Formentera ha una lunga storia tant'è che deve il suo nome ai
romani che utilizzavano l'isola come granaio. Nel corso degli anni è stata presa
come base dai pirati e successivamente riscoperta....
.... dagli Hippy che l'hanno
involontariamente, scegliendola per la sua natura incontaminata e per le sue
bellissimi spiagge, lanciata per il turismo di massa così come la conosciamo
oggi. Già da questi piccoli accenni di storia si può immaginare che l'isola
abbia un che di magico e romantico. Alcuni sostengono che chi è stato a Formentera se ne va con qualcosa dell'isola dentro.
Per raggiungere l'atollo è necessario atterrare nella vicina Ibiza e trasferirsi
con il traghetto. L'isola del resto e' molto piccola essendo lunga 27 Km in
totale. Per questo infatti la maggior parte della gente noleggia un motorino che
è sufficiente per tutti gli spostamenti che si vogliono fare.
La presenza degli Hippy si avverte ancora. Nel paese di La Mola due volte la
settimana c'è il mercatino degli Hippy.

La piccola piazza si anima con la musica dei suonatori di
strada e tutte le vie si riempiono di bancarelle di ogni genere. Sull'isola
esiste una scuola di liuteria ed in occasione del mercatino è possibile
assistere all'esibizione dei frequentatori della scuola stessa con gli strumenti
che si auto-costruiscono. Anche nelle spiagge sovente si notano persone senza
'attrezzatura' da villeggiante che stanno in spiaggia completamente nudi e
vivono in pieno contatto con la natura. Gli stili di vita diversi si fondono
sugli arenili dell'isola in modo assolutamente naturale una volta superato lo
shock dei primi giorni. Frequentemente si incontrano anche totem costituiti da
mucchi di pietre e materiale vario portato a riva dal mare di diverse dimensioni
eretti dagli hippy come segno del loro passaggio e come buon auspicio per il
loro ritorno nel posto in cui è stato eretto il loro oracolo.

Negli ultimi anni Formentera è diventata meta delle vacanze
di diversi VIP. Sovente nelle spiagge più famose come Il Tanga, Il Pirata,
Ses Illetes e sulla vicina isoletta di Espalmador si possono
incontrare i vari famosi di turno ed il codazzo di curiosi che li seguono. Forse
anche per la mania modaiola o per seguire appunto i VIP molte persone non
frequentano altre calette a mio avviso molto più belle e caratteristiche. Di
certo questo offre la possibilità a chi vuole di andare in spiagge tranquille o
volendo anche deserte. Anche in questo l'isola accontenta tutti.
La caletta alla quale sono più affezionato in assoluto è Es Caló d´es Mort.
Il nome è un po' inquietante. La leggenda narra che in questa baia fosse andato
un cacciatore da solo inseguendo un caprone per ucciderlo. Non vedendo più
tornare il cacciatore quando sono andati a cercarlo lo hanno trovato morto e
sopra il suo corpo nella roccia era impresso un segno a forma di testa di capra,
simbolo satanico per antonomasia, che è tutt'ora visibile. Questo ha portato al
nome funesto ma la bellezza della cala è davvero impareggiabile.

Per raggiungerla è necessario percorrere un breve tratto a
piedi sulle rocce. Quando si arriva si è direttamente sopra alla spiaggia e per
scendere è necessario percorrere un breve ma ripido sentiero al quale hanno
fortunatamente posto una corda per potersi aiutare. Nell'atollo solitamente c'è
poca gente e spesso i presenti sono dediti al naturismo. Il mare è calmo in
quanto placato dagli scogli e l'arenile bianco e soffice. Un vero paradiso
caraibico.
La spiaggia più grande per estensione dell'isola è Les Arenales. Questa è
punteggiata da diversi baretti ognuno unico e particolare. Una visita e'
doverosa anche a Cala Saona. Qui si possono trovare tutti i servizi come
ombrelloni, lettini, pattini, ecc. a cui siamo abituati nelle patrie zone di
vacanza. In questa cala comunque è possibile trovare, nonostante i comfort
consumistici, delle piccole perle tipiche dell'isola. Nella parte occupata dagli
approdi dei pescatori c'è infatti un chiosco nel quale Tony prepara il Mohito
più gustoso di tutta l'isola. Proseguendo rigorosamente a piedi si possono
visitare le capanne dei pescatori ed i tipici scivoli costruiti con tronchi che
servono per tirare in secca le barche nel periodo estivo. Passando oltre il
sentiero segue le rocce le quali gradualmente si innalzano rispetto al mare fino
a 20 o 30 metri. Una volta raggiunto l'apice della cala è possibile godere di un
panorama molto suggestivo che spazia fino al faro di Cap De Barbaria.
Formentera è dotata di due fari. El Pilar della Mola ed il sopracitato Cap De
Barbaria. Da entrambi è possibile ammirare il tramonto da una posizione
sopraelevate e decisamente panoramica.

A Cap De Barbaria è in oltre possibile tutt'ora
visitare la grotta degli hippy. Da una feritoia tra le rocce ci si può calare
nella caverna che sbuca su un terrazzo di pietra ampio ma a strapiombo sul mare.
Si dice che i primi hippy vivessero li. Il panorama che offre merita una visita.

Il punto di forza per il divertimento sull'isola è
l'aperitivo. I tanti chiringhitos sparsi nelle varie spiagge con l'avvicinarsi
del tramonto si popolano di persone. La musica si alza ed inizia la festa. Tutti
ballano, chiacchierano e si divertono ammirando il tramonto. Il posto più famoso
e' il Big Sur. Per raggiungerlo si deve passare da Es Pujol, centro del
divertimento notturno con le sue bancarelle e vie zeppe di bar, e costeggiare le
saline seguendo la strada che porta al porto di La Salina. Una leggenda narra di
una famiglia molto ricca che viveva nel mezzo di queste saline. Il capofamiglia
era molto tirchio e per questo detestato da tutti gli altri abitanti. Venne un
maremoto di grande intensità che divise in due l'isola e sommerso completamente
le saline. Tutta la famiglia morì nella loro lussuosa casa. Per questo, secondo
la leggenda, le saline hanno un colore rossastro e tutt'ora andando con una
barca dove ci fu la casa della famiglia sterminata dal maremoto pare ci siano
ancora i segni sul fondo della casa stessa.
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