Tahiti
e le sue isole, conosciute come Polinesia Francese, si trovano nella zona
orientale del Sud Pacifico, in una fascia compresa tra l'Equatore e il Tropico
del Capricorno. 118 isole e atolli disseminati su 5 milioni di chilometri
quadrati di superficie marina e suddivisi in cinque arcipelaghi: Società che
comprende Tahiti, Moorea, Bora Bora, Raiatea, Australi che comprende Rurutu e
Tubuai, Marchesi che comprende Nuku Hiva e Hiva Oa, Tuamotu che comprende
Rangiroa, Tikehau, Fakarava, Manihi e Gambier che comprende Mangareva.
Gli arcipelaghi presentano caratteristiche diverse: nella
Società, Marchesi e Australi prevalgono le 'isole alte', con al centro picchi
montuosi ricoperti di foreste, che talvolta sono circondate da una laguna chiusa
dalla barriera corallina; nelle Tuamotu e Gambier, invece, prevalgono le 'isole
basse' o 'atolli', antichi crateri sommersi di cui affiorano strisce di sabbia
bianca che circondano ad anello lagune interne.

LE ISOLE DELLA SOCIETA'
Tahiti, Moorea, Bora Bora, Huahine, Taha'a, Raiatea, Maupiti
L'arcipelago di Tahiti, conosciuto col nome di Isole della Società, è composto
da cinque atolli e otto isole 'alte' d'origine vulcanica circondate da lagune
coralline. L'interno delle isole è montuoso, caratterizzato dalla presenza di
scoscesi picchi vulcanici ricoperti di rigogliosa vegetazione, mentre le coste
sono orlate da spiagge e lagune di incomparabile bellezza.
L'arcipelago è suddiviso in due gruppi di isole, le isole Sopravento a est e le
isole Sottovento a ovest. Il primo gruppo comprende Tahiti, la più grande e più
nota fra tutte le isole polinesiane, Moorea, separata dalla prima da un profondo
braccio di mare di soli 17 chilometri, Tetiaroa, un "angolo di paradiso"
protetto da una grande barriera corallina, con spiagge bianchissime di
straordinaria bellezza, acquistato dall'attore americano Marlon Brando (che se
ne innamorò durante le riprese del film "L'ammutinamento del Bounty") e le
piccole Maiao e Mehetia.
Le isole Sottovento sono per lo più montuose, molto diverse fra loro. Arrivando
da Tahiti, s'incontra per prima Huahine, isola magica e selvaggia che ospita il
più grande complesso di marae (antichi luoghi di culto locali) dell'intera
Polinesia. Nelle vicinanze si trovano le due isole sacre di Raiatea e Tahaa,
circondate dalla medesima laguna. Continuando in direzione ovest, s'incontrano
Bora Bora, la cui immagine rappresenta universalmente la quintessenza della
Polinesia e la piccola Maupiti, con una splendida laguna color giada.

Tahiti, la porta della Polinesia
L'isola principale dell'arcipelago, la più estesa e più popolata dell'intera
Polinesia Francese, è formata da due aree a forma di cerchio collegate da uno
stretto istmo: Tahiti Nui (grande Tahiti), a ovest e Tahiti Iti (piccola
Tahiti), a est, chiamata anche la Penisola. La stretta fascia costiera, dove si
concentra la maggioranza della popolazione, è dominata da alte montagne con
versanti scoscesi e lussureggianti, tra cui l'Orohema, l'Olimpo delle divinità
tahitiane. La maggior parte dell'isola è circondata da una stretta laguna,
delimitata dalla barriera corallina.
Essendo l'unica isola polinesiana a disporre di un aeroporto internazionale,
Tahiti rappresenta una tappa obbligata di ogni viaggio in questi territori e
merita in ogni caso una sosta. La capitale, Papeete, offre tutti i servizi
tipici di una grande città e una vivace vita notturna, tra bar, ristoranti e
locali. In città si trova anche un pittoresco mercato coperto, dove si possono
acquistare souvenir, prodotti e oggetti artigianali provenienti da tutta la
Polinesia. Nei dintorni, si possono visitare il Museo di Paul Gauguin con
annesso l'Harrison Smith Botanical Garden. Il giardino botanico fu progettato
nel 1919 da Harrison Smith, professore americano e botanico che introdusse a
Tahiti moltissime nuove piante. La palma da cocco, grazie alle sue radici poco
profonde, è presente su tutti gli atolli polinesiani. L'aito, l'albero di ferro,
resiste perfettamente al caldo e alla mancanza d'acqua dei litorali. Si trovano
anche i purau e i manguier (manghi) e anche gli uru (il celebre "albero del
pane" del Bounty) e i frangipanier (frangipane). Le palme da cocco, i pandanus (fara),
i tamanu e i mandorli tropicali popolano le strette pianure litorali delle isole
alte. I sottoboschi delle prime colline sono il terreno preferito delle guaiave,
delle acacie, dei maru maru e dei falcata. Il famoso tiare (Gardenia Tahitensis),
l'emblema di Tahiti, si coltiva un po' dappertutto. Ogni polinesiano ha qualche
arbusto di tiare nel suo giardino, utilizzato in ornamento quotidiano, portato
all'orecchio o in corone o collane, in occasione di feste. Si utilizza anche in
macerazione con del latte di cocco per ottenere il monoi di Tahiti, prodotto di
bellezza per eccellenza delle Vahine. Tra gli altri fiori ornamentali, l'hibiscus
(aute) rosso, arancio o giallo, che si porta anche all'orecchio, il moto'i, una
specie endemica dell'ylang ylang, e il pitate, il gelsomino dal profumo
fragrante... senza dimenticare gli splendidi crotons colorati e le sontuose
bouganvillee, con una gamma di tonalità infinita.
Ma per scoprire gli scorci più suggestivi di Tahiti bisogna allontanarsi dalle
aree urbane: un'interessante escursione è la traversata in fuoristrada di Tahiti
Nui, un itinerario di circa 40 chilometri da Papenoo a Maiatea che costeggia il
lago Vaihiria, fra torrenti, panorami montani e misteriosi siti archeologici.
L'isola ospita anche l'Heiva Festival, la più importante manifestazione
culturale dell'intera Polinesia Francese, che ogni anno mette in scena
all'inizio di luglio l'arte, la cultura, la musica e le tradizioni locali.

Moorea, maestosa e regale
Grazie alla sua vegetazione rigogliosa e ai suoi picchi verdeggianti, Moorea
gode della fama di 'isola giardino' ma offre anche un ampio ventaglio di spiagge
di sabbia bianchissima che s'affacciano su una laguna dai riflessi verdi e
turchesi. I panorami più spettacolari sono quelli delle baie 'gemelle' di Cook e
di Opunohu, sul lato nord dell'isola, nelle cui acque si specchiano alte
montagne a picco sul mare.
All'interno dell'Intercontinental di Moorea, si trova il Moorea Dolphin Center -
www.mooreadolphincenter.com - che propone attività con i delfini con un doppio
obiettivo: pedagogico e ecologico combinando il piacere di nuotare e accarezzare
i delfini imparando a conoscere il delicato ambiente lagunare polinesiano. 4
programmi elaborati in collaborazione con specialisti, biologi e veterinari, al
fine di preservare la qualità di vita di 4 delfini ospitati nel centro. Il Tiki
Village - www.tikivillage.pf - è, invece, la ricostruzione di un antico
villaggio tahitiano con i 'fare' tradizionali dove vivono e lavorano artisti e
artigiani. Un grande palcoscenico dove vengono organizzate grandiose serate e
spettacoli della tradizione tahitiana con 60 tra artisti musicisti; ballerini e
famosi danzatori del fuoco. Al Tiki Village vengono organizzati anche i
matrimoni tradizionali.

Bora Bora, la quintessenza della Polinesia
Bora Bora rappresenta nell'immaginario collettivo l'isola polinesiana per
antonomasia. Cinta dal magnifico anello della barriera corallina, si estende una
delle lagune più belle del mondo, con motu sabbiosi che si estendono lungo quasi
tutta la barriera. Laguna dalle innumerevoli gradazioni di colore e ricca di
flora e fauna marina: nelle acque basse è possibile nuotare fra mante,
tartarughe di mare, murene e pesci multicolori. Un solo passaggio, quello di
Teavanui, sul lato occidentale, comunica con l'Oceano Pacifico. Al centro delle
isole, picchi vertiginosi, frutto di una spettacolare eruzione vulcanica
avvenuta alcuni milioni d'anni fa, ora ricoperti di vegetazione lussureggiantee.
Il villaggio principale è Vaitape.
Un centro unico al mondo è presente nell'hotel Le Méridien di Bora Bora dove è
possibile 'nuotare con le tartarughe' nel loro ambiente naturale, all'interno
della laguna. L'hotel partecipa attivamente ad uno speciale programma di
protezione delle tartarughe implementato per assicurare un futuro sicuro alle
tartarughe. Il programma è sviluppato In collaborazione con il Ministero
dell'Ambiente.

Huahine, il fascino magico e selvaggio dell'antica
Polinesia
D'origine vulcanica e circondata da una grande barriera corallina, Huahine è
formata da due isole unite da un istmo sottomarino e collegate tra di loro da un
piccolo ponte. Ricca di corsi d'acqua, possiede una fascia costiera molto
fertile con una laguna incantevole e molto pescosa, in cui affiorano numerosi
motu, piccoli isolotti di sabbia bianchissima.
L'isola ha mantenuto immutato il suo stile di vita ed è famosa, oltre che per il
suo paesaggio e la sua incontaminata bellezza, per le numerose testimonianze
archeologiche dell'antica religione polinesiana, che la rendono un vero e
proprio 'museo all'aria aperta'.

Raiatea e Tahaa, le isole gemelle
Raiatea e Tahaa, separate solo da un braccio di mare di pochi chilometri, sono
racchiuse nella medesima laguna. Raiatea, seconda isola per grandezza della
Polinesia Francese, è il cuore religioso e culturale delle isole della Società
ma anche il centro principale delle attività veliche dell'arcipelago, grazie
alle ottime condizioni di navigazione. Considerata tradizionalmente un'isola
sacra, Raiatea ospita il marae Taputapuatea, il più importante luoghi di culto
dell'antica religione polinesiana: la sua importanza era tale che qualsiasi
altro marae costruito altrove doveva incorporarne una pietra.
Taha'a, la 'sorella minore' dalle cime tondeggianti e dalle coste frastagliate,
è conosciuta come 'l'isola della vaniglia" per la presenza di numerose
coltivazioni di questo profumato baccello. Solcata da tre spettacolari vallate,
l'isola si presenta come un'imponente montagna che culmina nel monte Ohiri, a
circa 600 metri d'altezza. La sua laguna color zaffiro e smeraldo, è un paradiso
per gli amanti delle immersioni. Sull'isola si svolgono alcune manifestazioni
tipiche della cultura polinesiana, come la 'pesca con il sasso' e l''Hawaiki Nui',
una celebre regata di piroghe che ogni novembre passa da Tahaa per terminare il
mattino successivo a Bora Bora.
Maupiti, l'Isola delle Mante.
I re delle Hawaii, delle Gambier e delle Tuamotu venivano a farsi incoronare
proprio su quest'isola, un angolo di Polinesia fra i più incontaminati. L'isola
si trova a 40 chilometri da Bora Bora ed ha una superficie di 13,5 chilometri
quadrati e un perimetro di meno di dieci chilometri. L'ambiente si suddivide in
una costa di spiagge bianchissime lambite dalla laguna e un interno montuoso e
selvaggio.

Il Viaggio: Tahiti con l'aeroporto internazionale di Faa'a è un punto di
partenza per visitare le altre isole della Polinesia Francese. Ciascuna delle
isole della società è collegata con più voli giornalieri di Air Tahiti
www.airtahiti.com. Moorea, essendo a soli 17 chilometri da Tahiti, è collegata
tramite traghetto con un viaggio di circa mezz'ora.
LE ISOLE TUAMOTU
Rangiroa, Tikehau, Fakarava, Manihi
Il più esteso degli arcipelaghi polinesiani è un insieme di 76 isole e atolli (o
'isole basse') sparsi lungo un arco di circa 1500 chilometri, a est delle isole
della Società: un'enorme distesa di isolotti corallini che galleggiano
sull'Oceano, con spiagge incontaminate e lagune iridescenti ricche di vita
marina.
Le isole rappresentano quindi un ambiente perfetto per gli amanti del diving e
per tutti coloro che vanno alla ricerca di un rifugio 'fuori del mondo', dove
vivere in perfetta armonia e simbiosi con gli elementi naturali.
Gli abitanti locali vivono di pesca, della produzione della copra (polpa di
cocco essiccata) e della coltivazione delle perle e abitano in piccoli villaggi
di casette dai muri imbiancati a calce, arredate semplicemente ma rallegrate
dalle colorate stoffe locali e oggetti artigianali ricavati dalle conchiglie.

Rangiroa, l'isola dalla grande laguna
L'isola deve il proprio nome, 'cielo immenso' in polinesiano, alla sua
estensione. È l'atollo più grande della Polinesia e il secondo più grande del
mondo: il suo anello corallino, lungo circa 75 chilometri ha ben 240 motu (parti
emerse, isolotti sabbiosi ricoperti di arbusti e palme da cocco) separati da
oltre cento hoa (piccoli canali). La cintura corallina non supera mai i 300
metri di larghezza ma si allunga per un perimetro di oltre 200 chilometri e la
laguna interna è così ampia che da una sponda non è possibile scorgere l'altra.
Il villaggio principale, Avatoru, si trova a nordovest dell'atollo,
all'estremità della catena di isolotti delimitata dai due principali pass
dell'isola e ospita un centro di lavorazione artigianale della madreperla e
della coltivazione della perla. All'altra estremità, sulle sponde dell'omonimo
pass, si trova Tiputa, l'altro villaggio dell'isola, con case cinte di pietre di
corallo imbiancate, circondate da siepi fiorite. Nelle acque profonde nei pressi
dei pass è possibile avvistare gli squali. Fra le attrazioni principali c'è la
Laguna Blu, un bacino d'acqua delimitato da una serie di motu e banchi corallini
che creano una piscina naturale all'interno della laguna dove ci si può
immergere per osservare miriadi di pesci variopinti e Les Sables Roses, la
spiaggia che brilla di riflessi rosa sotto il sole.
Manihi, l'isola delle perle
Questo piccolo atollo non lontano da Rangiroa, famoso per la coltivazione e la
lavorazione delle perle, ha una splendida laguna e fondali marini celebri per la
varietà e la ricchezza della fauna marina. Di forma ellittica, l'atollo possiede
un unico canale navigabile che lo percorre collegando la laguna all'oceano
aperto.
Tikehau, l'isola degli uccelli
Situato a 300 chilometri a nord ovest di Tahiti, questo atollo di forma ovale è
caratterizzato da una serie di isolotti. Il più grande, è l'unico ad essere
abitato. Il grazioso villaggio fiorito di Tuherahera si trova a sud di questo
grande motu. La bellezza e l'abbondanza della fauna di Tikehau, richiamano gli
appassionati di immersioni subacquee. Tuffarsi nel blu del canale di Tuheiava,
dove i balletti delle razze manta si alternano con le sfilate di banchi di
barracuda e tonni, è davvero indimenticabile. Per non parlare dell'incontro con
gli squali grigi. Questo atollo, tra i più affascinanti e incantevoli della
Polinesia, dà riparo anche a numerose colonie di uccelli che si rifugiano sui
suoi piccoli motu per uno spettacolo unico.
Fakarava, il paradiso dei sub
Dichiarata nell'ottobre 2006 Riserva della Biosfera nell'ambito del programma
MaB - Man and Biosphère dell'UNESCO, insieme a una decina di atolli vicini, è il
secondo più grande atollo della Polinesia con 60 km di lunghezza e 25 di
larghezza. Fauna e flora qui sono particolarmente ricche e l'ecosistema
assolutamente incontaminato.
Sull'isola è presente un'azienda perlifera oltre a quella, molto pittoresca,
dedicata all'affumicazione dei becchi d'anatra. Molto interessante è anche la
visita all'antico villaggio. Ma l'emozione più grande è senz'altro provocata
dalle sue acque: un acquario tropicale in cui nuotare tra cernie, barracuda,
razze, squali tigre e squali martello. A Tetamanu si trovano tartarughe mentre a
Tehatea si nuota nella cosidetta lagon bleu , sorta di piscina naturale
all'interno di un piccolo motu: una laguna nella laguna stessa.
Il viaggio: tutte le isole principali dell'arcipelago sono raggiungibili con
voli di linea plurisettimanali di Air Tahiti da Tahiti e da Bora Bora. Frequenti
sono anche i voli aerei che collegano fra loro le isole principali
dell'arcipelago. Per informazioni sugli orari consultare il sito della compagnia
www.airtahiti.com.
LE ISOLE AUSTRALI
Tubuai, Rurutu, Raivavae
L'arcipelago delle isole Australi è situato all'estremità meridionale della
Polinesia francese, a cavallo del Tropico del Capricorno. È composto da sette
isole 'alte', con rilievi però più dolci e cime meno elevate rispetto a quelle
degli altri arcipelaghi e un ambiente dove convivono piante tropicali e piante
tipiche delle regioni temperate. Le pianure fertili e il clima mite hanno valso
a queste isole il soprannome di 'granaio della Polinesia'.
Le isole Australi sono terre remote, lontane dai circuiti turistici, che
conservano intatto il fascino dell'antica civiltà polinesiana che rivive nei
riti tradizionali e nelle feste popolari. Numerose le testimonianze
archeologiche presenti nelle isole (marae, antichi luoghi di culto, grandi tiki
di pietrae e pa, fortezze millenarie).

Tubuai, il paradiso è
sott'acqua
Circondata da una magnifica laguna protetta dalla barriera cristallina, Tubai,
l'isola principale delle Australi, è un paradiso per gli amanti dello snorkeling
e delle immersioni subacquee. La pianura costiera è coltivata a prodotti
alimentari e ortofrutticoli, mentre l'interno è percorso da due catene
montagnose dalle cime smussate.
Rurutu, l'isola delle balene
Ruturu conserva una natura primitiva e spettacolare con imponenti cascate che
formano piscine naturali e profonde grotte di stalattiti e stalagmiti. L'isola
non è completamente circondata dalla barriera corallina, ma in molti tratti di
mare è comunque possibile nuotare e praticare lo snorkeling; da luglio a ottobre
sulle spiagge di sabbia bianchissima si assiste allo spettacolo emozionante
delle balene, che nelle acque di Rurutu trovano un ambiente favorevole alla
riproduzione. Famosa in tutto il Pacifico Meridionale è la gara dei sollevatori
di pietra del villaggio di Moreai, in cui uomini e donne del villaggio si
sfidano portando sulla schiena delle grandi pietre vulcaniche.
Raivavae, l'isola delle balene
Una stupenda isola tropicale, ornata da vallate ricoperte di felci e da monti,
circondata da innumerevoli piccoli isolotti su cui nidifica una grande varietà
di uccelli. I villaggi sono cinque, tutti composti da linde casette dipinte con
colori pastello, in cui la vita scorre quieta e placida, senz'ombra di turismo.
In questo ambiente incontaminato è possibile praticare lo snorkeling, visitare
importanti siti archeologici, dedicarsi ad avvincenti battute di pesca, sempre
accompagnati dall'accogliente popolazione locale.
Il Viaggio: le isole Australi sono raggiungibili da Tahiti con voli di linea di
Air Tahiti, che offre collegamenti per Ruturu (5 voli alla settimana) e Tubai (4
voli alla settimana). Per informazioni sugli orari si può consultare il sito
della compagnia www.airtahiti.com. Rurutu e Tubuai sono collegate fra loro con 2
voli alla settimana.
LE ISOLE MARCHESI
Hiva Oa, Nuku Hiva, Ua Pou
Le isole Marchesi (che i locali chiamano 'Enua Enata', terra degli uomini) sono
estese vicino all'equatore, a circa 1500 chilometri a nord-ovest di Tahiti.
L'arcipelago è composto da 12 'isole alte' d'origine vulcanica, 6 delle quali
abitate, che emergono come gigantesche fortezze di smeraldo dal blu profondo
delle acque del Pacifico, senza barriera corallina (caso unico nella Polinesia
Francese).
Le coste sono prevalentemente rocciose e l'interno conserva foreste
incontaminate che s'arrampicano su montagne scoscese popolate di capre e
cavalli.
La cultura locale è ricca di affascinanti leggende sul passato mitico di queste
terre, testimoniato da molti reperti archeologici. La natura promigenia di
queste isole, immortalata nelle tele di Gauguin che le scelse come suo ultimo
rifugio, si è conservata intatta fino ai nostri giorni. La cultura tradizionale
si riflette nell'arte del tatau, tatuaggio (simbolo culturali con una valenza
che va oltre il mero concetto estetico) e nel ricco artigianato locale fatto di
sculture di legno, pietra vulcanica e osso.
Le isole sono suddivise in due gruppi: quello settentrionale, di cui fanno parte
la grande Nuku Iva, Ua Pou con le sue montagne che sembrano fatte di zucchero
filato e Ua Huka, l'isola dei cavalli, e il gruppo meridionale, con Hiva Hoa,
l'isola dai tiki monumentali (statue in pietra di antiche divinità locali),
Tahuata e Fatu Hiva.

Hiva Oa, l'isola di Gauguin
Quest'isola a forma di cavalluccio marino è universalmente nota per aver essere
stata il rifugio del cantante Jacques Brel e di Paul Gauguin, che qui
trascorsero i loro ultimi anni di vita e che qui sono sepolti. Atuona, la
cittadina principale, ospita la ricostruzione de la 'maison du jouir', la
casa/atelier dove il pittore trascorse gli ultimi anni, con disegni, fotografie,
lettere e altri oggetti personali dell'artista e copie delle opere più celebri
dipinte in quegli anni. Nei dintorni si trovano splendide baie, la spiaggia di
sabbia nera di Taaoa e quella di sabbia bianchissima di Hanarekua. Nei pressi
del villaggio di Hanaiapa, imponenti cascate si gettano nell'oceano con un salto
di circa 250 metri. Sull'isola si trovano anche i più grandi tiki in pietra
dell'intera Polinesia e altri interessanti siti archeologici.
Nuku Hiva, l'isola dal doppio vulcano
Nuku Hiva, l'isola maggiore delle Marchesi, è formata da due vulcani
sovrapposti, uno dei quali si apre ad anfiteatro e, degradando verso il mare,
forma un ampio porto naturale dove sorge la capitale Taiohae. La cittadina
ospita un paepae (grande piattaforma di pietra), restaurato e ornato da sculture
realizzate da artisti indigeni contemporanei e la cattedrale delle Marchesi
costruita con pietre di colore e forme differenti, provenienti da tutte le isole
dell'arcipelago, al cui interno sono conservate sculture lignee espressione
dell'arte religiosa del luogo. Altri luoghi da visitare sono le belle baie di
Anaho e di Hatiheu e, nella valle di Hakaui, la spettacolare cascata di Vaipo
(350 m di altezza), il cui accesso è custodito da una serie di tiki raffiguranti
antiche divinità e guerrieri.
Il viaggio: le isole Marchesi sono raggiungibili in circa tre ore da Tahiti con
voli di linea di Air Tahiti, che garantisce collegamenti giornalieri per Nuku
Hiva e plurisettimanali per Ua Huka, Ua Pou e Hiva Oa (per informazioni sugli
orari consultare il sito della compagnia
www.airtahiti.com). Due volte al mese è
possibile anche arrivare via mare da Tahiti.

LE ISOLE GAMBIER
Mangareva
Questo arcipelago all'estremità sud-orientale del territorio Polinesiano è
formato dall'isola 'alta' di Mangareva e da una cintura d'isolotti, che
rappresentano i resti del bordo franati del suo antico gigantesco cratere. Tutte
e 10 le isole sono circondate da una laguna protetta da un'unica grande barriera
corallina, lunga circa 90 chilometri.
Culla della diffusione del cattolicesimo nella Polinesia nel XVIII secolo,
l'arcipelago conserva un centinaio di edifici religiosi in pietra, tra cui
l'imponente cattedrale di Saint Michel a Mangareva.
Nel Novecento, le isole sono diventate il centro della coltivazione delle
celebri perle nere polinesiane: le calde e placide acque della grande laguna,
racchiusa dalla barriera corallina, costituiscono un ambiente ideale per la
coltura delle ostriche.
Mangareva, la montagna galleggiante
L''isola più grande dell'arcipelago è Mangareva ('montagna galleggiante' nella
lingua locale), dove clima mite e terreno fertile consentono la crescita di
orchidee, frutti esotici, arance, uva e caffè. Nel capoluogo, Rikitea, si trova
la cattedrale cattolica di Saint Michel, un edificio del XIX secolo interamente
costruito con blocchi di corallo, che custodisce un altare dalla superficie
tempestata di perle e di conchiglie madreperlacee.
Il Viaggio: Mangareva si trova 1650 chilometri a sud-est di Tahiti, ed è
collegata da Air Tahiti (www.airtahiti.com) con 2 voli settimanali.
Altri collegamenti sono assicurati da Wanair, una compagnia locale che opera con
piccoli e confortevoli jet.

TAHITI TOURISME ITALIA
Piazza Caiazzo 3 - 20124 Milano
tel. 02 66980317
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