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La mia prima volta a Berlino PDF Stampa E-mail
Scritto da Roberto Negroni   

Mi sono trovato subito bene con Maria, già al nostro primo incontro, stessi interessi, stessi desideri, stessa voglia di viaggiare e visitare. Non ho quindi avuto problemi ad accettare la proposta di organizzare con lei le ferie estive, la sua esperienza non può che essere utile per ottenere un perfetto risultato finale.
Il modo di concepire le ferie è identico: spostamenti continui in macchina, soste di pochi giorni nei luoghi di interesse, visite e partenze per nuove mete, senza avere troppe esigenze sulle strutture in cui passare la notte.

E così pieno di aspettative e speranze sono passato a prenderla per iniziare il viaggio che ci avrebbe portato nel nord della Polonia, passando per la Germania e al ritorno per la Repubblica Ceca. Non abbiamo prenotato per le varie notti, cercheremo le camere direttamente all'arrivo nelle mete prefissate.
Passando dalla Germania non potevo non visitare la sua capitale, ma Maria non sembrava del mio stesso parere, lei l'ha già vista e ne parla in toni negativi:
'Non ne vale la pena, è solo una perdita di tempo!'
Ma noi di tempo ne avevamo e così sono riuscito a convincerla a fare una sosta anche a Berlino. Tutte le guide ne parlano in maniera entusiasta, ricca di cose da vedere non basterà una volta per poter dire di averla visitata, e di solito, si tende a tornare per continuare a scoprirla. E se calcoliamo la storia recente, da capitale della Prussia a quella della Germania, le due guerre mondiali, la costruzione e la caduta del famoso muro, mi trovo a pensare che non perderò sicuramente del tempo nel vederla.

Ma le aspettative e le speranze vengono praticamente distrutte da Maria subito dopo la partenza. Prima inizia a lamentarsi per il troppo caldo, e così continua ad abbassare e ad alzare il finestrino, accendere e spegnere l'aria condizionata, fino a quando, finalmente, si addormenta e mi lascia guidare in pace. Ma al risveglio ricomincia a parlare, o forse è meglio dire a "sparlare":
'Ma siamo già qui? E dove sarebbe tutto l'esodo che continuano a dire ai telegiornali in televisione?'
Abbiamo deciso di partire il primo sabato di agosto, e la probabilità di trovarsi in coda era alta, ma fino a quel momento era andato tutto bene. Tutto bene fino a quando Maria non è uscita con quella infausta frase.
Dopo meno di un chilometro eccomi fermo in coda.
'Ma perchè ci sono tante macchine?' ... 'Ma perchè non ci muoviamo?' ... 'Ma perchè si sono mossi tutti oggi?'
'Ma perchè non sta un po' zitta?' penso io, e per distrarla un po' le dico di prendere la cartina stradale e vedere se c'è la possibilità di uscire dall'autostrada e prendere una statale.

Aveva detto che sapeva leggere le cartine stradali, ma rimango perplesso vedendo che gira e rigira la mappa tra le sue mani, per poi ruotarla in senso orario e antiorario. In questo modo ho ottenuto due obiettivi: ho capito che non sa leggere le cartine stradali; sono riuscito a farla star zitta.
Decidere di cercare le sistemazioni per la notte direttamente sul posto ha dei pro e dei contro. Con Maria prevalgono i contro. E' vero che lei ha accettato di passare da Berlino, ma questo non stava a significare che io l'avrei visitata.

Durante i suoi viaggi, Maria ha conosciuto molte persone, rimanendo in contatto con loro. Così mentre il viaggio verso la Polonia proseguiva, Maria ha contattato alcuni suoi amici tedeschi, organizzando vari incontri con loro. Il problema è che queste persone non abitavano a Berlino, e una volta che lei ha organizzato gli incontri, posso io distruggere tutto? E così eccomi a visitare Monaco, Weimar, ed arrivare a Berlino alle otto di sera.
Dato che la strada per il nord polacco era ancora lunga non potevamo più vedere la capitale tedesca, e il mattino dopo alle nove, eravamo già in viaggio verso il confine polacco. In più la nostra stanza era in periferia, così tutto quello che sono riuscito a vedere è stato un quartiere di palazzoni tutti uguali costruiti presumibilmente nel periodo sovietico. Addio al muro, alle differenze Est/Ovest, alla porta di Brandeburgo, al Duomo, al parlamento e allo zoo, tutto quello che mi rimarrà è uno spaccato di un rione simile al quartiere Gratosoglio di Milano.


Ormai il rapporto tra me e la mia compagna di viaggio è quasi compromesso, e il colpo di grazia viene dato dal primo tentativo di trovare da dormire in territorio polacco. Ci troviamo vicini al mar Baltico, in una zona molto turistica, così tutte le camere sono piene e col passare del tempo Maria inizia a diventare isterica. Che problema c'è, una che ha viaggiato e girato molto come lei dovrebbe essere abituata ad affrontare situazioni negative. In caso proprio non si riesca a trovare nulla si può anche dormire in macchina, ma questa prospettiva la rende ancora più litigiosa. Ormai sono abituato a questo suo comportamento, e cerco di non contraddirla troppo per non peggiorare la situazione, ma l'aiuto mi arriva sicuramente dall'alto.

Ecco finalmente un posto che ci può ospitare, ma Maria non fa a tempo a scendere dalla macchina che una vespa la punge. Sembra che sia stata trafitta da una coltellata e si accascia a terra tenendosi stretta il braccio ferito. Io guardo il cielo e ringrazio, è stata una punizione divina, dopo tutte le storie che si è inventata per riuscire a venire con me in ferie. In meno di una settimana è riuscita a dimostrare coi fatti che non è in grado di affrontare problemi, non sa viaggiare in compagnia, non sa leggere le cartine stradali, non sa adattarsi alle situazioni improvvise e non capisce niente di città.
Quest'ultima affermazione ho potuto darla solo un paio di anni dopo, quando ormai il mio rapporto con Maria era già terminato da mesi. Con una vera compagnia ho potuto visitare Berlino e tutti quanti abbiamo dato lo stesso giudizio positivo sulla capitale tedesca, una città da visitare, da scoprire e che lascia dentro il desiderio di ritornarci per completare le scoperte. Anche Maria è una persona da scoprire, ma appena fatto ti lascia solo il desiderio di abbandonarla il prima possibile.
 

 

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