Era
da 30 anni che desideravo ritornare in Andalusia, finalmente io e Rita abbiamo
deciso di fare il viaggio.
Sin da Gennaio via internet abbiamo prenotato voli e alberghi (dopo aver letto i
racconti di viaggio e i giudizi su alberghi di tripadvisor e altri siti) e
l'ingresso all'Alhambra (importante).
PRIMA TAPPA: SIVIGLIA
27 Marzo: ore 9 partenza da Torino con il pullman per Malpensa (euro 18 a
testa), dove ci aspetta il volo con la Vueling (euro 107 in due), partenza alle
12.30 arrivo a Siviglia alle 14 (in anticipo).
Ritirati i bagagli, prendiamo il bus (strapieno) verso la città (3 euro a
testa), l'arrivo è vicino al Parque Maria Luisa, avevo calcolato che era
a circa 800 metri dall'albergo, malgrado il cellulare con il navigatore
riusciamo a sbagliare strada, ritrovandoci nel bel mezzo del grande Parque Maria
Luisa, ma non tutto il male viene per nuocere, infatti, iniziamo anzitempo la
visita (con i trolley e purtroppo giaccone
. faceva 25°) vediamo la Plaza de
Espana, bella piazza a forma semicircolare, così ci facciamo un chilometro e
mezzo di strada, il percorso si svolge costeggiando il lungofiume Guadalquivir
sui Paseo de las Delicias e Paseo de Colon, facciamo comunque una sosta in un
simpatico bar studentesco, vicino ai giardini di S. Telmo, poi riprendiamo il
cammino, passiamo davanti alla Torre de Oro, al teatro della Maestranza, dove si
svolge la stagione lirica e sinfonica della città e la Plaza de Toros,
dall'altra sponda del fiume si vedono le bianche case del quartiere Triana.
Finalmente arriviamo alla Calle Reyes Catolicos dove è situato il nostro Hotel
Becquer.
L'hotel è classificato 4 stelle, (128 euro a notte) è in pieno centro, vicino ai
più importanti monumenti e alle vie commerciali, la nostra camera è al sesto
piano, di grandezza media, bagno grande ma cieco, armadio piccolo per 2 persone,
angolo salotto, televisione satellitare (si vede rai 1) telefoniamo per avere un
altro asciugamano, ci assicurano la consegna immediata, ma non lo abbiamo mai
visto, scopriamo che nel bagno manca lo scopino, solita telefonata, ma questa
volta ci rispondono che nell'albergo non è previsto (ma
..), niente wifi,
scopriremo in seguito che c'è una postazione in hotel, a prezzi stratosferici (3
euro per 15 minuti), il personale consiglia di rivolgersi ad un internet point a
30 metri, cosa che faremo (1,5 euro/ora).
Verso le 20.30 dopo una salutare doccia, ci avviamo per un primo giro
esplorativo, percorriamo la Calle Reyes Catolicos, la Calle San Pablo notiamo
subito la Iglesia de la Magdalena, (aperta sino a tardi) del XVII secolo,
esterno molto semplice ma imponente, interno barocco classico, con le
caratteristiche madonne, noto una cappella in arte mudejar (la Capilla de la
Quinta Angustia)
A questo proposito ricordo che l'arte mudejar è l'arte degli artisti
arabi, cui dopo la riconquista cristiana venne consentito di rimanere e lavorare
è uno stile di arte di arte mussulmana, che si vede solo in Spagna.
Verso le 22 andiamo a cena, al ristorante Casa Manolo, che ci avevano
consigliato alcuni amici, ma che è anche indicato in alcune guide turistiche tra
i ristoranti economici.
Il locale è molto semplice, frequentato da clientela locale, il menù presenta
solo piatti di cucina spagnola, il cameriere parla solo spagnolo, però ci aiuta
a scegliere disegnando sulla carta i piatti del menu, ordiniamo zuppe,
esparragos con jamon, tortilla de patatas, natillas de la casa, macedonia, tutto
ben fatto, spesa 26 euro in due compresi vino e caffè e pane (bisogna ordinarlo
come se fosse una portata).
Venerdì 28 Marzo: dopo aver fatto colazione in un bar, cerchiamo un'edicola,
notiamo che, al contrario di Granada, è difficile trovare giornali italiani ed
esteri, le edicole trattano esclusivamente giornali locali, li troveremo, per
caso nelle vicinanze del Barrio di Santa Cruz.
Ci dirigiamo verso il Real Alcazar, percorrendo la calle Saragozza e le strette
viuzze (circolano anche i minibus pubblici), arriviamo alla Plaza Nueva, una
bella e grande piazza rettangolare, circondata da palme, con il monumento a S.
Fernando, da questa piazza inizia l'avenida de la Constitution, dove c'è l'Ayuntamiento,
un imponente edificio del 1500, con una bella facciata, in stile plateresco, uno
stile architettonico e decorativo nato in Spagna nel XV secolo, utilizzato per
facciate e finestre, l'edificio presenta una splendida facciata con figure
storiche e leggendarie tra cui Giulio Cesare, Ercole.
Arriviamo quindi a Los Reales Alcazares (ingresso 5 euro, gratis per
studenti e anziani) la più antica residenza reale, infatti, è ancora
parzialmente adibita a residenza dei re di Spagna, la costruzione è costituita
da più palazzi, edificati con stili architettonici diversi, che vanno dall'arte
araba al rinascimento, passando per il gotico.
Il primo palazzo fu costruito nel X secolo dagli arabi come palazzo del
governatore, successivamente alla riconquista, i re cristiani ampliarono la
costruzione, con l'aiuto di artisti arabi, che presenta quindi stili diversi,
l'esterno, sembra una muraglia di una fortezza, anche per la presenza di torri
merlate.
Entriamo per la Puerta del Leon, e accompagnati dall'audioguida (indispensabile,
euro 3,5) visitiamo i palazzi, ammirando i magnifici patio, con eleganti archi e
sculture ed in particolare ci soffermiamo al Patio de las Doncellas (quello che
mi è piaciuto di più), anche per i fantastici azulejos (mosaici), il Patio de
las Munecas, il Salon de Dona Maria de Padilla e il Salon degli Embajadores, con
colonne che provengono ad antichi palazzi arabi, devo dire che la visita è stata
una vera festa per i nostri occhi.
Nel Palazzo Gotico ci soffermiamo in particolare nel salone dei tappeti, quindi
visitiamo i magnifici giardini, che non sono quelli originali, infatti, furono,
per così dire, ristrutturati dandogli la forma attuale tra il XVI e il XX
secolo,anche qui una sequenza di patio e giardini, molto gradevoli.
Verso le 14 usciamo e andiamo a mangiare qualche tapas.
Nel pomeriggio visitiamo il Barrio di Santa Cruz, che penso essere uno
dei più noti quartieri di tutta la Spagna, già quartiere arabo poi ebraico, oggi
senza connotazione.
Ci aggiriamo tra strette vie, con le piccole basse casette con all'interno un
piccolo cortile (patio), circondato da archi con azulejos alle pareti, e al
centro le tipiche fontane.
Ci soffermiamo nell'elegante plaza de Dona Elvira, sui muri i tipici azulejos,
al centro un giardino con alberi di aranci e una fontana, ai bordi i tavolini
dei ristoranti, passiamo poi per l'hospital de los Venerables, antico ricovero
per preti anziani, la Plaza de Santa Cruz con al centro la Cruz de Cerrajeria
(emblema del quartiere), la chiesa di origine medievale di Santa Maria la Blanca,
ma la cosa più bella è stata quella di passeggiare, senza fretta, tra queste vie
e vedere apparire queste ed altre magnifiche piazze e incantevoli angoli.
Com'è nostra abitudine acquistiamo un tessera dei trasporti, per permetterci di
visitare luoghi e quartieri, che altrimenti sarebbero ignorati.
Torniamo alla calle Reyes Catolicos, prendiamo il piccolo bus C5, (C sta per
circolare, le circolari sono 5) si tratta di minibus che fanno il giro dei
luoghi turistici, transitano anche per strade molto strette, facciamo l'intero
giro.
Andiamo quindi a cena, e poiché le tapas del pranzo erano state gustose, ma un
pò pesanti, pensiamo di andare a cercare un ristorante italiano, andiamo al 'Al
solito posto' situato proprio dietro la chiesa del Salvador e dell'omonima
piazza frequentatissima da giovani, che in piedi mangiano tapas e patatine,
ceniamo all'interno poiché la serata è fredda (peraltro sono le 22), menu
italiano e spagnolo, noi scegliamo piatti italiani, i prezzi sono a livelli
italiani.
Torniamo in albergo passando per la Calle Sierpes, elegante via commerciale.
Marzo 29: Visita alla Cattedrale e la Giralda (apre alle 11), prima
facciamo un giro intorno al monumento per renderci conto delle dimensioni.
La cattedrale è stata costruita nel XV secolo al posto di una moschea, di cui
rimangono soltanto la Giralda (era il minareto della moschea) e il Patio de Los
Naranjos (cortile degli aranci) ed in parte la Puerta del Perdon, oltre a
qualche elemento decorativo.
Entriamo (io pago 1,5 euro ma il prezzo è 7 a cranio, audioguida euro 3,5 a
testa), la visitiamo, (peccato che in alcune zone ci siano dei lavori) seguendo
l'audioguida, ammiriamo, chiuso da una magnifica griglia di ferro lavorato, il
grande Retablo in legno scolpito della Capilla Mayor, con scene di vita di
Cristo e della Vergine Maria, ai lati sono rappresentati i santi della città,
difficile avvicinarsi, con i turisti che di accalcano per fare foto, passiamo
alla Capilla Real (in stile plateresco), la Grande Sacrestia, il tesoro della
cattedrale, le cappelle ai lati, in particolare visitiamo la Cappella San
Antonio con due capolavori del Murillo, monumentale la tomba di
Cristoforo Colombo.
Saliamo a piedi sulla Giralda, percorrendo la facile salita che parte
dall'interno cattedrale, dalle finestre moresche, alcune con piccoli balconi, si
gode un magnifico panorama della città, il percorso in salita è agevole (in
origine passavano anche i cavalli), arriviamo in cima, naturalmente molto
affollata, da cui si gode un magnifico panorama della città.
Scendiamo e ci riposiamo all'ombra degli alberi di aranci del Patio de los
Narajos, uno dei pochi resti dell'antica moschea, adibito dai mussulmani alle
abluzioni (da non perdere), naturalmente oltre agli aranci troverete le fontane
con i piccoli canali che dalla fontana portavano l'acqua in tutto il patio.
Nel pomeriggio ci dirigiamo alla Casa de Pilatos, (euro 8 a testa per la visita
completa)
Il nome è dovuto al fatto che nella via crucis che si svolgeva a Pasqua in
questo edificio vi era la stazione intitolata a Ponzio Pilato.
Si entra nel Patio Principal, un magnifico cortile circondato da archi
appoggiati su colonne, nel mezzo la fontana di marmo bianco, le pareti sono
ornate da splendidi azulejos e arabeschi, nicchie con busti e statue di
personaggi dell'antichità (Cicerone, Annibale ecc), non meno pregevoli le varie
stanze con pareti finemente ornate da azulejos.
Prima di tornare in albergo, ci facciamo un giro con un altra linea circolare
(C3).
Quindi cena 'Al solito posto', non prima di aver fatto quattro passi la per la
moderna e pedonalizzata Calle Sierpes, la via più commerciale, come sempre
affollatissima, tra l'altro è anche sabato.
SECONDA TAPPA: CORDOVA
Alle 9 prendiamo il treno per Cordova, arriviamo alla 10,20 in perfetto orario,
il treno locale è pulito e moderno.
Dalla stazione un pullman di linea ci porta in prossimità della Mezquita, il
monumento si trova nelle vicinanze del Guadalquivir (che ha un aria meno
maestosa di Siviglia) e del Ponte Romano (di cui rimangono solo i 12 archi su
cui poggia, alcuni sono stati aggiunti dagli arabi dopo la conquista della
città.
Iniziamo la visita dal quartiere ebraico (Juderia), che si trova nelle
vicinanze della Mezquita, il quartiere è in gran parte pedonalizzato, si cammina
lungo strette viuzze con casette bianche con i tipici patio, visitiamo il Campo
Santo de los Martires, una bella piazza ombreggiata, in ricordo dei cristiani
uccisi durante la dominazione mussulmana, quindi la piccola Sinagoga del 1315
(gratis per i cittadini UE), con decorazioni stile mudejar, di fronte il Zoco
(mercato, ora un negozio di artigianato), i resti della muraglia medioevale (Puerta
de Almodovar).
Andiamo quindi alla Mezquita, il monumento più celebre della città.
All'esterno, a parte le dimensioni imponenti, appare piuttosto scarna, sembra di
vedere una fortezza, gli alti muri sono interrotti dalle varie porte, la Puerta
de San Esteban (anno 855) credo sia la più antica e interessante.
La moschea fu costruita al posto di una chiesa visigota, peraltro gli arabi la
sottoposero nel tempo a molti ampliamenti, poi i re cattolici vi costruirono una
monumentale cattedrale in stile barocco.
Entriamo (euro 8 a testa, per me 4, più la solita audioguida 3,5 euro), dalla
porta Santa Caterina), ci troviamo nel Patio de los Naranjos, entriamo quindi
nella chiesa e ci stupiamo della 'foresta delle colonne'
Così sono chiamate le 850 colonne che danno un senso di infinito (in passato
erano 1260), alcune sono di provenienza romana altre visigota e africana, sulle
colonne poggiano magnifici archi, peccato che quando l'abbiamo visitata erano in
corso grossi lavori di ristrutturazione, da non perdere il mihrab, capolavoro di
arte mussulmana, nicchia orientata verso la Mecca, ammiriamo i magnifici mosaici
oro e blu, la rappresentazione dell'albero della vita simbolo dell'eternità.
Anche la parte cristiana si presenta come una delle più belle realizzazioni
dell'arte spagnola, la Capilla Real (1258) presenta decorazioni in stile mudejar,
la costruzione presenta caratteri gotici e barocchi.
Prima di uscire, ci riposiamo un po' al Patio del Los Naranjos, poi in treno
torniamo a Siviglia.
E' l'ultima sera che siamo a Siviglia, dobbiamo salutarla come merita, andando
un in ristorante con specialità del territorio, decidiamo di tornare a Casa
Manolo.
Ci riceve il solito cameriere dei disegni, ampi sorrisi, quando passa a servire
gli altri tavoli, ci fa vedere i piatti e li indica sul menu, poi ci serve vino,
birra, pane, alcuni assaggi di verdure poi gamberi in salsa all'aglio, guisantes
(fagiolini) con jambon, lomo de cerdo al forno, crema catalana, tutto per 41
euro in due.
Marzo 31: mattinata dedicata al quartiere popolare di Triana, situato
sulla riva destra del fiume, in passato quartiere gitano, sui muri delle bianche
case,simpatiche targhe che ricordano gli azulejos, visitiamo la chiesa di Santa
Ana (1280), una delle più antiche di Siviglia, circondata da molte leggende, lo
stile è gotico mudejar, all'interno un bel Retablo del XVI secolo, andiamo
quindi alla Plaza del Altozano, quindi la Calle de Castilla con i suoi patio,
visitiamo la Capella del Patrocinio.
Decido quindi di riattraversare il ponte e passeggiare sul lungofiume, mi
avvicino alla Torre de Oro, torre difensiva costruita dai mussulmani, vado a
vedere la Plaza de Toros La Maestranza, l'omonimo teatro e l'Hospital de la
Caridad con la sua tipica facciata barocca e la Capilla con i tipici pannelli
azulejos.
A proposito dell'arena La Maestranza, ho notato che le corride non sono più
molto importanti, infatti, se non si passava davanti all'arena, non avremmo
nemmeno saputo che, nel periodo del nostro soggiorno, si svolgevano corride, non
vi sono più le locandine in quasi tutte le vetrine dei negozi o nelle vie come
un tempo.
Pranzo con tapas in ristorante (pessimo) all'aperto e al sole in piazza del
Salvador, popolata come sempre, per fortuna che un operaio mi aveva fatto
entrare per pochi minuti nella chiesa del Salvador (in ristrutturazione),
consentendo una visita frettolosa.
Poi partenza in treno per l'ULTIMA TAPPA GRANADA.
Arriviamo dopo circa 3 ore di viaggio, raggiungiamo l'hotel Carlos V in plaza de
Los Campos, una bella e piccola piazza alberata con al centro una fontana, a
pochi minuti dai monumenti e dall'Alhambra, l'albergo e situato al V piano di un
edificio (83 euro a notte), la camera è molto simile a quella che avevamo a
Siviglia, l'albergo è dotato di wifi gratuito, l'accoglienza è simpatica, il
personale molto disponibile, alla reception c'è anche una ragazza italiana.
Ci sistemiamo e verso le 22 andiamo cena dalle parti di Calle Reyes Catolicos,
con menu tipico sivigliano.
Aprile 1: per prima cosa andiamo all'ufficio del turismo, che si trova nelle
vicinanze, ma il materiale è scarso, poi giro per il centro, andiamo alla Calle
Reyes Catolicos e la Gran Via de Colon, strade molto animate, piene di negozi,
l'impressione è quella di una città molto più animata di Siviglia, raggiungiamo
la Cattedrale che si affaccia sulla Gran Via.
La Cattedrale è del 1500, (entrata 3 euro+audioguida), edificata sull'area di
preesistente moschea (stile tardo gotico), l'interno è molto vasto diviso in
cinque navate, di particolare rilievo la Capilla Mayor, costituita da un retablo
con decorazioni sia dipinte che scolpite, raffiguranti gli apostoli e la vita
della Vergine, notevole anche il retablo de l'Ecce Homo.
La visita dura circa 2 ore, quindi facciamo un giro intorno all'edificio, ci
soffermiamo sulla facciata principale e le varie porte, notiamo in particolare
la Puerta del Perdon che presenta decorazioni in stile plateresco, con sculture
di carattere biblico e animali fantastici che sembrano un pò grotteschi,
l'ultima che vediamo è la Puerta del Collegio.
Proseguiamo il giro per le vie vicine, andiamo all'Alcaceiria, in passato
mercato arabo, ora un normale sito di negozi per turisti, la Plaza Bib-Rambla,
una grande piazza,(era la piazza dei roghi dell'inquisizione) circondata da
alberi con fontane, ristoranti, tavolini e chioschi di fiori che danno un
aspetto molto colorato, anche i dintorni sono pieni di viuzze e di negozi dove è
piacevole passeggiare.
Nel pomeriggio visitiamo la Capilla Real (euro 3), sita a fianco della
cattedrale, l'interno è di stile barocco, i re cattolici sono esposti nella
cripta in semplici bare di piombo, bellissima la Cancellata in ferro battuto
(arte plateresca) con scene della vita di Cristo e di Giovanni Evangelista, di
grande interesse anche il Retablo Mayor con scene della vita di Cristo, della
Trinità e della presa di Granada, ai lati le figure di Ferdinando e Isabella
oranti
Il Museo situato nella sagrestia, presenta interessanti opere tra cui Botticelli
e Perugino oltre a opere di importanti pittori fiamminghi.
Proseguiamo la visita della città, passando per il Palazzo de la Madraza, con
all'interno un interessante mihrab, il Corral del Carbon, uno dei monumenti più
antichi di tutta l'Andalusiab
Poi ormai stanchi ritorniamo verso l'albergo, e scopriamo che proprio davanti
passa la linea 31, servita da minibus, che fa il giro dell'Alhambra e dell'Albaicin,
acquistiamo subito una tessera multipla (5 euro), il giro è interessante,
consente una bella panormica dell'Albaicin transitando tra le tipiche case
bianche.
Si godono anche magnifici panorami di Granada, e dell'Alhambra.
Aprile 2: Ci dirigiamo verso la piazza Campo del Principe, che avevamo visto
solo di sera, bella piazza alberata con fontana circondata da ristoranti
all'aperto, poi praticamente a due passi dall'albergo la Chiesa di Santo
Domingo, chiesa gotica del XVI secolo, con interno barocco, già sede
dell'inquisizione (i roghi erano alla piazza Bi-Rambla), la antistante piazza è
piena di studenti (è vicina ad un collegio universitario che ha al suo interno
un magnifico chiostro con alberi di limone, prendiamo la strada per l'Alhambra,
poi ritorniamo in bus sulla Calle Reyes Catolicos, decidiamo quindi di andare
verso la Plaza Nueva, sulla piazza si affacciano la Real Cancelleria e la chiesa
di Santa Ana opera di stile mudejar, a questo punto decidiamo di prendere il bus
30 per fare un giro sul Sacromonte, in passato quartiere gitano, il quartiere è
adagiato su di una collina che domina il rio Darro.
Al ritorno visitiamo la chiesa di San Juan de Dios (1737), stile barocco,
all'interno il retablo della Capilla Major,la facciata ha due alte torri
campanarie con pregevoli sculture.
Pranzo, alla pizzeria Lago di Como in Piazza Campo del Principe, gestito da
simpatici italiani ormai cittadini spagnoli, menu italiano con riso alle verdure
e spinaci, insalata mista, prosciutto, caffè, vino e birra. Per la sera ci
facciamo preparare Asparagi verdi (è la stagione) e agnello all'andalusa.
Al pomeriggio visita all'Albaicin, dalla Plaza Nueva, prendiamo la Carrera del
Darro, una stretta strada lungo l'omonimo fiume, andiamo verso i bagni arabi di
El Banuelo, ma sono chiusi per ristrutturazione, proseguiamo per le strette vie
con bianche casette, vediamo la Casa de Castril (facciata di stile plateresco),
che si ritiene parte di un palazzo islamico, ora sede della scuola islamica,
decidiamo di prendere il bus (31) per arrivare alle varie terrazze, arriviamo
quindi al Mirador S. Nicolas e l'omonima chiesa, da cui si gode una magnifica
vista dell'Alhambra e delle montagne della sierra ancora innevate, sembra di
essere su una terrazza, la gente si accalca per fare foto (anche noi), ci
sediamo sul muretto e prendiamo una spremuta di frutta al chiosco, poi andiamo
alla Plaza Larga, naturalmente passando per le caratteristiche vie del
quartiere, arriviamo quindi alla chiesa San Salvador,la visitiamo con il suo bel
chiostro, quindi alla Plaza San Miguel Bajo, con la bella chiesa bianca, dove ci
sediamo in bar all'aperto.
Troviamo quindi una fermata del bus 31, che ci riporta davanti all'albergo.
Alla sera intorno alle 21.30 al solito ristorante Lago di Como, con il menu che
avevamo ordinato, ma ci siamo concessi anche una pizza e spaghetti.
Aprile 3: l'Alhambra.
Eravamo prenotati (da 3 mesi) nell'intervallo 9-9,30, prendiamo le solite
audioguide, e iniziamo la visita, seguendole abbastanza fedelmente, penso che
illustrare questo monumento sarebbe troppo lungo, a mio parere è il più celebre
e noto monumento di Spagna, mi limiterò quindi a narrare le mie impressioni su
alcune sale dei palazzi nasridi, considerando che tutti coloro che vanno a
Granada molto si soffermano su questa opera d'arte.
L'Alhambra è il solo palazzo del mondo arabo medioevale rimasto quasi
intatto.
Devo far rilevare che l'Alhambra era una vera e propria città, non soltanto un
palazzo del sultano.
Iniziamo con la sala e il Patio del Mexuar, con le sue quattro colonne con
ricchi capitelli e azulejos dai motivi geometrici, poi andiamo al Patio de los
Arraynes con al centro una vasca lunga 33 metri nel quale si riflettono i
palazzi che la attorniano, mi è difficile rendere l'idea di queste magnificenze,
visitando questa e le altre sale e patio ci troviamo davanti a capolavori di
un'arte grandiosa e originale, piena di significati simbolici, infatti, le
pareti delle sale sono finemente ornate di arabeschi e stucchi, le artistiche
scritte in arabo sulle pareti, sono versi di poemi e del Corano, ammiriamo la
splendida cupola di cedro con intarsi, con riferimenti al corano (Salon de los
Embajadores), artistiche finestre che guardano verso l'Albaicin, magnifici archi
sostenuti da eleganti colonne, e poi fontane in marmo che portano l'acqua nelle
varie stanze attraverso artistici canali scavati nei pavimenti, che
rappresentano la cultura dell'acqua, profondamente radicata nella cultura araba
(l'acqua per i mussulmani rappresenta la purezza), l'unico rimpianto è per il
Patio de Los Leones, infatti, i leoni non c'erano, perché in restauro, mi
avevano detto che erano stati sostituiti con copie, ma non era vero, peraltro
anche la fontana era circondata da un'impalcatura e si vedeva solo parzialmente,
visitiamo il resto del monumento poi il museo, poi l'Alcazaba (la parte
militare) e la Generalife (giardini), luogo di svago del sultani, peraltro
oggetto di molti ristrutturazioni.
Mi è piaciuto molto il Patio de la Acequia con il suo artistico portico moresco.
Verso le 17.30 facciamo un giro per le vie centrali e al grande magazzino Corte
Ingles (tipo Rinascente)
Aprile 4: in mattinata visita al Monastero di San Jeronimo e alla chiesa,
nel pomeriggio ritorniamo all'Albaicin per gironzolare nelle caratteristiche
strade.
Alla sera ultima cena al tipico ristorante Horno de Santiago, con menu
degustazione di piatti tipici (euro 40 circa a testa)
Aprile 5: partenza per Orio Serio e Torino con Ryanair (84 euro in due).
Ferny Forner e Rita Risoli
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