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Viaggio umanitario del C.I.S.S. in Sudan PDF Stampa E-mail
Scritto da Pierluigi Bertola   

Il viaggio del CISS (Cooperazione internazionale solidarietà sanitaria) con mio fratello GianCarlo e l'amico Piero Sburlati veterinario a Monastero Bormida è iniziato ad Alessandria D'Egitto.



Abbiamo sdoganato il furgone imprestatoci dall'Iveco di Asti (rag. Garelli) e dopo aver pagato una ingente tassa doganale di circa 1500 dollari siamo partiti via terra ed accompagnati da un funzionario doganale abbiamo percorso gli oltre 1250 km fino ad Assuan.


Imponenti le piramidi di Giza che viste di notte appaiono ancora più suggestive. Lungo il Nilo dove si svolge la vita della maggioranza degli egiziani si vedono carretti trainati da magri asinelli che trasportano trotterellando qualche sacco di patate o di cipolle,sovente ragazzini sono alla guida del carretto ed appena ci vedono ci salutano con simpatia.

Andando verso sud le donne hanno quasi tutte il velo e gli uomini invece indossano il caffettano e si affrettano a salutarci,la loro guida è all'inverosimile caotica e non si capisce come non facciano a provocare incidenti anche perché quasi tutti sorpassano a destra e guidano comodamente contromano,sulle autostrade si incontrano anche carretti e camion carichi all'inverosimile.
Dopo Quena il viaggio diviene quasi impossibile perché avendo rifiutato la scorta del poliziotto, ad ogni posto di blocco veniamo fermati e ci viene richiesto un pagamento in denaro e lunghe procedure burocratiche.


Luxor ci appare con i suoi sontuosi monumenti faraonici che immersi fra il verde delle palme rendono il luogo particolarmente suggestivo e pieno di fascino perché ci sembra da un momento all'altro di vedere venir fuori Aladino con la sua lampada.
I mercatini arabi hanno una particolare suggestione ed in specie i loro mille colori e profumi di spezie o i vestiti caratteristici e variopinti.

E' sempre molto difficile scattare foto perché più di una volta siamo stati rimproverati dalla gente per averne scattate qualcuna se pur innocente. Ad Assuan dopo oltre 9 ore di snervante attesa riusciamo ad imbarcarci ma purtroppo il nostro furgone carico di materiale sanitario da donare ad un ospedale del Sudan viene imbarcato sopra una chiatta che impiega 2 giorni a coprire i 300 km del lago Nasser sorto dalla diga di Assuan e che ha creato non pochi problemi alle popolazioni rivierasche ed anche per lo spostamento di numerosi siti archeologici come i monumenti di Abu Simbel in Egitto.


I partecipanti al viaggio umanitario sul lago Nasser


Dopo oltre 19 ore di navigazione e non vi dico in che condizioni, arriviamo in Sudan. La prima cittadina se così si può chiamare Wadi Halfa ci accoglie con una enorme distesa di sabbia di cui non si vede il termine.
Qui comincia il grande deserto sudanese che ci accompagnerà per tutto il viaggio di andata ,1000 km fino a Khartoum di cui 400 di piste con pericoli di insabbiamento ma ancor peggio di perdere la direzione la qual cosa è costata la vita a due viaggiatori forse un po' troppo incoscienti e che si sono persi nel deserto. Le nostre provviste di acqua cominciano a scarseggiare ma non osiamo bere presso i pochi villaggi che incontriamo perché l'acqua ha un colore ed un odore strano.


Di notte rimaniamo insabbiati e perdiamo la giusta direzione. La paura aumenta,decidiamo di fermarci per riprendere la ricerca del cammino all'alba. Dopo un'ora troviamo le tracce della pista sperando sempre in quella giusta e dopo oltre 24 ore copriamo i primi 400 km che rappresentano i più difficili del viaggio. Quando intravediamo l'asfalto gridiamo anche noi terra ed il nostro cuore si allarga!


Alle 10 di sera arriviamo a Khartoum dove ci aspetta una buona doccia ed un buon pasto dai salesiani ,dormiamo per fortuna in letti normali e ci addormentiamo di sasso perché per alcuni giorni abbiamo riposato qualche ora al giorno. A Khartoum scarichiamo tutto il materiale presso un ospedale e ci accorgiamo che le medicine dell'armadietto sono veramente scarse per cui con i soldi rimastici comperiamo una piccola scorta di antibiotici che servirà almeno a salvare qualche bambino dalle micidiali febbri intestinali che in Italia si curano con pochi sulfamidici ma che a queste latitudini costano la vita!


Ringrazio la Messina linee di navigazione di Genova nella persona di Roberto Merello per averci aiutato nel traporto del furgone da Genova ad Alessandria d'Egitto e viceversa.
Chi volesse aiutarci all'acquisto di farmaci in loco potrebbe donare nella dichiarazione dei redditi il 5x1000 al numero di codice fiscale 91009530055 oppure mettersi in contatto con noi telefonando al n. 346-3723950. Grazie!


Cooperazione Internazionale Solidarieta` Sanitaria
Onlus  Piazza Gioberti n. 2 - 14053 CANELLI
Tel. 0141-831398 Codice Fiscale: 91009530055
http://cisscooperazione.blogspot.com  - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.  
 

 

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