Parliamo del nostro viaggio di quest'anno, ma non di
Budapest, di una piccola città, molto lontana dagli itinerari abituali:
Sopron.
Arrivando in questo luogo si ha l'impressione di essersi un po' fermati nel
tempo, ad iniziare dall'albergo, che ci ospita, l'Hotel Pannonia, già il suo
nome è imponente e lo è anche la costruzione che lo ospita, l'impronta mi sembra
proprio barocca mentre l'interno ci riporta alla belle epoque, velluti granata,
ori, stucchi, legni intagliati. Il ristorante poi è situato in una grande sala
con soffitto a volta e balconata, colonne tornite reggono la balconata e tutto è
soft.
Le vie del centro storico formano due ferri di cavallo, uno
dentro l'altro.
Iniziamo dalla parte vecchia, dalla Porta della Fedeltà, sembra antichissima, ma
è stata costruita negli anni 30.
Accanto c'è un ristorantino, dove non possiamo farci mancare la gulasch suppe.
E' molto diversa da quella che mangiamo in Italia, piccantissima, ma molto
piacevole ed accompagnata da pane nero.
Girando attorno all'edificio del ristornate c'è il lapidarium, museo di
monumenti dell'epoca romana - anche qui sono arrivati loro - con due maestose
statue di Giove e Giunone.
La cantina che li ospita ha i soffitti ad arco, di mattoni a vista.
Gli edifici civili sono un po' trascurati, ma molto molto belli.
Le strade sono lastricate da ciottoli di fiume al cui centro vi sono i lastroni
per lo scolo delle acque piovane.
Come in molte città dell'Ungheria il centro storico è a traffico limitato, ma
che dico, limitatissimo.
Mentre passeggiamo intorno a noi c'è il silenzio e rimaniamo stupiti
dall'imponenza di alcuni palazzi, purtroppo molto spesso in decadenza, ma non
tutti, alcuni restauri intelligenti sono stati effettuati.
Ci sediamo nella piazza principale e guardiamo le case, una accanto all'altra,
sono strette, al massimo due stanze, ma allineate perfettamente, una diversa
dall'altra, magari solo per i davanzali o i frontoni o gli intonaci o i tetti.
A proposito di tetti, sono fatti a onde, sì proprio così, il tetto è diritto e
poi quando incontra la finestra dell'abbaino - che riteniamo abitato - forma
un'onda.
Una cosa che ci lascia stupiti è la pulizia delle strade,
tutto è molto ordinato.
Avvicinandoci a Sopron abbiamo avuto modo di stupirci anche per la rete viaria,
i manti stradali sono in perfetto ordine, l'asfalto, anche nelle strade di
campagna è perfettamente liscio.
Nella piazza principale c'è l'immancabile colonna dedicata alla vergine eretta
per ringraziare della fine di una pestilenza e poi c'è anche una czarda, è la
prima che vediamo,
Questi locali caratteristici sono situati sempre nelle cantine e ci si può
sedere non solo a mangiare, ma anche solo per una birra e stare seduti tutta le
sera con il bicchiere vuoto davanti.
I negozi espongono molte uova, di legno, di porcellana, di vetro, coloratissime.
Da noi questi oggetti si trovano solo a Pasqua.
Sospendiamo la visita di Sopron per visitare un castello.
La campagna - tutta coltivata a mais e girasole, non esiste un campo incolto - è
molto bella e armoniosa.
L'Ungheria è molto pulita e la pulizia regna negli alberghi e nelle strade sia
delle città sia dei piccoli paesi che incontriamo.
Il castello di Fertod Esterhaza è veramente bello e ben
restaurato, delle foto ci mostrano com'era nel 1902 e com'è ora dopo i lavori
effettuati.
Il cancello - guardate che bellezza - è il più grande ed antico dell'Ungheria,
una vera opera d'arte.
I fiori sono rigogliosi, il giardino è all'italiana, riusciamo ad averne una
vista completa ed entusiasmante guardandolo dai balconi.
Questo castello è chiamato la 'Versailles ungherese' e basta dare un'occhiata a
questa fotografia per rendersene conto, per non parlare della visita alle
stanze.
Una cosa che ci stupisce è la bellezza dei parquet, sono
delle vere opere d'arte, per non parlare del maestoso affresco di Milldorfer -
Apollo sul carro del sole - che abbellisce il soffitto dell'imponente sala da
musica. Gli arredamenti sono minuziosamente curati in ogni particolare,
ovviamente i mobili non sono tutti quelli originali, molti sono stati acquistati
all'epoca del restauro, cercando però di riportare il castello alla primitiva
grandezza. E mi sembra ci siano riusciti!
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