuovo alle
Maldive.
Ci alziamo la mattina del 9 agosto mentre la barca è appena
partita verso l’atollo di Rasdhoo, a nord di Ari. Durante la colazione
conosciamo gli altri compagni di viaggio tra cui Corrado e Moira, amici
del nostro amico Walter, con i quali condivideremo questa bella
esperienza; sulla barca siamo in tutto 14 persone. Arriviamo
a Rashoo in tarda mattinata e mentre la barca viene ancorata in
prossimità dell’isola di Kuramathi, i subacquei si preparano alla prima
immersione: Rasdhoo Madivaru, mentre i non sub si recano sull’isola
deserta di proprietà del Kuramathi per fare il primo bagno e prendere
un po’ di sole
Immersione Rasdhoo Madivaru: è una delle più
suggestive immersioni famosissima e amata dai subacquei per la
possibilità di vedere gli squali martello, cosa che accadrà
nell’immersione della mattina successiva, infatti il momento migliore
per vederli sfilare è appena dopo l'alba, nelle prime ore della mattina. Ci
si immerge fino ad arrivare alla profondità di 30m. In questo punto ci
si ferma per osservare il passaggio dei pesci pelagici ed è questo uno
dei punti di avvistamento degli squali martello. Al ritorno
dall’immersione pranziamo tutti insieme nella dinette del Maavahi, il
pranzo come tutti i successivi, le colazioni e le cene sono al buffet.
Il cibo è vario e abbondante, mangeremo durante la settimana ottime
paste con pesce, riso, verdure cotte, ottime patatine fritte, pesce
cucinato in vari modi, carne e frutta e verdura sempre disponibili e
freschi. Nel pomeriggio per i subacquei è prevista una nuova
immersione a Kuramathi Faru mentre alcuni non sub faranno snorkeling a
Rasdhoo Madivaru e altri resteranno in barca a prendere il sole. Immersione
di Kuramathi Faru: il reef del Kuramathi Resort si immerge a strapiombo
fino a raggiungere un fondale sabbioso a 25 m, prima di innalzarsi su
una cresta di coralli con la cima a 20m. Caratteristica è la possibilità di vedere anguille di sabbia, squali a pinna bianca, razze e tartarughe. Alle
5 del pomeriggio, al rientro dall’immersione, ci aspetta una piacevole
sorpresa che si ripeterà per tutta la settimana: è l’ora del coffee
& tea time, con gustosissime torte appena fatte o biscotti vari. La
sera ceniamo e poi iniziamo quella che diventerà un’abitudine serale:
ci sediamo sul ponte tutti insieme con Gianluca, passando le nostre
serate a raccontarci delle giornate trascorse, delle immersioni fatte,
chiaccherando piacevolmente o ridendo e scherzando su alcuni fatti
accaduti durante la giornata. Sostiamo a Rasdhoo fino al primo
pomeriggio del giorno successivo, dopo aver provato l’ebbrezza di
vedere gli squali martello, con la loro testa a forma di T arrotondata
e gli occhi posti alle estremità: sveglia alle 6.30 e dopo una veloce
colazione prima dell’immersione si fa rotta con il dhoni nuovamente
verso Rasdhoo Madivaru per l’incontro con gli squali. 2°
immersione Rasdhoo Madivaru: Entrata in acqua in assetto scarico e giù
senza sosta fino alla profondità di 30m e forse qualcosa in più… Dopo
pochi minuti ecco due grossi tonni e alcuni carangidi. Ma subito dopo
incominciano ad intravedersi alcune macchie bianche che a poco a poco
si materializzano a poco più di 5m da noi fino a prendere la forma
inconfondibile dello squalo martello. Uno, due, tre, cinque squali che
a turno vengono a “salutarci”. Una breve visita ma era quello che tutti
noi subacquei speravamo e attendavamo da tempo. Si risale a poco a poco
e si termina l’immersione sul reef di Rasdhoo, felici di aver fatto
quell’incontro molto entusiasmante ed emozionante. Tornati in
barca facciamo tutti insieme colazione, prendiamo un po’ di sole e dopo
pranzo partiamo alla volta di Thoddoo, un’isola a nord di Rasdhoo.
Thoddoo,
il cui nome deriva dal cingalese e significa “isola sul grande
reef”, è un’isola al di fuori delle classiche rotte delle barche
da crociera e lontana da tutti i resort, per questo non molto visitata
dai turisti, posizionata a nord di Rasdhoo. Quando arriviamo infatti ci
accolgono sul molo alcuni bambini che rimarranno fino a sera a guardare
la barca e ci salutano ogni volta che ci vedono sia uscire sui vari
ponti che quando scendiamo dalla barca, con evidente curiosità. Prima
di andare a fare un giro dell’isola con un pickup messo a disposizione,
facciamo la seconda immersione della giornata e per chi non fa sub,
uscita per lo snorkeling, entrambi sull’House Reef di Thoddoo. L’isola
di Thoddoo è lunga circa un paio di chilometri e larga poco meno. E’
un’isola destinata all’agricoltura, dove si coltivano tantissimi tipi
di ortaggi e frutta che vengono poi venduti ai villaggi oppure vengono
portati a Male’.
Ci sono coltivazioni di angurie, meloni, banane,
avocado, cetrioli, melanzane, peperoncino e molto altro. I campi
coltivati si estendono per tutta l’isola, sono delimitati da piccole
stradine, che ci permettono di fare un giro tra le varie coltivazioni. I
campi dove viene coltivato il peperoncino sono gli unici coperti con
reti molto fitte e scure, come si usano da noi in Italia, che fungono
da ombreggianti. Ci spiegano che tutti gli abitanti dell’isola si
dedicano all’agricoltura: vediamo arare, innaffiare, potare e concimare
la terra, raccogliere frutta e verdura, ognuno ha il suo compito e
lavorano tutti. Continuamo il giro con il nostro pickup all'interno dell'isola. Ci
fermiamo in un piccolo negozio a comprare semi di anguria e
peperoncino, nella vana speranza che con il nostro clima in Italia
possano crescere rigogliosi come qui alle Maldive. Il negozietto, pur
piccolo che sia, è dotato di ogni genere di prima necessità, dal cibo
ai prodotti per la pulizia personale. Durante tutto il percorso sia gli adulti che i bambini ci guardano con curiosità e ci salutano al nostro passaggio.
La sera ceniamo in barca al riparo del piccolo porto di Thoddoo.
La mattina del 12 dopo la colazione, si riparte con rotta verso il Nika.
Arriviamo intorno alle 12 e attracchiamo vicino al Conte Max, lo yacht di punta di Albatros, che sosta lì già dalla sera prima.
I
subacquei si recano subito verso l’immersione a Gangehi Kandu mentre
gli snorkelisti si recano sull’House Reef del Nika. Per chi volesse c’è
la possibilità di visitare l’isola deserta del Nika.
Immersione
di Gangehi Kandu: La pass di Gangehi e' fre le piu' lunghe dell'atollo
di Ari. Molto belle sono le immersioni su entrambi i lati di questo
canale lungo circa 2,5 Km., con il punto migliore situato in prossimità
dell'ingresso. Sul lato nord ci sono alcuni massi intorno ai 20 mt.
e una grotta lunga 200 mt. posta fra i 15 e 20 mt. che ospita trigoni e
varie specie di cernie. Facilmente avvistabili numerosi squali grigi
e pinna bianca, soprattutto in presenza di forte corrente, in entrata
nell’atollo. Numerosi anche i napoleoni fra giugno e agosto.
Pranziamo in barca e nel pomeriggio inizia la seconda immersione a Nika Thila, mentre i non sub si recano in visita al Nika.
Immersione
al Nika Thila: Posizionata a sud-ovest di Kudafolhudhoo e con
profondità di 15-25 mt, è caratteristica per tunnel, canyon,
grotte, pesce.
Questa secca e' lunga circa 80 mt., piuttosto profonda e con il cappello a 15 mt. Il paesaggio e' fantastico e, se la corrente lo consente, la si puo' circumnavigare durante la stessa immersione. Sul versante sud-occidentale c'e' un canyon posto fra un grosso masso e il reef principale. A
metà della secca ci sono due tunnel larghi circa un metro, posti una a
21 mt. e l'altro a 23 mt. che l'attraversano da parte a parte. Al loro
interno e' un viavai continuo di pesce, come se fosse un percorso
obbligato. Il perimetro della secca e' orlato di tettoie e sporgenze e dappertutto e' una fioritura di alcionari e spugne multicolori. Pesci balestra, pagliacci, murene e pesci chirurgo prediligono le grotte mentre lungo le pareti si aggirano curiosi i napoleoni.
La
sera decidiamo di cenare al Nika per incontrare così anche Viviana e
Dodi, ceniamo tutti insieme al ristorante e ci fermiamo fino a tardi
per parlare il più possibile con loro. Il 13 mattina si fa rotta
verso Maayafushi. Dopo aver attraccato, i subacquei si immergono subito
a Angoti Thila, la più bella tra tutte le immersioni della settimana
per la notevole varietà e quantità di pesci, mentre lo snorkeling viene
effettuato ad Angoti House Reef.
Immersione di Angoti Thila:
Secca gemella di Maya Thila presenta le stesse caratteristiche anche se
il cappello della secca si trova a circa 12 metri di profondità contro
i 5 di Maya. Il corallo e' ben conservato in quanto non e' una secca
molto frequentata dato che e' un po' difficile da trovare. E'
circondata da un fondale sabbioso che arriva a circa 45 metri, mentre
le sue pareti sono un susseguirsi di grotte a vari livelli. Diverse
femmine di squalo grigio stazionano normalmente sulla secca dove e'
anche possibile incontrare squali nutrice barracuda, aquile di mare, e
tantissimi pesci chirurgo. Sul cappello della secca si trovano spesso pesci pietra e piccoli squaletti pinna bianca e a volte gli squali nutrice.
Dopo
pranzo l’immesione è Maaya Thila, area protetta nell’atollo di Ari
nord, immersione che vale sempre la pena fare per la concentrazione di
squali grigi.
Immersione a Maaya Thila, area marina protetta:
con profondità: 6/30 mt.e oltre, è famosa per l’avvistamento di squali
grigi, pinna bianca e pesce di barriera. La secca ha un diametro di circa 80 MT. con un cappello a circa 6 mt. Nei
versanti Nord Ovest e Sud dal fondo si ergono alcuni grossi massi
ricchi di vari tipi di corallo e circondati da banchi di
lutianidi. All’estremità nord c’è una grotta piuttosto ampia dove si
trovano pesci angelo, idoli moreschi , pesci farfalla, platax , pterois
e pesci pappagallo. Frequentemente grossi banchi di carangidi
e aquile di mare nuotano attorno alla secca. Sul cappello si trovano
spesso pesci pietra, squaletti pinna bianca nascosti sotto i
coralli, polipi , grosse tartarughe e qualche raro antennaride.
La zona è molto frequentata dai subacquei per la bellezza e la facilità del posto.
Alcuni di noi si recano invece a Maayafushi.
Incontriamo
Lello, il General Manager dell’isola, dopo un anno più o meno dalla
nostra ultima visita, che ci mostra orgoglioso la SPA che sta facendo
costruire e che sarà attiva da fine agosto. Anche se il tempo non è dei
migliori, facciamo qualche foto nuova e i filmati dell’isola e delle
camere e torniamo sulla Maavahi. Torniamo sulla Maavahi e facciamo
rotta verso il punto d’immersione di Fish Head, altra area protetta e
ultima immersione che faremo nell’atollo di Ari, e nelle vicinanze del
punto d’immersione attracchiamo per la notte. L’immersione è sempre
emozionante per la moltitudine di pesci e la presenza oramai costante
di 3 pesci napoleone che ti accompagnano per tutta l’immersione.
Immersione
di Fish Head, area marina protetta: posizionata a 3 km a sud di
Mushimasgali con profondità di 10/30 mt. e oltre, è caratterizzata da
una notevole quantità e varietà di pesci, squali e un bellissimo
paesaggio sommerso.
Fish Head corrisponde alla nozione
classica di secca: un torrione dal cappello piatto che sale ripido dal
fondo dell'atollo, a 40 –50 mt. , fino a circa 10 mt. dalla superficie.
La bella conformazione del reef e l'incredibile varietà di vita marina
hanno conferito a questa secca lo status di una delle più belle delle
Maldive.
I fianchi della secca presentano grotte e
sporgenze a varie profondità, con una rientranza che corre lungo quasi
tutto il perimetro fra i 25 e i 30 mt., dove la parete incontra il
fondo sabbioso. Più in profondità ci sono grotte piene di gorgonie e
rami di corallo nero.
Di solito gli squali si radunano sul versante della secca che si trova contro corrente. Al
rientro dell’immersione, la barca si muove verso Guraidhoo, altra
famosa area nell’atollo di Male sud che raggiungeremo dopo circa 3 ore
di navigazione. Guraidhoo è un’isola molto vecchia il cui nome deriva
da Guraa, una varietà di pappagallo. Nel pomeriggio si effettua
l’immersione di Guraidhoo Corner mentre per i non sub è prevista
un’uscita in barca con un emozionante bagno con le mante presenti in
zona in questo periodo. Circondati da 5 o 6 mante, facciamo il bagno
vedendole volteggiare intorno a noi. Per chi non ha mai provato è
un’esperienza indimenticabile, per chi ha già avuto la fortuna di
incontrare questi animali meravigliosi, tornano a galla emozioni già
provate che ci fanno pensare sempre più a quanto siamo fortunati a
poter ammirare queste creature splendide. Immersione a
Guraidhoo Corner: questa immersione si trova a est dell'atollo di
Male-Sud, al di fuori del reef e, più precisamente, al limite
meridionale dell'ingresso del canale vicino all'isola di Kandooma. La
sommità del reef scende da 10 a più di 30 metri, formando un po'
ovunque grotte e sporgenze. A Guraidhoo Corner ci si immerge in
corrente e quindi rende questo posto adatto soltanto a sub esperti. A
causa della sua posizione all'esterno del reef e del flusso delle
correnti, in questo luogo si possono vedere pesci di grandi dimensioni. La serata si chiude con un’immersione notturna a Kuda Giri e la cena in barca.
La mattina del 14 agosto si apre con la classica abbondante colazione e poi con l’immersione Cocoa Corner. Immersione
a Cocoa Corner: è la parte settentrionale di Biyaadhoo Kandu che ha
molte grotte e anfratti tra i 5 e i 20 metri. La parete del canale è
ripida. In un punto è tagliata da 5 a 20 metri mentre la parte esterna
della barriera è meno scoscesa. Il canale è profondo, circa 40 metri.
All'interno del canale, a 200 metri dall'angolo, c'è una vasta distesa
di corallo lunga 20 metri ad una profondità di 30m. In seguito
facciamo rotta verso Male’ e nel tragitto abbiamo la possibilità di
fare l’ultima immersione della nostra crociera a Kuda Giri Wreck. Immersione
di Kuda Giri Wreck: è una piccola barriera nella parte occidentale di
Dhigufinolhu. L'attrazione principale è un relitto in acciaio nella
parte occidentale della barriera a 20-36 metri. E' una barriera
eccellente per i principianti, per i sub notturni e per gli
appassionati di relitti. Arriviamo a Hulumale verso le 15 e con
il dhoni ci rechiamo a Male’: il gruppo fa un giro guidato per vedere
la Capitale, mentre noi incontriamo i nostri amici maldiviani. Ci
ritroviamo vero le 19.30 per tornare in barca, dove consumiamo l’ultima
cena tutti insieme sulla Maavahi. L’indomani mattina insieme a
Paola, Vittorio, Francine e Davide ci recheremo presto a prendere
l’idrovolante per recarci ad Angaga, mentre gli altri prenderanno il
volo per rientrare in Italia. La settimana di crociera è trascorsa
velocemente: tante immersioni, alcune molto belle, snorkeling, isole
deserte, serate passate a chiacchierare sul ponte, l’ottima
organizzazione di Gianluca, che si è rivelata una persona molto
professionale, disponibile e simpatica. La mattina del 15 agosto
verso le 8.30 ci rechiamo con il dhoni a Hulumale per prendere
l’idrovolante della Trans Maldivian Airtaxi.
Il volo è
alle 9.00, passiamo 25 minuti a bordo dell’idro sorvolando l’arcipelago
maldiviano. Una emozione che ogni volta ci pervade: vedere gli atolli
dall’alto, le isole disabitate e giocare a riconoscere i villaggi che
si intravedono durante il percorso è un rituale chesempre seguiamo.
Ogni volta scopriamo qualcosa di nuovo e non ci stancheremo mai di
emozionarci alla vista di un paesaggio così unico e particolare.
Arriviamo
ad Angaga dove vengono ad accoglierci sul molo Patrizia ed Alessandro,
che sono arrivati la settimana prima di noi sull’isola. Ci rechiamo
insieme alla reception del villaggio dove incontriamo anche Barbara e
Davide, anch’essi arrivati da una settimana e, mentre beviamo il
cocktail di benvenuto e compiliamo le schede di registrazione, il
nostro pensiero corre al primo tuffo da fare nella laguna di Angaga,
anche se il cielo è un po’ coperto. La nostra stanza è la 192, un
bungalow deluxe doppio, posto a fianco del ristorante e vicino al
diving, che solitamente viene utilizzato dalla direzione e dato in uso
agli ospiti solo in caso di necessità. Il bungalow è differente da
tutti gli altri, la camera è più grande, il bagno, chiuso, davvero
enorme, con una veranda fronte mare con lettini a disposizione, che
sfrutteremo la sera per fermarci ad ammirare le stelle. Tra le due
camere del bungalow doppio vi è una specie di salottino dotato di
televisione e videoregistratore.
I nostri amici sono
alloggiati nei bungalows standard; 108, 110, 125 e 150 sono i numeri
delle loro camere. Tutti uguali tra loro hanno una camera grande, con
una comodissima cabina armadio, piccola ma sufficiente a contenere
tutto il contenuto delle valigie, e sono tutte dotate di bagni
all’aperto appena rifatti, molto suggestivi. Ogni camera è dotata di
asciugacapelli, televisore e telefono; i teli mare sono forniti dal
resort.
Facciamo subito un giro dell’isola: il senso della vista si
appaga immediatamente per queste immense spiagge bianche, il senso del
tatto per la sensazione di camminare sul borotalco, la sabbia è soffice
e quasi impalpabile. Solo in un piccolo tratto vicino al ristorante la
sabbia è meno soffice, si sente la composizione dei coralli sbriciolati
dall’erosione del mare e del vento e dai pesci, ma niente che comporti
l’uso di ciabattine. Il ristorante è molto grande, il pavimento in
sabbia, il servizio sempre a buffet, molto vario e internazionale. La
cucina è buona, non mancano una sera alla gamberoni alla griglia, mai
trovati in altri villaggi se non a pagamento, tantissima frutta e
verdura, diversi primi, sempre una o due tipi di pasta e il riso
cucinato almeno in tre modi differenti, carne (filetto, roastbeef,
pollo alla griglia o al curry, carne cucinata in modi differenti),
pesce (pesce alla griglia o al forno, carpacci di pesce spada ottimi,
sushi) e dolci a volontà (ogni sera preparano al momento crepes,
bomboloni con ottime creme al cioccolato o alla vaniglia, frutta
fritta, oltre ad altri tipi di dolci sempre presenti). Il cuoco,
maldiviano, ha vissuto per diversi anni in Sardegna, parla italiano, e
conosce i nostri gusti, anche se deve preparare piatti internazionali
per la tipologia di Clientela.
L’animazione è
praticamente inesistente, ci sono a disposizione degli ospiti un campo
da tennis, il badminton, la sala TV, un tavolo da ping pong e le
freccette: sarà il nostro dopocena abituale organizzare delle sfide di
freccette con altri ospiti conosciuti sull’isola, tra cui Luca e Cinzia
con i due figli, che già sapevano della nostra venuta sull’isola dopo
essersi registrati nel nostro calendario partenze. Le giornate si svolgono all’insegna del divertimento, del relax totale, di bagni e numerose snorkelate. Il
reef di Angaga circonda più della metà dell’isola e volendo ci si può
spingere anche oltre, in alcune parti è molto ricco di coralli, nella
parte che degrada più velocemente la presenza di pesci è maggiore.
Riusciremo durante la settimana a fare un bagno con uno squaletto pinna
nera di oltre un metro, una bellissima tartaruga, pesci palla,
fucilieri, razze, carangidi, pesci trombetta e i soliti pesci di
barriera. Purtroppo durante la settimana il tempo non è stato molto
clemente, per cui la visibilità non è stata ottimale, dovuta anche al
mare un po’ agitato. A questo punto dobbiamo per forza tornare per
vedere le condizioni del reef in una situazione di mare più calmo e
sole cocente. Siamo in vacanza, ma cerchiamo di vedere tutte le tipologie di camere, per potervi mostrare le foto e i video. Oltre
ai bungalows standard, sono presenti 3 bungalows su due piani, che
vengono dati a discrezione della direzione, solitamente alle famiglie
con bambini. Tutti i bungalows sono fronte mare e hanno il tetto in kajan, per meglio integrarli nel contesto ambientale. Ci
sono 20 overwater di recente costruzione, tutti in legno. La camera è
spaziosa, un tavolino con il piano in cristallo permette di osservare e
ammirare i pesci che nuotano nell’acqua sottostante. Il bagno è
chiuso, con vasca da bagno e doccia. Ogni overwater ha il telefono, la
TV, il bollitore per il thé e caffè e l’asciugacapelli. In fondo agli
OverWater c'è il secondo bar dell'isola, il SunDown Bar, da cui è
possibile ammirare la sera i tramonti.
L’interno dell’isola è molto
rigoglioso, alte palme, nika e piante di vario genere circondano le
stradine interne per recarsi da una parte all’altra dell’isola. Vicino
alla reception, dove c'è anche l'Internet point, si trova la boutique,
alle spalle di quest’ultima si trova la SPA, gestita da 4 ragazze
balinesi: proviamo ovviamente a fare un massaggio (quello non manca mai
nei nostri viaggi) e come sempre ci rilassiamo sotto le mani delle
massaggiatrici dal loro tocco professionale, energico, ma delicato allo
stesso tempo. Il diving è gestito da SubAqua, una società tedesca
che gestisce 3 centri subacquei alle isole Maldive. I dive master sono
6: 4 tedeschi, 1 giapponese e 1 maldiviano; al momento, data la scarsa
affluenza di italiani sull’isola, non c’è nessun istruttore che parli
la nostra lingua. Ci fermiamo un giorno in meno rispetto ai nostri
amici e la mattina del 21 agosto riprendiamo l’idrovolante per recarci
a Male’. Incontriamo diversi amici, verso le 12 ci rechiamo in
aeroporto a Hulule ad accogliere Walter e Manuela che arrivano da un
tour in India e che si recheranno a Madoogali: restiamo un po' con loro
e poi torniamo a Male’ e trascorriamo il resto della serata in
compagnia di amici. La mattina successiva ci rechiamo in aeroporto per
prendere il nostro volo che ci riporterà in Italia. Ci ricongiungiamo
con i nostri amici che arrivano direttamente da Angaga e alle 14 ci
imbarchiamo lasciandoci alle spalle tanti bei ricordi. Durante il
decollo ammiriamo per l’ultima volta questi atolli che tanto ci stanno
a cuore, li salutiamo con gioia sapendo che li rivedremo molto presto.
Arrivederci!!! Roberta & Paolo per info: www.mondomaldive.it |