Le coste del mar Mediterraneo sono lontane dalla felice
cittadina di Fes, detta la santa, adagiata sull'altipiano del Sais. Il suo clima
è estremamente mite se visitata in primavera e autunno.
In due ore siamo arrivati all'aereoporto di Fes.
Il primo giorno ci siamo dedicati alla scoperta della città un po' senza meta nè
pensieri. Il tempo a nostra disposizione è poco, ma il week end, che da tanto
tempo avevamo organizzato, è finalmente arrivato. Come gran parte delle città
del Marocco, Fes è divisa in tre aree: la città nuova, la nouvelle ville, dai
tratti tipicamente occidentali, dovuti al dominio francese in Marocco e la
Medina.
La Medina, ovvero la parte più antica, il cuore pulsante di una storia di cui
abbiamo ancora concrete testimonianze, è protetta dall'Unesco per la sua
unicità. Il percorso può risultare non sempre agevole. Le strade sono, in alcuni
punti, dissestate, e bisogna schiacciarsi verso la parete al grido 'beleck' per
il passaggio di un mulo .
Le urla dei bambini che corrono e sbucano da ogni angolo, rallegrano il
cammino:ci toccano i vestiti, i capelli e sorridono guardandoci come se fossimo
una novità .. Incrociamo gente del posto: volti di donna celati da colorati
veli, uomini con la pelle scavata da rughe, persone indaffarate a trasportare
per le zampe polli comprati in piccole botteghe. Osserviamo che ai lati della
strada sono allestite delle bancarelle su carretti, la cui stabilità è
discutibile; sopra sono esposti dolciumi grossi mucchi di splendide arance.
Fes è uno dei luoghi più importanti per l'artigianato marocchino e vanta una
grossa produzione di ceramiche, pelli e stoffe. Il nostro shopping è infatti
orientato alla scoperta dell'artigianato locale. Cercando fra le varie vie,
rimaniamo incantati dai colori delle stupende stoffe, cucite ed esposte con
disinvoltura all'esterno di botteghe grandi come una porzione delle nostre
stanze. Nei numerosi laboratori tessili è possibile ammirare la realizzazione di
scialli, coperte e teli, sovente intrecciati con fili d'oro lucente e realizzati
su antichi telai: l'attento lavoro di artigiani, ci riporta ad un tempo passato
e preindustriale vivo nei racconti dei nostri antenati.
Il nostro primo giorno continua con una visita ad una cooperativa che produce
ceramica e si impegna a formare giovani apprendisti a questa professione: i suoi
laboratori sono aperti ai visitatori. Un simpatico cicerone ci accompagna per la
varie stanze dove ci sono numerosi operai che lavorano con meticolosa
precisione: chi modella, chi colora, chi assembla. Ogni oggetto da loro prodotto
è un pezzo unico.
Per quanto riguarda la lavorazione delle pelli, visitiamo una conceria. In
questo luogo si può ammirare il procedimento tradizionale della trattazione e
lavorazione delle pelli. Il suq dedicato è quello di Chouara, che, per necessità
produttiva, sorge vicino ad un corso d'acqua. Un'intera piazza è gremita di
vasche colorate in pietra in cui gli artigiani immergono le pelli. La
colorazione dura circa 4 giorni. I giovani apprendisti si muovono agevolmente e
velocemente sui bordi seguendo le istruzioni impartite da più anziani. L'odore
sprigionato dalle vasche è molto acre : ci viene dato un rametto di menta da
annusare durante la permanenza ed è un ottimo rimedio per l'olfatto.
Cala la notte che segna la fine di questa prima intensa ed
interessante giornata. Domani l'attenzione sarà rivolta alla visita dei maggiori
monumenti culturali, testimonianza di un passato ricco di interesse e storia.
Sorge il sole, come una palla infuocata e bramosa di occupare il cielo.
La visita ai monumenti è interessante e coinvolgente.
Entriamo nella medina attraverso la porta Bab Boujeloud: la forma arabeggiante
dell'arco e il colore azzurro delle piastrelline che la ornano, incorniciano il
primo scorcio della città vecchia. Torri alte, botteghe ammassate e i cartelli
forse vecchi e fuori moda per i nostri canoni, sono il primo affascinante quadro
che il nostro occhio coglie.
Fes fu città imperiale, per questo non può mancare alla nostra visita il palazzo
reale, una delle meraviglie che possiamo visitare solo dall'esterno. Illuminate
dal sole caldo che avvolge questa città, le sette porte d'oro del palazzo
brillano alla luce come preziosi gioielli.
Vuole l'usanza che per ottenere l'adempimento di un desiderio, bisogna
appoggiare la mano destra sui portoni dorati e la sinistra sul cuore, quindi
formulare la richiesta.
Non possiamo perdere la visita alla moschea più importante della città:
al-Karaouine. Questo splendido monumento è anche un luogo di cultura: è la più
antica università del Marocco. E' strano come in tutti questi luoghi tra lo
spirituale ed il culturale ci sembra di innalzarsi verso un livello superiore e
di respirare un'atmosfera particolare. E' bello camminare con il naso all'insù,
pensando che grandi intellettuali del mondo orientale siano stati qui a
discutere delle loro teorie e leggere perdendosi in mille labirinti filosofici.
Il giorno sembra volare ed il sole declina lentamente verso ovest. Le tombe dei
merinidi chiudono in bellezza la nostra passeggiata: è bello osservare da questa
collina,sopra elevata rispetto alla medina, l'incessante vita della città.
Il week end è già finito e domani, dopo essere atterrati, torneremo nella nostra
quotidianità, altrettanto brulicante e incasinata, ma così diversa da Fes!
Questa però sarà una storia di domani. Volgo lo sguardo e lo incrocio con quello
di un anziano seduto. Mi sorride: è sdentato ma è così contagioso nella sua
felicità che è impossibile non sorridergli a mia volta.
Il sapore di Fes è questo, lasciarsi travolgere dal suo fascino, dal suo caotico
vivere e contemplare questo sole che pian piano lascia spazio alle prime luci
della notte, mentre sediamo su questa collina ad imparare ad osservare, senza
farci distrarre dai pensieri e assaporando la fine della nostra favola da Le
Mille e una notte.
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