Ogni
anno cerco di intraprendere un viaggio in America Centrale o in Sud America, in
località di immersioni al di fuori dei soliti e già battuti percorsi.
Più difficile risulta l'accesso al luogo, minore è il
numero di persone che vi siano già state, più io sono interessato
nell'esplorazione della zona. Solitamente tutto ciò prevede anche l'impiego di
un piccolo aeroplano, di una barca o di un fuoristrada, tutte cose che il
subacqueo medio normalmente non farebbe. Con questo genere di viaggi aumenta il
rischio di contrarre una malattia tropicale, in quanto si passa più tempo in
zone rurali dotate di pochi servizi turistici. Ma è questo il tipo di avventura,
sia sopra che sott'acqua, che mi mantiene dinamico (o perlomeno io la penso
così), in quello che altrimenti si rivelerebbe solo un lavoro in un ambiente
stressante.
Date le recenti epidemie di febbre Dengue alle Hawai, a Cuba ed in
Brasile, tutti posti frequentati dai subacquei, i due recenti ed esaustivi
articoli sulla febbre Dengue sull'Alert Diver (luglio ed agosto del 2002) erano
quindi d'attualità e pubblicati proprio al momento giusto.
Ma, nonostante io abbia preso tutte le necessarie ed opportune precauzioni, come
ad esempio l'impiego di prodotti repellenti per minimizzare i morsi delle
zanzare, lo scorso novembre ho contratto la febbre Dengue mentre facevo
snorkeling ai Caraibi. La febbre mi è venuta appena rientrato a Toronto ed è
peggiorata il giorno seguente. La parte peggiore della cosiddetta malattia
'dei sette giorni' è stata l'emicrania, la marcata sensazione di
affaticamento ed i dolori muscolari.
Il secondo giorno mi è comparsa un'eruzione cutanea estesa dalla testa fino ai
piedi; sembrava molto simile ad un'eruzione di scarlattina: macchie estese,
piane e biancastre, molto caratteristiche della fase iniziale della febbre
Dengue (vedi foto). A questo punto mi sono recato presso il Pronto Soccorso
dell'ospedale locale ed ho detto al medico che pensavo di aver contratto la
febbre Dengue a causa dell'iperpiressia, dell'emicrania, dei dolori articolari e
del rash cutaneo.
Con mio grande stupore il medico del pronto soccorso ha risposto che in quella
zona dei Caraibi la febbre Dengue non esiste. Ha quindi attribuito l'eruzione
cutanea ad una scottatura solare, benché io non avessi mai rimosso gli indumenti
mentre mi trovavo ai tropici, tranne che per nuotare. Quando poi si è rifiutato
di effettuare l'analisi del sangue per la febbre Dengue, me ne sono andato ed ho
deciso di recarmi presso un ospedale che avesse un reparto specializzato in
malattie infettive tropicali.
In questo secondo ospedale, anche grazie alla presenza del rash cutaneo, sono
riuscito a farmi visitare da uno specialista in malattie tropicali e dal suo
staff. Tutti erano d'accordo sul fatto che probabilmente si trattava di febbre
Dengue, ma hanno anche insistito per eliminare la possibilità che potesse invece
trattarsi di malaria o di leptospirosi.
La diagnosi finale è stata di febbre Dengue classica, secondo il
sierotipo 3 ed i miei sintomi acuti si sono risolti in una settimana. La parte
peggiore della malattia è però risultata essere l'affaticamento post-virale.
Nell'articolo del DAN si allude soltanto a questa comune e debilitante
complicazione, che è stata anche descritta come uno stato depressivo od un
estremo esaurimento.
Il mio livello di stanchezza è stato decisamente notevole ed è durato circa otto
settimane. Questa sintomatologia è molto simile a quella che si verifica nel
corso di una mononucleosi infettiva. La sua causa non è esattamente nota; essa,
tuttavia, risponde al riposo e ad una dieta adeguata, seguiti dopo alcune
settimane da un graduale programma di esercizi aerobici.
Il mio messaggio agli altri subacquei viaggiatori è questo: se pensate di aver
contratto la febbre Dengue, la malaria o qualsiasi altra malattia tropicale,
recatevi presso un ospedale nel quale ci sia un medico che conosca bene questo
tipo di malattie.
La maggior parte delle persone che viaggiano avranno senz'altro letto delle
informazioni sulle malattie cui potrebbero essere esposti nelle zone che si
accingono a visitare, o si saranno recati in anticipo presso cliniche
specializzate per perfezionare le proprie conoscenze in merito. Mentre sono in
viaggio, poi, essi possono sentire parlare delle varie tipologie di malattie
locali. Questo fa sì che i viaggiatori spesso siano più informati del medico che
opera nella propria città.
Se pensate di aver contratto la febbre Dengue o la malaria, non lasciate
l'ospedale finché non vi siano stati praticati gli specifici esami del sangue:
questo eliminerà ogni dubbio su questo tipo di malattie. Se non vi ritenete
ancora soddisfatti, recatevi presso un altro ospedale. I subacquei ed i
viaggiatori in genere dovrebbero aver sempre presente che, mentre il rischio di
contrarre una malattia viaggiando ai tropici è reale, viceversa il rischio di
morire di una malattia infettiva acquisita ai tropici è molto basso.
In effetti, la causa di morte più comune fra i subacquei che viaggiano non sono
le infezioni, ma gli incidenti automobilistici. Così, oltre che spruzzarsi con
repellenti (DEET*), assicuratevi dell'abilità dei conducenti dei taxi e dello
stato dei veicoli, allacciate le cinture di sicurezza e, quando possibile,
evitate di viaggiare con l'auto di notte.
[* DEET - Nome chimico, (N, N-diethyl-m-toluamide, meglio nota come
dietiltoluamide), repellente per gli insetti; sostanza liquida, oleosa ed
incolore sviluppata agli inizi degli anni '60.]
Proteggetevi
Al momento non è disponibile nessun vaccino per la febbre Dengue, ma i
viaggiatori possono proteggersi dai morsi delle zanzare applicando le seguenti
raccomandazioni generali:
- Applicate con parsimonia, sulla pelle esposta, un repellente per gli insetti.
- Un efficace prodotto repellente conterrà circa il 30 per cento di DEET (dietiltoluamide).
- Indossate camicie a maniche lunghe e pantaloni lunghi ogni volta che vi
trovate all'aperto.
- Spruzzate anche i vostri vestiti con prodotti repellenti che contengano la
permetrina o il DEET, poiché le zanzare possono mordere anche attraverso vestiti
di tessuto leggero.
- Se la vostra camera da letto non è fornita di aria condizionata, usate retine
anti-zanzare poste sopra il letto. Per ottenere una protezione supplementare
spruzzate la retina anti-zanzare con un insetticida che contenga permetrina o
utilizzatene una che sia già stata pretrattata con la permetrina (questo ultimo
tipo può essere acquistato presso negozi di articoli da campeggio o di articoli
militari).
- Ogni volta che usate prodotti repellenti o insetticidi, leggete attentamente e
seguite tutte le istruzioni del fornitore.
Un Epidemiologo Del CDC (Centro Per Il Controllo Delle Malattie) parla di Febbre
Dengue. Nel Sud-Est Jose Rigau, M.D., epidemiologo a capo della sezione di
epidemiologia del Centro per il controllo delle Malattie - Sezione febbre Dengue
di San Juan, Porto Rico, parla con il DAN su quanto i subacquei dovrebbero
sapere sulla febbre Dengue nelle Americhe.
Nelle Americhe, ha detto Rigau, combattere la febbre Dengue è una battaglia fra
il controllo della popolazione degli insetti da una parte, le forze sociali ed
ambientali (popolazione aumentata, urbanizzazione, assenza dei rifornimenti
idrici potabili, ecc) e la capacità delle persone di viaggiare e circolare
dall'altra.
Rigau ha inoltre detto che la zanzara che trasporta il virus della febbre Dengue
è endemica della parte più a sud degli Stati, ma che nondimeno sono stati
segnalati casi anche nel Texas quando ci sono state grandi epidemie nelle vicine
regioni del Messico. "Non c'è alcun problema di febbre Dengue nel sud-est degli
Stati Uniti," ha aggiunto. Cosa dire, dunque, ai subacquei che viaggiano nelle
restanti zone del Centro e del Sud-America? Lo stile e le condizioni di vita
sono i fattori cruciali, continua Rigau. "La preoccupazione principale è lo
stile di vita della zanzara". "La zanzara comporta pochi rischi per i subacquei;
è improbabile che qualcuno venga morso mentre si trova sulla barca per le
immersioni. La zanzara che trasporta il virus della febbre Dengue non si trova
al sole; solitamente essa si rifugia al coperto ed in zone all'ombra'. "I rischi
maggiori si corrono al mattino presto e nel tardo pomeriggio," magari proprio
mentre vi trovate sul terrazzo a bere una bella piňa-colada fresca. "I
viaggiatori dovrebbero portare con sé un repellente per le zanzare e comprare un
insetticida. Dovrebbero usare un prodotto repellente per le zanzare, ma non
applicarlo quando invece si ha maggior bisogno di una lozione solare, poiché
sotto il sole la zanzara Aedes, che trasmette la febbre Dengue, non morde."
Rigau avverte i viaggiatori che la febbre Dengue può assomigliare ad altre
malattie tropicali quali la febbre tifoide e la malaria. "se avete un'emicrania,
non è detto che si tratti necessariamente di febbre Dengue". "Il suo periodo di
incubazione va dai tre ai 14 giorni. Se pensate di averla contratta, non
prendete l'aspirina. Per lenire il dolore e far calare la febbre usate invece il
paracetamolo. Bevete liquidi in abbondanza. Se siete proprio messi male,
recatevi in ospedale.
Ricordate, il vostro buono stato di salute deve durare finché ci sarete.
Da: Alert Diver II-2007,
per gentile concessione di DAN Europe
www.daneurope.org
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