Un sogno chiamato Kenya |
Scritto da Erika e Cristian |
Per così tanto tempo ho sognato il Kenya che essere qui finalmente a raccontare di esserci stata, è un'emozione della quale ancora non mi rendo completamente conto. Tutto ha avuto inizio un anno fa. Ero allo zoo, appollaiata sulla staccionata di recinzione delle giraffe ormai da un'ora, quando il mio ragazzo mi ha guardata e mi ha detto: "Andiamo in Kenya, a vedere le vere giraffe".
Abbiamo viaggiato con Columbus, volando con Livingston da Milano Malpensa. Arrivati all'aeroporto di Milano le premesse non erano certo delle migliori, visto che ci è stato subito comunicato un ritardo di 2 ore.. ben presto però verremo contagiati dalla filosofia kenyota, hakuna matata.
MALINDI E GEDE: Malindi non mi ha affascinato al pari di Watamu, però è una bella città, ricca di profumi intensi, incontro perfetto tra razze e religioni del tutto diverse. Gli italiani residenti qui ormai sono perfettamente integrati al resto della comunità e sembrano anche essere davvero benvoluti. E' una città più affollata, che offre ristoranti, pub, bar italiani dove hanno addirittura il caffè espresso hotel e residence. C'è anche il casinò ... insomma davvero tutto quello che si può chiedere ad una città turistica. In particolare mi ha colpita lo splendido mercatino nella parte vecchia della città, poco frequentato dai turisti. Qui vendono di tutto, dalle spezie agli abiti locali, dal pesce alla frutta ed alla verdura fresca. E' un turbinio di colori, di odori, di sapori ... di sensazioni ... Abbiamo bevuto il latte di cocco per soli 10 scellini (poco più di dieci cent di euro).
Infine la fabbrica del legno di Malindi, dove giovani ragazzi lavorano il legno per dare origine a quegli splendidi oggetti in legno che poi vengono venduti proprio nello show room lì a fianco. E' sensazionale vedere un ippopotamo che prende forma. Consiglio a tutti di comperare questi oggettini direttamente dai ragazzi che li realizzano, non allinterno dello show room, per dar loro la possibilità di guadagnare qualche soldino in più... Sono oggetti non verniciati, grezzi per così dire, ma di una bellezza e fatezza uniche !! SAFARI TSAVO EAST: Spendo qualche considerazione anche per il safari allo Tsavo East di due giorni e una notte. E’ stata una esperienza che definirei indimenticabile, indescrivibile. Credo che il safari sia valso da solo, l'intero prezzo pagato per questo viaggio. Il rosso della polverosa strada, il verde della fitta vegetazione, l’azzurro intenso del cielo … un insieme di colori dei quali mi sono riempita gli occhi e che per sempre resteranno scolpiti nella mia mente. La maestosità dei baobab, seppur brulli, ti fa sentire piccolo piccolo, ospite di quella natura, di quei paesaggi incontaminati. La fierezza degli animali, la loro maestosità ti rimangono dentro per sempre. Abbiamo visto un numero inimmaginabile di elefanti e giraffe, moltissime zebre, antilopi, impala, gazzelle, struzzi, facoceri … chi più ne ha più ne metta. Purtroppo non abbiamo avuto la fortuna di avvistare SIMBA, ma non per questo ci siamo scoraggiati … Trascorrere la notte in un campo tendato all’interno della savana è stata una esperienza a dir poco irripetibile. E’ importantissimo che il campo sia nei pressi di una fonte d’acqua perché in questo modo si ha la possibilità di scorgere animali che vengono ad abbeverarsi. Si scorgono le loro sagome, illuminate soltanto dal chiarore della luna, si percepiscono in lontananza i barriti degli elefanti, si sentono i babbuini … E poi c’è il cielo, il cielo della savana … un’infinità di puntini bianchi, così vicini, così grandi che sembra di poterli toccare con mano… E di nuovo si ha la sensazione di sentirsi piccoli, microscopici. E il giorno seguente un nuovo spettacolo si para davanti ai nostri occhi … è l’alba, l’alba di un nuovo giorno nella savana. I colori del cielo sono i più disparati!!
E infine la strada che dal parco nazionale di Tsavo, riconduce alla costa .. è chiamata dai beach boys la VERA AFRICA. Sembra la fabbrica dei bambini, altro che fabbrica del legno di Malindi. Ovunque ci sono bimbi scalzi, mal nutriti, svestiti, sporchi, che corrono a tutta velocità verso i pulmini dei turisti bianchi, agitando le loro manine e urlando a squarciagola “JAMBOOOO”. Talvolta non si scorge neanche la sagoma del bambino, nascosto dietro la folta vegetazione, ma si riesce soltanto a udire la sua vocina. E’ un susseguirsi di capanne, di baracche, di gente a piedi ai bordi della strada, indaffarata a trasportare taniche di acqua, legna, foglie di palma. E poi le caprette … un numero esorbitante di caprette. E’ uno scenario totalmente diverso rispetto a quello che si ha vicino alla costa. C’è l’assenza totale di condizioni igieniche, l’assenza di acqua e di qualsiasi tipo di aiuto per il loro sostentamento. Ma i loro sorrisi sono così grandi …. la loro spensieratezza è così lampante che … indovinate un po’ … ancora una volta ci si sente piccoli, piccoli piccoli. ALGHE: il fenomeno delle alghe è presente a Watamu, quanto a Malindi da quello che abbiamo potuto vedere. Nella baia dove ci trovavamo noi, non possiamo certo dire che la presenza delle alghe impedisse la balneazione. Non sono certo le alghe alle quali siamo abituati noi in Italia, meglio definirle delle erbette secche.. CHECK - IN: particolare attenzione è da prestare al check-in a Mombasa, al ritorno dal viaggio. Sono fiscalissimi con il controllo del peso del bagaglio e pesano qualsiasi tipo di borsa-zaino-trolley, facendo pagare delle multe salate per il sovrapprezzo. Capita anche che chiedano delle mance per non aprire il bagaglio a mano ... Io ho visto che facendo i finti tonti e fingendo di non capire l'inglese ... l'abbiamo scampata senza che ci spillassero troppi quattrini MONETA: un'euro attualmente vale all'incirca 91,5 scellini kenyoti. All'interno del villaggio viene praticato un cambio molto sfavorevole (circa 86 scellini per euro). Noi abbiamo sempre cambiato presso le agenzia di safari, presso le agenzie di cambio o dagli stessi beach boys. Consiglio di cambiare un po' di euro all'arrivo (non all'aeroporto però, anche lì il cambio è sfavorevole) perchè è più semplice effettuare le contrattazioni con la moneta locale .. ADATTATORE: l'albergo presso il quale abbiamo alloggiato fornisce gli adattatori dietro cauzione che viene poi resa alla fine del soggiorno. Anche nei campi tendati gli adattatori vengono forniti senza alcun problema. PROFILASSI: sicuramente si tratta di una scelta soggettiva, che deve essere dettata dall'informazione, dal buon senso, dai consigli del proprio medico. Noi abbiamo scelto di fare la profilassi con il Malarone. Siamo stati pienamente soddisfatti della nostra scelta, volevamo evitare il rischio di subire gli effetti collaterali di altri tipi di medicinali indicati per la profilassi (Lariam) e non avevamo alcuna intenzione di esporci totalmente al rischio di contrarre il virus, vista e considerata la possibilità di usufruire di una copertura, anche se del 70 %. Le zanzare ci sono, sicuramente in misura inferiore rispetto all'Italia ma ci sono. I BAMBINI DI CACAO: sono l'aspetto più bello ed indimenticabile del Kenya. Ti entrano nel cuore e non li puoi scordare mai più. Il loro ricordo resta vivo dentro di me, i loro sorrisi accompagnano ogni mio giorno. Ogni promessa è un debito, quindi non posso far altro che dare onore al merito di Jay Jay, questo piccolo grande uomo che ha contribuito generosamente alla perfetta riuscita della nostra vacanza e che ci ha fatti ammalare di Mal di Kenya. Un sentito ringraziamento è d’obbligo anche per i nostri compagni d’avventure Alfredo e Cinzia (se non ci fossero stati avremmo dovuto inventarli), Stefano e Alessia (con i loro frequenti bisticci hanno rallegrato ogni giornata), Alessandro e Lucia (FORZA ROMA, ma la supercoppa alla fine l’abbiamo vinta noi), Mohammed (MARADONA), Mascia e Paolo (a voi il ringraziamento per averci fatto conoscere Jay Jay). Per contattare JAY JAY : + 254 736.911.592 Asante sana mama Africa. Asante sana Jay Jay. ERIKA & CRISTIAN |