Secondo
il nostro diario di immersioni, a Lakshadweep, trenta-sei isole di sabbia
immacolata e corallo, di cui solo dieci abitate, sperdute in quell'immensa parte
dell'Oceano indiano noto come mare Arabo
... ci è capitato di avvistare otto tartarughe, sei squali pinna bianca, un
gruppo di dieci delfini, un banco enorme di carangi e quattro aquile di mare,
tutto in mezz'ora ad una profondità di meno di trenta metri.
Coloro che visitano l'arcipelago di Lakshadweep ("i mille gioielli" secondo
l'idioma locale) lo fanno soprattutto per la bellezza incontaminata delle
immersioni e per il suo isolamento magico: gli atolli stessi sono poco più che
incantevoli banchi di sabbia, colonizzati da alcune screwpines (un arbusto
robusto tipico dell'ambiente litoraneo e tropicale) o coltivati con cura con
palme da cocco il cui ambiente sterile è a volte ammorbidito da una laguna
salmastra interna. La fauna terrestre endemica è composta in maggioranza da
ratti (che furono portati sulle isole su barche da pesca indiane), da alcune
piccole lucertole di origine incerta e da parecchie specie di insetti; durante
gli anni quaranta, infatti, le piantagioni di cocco hanno sofferto molto
l'invasione di scarafaggi rinoceronte giganteschi, la cui espansione
incontrollata era dovuta ad una mancanza di predatori naturali. Lungo le spiagge
si possono vedere aironi, gazzette e colonie di rondini di mare.
I villaggi dell'arcipelago assomigliano a tutti gli altri nell'Oceano indiano:
incredibilmente semplici, tenuti assolutamente puliti dagli abitanti e
strutturati in linee parallele, con file di piccole case di due o tre piccole
stanze costruite con blocchi di corallo tagliati a mano e fronde di palma o
tetti di latta ondulata. I nativi, in gran parte pescatori dediti ad un'economia
di pura sussistenza, parlano sia l'Indiano sia il Dihiveli, la lingua delle
Maldive.
 
Una politica isolazionista
Le isole Lakshadweep sono state completamente chiuse al turismo straniero fino
al 1989, e anche oggi sono ancora chiuse, complessivamente, ai visitatori
occidentali che possono atterrare solamente in aereo sull'atollo di Agatti. Da
qui sono traghettati in poco meno di mezz'ora a Bangaram, l'unica isola
riservata ai turisti. Unica ed esclusiva perchè, mentre è proibito ai turisti
visitare le altre isole, è altresì proibito ai nativi vivere, o persino mettere
piede, a Bangaram.
Tutto questo secondo la politica isolazionista e severa del Governo dell'Unione
Indiana che vale anche per la maggior parte dell'arcipelago di Andamans. Lo
stesso, infatti, accade alle Maldive più occidentalizzate, molto meno liberali
di quanto si potrebbe pensare a prima vista. Le isole Lakshadweep sono l'unico
esempio di veri atolli corallini in tutta l'India. Vista dall'aria, questa
sequenza di perle sperduta nel blu dell'Oceano indiano assomiglia moltissimo
alle vicine Maldive: le stesse immense lagune di un turchese accecante, le
stesse spiagge deserte immacolate, le stesse file di alberi di palme da cocco e
profondità marine incontaminate.
Comunque, le differenze rappresentano un vantaggio distinto per l'arcipelago
indiano. Più isolato e meno popolare fra i turisti occidentali (a parte l'alta
stagione), l'atollo Bangaram è quasi del tutto abbandonato. Questo non è
avvenuto per caso, prima di essere aperta al turismo, l'isola aveva dato
ospitalità a Rajiv e Sonia Gandhi ed alla loro famiglia per le loro vacanze
private al mare.
 
Immersioni facili e rilassate
Solamente un solo istruttore è responsabile del piccolo diving del villaggio. I
gruppi sono minimi - raramente più di quattro o cinque persone si immergono
insieme. Le immersioni - normalmente solamente una al mattino e una al
pomeriggio, considerando la notevole distanza dei siti - vengono effettuate
direttamente dalle grandi imbarcazioni locali che seguono i subacquei che vanno
alla deriva al di sotto. I siti, parecchi ancora inesplorati, forniscono ai
subacquei emozioni straordinarie: l'abbondanza delle specie di pesce è piuttosto
considerevole, mentre le formazioni coralline sono molto meno complesse e
spettacolari di quelle che si trovano in Indonesia o in Australia, essendo molto
simile nella struttura a quelle delle Maldive.
Le forti correnti marittime che, con le alte e basse maree, sferzano i passaggi,
limitano il loro sviluppo: di conseguenza la scogliera è dominata da specie più
compatte, che si espandono in modo orizzontale piuttosto che verticale. La
vastità della laguna di Bangaram (lunga dieci km e larga sei) proibisce
qualsiasi attraversamento dopo il buio. È perciò impossibile effettuare
immersioni notturne al di fuori della scogliera, sempre sconsigliabili in tali
località a causa delle correnti. Una destinazione piacevole per le ore diurne e
per coloro che praticano lo snorkelling è nella laguna stessa un relitto molto
piccolo di una barca indiana del 1881 che giace a scarsa profondità.
Il relitto è luogo di incontro di molti pesci ed è la casa di una bellissima
murena: il luogo ideale per quei principianti che vogliono ottenere il brevetto
di subacquea nella loro vacanza a Bangaram. Una sorpresa ancor più inattesa per
gli amanti dell'archeologia subacquea è rappresentato dal relitto di un galeone,
probabilmente portoghese, che risale alla seconda metà del 18mo secolo i cui
resti, incrostati dai coralli, giacciono su una duna di sabbia immacolata a
quasi quaranta metri di profondità, in una località conosciuta solamente da
pochissime persone.
 
Squali, tonni, tartarughe e pesci di scogliera
Situate a Nord delle più famose Maldive, le Isole indiane Lakshadweep
condividono con le loro isole vicine più famose le stesse caratteristiche
subacquee: pareti leggermente inclinate con colline e valli, pochi strapiombi
verticali - in generale - formazioni coralline spettacolari. La maggior parte
delle immersioni sono in acque poco profonde e spesso caratterizzate da correnti
meno intense di quelle esperimentate nei passaggi maldiviani. Le specie marine
sono più o meno le stesse, anche se l'assenza totale di subacquei e pescatori
permette incontri interessanti molto più frequentemente.
Grandi banchi di cricchi, piccoli gruppi di squali da scogliera grigi, molti
innocui squali pinna bianca e una sorprendente quantità di altre specie si
incontrano nella maggior parte delle immersioni: i subacquei fortunati potranno
anche avvistare squali leopardo, squali balena e aquile di mare. Si incontrano
piuttosto frequentemente anche delfini spinner e comuni ed enormi trigoni marmo,
mentre massicci tonni dogtooth e grandi tordi Napoleone spesso nuotano sulla
cima delle scogliere. La fauna di scogliera più piccola è altrettanto ricca e
diversa e sarete sicuri di incontrare ovunque molte tartarughe imbricate.
Punte estreme per le immersioni
L'arcipelago Lakshadweep comprende i remoti avamposti meridionali di Amindive e
Minicoy, per un totale di ventisette isole (di cui solamente dieci sono abitate)
tutte queste fanno parte dell'Unione indiana fin dal 1956. Le isole sono di
origine corallina e si trovano ad una distanza che varia tra i 200 e i 400 km
dalle coste dello Stato di Kerala, nell'India Meridionale. La miglior stagione
dell'anno per visitarle va da ottobre a maggio, quando il clima è asciutto ed
arioso.
Il resort è aperto tutto l'anno, ma il centro di immersione è chiuso durante
l'estate monsonica, quando, a causa dei mari agitati, sarebbe comunque quasi
impossibile immergersi. Da ottobre ad aprile la temperatura fluttua da un minimo
di 25°C ad un massimo di 35°C, i temporali sono rari e brevi e la temperatura
dell'acqua rimane intorno ai 27°C, permettendo l'uso di una muta da 3 mm. In
febbraio-marzo, durante la stagione del plancton, è probabile che incontriate
grandi pelagici che si nutrono di quello, come mante e squali balena.


Le meraviglie di Kerala
Dal momento che per visitare le Lakshadweeps ci si deve fermare una notte a
Cochin - un'importante e molto piacevole città litoranea di Kerala - perché non
approfittare dell'opportunità? Kerala è uno ' Stato giardino e tropicale' che si
estende dalla costa al tavolato, e rappresenta uno dei porti più ricchi per la
flora e la fauna selvatica in tutta l'India; la rete autostradale è piuttosto
buona e sia Cochin sia la capitale dello Stato Trivandrum sono collegate per via
aerea con tutte le altre maggiori città indiane.
Ricca di storia e di cultura, Cochin ospita ancora le più antiche sinagoghe di
tutta l'Asia, ed il distretto ebreo è pieno di negozi di pezzi d'antiquariato
affascinanti. Cochin ospita anche le più importanti scuole di Kathakali, una
disciplina teatrale ed incredibilmente antica caratterizzata da una recitazione
esagerata e dal trucco vistoso degli artisti. Ogni sera a Cochin le più
importanti scuole di dramma organizzano rappresentazioni al coperto per i
visitatori; questi spettacoli, lontano dall'essere trappole turistiche sono
infatti occasioni molto buone per arrivare più vicino alla complessità di
Kathakali.
Da Cochin è anche facile organizzare escursioni ai numerosi Parchi Nazionali di
Kerala (come Eravikulam, il Wynad Sanctuary, il Thattekkad Bird Sanctuary,
Silent Valley ed il famoso e bellissimo Lake Park of Periyar, una delle più
grandi riserve naturali indiane) dove non è difficile avvistare elefanti
selvatici, l'entello di Nilgiri, enormi gaur, cervi chiazzati o pomellati,
macachi dalla coda di maiale, giganteschi scoiattoli Malabar ed una ricchissima
fauna selvatica in generale.

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