L'isola
di Caprera, nota per la casa di Garibaldi è la seconda in ordine di grandezza
dell'Arcipelago di La Maddalena, l'isola più grande dell'Arcipelago delle Bocche di Bonifacio.
L'Isola di Caprera si può dividere in due aree, la prima è la parte Ovest e Sud
dell'Isola, quella rivolta verso La Maddalena e la Sardegna, la seconda è quella
di Est e Nord/Est dell'Isola quella rivolta al mare aperto.
La prima parte, dalle spiagge accessibili ed abitata, è raggiungibile anche in
auto con un piccolo ponte che la collega a La Maddalena.
La seconda parte, formata da alture in granito rosa alte fino a 200mt. con una
rada vegetazione di ginepro, ginestre e mirto, è accessibile solo dal mare o con
percorsi tortuosi percorribili attrezzati da trekking.
Panoramica del fiordo di Poltu Quatu, in basso a sinistra la base
galleggiante dell'Orso Diving,
sullo sfondo l'Isola di Caprera con in alto Punta Coticcio.
E' qui nella parte nord dell'Isola nella punta estrema ad Est
che si trova Punta Coticcio, un promontorio a forma di mezza luna formata da
enormi rocce di granito rosa che il tempo ha trasformato in vere sculture.
Quest'area famosa ai più per la spettacolare omonima Baia, nota come Thaity, è
stata proclamata nel 2003 dall'Ente Parco 'Zona A' dove è possibile immergersi
solo con i Diving autorizzati.
La zona di mare protetto (Unica nel Parco Marino Terrestre dell'Arcipelago di La
Maddalena, insieme alla Secca di Spargi, nota come Waschington Roch) arriva fino
trecento metri dalla costa per tutto il tratto della Punta, circa 400metri di
costa da Sud a Nord.
I fondali di Punta Coticcio hanno una morfologia altamente spettacolare, le
pareti che rispecchiano la morfologia della costa, scendo dolcemente verso il
fondo formate da franate di grossi massi e ripide cigliate fino ai 45 mt. di
profondità dove inizia la sabbia bianca dando la possibilità ai subacquei di
gestire le profondità a secondo delle prorie esigenze ed esperienza.
A Punta Coticcio, divisi su differenti punti d'ancoraggio, si possono effettuare
una decina di percorsi subacquei ben distinti tra loro, con le stesse
caratteristiche morfologiche ma con molteplici interessi per i subacquei.
A sinistra: le Paramonicee (Gorgonie Rosse) di Punta Coticcio.
A destra: aragostella fotografata nei primi metri alle Secche di Tahity, Punta
Coticcio
Nell'estremo sud del promontorio di Punta Coticcio vi sono un
paio di scogli semi affioranti chiamati le Secche di Thaity da questo ancoraggio
si posso effettuare tre percorsi subacquei, uno seguendo la dorsale che dalle
secche và verso Sud, uno seguendo la cigliata verso Sud/Est verso il mare aperto
ed uno verso Nord/Est dove staccata dalla parete s'innalza dal fondale di oltre
45 mt. una secca fino a 18 mt di profondità.
Ad un centinaio di mt. verso nord troviamo un altro ancoraggio in prossimità del
Fiordino (piccolo fiordo molto caratteristico che si incunea per una trentina di
metri nel granito rosa).
Da qui si possono fare due percorsi uno verso Nord e l'altro verso Sud, in
questo punto la parete scende rapidamente fino a 45 mt.
Corvina nei primi metri di profondità a Cala Inglese, Punta Coticcio.
Proseguendo verso nord per altri duecento metri arriviamo al
punta nord della penisola di Punta Coticcio, ad una trentina di mt dalla costa
arriva a pochi cm dalla superficie una guglia granitica che da un fondale di 30
mt s'innalza verticalmente, detti per l'appunto l'immersione dei Picchi, una
delle immersioni più belle e suggestive di tutto l'Arcipelago.
In quest'area, da due diversi punti d'ancoraggio, si possono fare tre percorsi
differenti, il primo, solo per i sub più esperti, si effettua partendo dai
Picchi verso Nord/Est seguendo una dorsale che arriva fino a 50 mt. di
profondità, nel punto più lontano del percorso troviamo un paio di panettoni che
s'innalzano una dozzina di metri dal fondo dove si possono ammirare le più belle
e grandi Paramunice (Gorgonie Rose) dell'Arcipelago.
Murena tra gli scogli, Punta Coticcio
Il secondo percorso è quello intorno ai Picchi girando a 8
tra le due guglie più basse, una verso Sud e l'altra verso Nord. Il terzo
percorso si effettua dall'ancoraggio della baietta che ritrova a 50 mt dai
Picchi andando verso la loro direzione.
Continuando lungo la costa verso Nord/Ovest per altri 150mt. arriviamo
all'ancoraggio sulla punta prima di Cala Inglese, da questa punta si possono
effettuare due percorsi uno seguendo la dorsale in direzione Nord per poi
rientrare seguendo la cigliata verso Cala Inglese e l'altro seguendo la dorsale
in direzione Nord/Est per poi rientrare seguendo la cigliata verso la caletta
dei Picchi.
A sinistra: trigone fotografato sulla sabbia a fine parete di Punta Coticcio.
A destra: cernia tra gli scogli dei Picchi, Punta Coticcio
Grazie all'istituzione, nel Parco di La Maddalena, di zone
protette come Punta Coticcio dove è proibita la pesca sportiva e professionale,
e tornato una grande quantità di pesce.
Le Cernie che fino ad una decina di anni fa erano praticamente estinte nell'area
in oggetto, sono tornate alla grande anche di grossa taglia già nei primi 18 mt,
le Corvine, le Murene i Gronchi, i polpi e tutta la fauna di taglia in genere,
idem.
In quasi tutte le immersioni di Punta Coticcio si posso no ammirare resti di
epoca Romana come ancore (ve ne sono 8) e cocci d'anfore, dopo i trenta mt si
trovano in tutte le immersioni Paramunicee di grossa taglia e non sono rari
avvistamenti speciali come Pesci Luna, Tonni, Rane Pescatrici. Specialmente
nelle immersioni verso Nord (I Picchi e Cala Inglese) e facile imbattersi con
pesce pelagico e di acque libere come scuole di Ricciole, Palamiti, Barracuda e
Dentici.
Tutta Punta Coticcio è perfettamente ridossata al mare, che nell'ambito delle
Bocche di Bonifacio è spesso in burrasca, a causa dei forti venti prevalenti di
Ponente e Maestrale.
Le immersioni di Punta Coticcio grazie a l'assenza di correnti, le acque
interdette alla navigazione (purtroppo non sempre rispettato), la limpidezza
dell'acqua, la ricca presenza di vita marina anche nei primi metri ed il facile
orientamento subacqueo ne fanno il sito ideale per tutti i sub anche per quelli
meno esperti.
Base dell'Orso Diving
Da Poltu Quatu sede dell'Orso Diving si riesce a raggiungere
Punta Coticcio agevolmente, anche con venti prevalenti fino a 35 nodi di
velocità, navigando per quasi tutto il tragitto a ridosso dell'Isola di Caprera.
L'Orso Diving organizza tutti giorni immersioni a Punta Coticcio che dista meno
di 5 miglia (15/20 minuti di navigazione) da Poltu Quatu.
Cala Coticcio fotografata dal promontorio di Punta Coticcio.
Ringraziamo Corrado per l'articolo e vi invitiamo a visitare il sito:
http://www.orsodiving.com/
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