La Thailandia, il Paese dei Gechi |
Scritto da Viaggiare con Passione |
Non si finisce mai di viaggiare, la vita è già un viaggio di per se, ma ogni volta che scendo dall'aereo sento che anche questa volta mi sarà data la possibilità di vedere con i miei occhi come sia la vita di tante altre persone. Sono sincera, la Thailandia non è nata da un pensiero profondo, da un bisogno particolare di soddisfare qualche nostra curiosità sul mondo asiatico, ma solo perché avevamo un bisogno estremo di fuggire dallo stress degli ultimi mesi: Andrea era oberato di lavoro, le giornate iniziavano presto e finivano troppo tardi, io stavo cercando di ritrovare il mio equilibrio “psicofisico” (chiamiamolo così), avrei voluto togliermi di dosso quel muso lungo che rende brutta ogni persona di questo mondo e che non so per quale motivo, continuava a presentarsi sulla mia faccia ogni giorno, nonostante i miei sforzi per farlo svanire. Così, grazie al nostro sito e agli utili scambio links, ci siamo messi in contatto con il trio del Boomerang Village di Phuket (i due Paolo e Orfeo)…dopo 4 giorni avevamo i biglietti aerei in mano. Questo viaggio è stato particolare per molte cose, per primo il periodo, non certo dei migliori: attentati, incidenti aerei (ammettiamolo, chi non ha avuto un pochino di paura?); secondo: per la prima volta abbiamo scelto una destinazione NON consigliata a livello climatico (periodo monsonico) e terzo: l'Asia, un mondo da noi non ancora scoperto, abitudini un po' particolari. Ed eccoci in Thailandia, dopo un volo di 12 ore totali, coccolati dalla compagnia aerea Thai Airways (una delle migliori con cui abbia mai volato). La maggior parte delle persone vanno a Phuket per il mare ma noi facciamo sempre l'inverso, e abbiamo deciso di esplorare l'entroterra sapendo benissimo che le giornate non sarebbero passate senza qualche scroscio monsonico. So già quello che state pensando…purtroppo Phuket fa venire a mente anche altro, ma per questa volta cercate di togliervi dalla testa quel tipo di turismo e immaginatevi un'isola dove potete trovare tutto: relax, natura selvaggia, divertimento, il fascino della religione buddista, la cucina thai dai sapori forti e inusuali per i palati italiani ed altri mille sfumature che vanno dal rosso all'arancione (è con questi colori che identifico la Thailandia ). Motorino sotto il fondo schiena e via, per le perfette strade di Phuket, fra un tempio e l'altro (sono bellissimi, vale la pena gironzolare per scovarli e visitarli), una bella passeggiata nella foresta pluviale per vistare il Gibbon Rehabilitation Project (dove vengono curati i gibboni, purtroppo in via d'estinzione in Thailandia). Intorno a noi il vuoto: a Phuket in questo periodo si incontrano pochi turisti, nelle strade intorno ai negozi, dopo cena, si incontrano poche persone e noi abbiamo avuto la possibilità di conoscere questo paese, sotto un profilo, forse, più vero proprio perché meno turistico. Alzare gli occhi al cielo e vedere i mille cambiamenti che poteva subire nell'arco di una giornata, ci ha stupito, ma anche fare le scommesse per come, questo bellissimo cielo, sarebbe stato il giorno dopo, ci ha riportato indietro con gli anni e ci siamo sentiti un po' bambini. A Phuket la vita giornaliera cambia tantissimo in base al periodo in cui si visita: da maggio a ottobre, calma per le strade, cielo e mare “arrabbiati”; da novembre a aprile strade brulicanti di persone, cielo e mare in letargo, sole perenne e acque calmissime. Noi possiamo dirvi che ad agosto dovete aspettarvi di tutto, mettere in conto anche di non vedere mai la luce diretta del sole, ma avrete sempre la possibilità di godere della tranquillità di questa gente, che purtroppo, secondo me, si sta occidentalizzando un po' troppo. Ma non è finito qua il nostro viaggio: all'ultimo minuto abbiamo deciso di passare gli ultimi 3 giorni a Bangkok, non potevamo perderci questa città che ho ribattezzato come un girone dell'inferno (in senso buono!). Abbiamo comprato il volo in loco, e in un'ora ci siamo trovati nello caos totale: smog, un'umidità pazzesca e traffico allucinante. Sicuramente vanno visitati i suoi templi, il Palazzo Reale, il Budda che dorme…i centri commerciali, che si snodano in grovigli di negozi, bancarelle dove mille tentazioni vi accompagneranno negli attimi di shopping. Siamo riuscita ad andare persino al famoso mercato galleggiante di Damnoen Saduak a circa 100 Km dalla città, cercando di contrattare con il conducente del taxi una cifra giusta ma soprattutto cercando di tenerlo sveglio al rientro…stava crollando!!!! Bangkok è un concentrato di contraddizioni: la storia, le usanze che ancora la gente mantiene e…il nuovo, i giovani che vogliono a tutti i costi seguire la moda, che venerano l'Occidente. Ma noi vogliamo ricordare questo paese non per i sorrisi della gente, ma per i tanti, simpatici ma soprattutto utili (non sto scherzando) gechi: dormono con te, mangiano con te e a loro modo…ti sorridono! Per chiudere vorremmo consigliare veramente a tutti una visita a questo paese ancora così impregnato di storia ma vi avvisiamo: preparatevi ad una lotta all'ultimo sangue per contrattare ogni cosa!!!!!!! CONSIGLI PER UN VIAGGIO IN THAILANDIA -PER PHUKET-
-PER BANGKOK-
Serena & Andrea www.viaggiareconpassione.com |